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lunedì 25 novembre 2013

VISTO DA LEI - "L’Italia dei Media bugiardi"

Cara Mariella,
la censura e le bugie sono un arma potentissima che permette ai Governi e al Potere in generale e persino alla Giustizia di camuffare la verità con l’opera funesta di tutti i Partiti Politici come prima operazione di conquista. Per accalappiare e mantenere una discreta capacità di sostenitori, ricorrendo all’acquisto dei mezzi di informazione e ai manganelli, per convincere l’opinione pubblica che la verità è soltanto quella che esce dalla loro bocca, e tutte le realtà altrui che provengono dal basso, dai cittadini malcapitati, vengono soffocate con la forza.
C’era una volta l’Informazione onesta, i Giornali gestiti e sostenuti dalla Comunità per il bene della Comunità, oggi invece sono stati sostituiti da Bollettini di guerra, Proclami Politici e Pubblicitari tutti fallimentari, finanziati dai Partiti e dal Governo con i soldi estorti ai cittadini.
In periodo di elezioni i Politici si trasformano in canta storie e ne tiran fuori a dozzine più del diavolo per incantare i sostenitori: qualcuno offre pranzi, altri promettono soldi, lavoro, meno tasse o acquistano Parlamentari, Senatori, Giudici, Magistrati, Colonnelli delle varie Armi e mi duole dirlo, ma ci sono persino uomini e donne di Chiesa, che si vendono esattamente come fece Giuda due millenni fa, il quale aveva abbracciato la Fede in Cristo e poi l’ha venduta al miglior offerente.
Preti politicizzati che appoggiano le loro ideologie extra pensiero, collegati al carro politico Comunista, Fascista, Liberale, ecc., ma non ho mai visto un Prete pagare un Avvocato per difendere una ingiustizia o finanziare un progetto per sviluppare lavoro (Caritas Christiana,  Caritatem tuam, anima mea, venter meus).
Si arrampicano sui pulpiti per farsi sentire meglio e intavolano monologhi a volte senza senso, invocando brani di storia a misura della psicologia umana e trovano sempre qualcuno che li acclama, parenti o trascinatori ricompensati e tutti gli altri gli vanno dietro a bocca aperta, battendo le mani. Se ricordiamo bene, sino a due anni fa nel Paese che non è più nostro, tutto andava a gonfie vele, tutto girava alla perfezione. Il Guru di allora Giulio Tremonti diceva: la crisi a noi non ci tocca, forse intendeva non tocca i Politici. Una crisi iniziata nel 1970 raggiungendo l’inflazione al 25% e non se ne erano accorti, mentre l’allora Prof. Romano Prodi autore di tanti testi di Economia, Industria e Capitalismo, aveva apparentemente risolto los casinos Italicos: con l’Euro, la Globalizzazione, la Privatizzazione di industrie Italiane deficitarie, ottenendo una montagna di Onorificenze Straniere, mentre la Politica Italiana da sempre deficitaria non ha saputo convertire, adattarsi al mondo che cambia, poi improvvisamente ci troviamo col sedere per terra e la colpa è giustificata da errori commessi da altri, forse intendono da altri Stati o figure Marziane Mafiose che comandano a casa nostra e ci hanno trascinato in una crisi mondiale. Tante, tantissime bugie…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
sulla valanga di balle che i media cartacei, televisivi ecc. ci propinano ormai siamo tutti d’accordo. Per arrivare a sapere brandelli di verità economica, politica, sociale sulla povera Italia in agonia bisogna conoscere le lingue straniere e leggere la stampa estera. E’ un male antico, come ai tempi della seconda Guerra Mondiale, quando per ascoltare la verità sull’andamento degli eventi bellici ci si doveva sintonizzare su Radio Londra. Allora, almeno eravamo in guerra: ma anche oggi c’è una guerra in atto: quella della truffa gigantesca per difendere privilegi assolutamente immeritati e insensati. Non solo, nonostante la situazione di povertà e fallimento della nazione, i vertiginosi costi dei settori pubblici continuano vergognosamente ad aumentare come se fossimo in una florida situazione economica. Per i privilegiati, la “sciambola” degli anni Ottanta continua. Persino il neo ministro Chienge si è messo a far lievitare i costi del suo Ministero. Per non parlare dei milioni di Enti inutili con cariche di Kasta inventate, ma naturalmente costosissime.                     
Le normali aziende che spendono più di quanto incassano sono costrette a portare i libri in tribunale e chiedere il fallimento. Il 90% dei Comuni italiani è in bancarotta da anni, ma invocano sempre finanziamenti dallo Stato per continuare la loro politica dissennata.
Abbiamo da tempo intrapreso la strada della dissipazione dei beni economici e soprattutto dei beni del pianeta che va verso una desertificazione procurata dall’incuria umana.
L’ Italia, il Paese più bello e confortevole del mondo, è alla mercé degli abusi condonati e delle cosche mafiose ormai arrivate al potere consolidato.
m.alberini@iol.it    

lunedì 18 novembre 2013

VISTO DA LEI - "Il peso immane del disastro italiano"

Cara Marella,
le invio questa lettera.
Carissimo Don Julian Carron, (Presidente Confraternita Comunione e Liberazione),
soltanto oggi per merito di un foglio prelevato in Chiesa, ho avuto l’occasione di leggere il Suo articolo apparso su Repubblica del 18 Settembre 2013. Provengo dall’estero dove ho seguito per diversi anni scuole religiose Cattoliche dei Salesiani di Don Bosco e conosco il valore e meriti impeccabili sia dei Salesiani come pure dei Gesuiti. Dopo aver girato il mondo nei cinque continenti per lavoro, portando sempre con me il dono della Fede, da quando mi trovo in Italia confesso che si è spento il mio Lumen Fidei per ragioni che reputo di solenne ipocrisia da parte della Curia e del Clero. Nel Suo articolo in oggetto, fa riferimento a filosofie di natura psicologica che agiscono sull’immaginazione nell’esaltazione di una convinzione, che porta a vedere la luce anche nelle tenebre, come indirettamente evidenziate dal Papa con riferimento al Lumen Fidei. La pregherei di seguire il mio discorso sino in fondo, confermando tutto il mio rispetto verso le persone e per nulla intendo mettere in discussione il Credo nella sua struttura originale partendo da Gesù, essendo fermamente dell’avviso che se non ci fosse il Cristianesimo, avremmo dovuto inventarlo, ma con la presente è mia intenzione mettere in evidenza il ricorso ad alcuni esempi discutibili che eludono le aspettative della risposta da parte di un Gesuita Capo della Chiesa Cattolica. Ogni uomo è portato per natura o per orgoglio personale a credere e battersi con la luce del proprio pensiero anche nelle tenebre più profonde attraverso l’immaginazione, per convinzione, per ignoranza o per disinformazione, sostenendo il proprio io come una lampadina virtuale che vede la luce anche nel buio più profondo, sulla base delle convinzioni del proprio sapere e delle esperienze vissute, le quali formeranno il proprio pensiero accompagnandolo per tutta la vita. Alcuni esempi nel passato recente confermano che l’uomo è imprevedibile quando spinto da convinzioni di certezza e di amor proprio è capace di affrontare anche la morte, come nel caso dei martiri del Fascismo, del Comunismo, dei Partigiani o delle Religioni in generale, spingendosi sino all’Estremismo. Possiamo notare che nonostante la presa di posizione della Chiesa con gli ultimi cambiamenti interni, la Luce della Fede Cristiana è in costante e progressivo decadimento lasciando sul terreno del Mondo molti delusi che a loro volta generano altrettanti oppositori verso la Chiesa…
Lettera firmata, ricevuta  via e-mail

Caro lettore,
non si può buttare addosso alla Chiesa tutte le croci e le nefandezze dell’epoca presente. Viviamo in una situazione politica, economica e sociale da incubo. E Papa Francesco può solo dire parole di conforto come sta facendo. Si legge nel suo viso tutta la preoccupazione per la gravità di quanto gli passa sotto gli occhi. Quel peso immane che ha costretto Papa Ratzinger a chiedere aiuto e a ritirarsi.
Il mondo tutto non sa dove sta andando. In particolare l’Italia con i suoi politicanti che non sanno far altro che cercare ovunque risorse che verranno divorate dai soliti noti.
Adesso cercano disperatamente di mettere le mani sui capitali all’estero che  troverebbero la collaborazione dei titolari qualora il sacrificio imposto portasse benefici al Paese alla luce del sole. Invece si guarda soltanto a rovine  e disastri irrimediabili poiché ignorati da decenni di malgoverno.
Lo spreco degli aiuti al Terzo mondo è uno dei tanti esempi di inetto sfacelo (ruberia) per il quale si è assistito: di ogni mille lire stanziate ne arrivava una a destinazione. Ed è la ragione principale per la quale tanti Italiani hanno  cercato di difendere i propri risparmi portandoli altrove.
La Chiesa non può certo rimediare a questo disastro epocale che coinvolge tutto il pianeta. Quelli che sono stati i suoi torti nel passato appartengono ad ogni religione poiché  rappresentata da esseri umani  non sempre ispirati alla fede cristiana.
m.alberini@iol.it 

lunedì 11 novembre 2013

VISTO DA LEI "Italia vigilata dalla rinata GHEPEU"

Cara Mariella,
mi domando e ti domando in che razza di mondo siamo precipitati e non solo riguardo alla nostra povera Italietta. Draghi si fa in quattro per dimezzare il tasso di sconto, portandolo ad un valore inaudito e le Borse al momento reagiscono scendendo, l'Euro si deprezza ( favorendo le vituperate esportazioni e sfavorendo i lodati consumi interni ) ... per risalire poi dopo in un rigurgito di furia bulimica. Questo avviene giovedì .... il venerdì, cioé ieri, il numero dei nuovi posti di lavoro negli USA finalmente supera per il mese di ottobre ogni previsione ( indicando che forse almeno là una certa ripresa sia possibile ) e le Borse si affossano:   "Tornano i rumori di tapering. Dollaro si rinforza, borsa scende, oro scende, tassi salgono". Anche lì poi ci ripensano all'ultimo minuto .... ed a tarda notte ( per l'Europa ) rischizzano in alto. Insomma in ogni caso gli investitori se ne fregano dell'economia, ma sono a caccia solo di denaro facile, possibilmente  elargito dalle Banche Centrali imbizzarrite,  sembra, che siamo in un mondo drogato sino alle midolla .... come accennava Papa Francesco !!! ... ma a tutti sembra, che sia meglio così .... on vit dans le meilleur des mondes possibles de maître Pangloss  ....
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
dopo  tre decenni di osanna per le acclamate, ma tossiche attività finanziarie il risultato non poteva essere diverso. Si inneggiava alla Finanza come la risorsa per l’avvenire tralasciando la normale economia produttiva di beni tanto da chiamarla Old Economy. Ma la New Economy di carta, basata sulla quotazione e vendita dei debiti ha prodotto baratri abissali (vedi Madoff).  La tendenza teorica di questa New Economy suscitò in un vecchio professore universitario di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore orrore e timore tanto da fargli dire “pregherò il buon Dio perché ci protegga”. 
In questo mondo impazzito non esistono più parametri sui quali allineare le nostre decisioni: è vero tutto e il contrario di tutto. Abbiamo ormai perduto qualunque schema logico e siamo caduti in un abisso dal quale nessun degli insipienti e maldestri politici dentro e fuori dal Governo è in grado di indicare  o elaborare una soluzione decente per tentare di uscirne. Le uniche soluzioni ventilate sono quelle di aumentare le tasse  a tutto spiano per reperire fondi da sperperare senza alcun costrutto: spesa pubblica sempre in aumento e attività produttive sempre decrescenti oltre alla mostruosa burocrazia che ormai ha divorato l’Italia.
I cittadini comuni guardano terrorizzati i loro pochi risparmi fagocitati dal sistema fiscale in atto. Siamo arrivati al punto che per cambiare 500 euro in banca bisogna presentare un documento e firmare un’attestazione che andrò a finire agli uffici tributari. Uno Stato da Soviet sotto l’occhio vigile di una nuova Ghepeu che ha preso il nome di Agenzia delle Entrate.
Di certo neppure Maitre Pangloss, eminente precettore di Candide, nella commedia  di Voltaire, non potrebbe essere ottimista davanti al nostro sfacelo.
m.alberini@iol.it   

lunedì 4 novembre 2013

VISTO DA LEI - "Italia, periferia europea allo stremo"

Cara Mariella,
nei vari talk show, che sono un'inutile fucina di ipocrisia, non ho mai sentito un politico dichiarare che la legge elettorale va bene così, che il costo della politica va bene così, che il numero dei parlamentari è una conditio sine qua non, che il sistema bicamerale è perfetto, che l'amministrazione della giustizia non fa una grinza, che i servizi sono ok, che il tasso di disoccupazione va bene così, etc... etc... Anzi, tutti, senza distinzione di colore, a vituperare uno Stato che, ad essere buoni, sta davanti solo a qualche sfortunata realtà del quarto mondo. Che i nostri politici non siano tra i più graziati da Dio, in quanto ad attività celebrale, è cosa nota, visto che qualcuno di loro pensa che il Darfur sia una caramella genovese, che un anno luce sia un tempo, e che su un autotreno si possano caricare 75000 tonnellate di merce (stazza di una nave da crociera di media categoria)...ma dove avranno studiato questi fenomeni? Ma vi immaginate 1000 di questi idioti, che si mettono a ragionare su come risolvere un problema, che d'improvviso scoprono che una tassa non è la femmina del tasso. E' auspicabile che..., si dovrebbe..., siamo tutti d'accordo che...e così via e poi? Poi non cambia mai assolutamente nulla. Ma quale sarà la tecnica? Prendiamo per esempio la legge elettorale: un partito presenta una proposta qualsiasi che contiene un aspetto magari insignificante ma contestabile da parte della fazione avversa. Conseguenza: la proposta viene bocciata ma la parte avversa che fa? Per non venire accusata di immobilismo ne presenta un'altra magari simile, ma che contiene il solito granello che inceppa il meccanismo. Risultato: tutti possono vantare la volontà di cambiare ma non succede assolutamente nulla.
E' superfluo sottolineare che il tutto fa parte di un tacito accordo salva privilegi.
E alle prossime elezioni?... Sarà ancora così. Che fare? Permanendo il porcellum, o qualcosa di somigliante, disertare le urne? Per ora è l'unica azione non violenta che possiamo mettere in atto…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
l’Italia ormai fa parte di una periferia europea decadente e noi tutti viviamo in uno stato di profondo smarrimento per come il Paese sia stato ridotto da oltre 50 anni di errori gravissimi. A questi errori, per 50 anni, abbiamo contribuito votando con ignoranza della cosa pubblica e cecità nei confronti di persone indegne di rappresentarci.
Forse dovremmo cercare l’approfondimento della conoscenza degli altri Paesi nostri partner. L’evoluzione economica e politica attuale portano per contro a una maggiore integrazione che richiede una maggiore conoscenza di quali siano le priorità dei nostri partner stranieri. E di quale sia la loro percezione dell’Italia. In alcuni casi, poi, esistono forti temi di attualità locale con riflessi sulla EU e sull’Italia.
Il risultato delle elezioni tedesche è stato un colpo sentito in tutto il mondo, anche se Angela Merkel è uscita vincitrice, non avendo conquistato i seggi sufficienti a governare da sola, sta tuttora negoziando con i partiti di minoranza la formazione di una nuova coalizione di Governo. Ma cosa pensano davvero i tedeschi di noi, delle nostre imprese e delle nostre istituzioni? E quali saranno gli scenari e quali le conseguenze per l’Europa e per l’Italia? Come funziona l’assetto statale dell’Italia da tempo non è più solo una questione per gli italiani e i creditori dell’Italia nel mondo finanziario non aspetteranno che i politici italiani risolvano le loro piccole beghe.
A giugno la Merkel sostenne che “la crescita che viene dalla sola iniezione di liquidità non è sostenibile. Infatti, l’eccessiva liquidità era già stata la causa della crisi del 2008. La Germania oggi è una grande economia, ma senza un’Europa forte non potrà esserlo ancora nel lungo termine. L’unico modo per rendere la crescita sostenibile è fare riforme strutturali nella periferia europea. La solidarietà in Europa ci può fare sopravvivere due anni, ma senza riforme strutturali tra dieci anni l’Europa sarà solo una destinazione dove i turisti potranno visitare le città d’arte peraltro malridotte per mancanza di restauri”.
L’idea di Angela Merkel è l’espressione delle tre crisi che agli occhi dei tedeschi l’Italia deve affrontare:
Una crisi economica, che impone all’Italia di fare riforme strutturali per ritornare competitiva, che comporteranno sacrifici analoghi a quelli che i tedeschi affrontarono nel 2010.
Una crisi politica per gli italiani che non ritengano il proprio sistema politico in grado di proporre soluzioni tempestive considerate legittime e lungimiranti.
Una crisi di affidabilità che porta i tedeschi a domandarsi sempre che cosa verrà dopo (dopo l’attuale politico, l’attuale Governo, l’attuale maggioranza) in Italia: e se eventuali riforme non saranno cancellate da chi seguirà.
Il tira e molla degli ultimi mesi su IMU e IVA hanno confermato questa percezione.
La Germania quindi non imporrà scelte all’Italia, ma pretenderà che sia l’Italia stessa a perseguirle, e per farlo lascerà agire i mercati: solo così le riforme diventeranno inevitabili, strutturali, e permanenti.
“La gloria la si deve conquistare, l'onore invece basta non perderlo”. Oggi noi non abbiamo più alcuna gloria ne’ onore.
Riguardo alle eventuali prossime elezioni, chi scrive ritiene  obbligatorio votare  altrimenti i sostenitori dell’enorme piovra burocratica continueranno a imperversare sulle nostre rovine.

m.alberini@iol.it