Cara
Alberini,
malgrado le
sempre positive previsioni del Premier Renzi sulla parabola economica e sul
gran lavoro per monitorare e togliere di mezzo il sistema delle tangenti, lo
stesso aumenta sempre più indisturbato con scandali giornalieri a tutti i
livelli. Mi domando come sia possibile simile ignominia senza speranza…
Lettera
firmata, ricevuta via e-mail
Carissimo amico,
senza voler giustificare in alcun modo la
corruzione spaventosa vigente in Italia
e più accentuata che in altri Paesi, bisognerebbe ricordare che lo Stato
italiano ha sempre penalizzato i cittadini. I quali, a loro volta, con un
malinteso senso di rivalsa, cercano di rifarsi sullo Stato stesso.
Il negoziante che non dà lo scontrino o lo diminuisce,
noi consenzienti, attua una rivincita contro lo Stato predone. L’idraulico che accetta di fare uno sconto
prendendo i contanti senza fatturare o il medico che lo imita attuano una
miriade di evasioni contro lo Stato. Andando più su, le tangenti, in
particolare quelle sugli appalti dei lavori pubblici, rimpinguano le tasche dei
funzionari e gravano sullo Stato perché l’appalto verrà a costare molto di più.
Ricordiamo gli Anni Ottanta quando i governanti socialisti si vantavano per un
costo di trenta miliardi di vecchie lire al chilometro per autostrade in
pianura quando agli Svizzeri un chilometro di autostrade in montagna costava
cinque miliardi.
Quante fortune illecite sono fiorite nel nostro Paese
rubando con l’avvallo di aver osservato le procedure secondo le leggi. Un esempio
è rappresentato dall’autostrada Salerno Reggio Calabria sempre in lavorazione e
mai finita da cinquant’anni: miniera inesauribile per tutto il malaffare
italiano. E tutto, ma proprio tutto dalle metropolitane al rifacimento delle
strade, ai viadotti crollanti dell’Anas in Sicilia, allo smaltimento dei
rifiuti è diventato un festino magna magna che accontenta la parte putrida del
sistema italico.
Cos’altro dire, caro amico? Nulla: data la valanga di
malversazioni delle quali non vanno esenti neppure le banche. Infatti l’ingenuo
cittadino non si accorge di subire una tassa sulla giacenza media del conto
corrente ed una patrimoniale sui titoli, oltre a pagare il 26% sulle rendita
finanziaria.
Un felice Natale a tutti i cari lettori, compagni di
sventura, augurandoci che almeno nel panettone non manchino gli ingredienti
perché depauperati a monte dalle solite tangenti.
m.alberini@iol.it