cover blog M Alberini

lunedì 27 ottobre 2014

VISTO DA LEI - "Alcune domande a Renzi Matteo"

Caro Premier,
noi cittadini comuni ci chiediamo quando le sue promesse conclamate sui Media italiani ed esteri incominceranno a entrare in vigore e non rimarranno come ora sulla carta.
Perché il dimezzamento dei permessi agli addetti sindacali non è attuabile da subito?
Perché non si deve sapere se, con la soppressione delle Province, coloro i quali andranno in pensione non verranno sostituiti come logico?   
Perché non si può sapere se le Regioni (che aumentano, non si sa perché di continuo, gli organici) attingeranno al personale delle Province? Lo stesso vale per i Comuni e per tutti i vari Enti statali a  cominciare dall’Inps.
Ci saranno di certo un mucchio di impedimenti burocratici, ma perché in questo caso non fare un decreto che azzerare tutto e si riparte ex novo?
Perché si continua a parlare della miriade di Enti inutili che si incrementano tutti i giorni e la Spending Review ne salva quasi l’80 per cento?
A noi cittadini sorge di continuo il dubbio che lei stia creando un fumo"europeo" dove qualche penna se l’è già bruciata. E il caso della disputa con Barroso dove quello 0,5 richiesto dall’Europa  non si è tramutato in 0,2, ma in 0,3 più vicino alla richiesta. Questa non è stata una vittoria.
La continua diatriba con l’Europa non è un possibile alibi per addossare i non risultati ai veti Europei?
L’Italia è un magma di pasticci però noi cittadini non vediamo nella sua opera, almeno per il momento, tangibile semplificazione e soluzioni anche se apprezziamo il suo turbinoso e faticoso stakanovismo sulla scena politica: per fortuna ha la forza della gioventù.
Che cosa ne pensa di questa Italia dove l’ingiustizia delle condanne di primo grado diventa giustizia nell’assoluzione di ultimo grado (vedi Dolce e Gabbana, Gamberale, Berlusconi ecc.)? Dove le equipe chirurgiche continuano  a operare i cadaveri dopo averne provocato il decesso?
E come giudica la nostra Peggiokrazia stratificata in un secolo e mezzo che impallidisce in confronto con quella della UE, una giovincella di appena cinquant’anni?
A proposito che fine ha fatto la legge elettorale?
Un vecchio proverbio contadino pavese dice così: “il tempo e i signori fanno quello che vogliono”.
I nostri “signori” oggi sono i grandi burocrati.

lunedì 20 ottobre 2014

VISTO DA LEI - “E' tempo di rimboccarsi le maniche”

Cara Mariella Alberini,
la nuova legge Finanziaria, chiamata di Stabilità, sembra finalmente un passo avanti per frenare la caduta libera dell'Italia verso l'abisso.  Renzi oltre a metterci la faccia, va avanti come uno schiacciasassi. Che sia lui il Davide tanto sognato  agli Italiani per ridimensionare lo strapotere del Gigante burocrazia?...
Lettera firmata, inviata via e-mail
 
Caro lettore,
dobbiamo prendere atto che i provvedimenti proposti dal Governo vadano verso la direzione auspicata e i pianti disperati dei “Governatori” delle Regioni risultano poco o nulla “patriottici” poiché non vogliono rinunciare a quel misero 2% che dovrebbe essere il 10% a limitazione dei loro sperperi faraonici.
Gli intellettuali italiani come Mazzini ed altri che lottarono per l'idea di unire l'Italia divisa in 19 Staterelli avrebbero di che inorridire vedendo oggi l'Italia divisa in 20 Regioni ognuna delle quali si comporta come uno Stato nello Stato. Ci vengano a spiegare codesti Governatori a cosa servono le sedi diplomatiche regionali ormai  già aperte in giro per il mondo, come hanno fatto i sindacati con le loro rappresentanze estere  a carissimo costo. O le sezioni cinematografiche come quella della Regione Calabria a Roma-Cinecittà. Ma non basta: sono diventati immani stipendifici tipo la Regione Sicilia la quale, in situazione fallimentare, ha assunto diverse migliaia di dipendenti non si capisce a far che cosa.
In tal modo, il lavoro imprenditoriale continuerà a scomparire perché i più tenderanno  ad entrare nei carrozzoni governativi dove il posto è assicurato e il licenziamento impossibile.   
Quando in Italia esisteva una potente industria di Stato che affiancava quella privata si era generato il famoso boom economico. Venne smantellata negli anni Novanta con la motivazione che aveva fatto il suo tempo. Ma in realtà perché decotta a causa della pessima gestione, delle ruberie, delle garanzie sindacali. Fu svenduta a spizzichi e bocconi a industriali privati, ai quali vennero poi addossate tutte  le colpe  pregresse di cattivo funzionamento: vedi le Acciaierie di Taranto diventate Ilva.
In realtà questi primi provvedimenti di Renzi ci appaiono all'acqua di rose. Si dovranno piangere lacrime di sangue per raddrizzare la crisi economica in costante degenerazione.
Dalle Alpi all'Etna, i milioni di ore finora pagati dalla Cassa di Integrazione hanno  aiutato i lavoratori a sopravvivere, ma non hanno rigenerato alcuna azienda.
Basta: è tempo di rimboccarsi le maniche. 
m.alberini@iol.it

lunedì 13 ottobre 2014

VISTO DA LEI - "Ebola, Isis e colate di fango"


Cara Mariella Alberini,
stiamo vivendo l'ennesimo incubo planetario: l'ondata di Ebola che sta avanzando verso l'Europa senza  misure sufficienti per arginare questa nuova peste del ventunesimo secolo. Monitorare aeroporti e sbarchi appare impresa assai ardua e comunque non esistono per il momento cure o vaccini.
L'Isis avanza incontrastato dai droni e ne fanno le spese i poveri curdi di confine. I nuovi estremisti del terrore minacciano le capitali europee e gli Stati Uniti.
Per coronare il tutto, nubifragi e smottamenti massacrano la Liguria senza nessun argine da parte delle Autorità preposte. Il quadro appare più che desolante...
Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro amico,
da tempo, la situazione di emergenza  a Genova e in tutto “l'arcobaleno ligure” è frutto da una parte delle mutate condizioni climatiche e all'altra dell'incuria delle Amministrazioni locali.
Nessuna opera di contenimento o manutenzione è stata fatta per quei torrenti che si rivelano micidiali da decenni. Il fragile territorio ligure è stato massacrato da costruzioni abusive e non, erette addirittura fino ai limiti dei torrenti.
La Amministrazioni  locali che hanno ricevuto dallo Stato i fondi necessari per le opere in questione dicono di essere impastoiate dalla burocrazia, ma, è probabile ci sia dietro come sempre una spartizione di tangenti.
Quando c'è l'emergenza le soluzioni si trovano. Negli anni Cinquanta, la Cassa del Mezzogiorno per attuare le opere idriche che avrebbero portato l'acqua in territori assetati, ignorò, d'accordo con il Governo di allora, la legge sismica vigente in quei territori sin dai tempi del terremoto di Messina. Perché tale miracolo non si ripete  in questi casi drammatici? Bisogna ricordare che i danni  causati da queste frane e alluvioni sono di gran lunga superiori in termini monetari al costo delle opere necessarie.
Riguardo l'avanzata dell'Isis in Siria con l'occupazione di città e villaggi prefigura genocidi simili a quelli avvenuti nella ex Iugoslavia, tipo Srebrenica.
Gli Stati Uniti, ormai eretti a guardiani del mondo, pensano di debellare l'Isis con la strategia dei Droni, già rivelatasi inefficace tanto da sollecitare il Governo turco ad intervenire con truppe di terra. Ma Erdogan non ci sta a farsi trascinare in una guerra  senza contropartite e le sue truppe stanno a guardare dai loro carri armati il massacro dei curdi.
Impossibile difendersi dall'Ebola: nessun Governo è in grado di opporre valide misure per tutelare l'Occidente dall'epidemia: la prova della temperatura ai passeggeri in arrivo è l’unico, fragile tentativo difensivo. Siamo davanti all'ennesima pestilenza che a scadenze epocali flagella il genere umano.
Oggi abbiamo gli “untori” autorizzati: gli africani degli sbarchi. Ai quali non si oppone nessuna prevenzione.
 m.alberini@iol.it

lunedì 6 ottobre 2014

VISTO DA LEI - "Politici macerati e calzolai d’élite"


Cara Mariella,
perché Della Valle, tanto amico di Renzi fino a  pochi mesi fa, ora lo copre d’infamia?
E D’Alema guida la fronda contro ogni sua iniziativa con lo sterile sarcasmo che, da sempre, lo contraddistingue? Da quattro anni si blatera di utilizzare il cosiddetto “grasso che cola” dalle disorganizzazioni statali, ma finora soltanto i pensionati hanno pagato il fio delle loro benefatte…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile amico, 
siamo arrivati all’apice del ridicolo. Ex amici ed ex compagni  di ieri guidano la fronda a Renzi con in testa un antico personaggio della nomenclatura comunista abituato a fare politica secondo i rigidi schemi vetero sovietici. Ma non può competere con la disinvolta fantasia e la versatile tattica politica che l’attuale Premier dimostra. Inoltre Renzi rifugge da quello schema tragico racchiuso nell’espressione “sediamoci intorno a un tavolo”. Tattica deleteria perché “intorno al tavolo” si cerca di accontentare tutti.
La cosiddetta concertazione, magnifica come strumento di democrazia, si è rivelata la parrocchia degli interessi di parte.
Nuove figure affatto esaltanti sono in procinto di affacciarsi  nell’agone politico.
L’espressione linguistica politica è in procinto di involversi tramite il linguaggio calzaturiero. Non si parlerà più con termini tecnico economici in stile yankee, ma si parlerà di “sole”: tutti si faranno come sempre “le scarpe”, ma ora firmate e a caro prezzo. Quindi in Transatlantico si vedranno aumentare pesti e contusi in un miserevole  scenario di sotto-corti medioevali.
Non conosciamo la nuovissima ideologia politica che il signor Diego Della Valle propone al popolo italiano forse in associazione con il Marchese Luca Ferrero di Montezemolo: come è avvenuto per l’impresa ferroviaria di Italo che non ha dato finora risultati economici esaltanti. Vedremo cosa succederà fra l’élite delle scarpe e quella dei motori.
La situazione sempre in stallo è ancora più melmosa. Speriamo tutti nella forza giovanile del Premier massacrata dai suoi compagni di Partito e dalla immarcescibile macchina burocratica. Continuano i privilegi ai privilegiati: la piovra, come sempre, succhia  le residue risorse del Paese e non esiste  speranza che le  acque del Mar Rosso si possano aprire. E’ questione di certezza non di pessimismo.
m.alberini@iol.it