Cara
Alberini,
sono una
cinquantenne indipendente e coraggiosa. Ma da qualche tempo quando circolo a
piedi per le vie della mia città ho paura soprattutto verso le ore serali. Non
ne parliamo di quando devo attraversare una zona verde o un giardino pubblico.
Il timore di essere aggredita, derubata ecc. è sempre presente. Questa
situazione è insostenibile. Per cosiddetto senso di carità cristiana sono
andati a pescare in mezzo al mare folle di migranti fra i quali chissà quanti
delinquenti. Sarebbe interessante sapere quanti soldi si sono messi in tasca i soliti
noti…
Lettera
firmata, inviata via e-mail
Gentile lettrice,
la sua apprensione nel circolare in città a piedi o
nei giardini pubblici è condivisa tra molte nostre congeneri. Di certo bisogna
adeguarsi alla nuova emergenza. Non passeggiare in vie poco illuminate o
deserte ne’ parchi dopo le 18.
La mancanza di identificazione dei migranti è stata,
fin dall’inizio, una delle terribili lacune con le quali l’Italia ha
accolto folle di disperati, dei quali
vorremmo sapere quanti sono in realtà quelli in fuga dalle guerre e quelli che
vogliono crearsi una vita “europea”. La leggerezza con cui i vari governi
italici, ma soprattutto quello attuale, si comporta sull’emergenza immigrazione è demenziale. Non
si può approvare il sistema drastico di Budapest o la chiusura improvvisa dei
confini con il filo spinato. Però
bisogna pensare che questi governi dell’est europeo si occupano e preoccupano
della tutela dei loro cittadini mentre da noi regna il caos. Dov’ è la politica
comune su questo dramma assillante? Noi italiani abbiamo la sensazione che non
ve ne sia alcuna. Il rifiuto dei Paesi dell’est ad accettare le quote
obbligatorie di migranti è comprensibile anche se discutibile. Considerando le
14 guerre civili in atto sul pianeta, non è possibile che l’Europa possa far
fronte a questo esodo di proporzioni
bibliche.
Quindi si deve trovare un sistema per mettere un
limite che consenta agli europei la
qualità di vita, alla quale hanno diritto poiché se la sono guadagnata e costruita in centinaia d’anni di lavoro e
sacrifici.
Non riteniamo impossibile continuare a sostenere
l’afflusso giornaliero di centinaia di migranti
dando loro decente alloggio, nutrimento e protezione sanitaria. E ci chiediamo come possano ritenerlo
possibile i signori del nostro Governo.
m.alberini@iol.it