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giovedì 26 gennaio 2012

VISTO DA LEI - “Le Kaste non sottovalutino i pacchi bomba di protesta”


Cara Mariella,
la prima vendita all'incanto é andata deserta:

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHiJbDa8OqxABSFqYSFffpuYRijGyQfaBQW7zD1hM5Sd82-UgCAxCSMpXX9_w-EGomk2Z6veCiGZMeIeDqWFNr6wPm2dhyphenhyphencEiFLk9Pl9RRNfnGQXB-TqHco_dF5-AWD3qMLIuPPg5wjCzI/s400/AAA+Vendesi.jpg
[cliccare sopra per visualizzare l'immagine]


Gentile Mariella,
leggo spesso i Suoi articoli su "Affari Italiani.it" e mi trovo sempre d'accordo con le Sue osservazioni. Vorrei, perciò, condividere con Lei alcune riflessioni che scaturiscono dalla situazione attuale. In una democrazia, ci hanno sempre insegnato, è sovrano il popolo, la nostra stessa Costituzione lo afferma e lo ribadisce. Ma Lei è del parere che sia ancora così? Oppure, in nome dell'emergenza, si può sospendere questa sovranità e delegarla ad altri, magari agli interessi finanziari? Le pongo queste domande poiché, come anche Lei sa, in questo momento, tanti sono i moti di protesta che mettono in ginocchio l'Italia, ma non risulta che vi sia particolare attenzione da parte del Governo, anzi una spasmodica volontà di andare avanti, costi quel che costi. Le pare ammissibile, ad esempio, che alla gravissima situazione siciliana, si possa rispondere procrastinando a mercoledì (forse...) un incontro tra il Presidente del Consiglio e il Governatore della Regione che, invece, dovrebbe essere una priorità immediata? Si tratta, peraltro, di una protesta più che giustificata, viste le condizione di vita che ormai non possono più essere sostenute da una popolazione ridotta allo stremo - e mi riferisco a tasse ed aumenti esorbitanti che ricadono sempre, non su tutti gli italiani, come dovrebbe essere, ma solo sui cosiddetti "soliti noti" e sui gradini più deboli della società, sia al Nord che al Sud -. Questo rimandare l'incontro da parte del Governo viene vissuto dall'opinione pubblica come l'ennesima prova del suo disinteresse nei confronti del popolo che legittimamente e pacificamente esprime il suo dissenso e la sua disperazione. Il Presidente Monti -così fortemente caldeggiato da Napolitano - che sfacciatamente proclama di non sentirsi per niente disperato, quando invece dovrebbe esserlo eccome, finisce per assumere agli occhi del cittadino comune il ruolo di odioso protettore della casta e degli interessi della finanza, contro la sovranità popolare. E' inutile che il Governo continui a ribadire che servono sacrifici, che il momento è grave... quando "equità" non è un vocabolo del "politichese" (e nemmeno del "tecnocratese", a quanto pare), quando si colpiscono i benzinai ma non le compagnie petrolifere, le classi lavoratrici e non gli speculatori dell'alta finanza, quando si permette a certi amministratori delegati di trasferire all'estero industrie storiche italiane, in nome del profitto, lasciando i lavoratori sul lastrico; quando, dimenticandosi della volontà espressa dal popolo in referendum appena conclusi - e costati milioni di euro dei contribuenti -, si torna a discutere di privatizzare l'acqua, (forse per favorire qualcuno?...); quando con finanziarie-capestro non si dà risposta al bisogno di lavoro e crescita, ma si continua a coprire i buchi creati da una classe  mina la nostra fiducia di cittadini, ci allontana dalla politica, la fa apparire un mero e sporco esercizio di potere e di interessi personali.  Dispiace  ciò sia sottovalutato da chi ha in mano il futuro dell'Italia, perché è un sentimento fortemente diffuso e pericoloso. Sottolineo "pericoloso". Allora, mi chiedo: se il popolo protesta davanti a tutto ciò e, tra chi ci dovrebbe rappresentare e tutelare, nessuno se ne preoccupa, la sovranità dov'è finita? E cosa si può fare per ristabilirla? Io temo che l'arma del voto non sia più sufficiente, con la "rosa" di politici che ci ritroviamo.... Le parole-chiave devono per forza essere "rivoluzione" o"terrorismo"?
                                                                      Lettere ricevute  via e-mail
Caro lettore,
pubblico la vignetta-cartello perché strappa sorrisi forse amari, ma sintetizza la situazione penisola.
Gentile amica,
la sua frase di chiusura è in parallelo con i miei pensieri.  L’’impudenza dei signori del potere non ha limiti e sopisce persino quella vigliaccheria tipica di chi si approfitta e sfrutta in modo illimitato il prossimo. Anch’io non sottovaluto i pacchi e le buste bomba, primo segnale dell’esasperazione popolare italiana. In questa specie di buio totale, nel quale gli Italiani non riescono a capire cosa sta davvero accadendo a loro e alla nazione, non è affatto straordinario che qualcuno incominci ad “accendere le micce”. Non intendiamo aizzare alcuno a farlo, ma quantomeno possiamo elargire comprensione a chi è esasperato fino a questo punto. La confusione è tale che qualcuno potrebbe pensare sia stata generata ad arte al fine di distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi: ad esempio quelli che si stanno manifestando attraverso la protesta dei Tir. Inoltre non sappiamo affatto se e quali disegni particolari ci siano dietro al marasma europeo e italico. L’uomo della strada è disperato. I mendicanti sono triplicati approfittando dell’angoscia generale che ci sovrasta “per qualche euro in più”. A proposito delle tanto conclamate liberalizzazioni, fulcro di scioperi selvaggi e di ulteriore confusione, nessuno ha capito (forse governo tecnocratico a parte) quali traguardi vogliano ottenere. Di certo non è cambiata l’assidua passerella dei ministri in televisione: malgrado l’invito di Monti a comparire meno possibile. Per ora, questo esecutivo ha conseguito solo astensioni dal lavoro e danni economici e sociali di enorme rilevanza. CONFUSIONE è LA PAROLA ESATTA per definire la nube che grava sul capo delle gente comune.  Quella gente comune che da tempo accusa l’eccesso di immigrati ( il più alto e incontrollato d’Europa) di portare via il lavoro agli Italiani. Qualcuno ipotizza in meno di un cinquantennio l’ascesa di un nigeriano agli onori del Colle. Battute che però non ci fanno sorridere data la situazione di emergenza in tutti i campi. Le liberalizzazioni a noi sembrano troppo facili e potrebbero celare ben altro. Illudono i giovani attraverso la formula della creazione di società a responsabilità limitata, speciali S.r.l. riservate ai non oltre trentacinquenni con capitale di un solo Euro. Quali banche finanzieranno tali società prive di qualsiasi copertura patrimoniale e di qualsiasi controllo? E via così…perché i decaloghi pubblicati su paginate di quotidiani non fanno altro che aumentare il grado di marasma generale, per il quale ormai i cittadini si chiedono come faranno a votare per partiti privi di qualunque credibilità. Neanche i PROFESSORI SONO RIUSCITI a portare  ordine in “aula”. L’aula Italia che oggi sta perdendo la tanto vituperata ignavia e, ormai fuori dalle grazie diddio, potrebbe  dar fuoco alle polveri.


venerdì 20 gennaio 2012

VISTO DA LEI - “L’Italia sul baratro come il Concordia”

Gentile Mariella Alberini,
ma quando ci decideremo a dire quello che pensiamo? Monti,  non si sa per quale ragione, ha accettato di far percorrere all'italia (il minuscolo è voluto), e agli italiani gli ultimi passi verso il baratro del default.. Ad oggi, 2 bilioni di € di debito pubblico, per chi non lo sa, 2 seguito da 12 zeri, 4 biliardi di vecchie lire, per chi non lo sa 4 seguito da 15 zeri. Per chi non lo sa, di questa cifra spropositata, lo stato non possiede più un €, tutto è stato speso......per cosa? Per mantenere questo maledetto carrozzone di lazzaroni corrotti. Ha presente i 235 miliardi di € / anno di evasione. Paradossalmente, meglio che non vadano allo Stato, si fagociterebbe anche quelli. Perché Mariella, diciamocelo, c'è ancora qualcuno che pensa  si possa diventare un personaggio politico, magari di primo piano, seguendo un percorso adamantino? "MA CI FACCIANO IL PIACERE" direbbe il grande Totò. Lei spreca vocaboli come "DISPIACE CHE...", DISPIACE UN C…, Mariella, siamo furibondi…

Carissima Signora,
 leggo con estremo piacere la Sua lettera aperta al ns. presidente (mi  scusi ma  preferisco usare la minuscola trattandosi di un ex prezzolato di Mosca  del quale, tra l' altro, gira sul WEB un video poco edificante del nostro  quando, da europarlamentare, speculava sui voli low cost a lui rimborsati dalla
 U.E. a  prezzo decuplicato e minacciava i cronisti tedeschi che gli rimproveravano  quel  comportamento che gravava ingiustamente anche sui contribuenti alemanni).  Finalmente si leva una Voce obiettiva, la Sua che, controcorrente, cita la  realta' contrariamente agli "stenterelli ... presidenziali che tiran  quattro  paghe per il lesso...", tanto per parafrasare un noto poeta. Magari ce ne  fossero molti come Lei. Ma no, tutti ad acclamare Napolitano integerrimo,  Napolitano Super Partes, Napolitano Deus Ex Machina. E i carri armati  sovietici a Praga? Proprio come ai tempi di Pertini quando si volle dimenticare che  codesto "grande presidente" nel 45 gridava "Giustizia Sommaria" quando,  iniquamente e contro gli accordi dell' Armistizio, comunisti e  social comunisti  decisero di condannare a morte senza processo Mussolini o quando, da  presidente, prevaricò  le sue prerogative togliendo abusivamente le  stellette  ai controllori di volo! Purtroppo l' Italia e' cosi' e, di conseguenza, ha il presidente e la  kasta  che si merita. Pensi quanto sono lontani i tempi di Muzio Scevola e di  Cincinnato.  Ancora grazie, comunque. Tanti complimenti ancora per la Sua schiettezza e  tanti auguri. Dal canto mio auspico che un giorno qualcuno scenda finalmente in piazza…

Gentile Mariella, ho letto la sua lettera aperta a Napolitano, che condivido nella sostanza ma non nella forma, ironica ma morbida, troppo morbida. Le scrivo, perciò 'per invitarLa ad insistere nella Sua critica, e se possibile non tralasciando mai che l'attuale inquilino del Colle e' l'autore di un golpe bianco, a cui solo l'insipienza dei nostri uomini politici (compresi, purtroppo, i radicali di Pannella) ha consentito di non essere accusato di impeachment in Parlamento. Comunque, il bluff Monti (il gauleiter della Merkel in Italia!) sta fallendo miseramente, le elezioni anticipate si avvicinano e con esse la resa dei conti del popolo italiano
con Napolitano ed i suoi sostenitori. La saluto con simpatia.

Complimenti vivissimi per la Sua lettera aperta al presidente pubblicata su Affari Italiani.
E' riuscita con non troppe righe a concentrare ciò che pensa veramente la gente.
Facciamola girare, organizziamo una sottoscrizione on line.

Complimenti signora,
Lei sta dando voce a chi non ha voce, speranza a chi la sta perdendo. Mi permetto di aggiungere a ciò che Lei ha detto che la kasta non è solo politica - Esiste la kasta dei dipendenti dei "Palazzi" del potere, dei dipendenti dello Stato e delle amministrazioni locali a qualsiasi livello e di qualsiasi amministrazione dello Stato. Sapesse quanti dipendenti delle amministrazioni pubbliche percepiscono "benefit" (gadget, telefonini, computer a prezzi stracciati, buoni mensa (che vanno regolarmente a spendere nei supermercati)) che noi comuni mortali nemmeno immaginiamo. Il naufragio della nave da crociera Costa, ha messo in evidenza l'egoismo delle persone che nella gente di mare non era ed è mai esistito - Il comandante di una nave lascia il bastimento sempre per ultimo, l'equipaggio di una nave si prodiga per i passeggeri, . . . . .ed invece - Questa è la dimostrazione, il sintomo di un malessere sociale, la mancanza del senso del proprio dovere nei confronti degli altri. Quando pubblicherà qualche altro Suo pensiero può porre in evidenza questo: i dirigenti delle Amministrazioni Pubbliche, a qualsiasi livello, non "debbono" percepire un euro maggiore della retribuzione annua del Capo dello Stato. Se a questi "signori" non conviene, se ne vadanoooooooo. E la smettesse la kasta di adeguare le proprie retribuzioni a quelle del primo presidente della corte di cassazione (a proposito ma perché questo servitore dello Stato deve percepire tanto?)


Gentile signora
complimenti per avere il coraggio di prendere posizione. le invio per sottolineare solo la sintonia quanto ho scritto al proposito…

Gentile Signora Alberini, finalmente una pagina di giornalismo serio. Più volte, in merito, ho inviato email a diversi giornali, sia come commento a notizie che come letterina vera e propria. Mai alcuna risposta. Finalmente vedo un articolo (letterina) seria, composta, veritiera, etc.
Non si capisce infatti dove siano le grandi riforme sino ad oggi sbandierate, se non negli annunciati salassi (conditi da buon terrorismo giornalistico con notizie tendenziose) che poi gran salassi non sono, ma comunque ingiusti e unidirezionali. Però dicono loro: ci hanno salvato dal baratro. Mah!...

Cara Mariella Alberini,
voglio complimentarmi per la lettera aperta a Napolitano.
Condivido totalmente quanto dice. Le liberalizzazioni sono una cortina fumogena per tenere occupati i media e gli imbecilli che credono che sono veramente indispensabili, (soprattutto quelle dei taxi); per inciso non sono tassista ma artista ex docente. Monti è Berlusconi all'ennesima potenza, col vantaggio dell'appoggio di un partito (il PD) che ingoia il rospo senza battere ciglio o fingere nemmeno di difendere i poveracci. Quando si ipotizzava un contributo per i redditi sopra i novanta mila a Berlusconi piangeva il cuore (forse anche per il suo portafoglio) ma non piange per i pensionati a cui ha tolto l'indicizzazione ed imposto il doppio prelievo del costo del conto corrente e del prelievo sullo stesso da parte dello Stato?.
Avrei molto da dire ed obiettare sulle ricadute sull'innalzamento dell'età pensionabile, se vorrà e potrà ascoltarmi. Spero si faccia promotrice di un movimento d'opinione.


Gent.ma Sig.ra Mariella Alberini, è difficile dissentire dalle sue opinioni espresse in modo così completo ed attinente alla realtà. La condizione di degrado del senso morale dei nostri rappresentanti è emblematica di un cancro ancora più grave dal quale siamo affetti: la presa di potere da parte del malaffare ed il disprezzo verso i sentimenti di onestà e probità di tanta parte ancora sana del popolo italiano. E' necessario che tutti coloro che sentono profondamente il senso dell'onestà e dello Stato, di qualunque credo politico, si raccolgano intorno ad una bandiera, e scaccino una volta per tutte i mercanti dal tempio. E' questo il compito la cui diffusione e sensibilizzazione è affidata a Voi giornalisti. Coraggio, rimboccatevi/cchiamoci le maniche e ridiamo dignità all'Italia. Grazie per il suo impegno e la sua franchezza….
Cara Alberini,
ho letto il suo articolo .....GRAZIE PER AVER DETTO LA VERITA' AL NAPOLETANO.

Signora Alberini, concordo con la Sua visione dell'Economia e della Politica. Soprattutto perché, ragionando assai semplicemente, se un colabrodo ha troppi buchi non vale aumentare il getto del rubinetto per riempirlo ma si devono tappare almeno un po’ di uscite. E’ lapalissiano, tranne che per i nostri politici ed amministratori della cosa pubblica. Complimenti comunque per i Suoi articoli, continui a sostenere questa linea che rispecchia IL VERO. Si deve dar voce alla verità anche se non si ha un gran potere per combattere le Kaste....prima o poi la verità deve vincere..... Sono un artigiano di 67 anni che lavora ancora, anche per passione e, sinceramente, non ho ancora capito a quale sirena devo dar retta…

Cara dott.ssa Alberini
Con la presente Le porgo i miei più sentiti complimenti per la perfetta analisi esposta con tanta chiarezza nella lettera in oggetto che condivido completamente…

Gentile Mariella Alberini
Condivido quanto da Lei scritto, in questo paese non c'è la volontà di cambiare, in nome del popolo si può sempre predicare bene e razzolare male, dire una cosa e farne però un'altra a proprio esclusivo piacere, senza comunque pagarne pegno…

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Senatore Giorgio Napolitano. "La kasta Le è grata, signor Presidente"
Bravissima !


Cari amici,
pubblichiamo stralci delle lettere con il vostro plauso non per vanità anche se conforta il mio lavoro di giornalista indipendente che cerca e dice la verità. Lo pubblichiamo perché è una piccola dimostrazione di ciò che sentono e pensano gli Italiani. I quali non sanno come fare a ribellarsi a tanta iniquità. Alla lettera indignata del clan-consorti dei tassisti, posso solo rispondere di inviarla al Premier a Palazzo Chigi: solo lui potrebbe dare una risposta adeguata se lo volesse. Il voto si avvicina e siamo davanti a partiti, dei quali non abbiamo alcuna stima perché imposti dalle Kaste. Quindi non rappresentano l’ ancora democratica che vorremmo. A questo proposito, ringrazio per la fiducia quanti mi chiedono di creare un nuovo partito, al quale poter credere e mi promettono i loro voti, ma non mi sento di addentrarmi nella sporcizia del “girone” capitolino. Però la protesta dell’astensione non porta da nessuna parte: anzi rafforza i partiti votati anche in percentuale minima. Dunque speriamo che l’esercito degli astensionisti che non vogliono votare perché non riconoscono in alcun partito valore e dignità nei confronti del nostro Paese, si facciano un esame di coscienza  e ricomincino a votare per la compagine che ritengono rappresenti il male minore. La compagine che dovrà avere la capacità di pretendere e ottenere le riforme della nostra Costituzione indispensabili per rimettere in moto l’Italia. Un meraviglioso Paese avvilito dalla disonestà dei politici che, da 50 anni, fanno solo il loro privato interesse. So bene che abbiamo scritto e riscritto queste parole, ma la realtà è questa. E la sopracitata disonestà dei politici si è estesa a macchia d’olio anche perché aggrega sempre più individui che vivono sulle spalle della politica e quindi sulle nostre spalle. Il nostro è un naufragio come la Costa Concordia adagiata su un crinale da dove rischia di scivolare nel baratro. Un naufragio causato dall’incompetenza di un comandante irresponsabile, dotato solo di una buona dose di vigliaccheria. Una triste fotocopia dell’Italia guidata dalla nostra variopinta fauna politica. E’ questa la dura realtà.

giovedì 12 gennaio 2012

VISTO DA LEI - Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Pubblicato su Affaritaliani.it il 12 gennaio 2012


Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Senatore Giorgio Napolitano

Congratulazioni,  signor Presidente per il rinnovo del mandato che le verrà conferito a furor di Kasta. Ella appartiene alla Kasta da ormai oltre mezzo secolo avendo militato in un Partito forte ma sempre perdente, votato ad una ideologia che fatto la fine ben nota. La kasta le è grata, signor Presidente per avere reso disponibile con le nuove, tristi tasse una massa di denaro che ha aperto nuovi orizzonti per la demenziale spesa  pubblica.  E anche le banche Le sono riconoscenti per alcuni milioni di nuovi conti correnti imposti a coloro i quali hanno una pensione superiore di un centesimo ai mille euro. Ella è riuscito a trasformare il professor Monti in uno scolaretto ligio ai compiti da Lei assegnati. In particolare aumento delle entrate e nessun taglio alle spese se non con vaghe parole. Adesso aspettiamo la fase due. Si parla di stimolare l’iniziativa per il Lavoro. Ma Lei sa bene , signor Presidente, che il Lavoro non è un dono elargito da Dio o dai sindacati. E’ la risultanza di intelligenza, iniziativa, talento qualità in possesso degli Italiani. Le potranno esprimere? Lei sa che gli Italiani non sono grandi quando li si fa star bene: sono Grandi quando li si fa star male. E con queste premesse il terreno è stato preparato. Qualcuno comincerà a svegliarsi, a cercare di intraprendere iniziative di inventare lavori, di rendere economiche attività. All’inizio sarà notato dalla kasta che lo coccolerà, farà finta di aiutarlo fin quando avrà successo per poi strangolarlo con lacci e tangenti come ha sempre fatto: e sarà un cane che si morde la coda. Ella non ha istruito il professor Monti a procedere con il bisturi nel corpo della Spesa Pubblica. Quanto ci sarebbe da fare! Non si dovrebbe nemmeno suggerire dove intervenire perché tutto da riformare. Ma quali riforme? Non certo sono determinanti le liberalizzazioni dei taxi o degli orari dei negozi. La grande riforma è riscrivere in chiave democratica e lungimirante la nostra Costituzione di stampo sovietico.  Poi c’è il capitolo delle evasioni fiscali. E’ una storia che viene da lontano. Ricorda, signor Presidente quel triste periodo del 68 quando i cattivi maestri che militavano nell’area politica del suo ex partito scatenarono la guerra contro lo Stato irridendo e demolendo tutti quei principi di onestà, di patria, di famiglia tacciati come principi “borghesi” e “fascisti”. Quando si discettava del salario come “variabile indipendente” e  si scagliavano contro lo Stato borghese da demolire. E con le loro teorie partorirono falangi di terroristi che definirono “compagni che sbagliano”.  Furono distrutti tutti i comportamenti civili nei riguardi dello Stato e oggi si pretende che i cittadini di colpo rispettino quello Stato tanto combattuto. Il pagamento delle tasse è stato sostituito dal ricatto tangentizio della politica e dal “pizzo” della malavita organizzata che  politica e verrà esposto al ludibrio delle genti magari il gestore di un bar di periferia per non aver emessogli scontrini fiscali sui caffè della sua clientela fatta di spacciatori, magnaccia e puttane. A proposito di spacciatori: la grande massa di denaro generata dalla droga come viene riciclata? Non dalle nostre banche, o forse sì. Se sì, come mai la tracciabilità non è stata trovata? E se no, quali provvedimenti vengono presi. Sappiamo che in natura nulla si crea e nulla si distrugge: tutto si trasforma. E chi trasforma i proventi della droga e dello sfruttamento della prostituzione?  Sui tagli ai costi della politica, a cominciare della gestione faraonica del Suo Quirinale, non se ne parla quasi più: attendiamo fiduciosi. Nel Suo discorso di fine anno, esimio Presidente, Lei ha detto parole da buon padre di famiglia invitandoci tutti ad accettare i sacrifici, ad essere leali verso lo Stato, a comportarci onestamente. Tutte cose che noi borghesi e lavoratori conosciamo già. Tante grazie , signor  Presidente. 

www.vistodaleidimariellaalberini.blogspot.com                                                        


venerdì 6 gennaio 2012

VISTO DA LEI - “l’Italia in mille cocci”

Gent.ma Dr.ssa Mariella Alberini,
sono Consulente del Lavoro dal 1986 e, proprio in quel periodo, ho avuto modo di partecipare ad un incontro promosso dall'allora segretario cittadino del Partito Repubblicano ad Asti che ospitava nella splendida cornice di Palazzo Ottolenghi un componente del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, all'epoca nominato "in quota" a quel Partito. Ricordo lo shock dopo aver sentito  il racconto dettagliato di come il Governo Rumor, al tempo della crisi del Petrolio dei primi anni '70, essendo tutto il Parlamento preoccupato per il saldo dei conti pubblici al perdurare della crisi del petrolio (sfociata nel 1972 nei calessi a Roma, nella cd. "austerity", nel prezzo del greggio alle stelle, etc.), avesse posto al C.N.E.L. una semplice domanda: in quanto tempo l'Italia si potrà risollevare arrivando al pareggio di bilancio oggi non più possibile? La risposta venne data poche settimane dopo: i conti dello Stato si sarebbero potuti mettere a posto, con manovre di assoluto rigore, non prima di dieci anni dopo. Al ricevere quella risposta, i Governanti ed i Parlamentari in carica avrebbero a loro volta subito affermato: molto bene! Se in dieci anni si possono mettere a posto i conti dello Stato, "allora significa che NOI possiamo spendere" con l'intenzione di lasciare agli eletti e nominati di dieci anni dopo le gatte da pelare...
Ritengo sia assolutamente plausibile ragionare su una chiave di lettura di questo tipo per comprendere la nostra situazione interna: parrebbe proprio il risultato di decisioni scellerate del tipo di quella descritta. E, se così è, la stiamo pagando ancor oggi molto cara e salata. Di fatto si è trattato di "cartolarizzare" il debito pubblico nel 1972 con un i vari Bot, Cct e Bpt, i quali si sono  rivelati, invece, una "bomba a orologeria”. Senza acquirenti reali ne’ valori concreti di crescita cui agganciarla, con la finta scusa (in quei termini) della "spesa di Stato" per rilanciare l'economia. E il conto della storia "torna": con l'intermezzo della stagione dei "golpe", quella dei sequestri, quella delle stragi, quella del terrorismo fino a Moro/78, concluso (nella prima fase) con Curcio/80-81. Solo i Mondiali di Calcio del 1982 rappresentano l'ultima vittoria dell'Italia "vera". Poi il vaso si è rotto in mille cocci, dalla fine di Craxi a tangentopoli, alla discesa in campo di Berlusconi, allo sfascio progressivo degli ambienti politici canonici fino ad allora ben delimitati: e l'avvento della Lega e la sparizione degli estremismi e la nascita del "conformismo" dilagante che oggi è disaffezione al cento per cento nei confronti della politica di partito….
                                                               Lettera firmata, inviata via e-mail
Gentile lettore,
è interessante il suo dettagliato resoconto della famigerata politica anni 70. Ci duole constatare che l’inizio del 2012 è il prosieguo carico di problemi, nati allora, e mai affrontati in modo decente. E adesso la manovra “salva Italia” che non ha risolto nulla. Ci domandiamo con ansia cosa ancora ci crollerà sulla testa per colpa di una politica da cinquant’anni più truffaldina che incosciente. Ci domandiamo anche perché non trovare il modo di usare la vera forza della piazza: quella dei rivoltosi del Cairo, di Tunisi, di Damasco ecc. Avere paura significa fare il gioco degli ormai delinquenziali politici e accoliti che non mollano la nostra gola come fanno i doberman fino a quando la vittima è dissanguata. E noi siamo già dissanguati poiché i veri sacrifici li fa la gente comune mentre gli oligarchi della politica, invece di studiare il modo di migliorare  l’economia dello Stato, studiano cavilli per incrementare le loro future pensioni di diamante. Questa povera Italia è sempre stata, e lo è oggi ancora di più, a due velocità. Colori i quali godono di corsie preferenziali hanno inventato il welfare che è stato la sciagura maggiore per la nazione. Perché a fronte di sempre maggiori guadagni dei privilegiati è stata data l’elemosina attraverso pensioni, casse integrazione, sussidi, riqualificazioni ai più diseredati. Risultato: tutti sono scontenti e si ritrovano addosso un enorme debito da ripianare. E’ mancata e continua a mancare nei politici la qualità del “buon padre di famiglia” che, da sempre, è stato ritenuto l’elemento indispensabile per governare i propri simili. La fantasia italica ha inventato di tutto ed il contrario di tutto.  Esempio: in un certo periodo fu adottato il criterio dei cosiddetti “contributi figurativi” per gonfiare le pensioni quali gli anni di università, il servizio militare e altre provvidenze che penalizzavano chi invece lavorava e pagava i contributi. Di queste “chicche” se ne trovano a centinaia. La più grande è forse il cosiddetto Statuto dei Lavoratori che, da oltre quarant’anni, ha creato disoccupazione e fallimenti. Il tutto in nome di una tutela del lavoratore che in realtà non è esistita visto che lo statuto si applica alle grandi aziende ormai scomparse. E oggi non viene applicato per le piccole aziende, nostro tessuto industriale: con buona pace del fu ministro Giacomo Brodolini, socialista, padre di questo provvedimento da regime sovietico. Purtroppo non c’è limite al peggio.