In questa giungla preelettorale, dispiace vedere tanti manigoldi senza
coscienza e senza Patria che, impuniti, ragliano in TV o nei media a pagamento.
Il professionista canta-storie è una specie di tecnico dalla parola “facile”,
grande idealista del nulla. Tenta di convincere, pur sapendo che è un mistificatore
con una delle tante maschere ideologiche del Potere. L’Ideologia, raccontata in
modo serio per garantire la credibilità con il duplice scopo di incantare o
confondere l’ascoltatore. In realtà la Torre di Babele non è mai esistita, come
tante altre storie raccontate da grandi parlatori con il dono di convincere,
approfittare per regnare sulle spalle dei fiduciosi, ignari che la verità prima
o poi viene a galla. In verità esiste una Babele un po’ diversa, non è una
Torre, ma una Piramide con un omino sulla punta che controlla uno Stivale, o
meglio ancora il gran Casino Italico, dove più di sessanta milioni di esseri
sono trattati come un gregge di capre con nessuna possibilità di intendersi,
capirsi, vedere, sentire, approfondire. Insomma una Babele dove alcuni furbetti
raccolti in gruppi con il solo obiettivo di arrampicarsi, salgono saltellando
sino a raggiungere la vetta, dove troveranno quella poltrona immeritata per
godersi i privilegi offerti dalla Politica. Con le prossime elezioni,
presentate da sciacalli senza un programma serio, auspicabile a colpire e
correggere i tanti problemi alla base del Paese, per garantirsi i privilegi a
costo di raschiare quei miseri avanzi in fondo al pentolone nazionale. Mentre
infuria una campagna elettorale populista, qualcuno sogna la Thatcher, altri
Blair e Mitterand. Il Santo Padre, apparentemente impotente contro le
ingiustizie del mondo del Potere, anche sotto casa, si limita a invocare la
speranza celeste, pur appoggiando i tiranni della Politica e dice: “... auspico
che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la
città dell’uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperità e nella
pace.”. Come dire al lupo, mi auguro che
non assalga le pecore. Siamo Governati dalla Mafia, la quale si è impossessata
delle chiavi del Paese, e controlla la Giustizia, la Pubblica Amministrazione,
e tutte le risorse Nazionali, strizzando a piacere l’intera Comunità. Per
diversi anni ho suggerito alle varie Autorità del Paese, la necessità di
formare un Ente di Stato che si occupasse di tutte le ingiustizie causate dalle
Istituzioni che sono a contatto diretto con il pubblico, e approfittano di
tutti coloro impossibilitati a difendersi legalmente, perché la Giustizia ha
assunto un sistema di accusa/difesa impostato sul valore monetario a svantaggio
del più debole: “la legge è uguale per tutti” ma non per te.
m.alberini@iol.itVISTO da LEI di Mariella Alberini
il blog di Mariella ALBERINI
lunedì 23 maggio 2016
lunedì 16 maggio 2016
V I S T D A L E I - "I giovani del XXI secolo"
Mi rallegro con tutta me stessa di aver trascorso la
mia gioventù in Austria dove vigeva un tipo di educazione riecheggiante il
periodo Felix. Al ritorno in Italia, quel tipo di compitezza non l’ho più
ritrovata, però la buona educazione esisteva ancora. E, tutto sommato, i padri svolgevano il loro ruolo nel
modo classico di capo famiglia. Ai giorni nostri siamo tutti ammorbati dal
malessere della maleducazione a tutti i livelli. E’ cominciato nel 1968 con il
giustificare i cosiddetti “liberi istinti”. Da allora è andata di male in
peggio. I genitori non sono più stati capaci di educare i
figli e i loro figli ignorando le regole più elementari della buona educazione
crescono ancor peggio i loro figli . Di male in peggio siamo arrivati ad oggi. E’ stato svilito il ruolo della famiglia, della
religione, dell’amore e della gratitudine. I genitori vanno a litigare con i professori, con i
presidi difendendo il nessun rendimento allo studio di figli allo sbando. I
quali ammazzano i genitori con un frequenza terrorizzante. Non amano quei
genitori troppo lassisti che hanno permesso loro tutto e più di tutto. Siamo in un’epoca sbagliata sotto tutti i punti di
vista. I sentimenti non esistono quasi più. E come potrebbero
esistere se da decenni non si insegna più la cosiddetta educazione sentimentale
a maschi e femmine, le quali, da decenni,
hanno scambiato la libertà femminile con la libertà sessuale. E si
sdanno al peggior richiedente dai tredici anni in poi senza alcuna protezione
igienica e incoscienti dei contagi di Aids, blenorragie e quant’altri virus
possono contrarre. A volte si legge che i ventenni di oggi vogliono
cambiare completamente modus vivendi e fondare nuclei lontani dalle metropoli.
Ma sono gruppuscoli che parlano senza agire. E restano sempre più a lungo in
casa dei genitori. I quali oltre a mantenerli devono scontare i misfatti della
loro incapacità di fare i genitori. Ei non possono recuperare una dignità:
bisognava farlo allora quando erano piccoli. I figli hanno bisogno di affetto, ma anche di molta severità. Ed è necessario
fin dalla più tenera età insegnar loro a dare non soltanto a prendere.
m.alberini@ iol.it
lunedì 9 maggio 2016
V I S T O D A L E I - "La singolar tenzone degli aspiranti sindaci"
Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le
quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai
visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una
volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia.
Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq
Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad
assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide
insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare
nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare lungo il percorso.
Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di
scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui
a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal
passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un
agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è
l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti
internazionali in città come Washington o New York.
Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle
battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza
di miglioramenti per le loro città non li invita a votare. Ci si aspetta quindi un notevole
incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli
esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da
incarichi più o meno prestigiosi.
Insomma ormai la politica si avvita come sempre intorno a se stessa senza risultati che
ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo
dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi senza mantenere promesse che avrebbero dovuto
essere ormai operative a pieno regime.
Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono
tanti. Ma preferiscono spendere le loro capacità
lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.
m.alberini@iol.it
Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le
quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai
visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una
volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia. Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq
Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad
assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide
insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare
nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare lungo il percorso.Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di
scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui
a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal
passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un
agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è
l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti
internazionali in città come Washington o New York. Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle
battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza
di miglioramenti per le loro città non li invita a votare. Ci si aspetta quindi un notevole
incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli
esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da
incarichi più o meno prestigiosi. Insomma ormai la politica si avvita come sempre intorno a se stessa senza risultati che
ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo
dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi senza mantenere promesse che avrebbero dovuto
essere ormai operative a pieno regime. Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono
tanti. Ma preferiscono spendere le loro capacità
lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.
lunedì 2 maggio 2016
V I S T O D A L E I - "Sanità, ASL, burocrazia"
Dopo aver lavorato per dieci anni in politica
dirigendo uffici stampa, chi scrive è nauseato di tutto l’apparato al punto da disinteressarsi
delle frequenti campagne elettorali che generano comunque personaggi incapaci
sovente colpiti da avviso di garanzia per reati finanziari. Pensiamo piuttosto al prioritario problema della
Salute. La situazione di sofferenza economica negli istituti
Ospedalieri Italiani resta drammatica
anche durante lo tzunami dell’attuale campagna elettorale che polarizza i
Media. Gli Italiani adesso hanno capito dove vanno comunque dispersi gli sperperi della procellosa economia italica, ritmata da
ammanchi miliardari. Il fatto che le ASL non abbiano i soldi per rimborsare
gli Ospedali e li metta in condizione di non poter far fronte al sacrosanto
dovere di curare gli Italiani va ricercato nello spaventoso esubero di
dipendenti che assorbono le risorse della Sanità pubblica. Non è mai esistito
in Italia uno “stipendificio” come La SSN che è diventata di gran lunga la
massima “impresa” nazionale. Ne’ le Ferrovie, ne’ le Poste, ne’ le Forze Armate
hanno mai avuto un tale surplus di dipendenti. E’ cosa nota: la priorità degli
esborsi deve privilegiare la paga ai dipendenti, poi le tangenti, poi gli
sprechi e quel che resta finalmente arriva, sempre in ritardo, agli Enti ospedalieri
che curano il popolo. Unico, urgentissimo rimedio, tagliare personale non
medico o paramedico che forma il “tumore” burocratico più assurdo della Sanità.
Si tratta di un antico male italiano: alla fine dell’Ottocento fu messo in
risalto il caso di un ospedale della Basilicata che aveva il personale triplo
rispetto al numero dei pazienti. Sovente la nostra Sanità periferica, in
particolare al sud, è tanto carente di qualità da spingere una moltitudine di
Italiani verso gli Istituti di eccellenza del Centro Nord: i quali oggi,
insieme a tutti gli altri, traballano per mancanza dei fondi necessari
previsti. Emerite personalità medico-scientifiche cercano sbocchi all’estero
nel timore del loro futuro: danno irreversibile per tutta la nazione.
Paventiamo che per ogni personalità scientifica persa, il vuoto sarà riempito
da privilegiati protetti politicamente, ma digiuni di scienza e di qualifica. Brividi di paura serpeggiano fra il popolo e in tutta
la categoria medici. E’ di indispensabile urgenza una rivolta
generale dei principali Dirigenti clinici
di tutti i Centri Ospedalieri del Paese: imperativo creare una forte scossa
nelle coscienze sporche dei responsabili della burocrazia più mostruosa e
inefficiente d’ Europa. Una burocrazia
in metastasi in tutti i gangli vitali della nostra nazione.
m.alberini@iol.it
m.alberini@iol.it
Dopo aver lavorato per dieci anni in politica
dirigendo uffici stampa, chi scrive è nauseato di tutto l’apparato al punto da disinteressarsi
delle frequenti campagne elettorali che generano comunque personaggi incapaci
sovente colpiti da avviso di garanzia per reati finanziari.
Pensiamo piuttosto al prioritario problema della
Salute.
La situazione di sofferenza economica negli istituti
Ospedalieri Italiani resta drammatica
anche durante lo tzunami dell’attuale campagna elettorale che polarizza i
Media. Gli Italiani adesso hanno capito dove vanno comunque dispersi gli sperperi della procellosa economia italica, ritmata da
ammanchi miliardari.
Il fatto che le ASL non abbiano i soldi per rimborsare
gli Ospedali e li metta in condizione di non poter far fronte al sacrosanto
dovere di curare gli Italiani va ricercato nello spaventoso esubero di
dipendenti che assorbono le risorse della Sanità pubblica. Non è mai esistito
in Italia uno “stipendificio” come La SSN che è diventata di gran lunga la
massima “impresa” nazionale. Ne’ le Ferrovie, ne’ le Poste, ne’ le Forze Armate
hanno mai avuto un tale surplus di dipendenti. E’ cosa nota: la priorità degli
esborsi deve privilegiare la paga ai dipendenti, poi le tangenti, poi gli
sprechi e quel che resta finalmente arriva, sempre in ritardo, agli Enti ospedalieri
che curano il popolo. Unico, urgentissimo rimedio, tagliare personale non
medico o paramedico che forma il “tumore” burocratico più assurdo della Sanità.
Si tratta di un antico male italiano: alla fine dell’Ottocento fu messo in
risalto il caso di un ospedale della Basilicata che aveva il personale triplo
rispetto al numero dei pazienti. Sovente la nostra Sanità periferica, in
particolare al sud, è tanto carente di qualità da spingere una moltitudine di
Italiani verso gli Istituti di eccellenza del Centro Nord: i quali oggi,
insieme a tutti gli altri, traballano per mancanza dei fondi necessari
previsti. Emerite personalità medico-scientifiche cercano sbocchi all’estero
nel timore del loro futuro: danno irreversibile per tutta la nazione.
Paventiamo che per ogni personalità scientifica persa, il vuoto sarà riempito
da privilegiati protetti politicamente, ma digiuni di scienza e di qualifica.
Brividi di paura serpeggiano fra il popolo e in tutta
la categoria medici. E’ di indispensabile urgenza una rivolta
generale dei principali Dirigenti clinici
di tutti i Centri Ospedalieri del Paese: imperativo creare una forte scossa
nelle coscienze sporche dei responsabili della burocrazia più mostruosa e
inefficiente d’ Europa. Una burocrazia
in metastasi in tutti i gangli vitali della nostra nazione.
m.alberini@iol.it
V I S T O D A L E I - "La prematura mortalità dello star sysitem americano"
La morte di Prince ci fa soffermare
sulle tante inaspettate dipartite di altre icone del cinema, della musica pop e
rap in età ancora giovane. Primo fra tutti Rodolfo Valentino scomparso a 31
anni per un attacco di appendicite. La sua scomparsa dovuta a tale fulminante malattia è però quasi
nella norma. Marylin Monroe, il mistero del suo decesso a 36 anni resta ancora
da chiarire. Invece la morte di Heath Ledger,
Philip Seymour Hoffman, Amy Winehaus, Michael
Jackson, Witney Houston, causata da
overdose di eroina ed altri tipi di droghe micidiali rimane nell’ambito di una
mentalità malata e i motivi sono da ricercarsi nell’ambito di depressione,
solitudine affettiva ecc.Hollywood non è certo nuova a decessi per overdose di barbiturici
piuttosto che eroina ed altre droghe. Troppe le tragiche morti avvenute per
queste cause: star tormentate che, nonostante il successo sul grande schermo e
i riconoscimenti nella loro carriera trascorrevano vite di eccessi, spesso
minate da gravissimi problemi psichici. ’ logico chiedersi perché queste star dello show business, ricchissime,
incensate nel mondo intero, in rapporti amichevoli con l’inquilino di turno
alla Casa Bianca: in grado di influenzare le vittorie con il loro sostegno a
famosi candidati in campagna elettorale siano stati tanto infelici da aver
bisogno del pericoloso ed effimero sostegno della droga. Una costante americana fra Los Angeles e New York dove vivevano in case
sfarzose e potevano ottenere tutto con lo schioccar delle dita. La spiegazione più comune dei media è quella della solitudine
spirituale di queste celebrità. Ma quale solitudine se dovevano sempre sfuggire
amici e fan per avere un attimo di pace? Non si può escludere il vuoto morale e
la mancanza di cultura che li facevano vivere una vita priva di sani e
culturali interessi, a parte le
performance nei film e nei
teatri. Una vita alla quale sentivano forse di non appartenere.. Come è
possibile non abbiano potuto trovare la soluzione per uscire dai loro incubi
rifugiandosi nell’eroina? Se pensiamo alla degradazione fisica e morale di una
donna meravigliosa come Witney Houston appare impossibile capire il motivo di
tale tragedia. Bellissima, grande cantante, ottima attrice ricca a centinaia di
milioni di dollari si lasciava massacrare di botte dal marito incapace di
difendersi. Si può pensare che all’origine di tutto ci sia stata una tragica debolezza
di carattere e una mancanza di forza morale tali da renderla vittima di se
stessa.
m.alberini@iol.it
lunedì 18 aprile 2016
V I S T O D A L E I - "Debito pubblico italico miliardi 2927"
E’ VERGOGNOSO ! I nostri figli, i nostri nipoti
saranno i futuri “schiavi” del mondo? Dovranno lavorare a “comando” per pagare,
non il debito che rimarrà tale, anzi crescerà, ma solo l’usura a chi oggi già
detiene i titoli del nostro Stato: Cina ecc., ma veramente volete portare gli Italiani
in “rotta” di collisione con gli altri che già hanno invaso il nostro
territorio? Loro sono abituati a “guerreggiare” è nella loro indole. Noi Italiani, da sempre
pacifici e succubi della violenza altrui saremmo sopraffatti anche fisicamente.
Ed a questo punto si cominci a mandare a casa coloro i quali millantano
capacità di governare (l’attuale Governo di nani e ballerine). Quindi
cominciamo a daziare pesantemente le merci di pessima qualità che vengono dai
paesi orientali e almeno si tenti di pareggiare la bilancia tra import ed
export. Poi si vada avanti ad espellere coloro che non hanno titolo a stare in
Italia: le migliaia di migranti africani senza alcun motivo per rimanere qui
senza lavoro, senza documenti, senza casa e la feccia di delinquenti abituali dall’est
che hanno trovato l’Eldorado sulle nostre terre (nostre si fa per dire).
Si blocchino i confini delle acque territoriali e si rimandi
in Libia la folla che viene a cercare in Italia quello che non c’è. Infine si eleggano
manager apartitici rappresentativi e capaci
di riprogrammare ed attuare il rilancio nel mondo del Made in Italy. A cominciare
dall’organizzazione del turismo di massa, alla nostra agricoltura, i nostri
vini, le nostre calzature. La moda è il settore più redditizio ma si può ancora
potenziare proprio con i grandi
speculatori stranieri. E poi si rilanci la nostra più grande risorsa da sempre:
il turismo nelle nostre antiche città d’arte: oggi gestito malissimo e senza
sintonia con le mostre delle incomparabili opere artistiche.
Basta ad altri sacrifici: liberiamoci una volta per
tutte delle sanguisughe voraci che succhiano giorno per giorno quello che ci è
rimasto. E non sanno neppure da quale
parte incominciare ad organizzare in modo decente la massa dei migranti calata sulle
coste italiche. Una calata superiore a quella di altri Paesi d’Europa che sono in
grado di difendersi chiudendo i confini.
lunedì 11 aprile 2016
V I S T O D A L E I - "Secondo Stato"
Se ne parla da qualche decennio e per chi non lo
avesse capito si tratta di quell ’infiltrazione in tutti ranghi istituzionali e
non dei nipoti dei “padrini” che hanno conseguito Master a Harvard o anche a
Cambridge. E ora lavorano come magistrati, politicanti o anche assessori
regionali sovente molto più preparati del comune cittadino laureato “soltanto”
alla Bocconi. Sono inseriti nei poteri alti che affondano nella corruzione e di corruzione ammantano ogni azione
all’ interno del “sistema”. Roma, ovvio, è il punto focale dove agisce il
malaffare, ma si può dire ormai che in tutti i capoluoghi italiani il Secondo Stato agisce in tutti gli
affari importanti. Stiamo parlando di tangenti a tutti i livelli nei quali
s’infiltra la criminalità organizzata che per agire in modo proficuo ha bisogno
della guida di chi sta nei dintorni del governo e dei Ministeri. Siamo in molti
ad essere certi che mai l’Italia potrà uscire da questa melma vischiosa che si
attacca ovunque arrivi la politica.
In Provincia quando ci sono appalti di una certa
importanza, il Secondo Stato ha i suoi militanti ad assicurarsi quel “tot” che
sparirà mescolato a quello da distribuire ai “pesci” piccoli.
Qualcuno afferma che tra non molto l’Italia sparirà
inghiottita da un deficit insanabile dove il Secondo Stato diventerà il padrone
di quello che è rimasto del Bel Paese.
Non vogliamo credere a questa ipotesi da
fantapolitica, ma si sa da un pezzo ed é cosa certa che nel giro dei molti
soldi, l’affare si fa su tutto: appalti
comunali, affari delle aziende municipalizzate, emergenza abitativa, campi
nomadi, gestione degli immigrati.
Su questi ultimi il Secondo Stato guadagna cifre
enormi, molto più che con il traffico della droga (lo ha detto un famoso
indagato al telefono ad una sua collaboratrice.)
Finora è stato usato il silenziatore per mantenere con
il popolo un minimo di dignità.
Adesso invece è la voce assordante del popolo che sa
tutto, conosce le cosiddette magagne, le commenta ad alta voce ovunque e medita
di non andare a votare.
m.alberini@iol.it
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