Carissima
Mariella,
in relazione
all'argomento corruzione, mi aveva sorpreso il fatto che il nostro beneamato
Napolitano non fosse ancora intervenuto.
Invece eccolo
sul suo pulpito personale arringare “gli accolti in piedi al principe
d'intorno, nella gran possa della sua persona torreggia in mezzo al parlamento
(G.Carducci).” Signori politici, mi sono accorto che siete un branco di
corrotti, auspico che vi rimettiate al più presto sulla retta via, in caso
contrario sarò costretto a sgridarvi con un tono di voce più perentorio.
Ma ci
rendiamo conto che questo signore, per l'ennesima volta, ha parlato come
avrebbe potuto fare un abitante di Alfa Centauri?
Avrei potuto
scomodare Marte, poi ho pensato al marziano....troppo vicino e troppo poco
allocco per non sapere come funziona il giro del fumo qui da noi.
Ma guarda un
po', lo sanno anche i sordi che noi siamo la nazione più schifosamente corrotta
dell'universo conosciuto e lui, da settant'anni in politica, non se n'è mai
accorto.
Caro
presidente se è così, dia queste benedette dimissioni e si decida a fare il
nonno. Se così non è, tragga da se le logiche conclusioni.
Buon Natale
presidente, lei il panettone se lo può ancora permettere, altri manco quello.
Ultimo consiglio: per il discorso di fine anno si dia per ammalato, tanto la
pezza giustificativa del medico di famiglia a lei non serve.
Lettera firmata,
ricevuta via e-mail
Gentile amico,
non si era mai visto in un Paese democratico un Capo
di Stato, di pura estrazione comunista, imporre, in nome della democrazia, tre
governi consecutivi uno peggio dell’altro. Il risultato è stato: maggior caos,
aumento sconsiderato del debito pubblico, pioggia di tasse inique.
Se è questo il modo di combattere la corruzione in cui
stiamo affogando, l’obiettivo è stato raggiunto.
Dai tempi di Tangentopoli, la corruzione in Italia è
dilagata in mille rivoli realizzati in modo scientifico a tavolino. Complici di
tutto questo leggi e leggine, inserite di straforo nelle varie Finanziarie oggi
chiamate Legge di stabilità.
Il giovane Renzi se ne è accorto e parla della
necessità di una sforbiciatina. Ma sforbiciare non serve. E’ il testo
originario che deve essere chiaro e inderogabile.
La settimana natalizia ha visto affluire nelle grandi
città italiane masse di ex consumatori davanti alle rutilanti vetrine senza la
possibilità di potervi entrare a comprare.
Il paradosso è che i clienti accolti nei nostri
eleganti negozi appartengono all’ex mondo comunista russo e cinese in grado
oggi di competere nella spesa con i più “biechi” capitalisti occidentali.
L’unica differenza tra noi
e l’ex massa sovietica consiste nel
fatto che “loro” non erano massacrati da tasse e bollette da capogiro. Anzi avevano luce e gas gratuiti.
A questo punto il Presidente Napolitano deve
constatare il fallimento di questa politica dissennata dove non si è riuscito
nemmeno a prevedere il trapasso indolore del personale delle Province che, non
potendo essere licenziato, continuerà a pesare sul bilancio dello Stato senza una contropartita di utilizzo.
“Dimenticanze” già affiorate nella contrastata legge Fornero creatrice del
problema degli esodati.
Buon Natale agli onesti e al Governo, ma senza le sue “cupole”
romane.
m.alberini@iol.it