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lunedì 29 dicembre 2014

VISTO DA LEI - "Bisognerebbe resuscitare Ataturk"

Cara Mariella Alberini,
negli Usa i neri ricominciano ad ammazzare i bianchi. Risultato di un’integrazione mai avvenuta davvero. Invece in Italia la nuova Legge di stabilità destabilizza la gente perbene, quella che paga le tasse. Mi rendo conto che stiamo lamentandoci sempre su soliti toni da reietti ma, quel “duro Natale di stampo sovietico”, lo paghiamo soltanto noi poveri gonzi…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
noi tutti vorremmo ribellarci e svegliarci una mattina dopo aver annientato tutta la risma di gentaglia pseudo politica che ci ammorba. La nostra situazione avrebbe bisogno forse non più di un de Gaulle o di una Tatcher, ma addirittura di quel magnifico   uomo che cambiò il suo nome da Mustafà Kemal a Mustafà Kemal Ataturk, padre della moderna Turchia. Nonostante di questi tempi la “sua” Turchia, oggi di Erdogan, sia diventata più islamica di quella che, a suo tempo, lui eliminò. 
Le riforme indispensabili agli Italiani di oggi, Ataturk le realizzò in pochissimi anni e fece passare la Turchia dei sultani ad una Turchia laica e  autonoma.      
Brillante Generale durante il primo conflitto mondiale, fu promotore della Grande Assemblea Nazionale di Ankara (1920). Sconfiggendo i Greci (1919-22) e l'esercito del Califfo, ristabilì l'unità e l'indipendenza della Turchia, quindi depose il sultano Maometto VI (1922), fondò la Repubblica (1923) e diede vita a una serie di riforme fondamentali dell'ordinamento della nazione, sulla base di un'ideologia di chiaro stampo occidentalista, nazionalista e avversa al clero musulmano, che da lui prese il nome di kemalismo. Abolì il califfato e pose le organizzazioni religiose sotto il controllo statale, laicizzò lo Stato, riconobbe la parità dei sessi, istituì il suffragio universale, la domenica come giorno festivo, proibì l'uso del velo islamico alle donne nei locali pubblici (legge abolita solo negli anni 2000, dal partito islamico al governo), adottò l'alfabeto latino, il calendario gregoriano, il sistema metrico decimale e proibì l'uso del Fez e del turbante, troppo legati al passato regime, così come la barba per i funzionari pubblici e i baffi alla turca per i militari. Egli stesso prese a vestire in abiti occidentali, ma mantenne temporaneamente l'Islam come religione di Stato, per non turbare eccessivamente i turchi più religiosi.
E allora? Allora oggi noi in Italia non siamo in grado di   eliminare neppure i califfi  della truffa organizzata in seno alle Istituzioni. Cosa vuole caro amico: c’è poco da festeggiare e molto da “rottamare”. Bisogna ammettere che Ataturk poteva ricorrere ai rimedi estremi del Potere, da sempre rispettati sotto tutte le bandiere. 
Noi no.

Felice 2015 a chi sarà in grado di ribellarsi.
                         
m.alberini@iol.it






lunedì 22 dicembre 2014

VISTO DA LEI - "Un duro Natale di stampo sovietico"

Carissima Mariella,
in relazione all'argomento corruzione, mi aveva sorpreso il fatto che il nostro beneamato Napolitano non fosse ancora intervenuto.
Invece eccolo sul suo pulpito personale arringare “gli accolti in piedi al principe d'intorno, nella gran possa della sua persona torreggia in mezzo al parlamento (G.Carducci).” Signori politici, mi sono accorto che siete un branco di corrotti, auspico che vi rimettiate al più presto sulla retta via, in caso contrario sarò costretto a sgridarvi con un tono di voce più perentorio.
Ma ci rendiamo conto che questo signore, per l'ennesima volta, ha parlato come avrebbe potuto fare un abitante di Alfa Centauri?
Avrei potuto scomodare Marte, poi ho pensato al marziano....troppo vicino e troppo poco allocco per non sapere come funziona il giro del fumo qui da noi.
Ma guarda un po', lo sanno anche i sordi che noi siamo la nazione più schifosamente corrotta dell'universo conosciuto e lui, da settant'anni in politica, non se n'è mai accorto.
Caro presidente se è così, dia queste benedette dimissioni e si decida a fare il nonno. Se così non è, tragga da se le logiche conclusioni.
Buon Natale presidente, lei il panettone se lo può ancora permettere, altri manco quello. Ultimo consiglio: per il discorso di fine anno si dia per ammalato, tanto la pezza giustificativa del medico di famiglia a lei non serve.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile amico,
non si era mai visto in un Paese democratico un Capo di Stato, di pura estrazione comunista, imporre, in nome della democrazia, tre governi consecutivi uno peggio dell’altro. Il risultato è stato: maggior caos, aumento sconsiderato del debito pubblico, pioggia di tasse inique.
Se è questo il modo di combattere la corruzione in cui stiamo affogando, l’obiettivo è stato raggiunto.
Dai tempi di Tangentopoli, la corruzione in Italia è dilagata in mille rivoli realizzati in modo scientifico a tavolino. Complici di tutto questo leggi e leggine, inserite di straforo nelle varie Finanziarie oggi chiamate Legge di stabilità.
Il giovane Renzi se ne è accorto e parla della necessità di una sforbiciatina. Ma sforbiciare non serve. E’ il testo originario che deve essere chiaro e inderogabile.
La settimana natalizia ha visto affluire nelle grandi città italiane masse di ex consumatori davanti alle rutilanti vetrine senza la possibilità di potervi entrare a comprare.
Il paradosso è che i clienti accolti nei nostri eleganti negozi appartengono all’ex mondo comunista russo e cinese in grado oggi di competere nella spesa con i più “biechi” capitalisti occidentali.
L’unica differenza tra noi e  l’ex massa sovietica consiste nel fatto che “loro” non erano massacrati da tasse e bollette da capogiro. Anzi avevano luce e gas gratuiti.
A questo punto il Presidente Napolitano deve constatare il fallimento di questa politica dissennata dove non si è riuscito nemmeno a prevedere il trapasso indolore del personale delle Province che, non potendo essere licenziato, continuerà a pesare sul bilancio dello Stato  senza una contropartita di utilizzo. “Dimenticanze” già affiorate nella contrastata legge Fornero creatrice del problema degli esodati.
Buon Natale agli onesti e al Governo, ma senza le sue “cupole” romane.
            
m.alberini@iol.it


lunedì 15 dicembre 2014

VISTO DA LEI - ""Assassinii sulle strade"

Cara Mariella,
ieri, a quasi un anno dalla perdita della mia bambina, ho consegnato le oltre 108mila firme raccolte per l'introduzione del reato di omicidio stradale al Vice Ministro dei Trasporti. Unisciti a me, dobbiamo essere ancora di più. 
L'uomo drogato, alcolizzato e senza patente che con una macchina rubata uccise mia figlia, dopo appena sei mesi di carcere è agli arresti domiciliari.
Il 26 dicembre dello scorso anno, io e la mia famiglia fummo vittime di un terribile incidente sulla via Nettunense, nel tratto che attraversa il Comune di Aprilia. Con un sorpasso azzardato un uomo invadeva la corsia opposta centrando in pieno la Fiat Panda dove ci trovavamo. Stella Manzi, la mia bambina, è morta pochi giorni dopo e aveva otto anni. Una giurisprudenza più completa è necessaria: nel caso di incidenti mortali, con i colpevoli poi risultati ubriachi o drogati per i parametri dei test, non esiste un solo caso in Italia in cui l'accusa di omicidio volontario sia rimasta in piedi. Nel caso di omicidio colposo le pene sono lievissime. Ieri, a quasi un anno dalla perdita della mia bambina, ho consegnato le oltre 108mila firme raccolte per l'introduzione del reato di omicidio stradale al Vice Ministro dei Trasporti. Il Vice Ministro Nencini mi ha detto: “Io sono con lei e non mollo il pezzo; sono fiducioso sul fatto che entro un anno l'iter legislativo andrà in porto. C’è buona convergenza su questo. A tutt’oggi ci sono 3700 morti l’anno per incidenti stradali, ma cresce la percentuale degli incidenti causati da chi è sotto l'effetto di droga e alcool. Oggi la media della condanna per questi reati è di due anni e 4 mesi e questo è inaccettabile".
Unisciti a me e ad altre 108mila persone: chiedi che venga al più presto introdotto il reato di omicidio stradale. Non si devono più verificare morti assurde come quella di mia figlia Stella.

Giannina Calissano via Change.org

Carissima Giannina,
pubblichiamo la sua lettera poiché troppi sono i massacri stradali compiuti da incoscienti delinquenziali in preda ad alcool o droghe. Immaginiamo il suo strazio di madre che grida vendetta o chiede almeno giustizia. Poiché proprio la Giustizia deve a questo punto tener conto che comunque si tratta di omicidio. Questi reati dovrebbero essere condannati come pene previste per l’omicidio volontario: ergastolo o trent’anni. Speriamo che la nostra rubrica incrementi la raccolta di firme in atto. Ci risulta che proprio in questi giorni il Premier Renzi abbia proposto la configurazione di reato per omicidio stradale con pene molto pesanti. Però non dimentichiamo che in Italia circolano quattro milioni di veicoli senza assicurazione. E, a piede libero, delinquenti incalliti come Buzzi o altri agli “arresti domiciliari fasulli” come per la Franzoni, la quale di carcere ne ha fatto pochissimo dopo un delitto tanto mostruoso. I casi di delitti efferati impuniti e di assassini in libertà totale dopo si e no dieci anni  non si contano. Ci risulta solo in Italia questo tipo di blanda Giustizia nei confronti di certi tipi di  omicidio e non solo. Poichè anche nel campo dei reati finanziari personaggi politici di spicco hanno subito condanne risibili. E li ritroviamo alla ribalta recidivi con nuovi scaldali e nuovi reati. Ma tornando al suo caso straziante di madre colpita nell’affetto più sacro:  è così disumano e contro le leggi della vita vedere morire una figlia bambina  per colpa di un delinquente privo di qualunque attenuante.
Sempre a proposito di furfanti eccellenti, ameremmo configurare uno scenario in cui i cittadini tutti si rifiutassero di pagare le tasse contro la corruzione dei politici e per tentare di cambiare in toto questo misero scenario italiano. Al tracollo economico dello Stato seguirebbe senz’altro un fuggi-fuggi dalla politica di coloro i quali non avrebbero più il miraggio di pascersi del denaro pubblico: motivazione unica di chi fa politica.
Certo sarebbe una catastrofe, ma forse una salutare sterzata.

m.alberini@iol.it

 

 

 

 

 

lunedì 8 dicembre 2014

VISTO DA LEI - “Non è un Paese per gli onesti”

Cara Mariella,
sono 37 gli indagati nell'ambito dello scandalo romano che sta occupando gli spazi dell'informazione da giorni. Siamo sconcertati ! E' il più ridicolo tra i commenti  comuni. Quanta ipocrisia! Noi sappiamo benissimo che i corrotti e i loro corruttori non sono 37,....saranno 370mila,....o 3milioni e 700mila. Il problema sta nel fatto che il popolo degli onesti ci si è abituato e ci convive considerando la "cosa",... ineluttabile! Parliamoci chiaro: la kasta, e per kasta intendo quel gruppo di persone che gestiscono la res pubblica con un briciolo di potere, non permetterà mai ad un onesto di entrare nel loro gruppo: il gruppo degli appestati. Sì, appestati !.... Di quella peste nera che lascia intatte le apparenze esterne ma fa marcire dentro. Non la si vede, ma se ne sente il tanfo dovunque, e il tanfo proviene da "TUTTE" le direzioni. Non ci sono onesti tra di loro, ci fossero, sarebbe come far convivere un branco di cani con una colonia di gatti. Se si vuole stare con loro, si DEVE essere come loro, e la peste nera si propaga a macchia d'olio, rapidissima, letale. Ma l'italiano ci è ormai abituato e, invece di preparare le ghigliottine, ridacchia sotto i baffi al pensiero di: "è così dappertutto, ci fossimo anche noi al loro posto...".
Eh no, signori italiani, se ci decidessimo a erigere le ghigliottine, penso che la maggior parte degli appestati guarirebbe di colpo, e non ditemi che il loro posto verrebbe preso da chi le ha erette, perché quella stessa lama, varrebbe anche per loro, pronta, a perpetuo monito per tutti quelli che dovessero tornare a sgarrare.
Che succederà ai 37? Nulla, assolutamente nulla…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo,
lo Stato italiano non c’è più. I palazzi del cosiddetto potere sono una sorta di “corte dei miracoli” dove si decide che lo storpio si appoggi al cieco e il cieco circoli senza cane perché glielo hanno tolto  caricandolo di un’altra tassa che ha azzerato la sua pensione di invalidità.
I cori umanitari in favore dei salvataggi  ai naufraghi africani a spese astronomiche per la missione Mare Nostrum  servivano a promuovere provvedimenti in denaro per il mantenimento e l’inserimento di questi derelitti nel nostro tessuto sociale.
In realtà dietro questa carità pelosa c’era già un progetto a delinquere per mettere le mani sopra questi stanziamenti statali.
Uno dei 37, intercettato, ha dichiarato che “questo affare” rende più della droga con un utile di oltre 43 milioni di euro in un anno.
L’accozzaglia di ferri vecchi inquisita trascende ogni immaginazione.  Ex terroristi neri e rossi, assassini, condannati per reati vari ma sempre pesanti prosperavano in un tessuto statale che dovrebbe essere impermeabile a chi non è di specchiata onestà. Ci meraviglia come ministri, deputati, sindaci potessero gozzovigliare in pranzi “sociali” con simili arnesi. Svetta fra i ceffi dei convitati la faccia da pupone del Ministro del Lavoro Poletti, ex Presidente delle Coop, il quale di scheletri in quegli armadi (delle Coop) ne avrà visti tanti: strano non conoscesse il Buzzi. A  proposito come mai il ministro non ha ancora offerto le sue dimissioni?
Questa cupola non si improvvisa in pochi mesi: viene da lontano e se l’ex sindaco Alemanno ne è stato partecipe, non vanno dimenticati i suoi predecessori tutti di sinistra.
Adesso si capisce perché l’Esselunga di Caprotti non è mai riuscita ad aprire un supermarket da Firenze in giù: sempre ostacolata dalle Coop in grado di fare il bello e il cattivo tempo in tutta l’Italia sinistrosa.
E’ il caso di riconoscere l’azione determinante della Magistratura quando non è inquinata dalla ideologia politica.
A questo punto, caro amico lettore, vediamo quale multiplo avrà il numero 37.
Un calcolo molto triste in questa Italia che non è un Paese per la gente onesta. La quale ormai inorridita da simile marciume non ha altra scelta se non quella di disertare le urne.     
m.alberini@iol.it

lunedì 1 dicembre 2014

VISTO DA LEI - "Nessuna Marine Le Pen all’orizzonte"

Cara Mariella
scrivo il 24 di novembre, la mattina seguente le elezioni regionali in Calabria ed in Emilia Romagna. Renzi esulta, Salvini esulta, gli altri aspettano i numeri ufficiali e noi andiamo a ramengo. In Emilia Romagna che è la regione più rappresentativa di quelle che sono le tendenze nazionali, il numero dei votanti è sceso dal 68% al 37%, poco più della metà. E non si tiene conto delle schede bianche nè di quelle nulle.
Grosso modo si può dire che il 70% degli aventi diritto in un modo o nell'altro ha espresso il proprio dissenso. Un tracollo di questa portata a livello nazionale vorrebbe dire: TUTTI A CASA, Napolitano COMPRESO. Non per loro, non mollerebbero la poltrona nemmeno se andassero a votare solo i parenti stretti.
Stamattina a "Uno mattina" è stato discusso l'intento parlamentare di depenalizzare i reati fiscali fino ad un'evasione di 200000€. Un sedicente esperto diceva: "finalmente sulla strada giusta".....e lo pagano anche per dire queste str….
Del resto da uno Stato che rimette in libertà dopo pochi anni gli assassini seriali cosa  si può pretendere: facessero le cose seriamente, dovrebbero trasferire l'intero arco parlamentare a Regina Coeli. L'Agenzia delle Entrate ha rivisto al ribasso per l'ennesima volta la cifra presunta di evasione fiscale annuale in Italia.
Nel 2012 si parlava di 120 miliardi di euro, nello stesso periodo ricordo 150 miliardi, oggi parlano di 80 miliardi, alcune altre fonti parlano di 250 miliardi. Chi avrà avuto ragione? Ai posteri l'ardua sentenza. E non parliamo dei costi della corruzione, altri 60 miliardi di euro. Vanno sicuramente depenalizzati i reati di coloro che il fisco ha ridotto sul lastrico, di quelli che non possono più pagare ma  tutto si ferma lì.
Gli altri devono finire in carcere almeno per 20 anni, compresi coloro che intestano al vecchio nonno le Ferrari e il panfilo da 30 metri. Altro che depenalizzare, il cittadino deve sapere che se non paga, se evade o elude sono c…. Dopo di che lo Stato deve ridurre queste aliquote capestro e, se continuerà imperterrito a sprecare, sarà necessario riesumare l'ergastolo e vedremo allora chi avrà il coraggio di farlo.
Per adesso godiamoci questo tracollo elettorale. Chissà quali banalità dal Quirinale.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
se ricorda l’ultimo Visto da lei del 24.11, avevamo previsto l’astensionismo massiccio come Partito di maggioranza. Il grande dissenso elettorale pare non conti nulla. I cosiddetti politici sarebbero capaci di continuare a  massacrare l’Italia anche con percentuali irrisorie di votanti.
Di certo le ultime speranze su Renzi sono cadute. Ha parlato troppo toccando una per una tutte le 47 corde dell’arpa traendone suoni inconcludenti. Poiché le nuove leggi in gestazione si aggiungeranno alle miriadi esistenti accrescendo il sistema di bizantinismo, dal quale neppure i bizantini saprebbero districarsi.
In questa Italia prenatalizia dove regna sovrana una struggente malinconia di chiusura della maggior parte dei luoghi tradizionali: negozi di centenario lustro, ristoranti antichi, pasticcerie e caffè d’antan, nessuno sa più cosa gli riserva il futuro perché proprio Renzi ha spento le residue speranze nella rinascita da lui  strombazzata da tutti i pulpiti televisivi e non.
E’ stato uno dei suoi peggiori errori: come politico fin dalla culla doveva sapere di usare la massima cautela per affermarsi come politico di vaglia.
In Francia tutti sperano in Marine Le Pen dopo i conati sterili di Hollande. Da noi nessuna donna degna di Marine all’orizzonte.
m.alberinii@iol.it