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lunedì 22 dicembre 2014

VISTO DA LEI - "Un duro Natale di stampo sovietico"

Carissima Mariella,
in relazione all'argomento corruzione, mi aveva sorpreso il fatto che il nostro beneamato Napolitano non fosse ancora intervenuto.
Invece eccolo sul suo pulpito personale arringare “gli accolti in piedi al principe d'intorno, nella gran possa della sua persona torreggia in mezzo al parlamento (G.Carducci).” Signori politici, mi sono accorto che siete un branco di corrotti, auspico che vi rimettiate al più presto sulla retta via, in caso contrario sarò costretto a sgridarvi con un tono di voce più perentorio.
Ma ci rendiamo conto che questo signore, per l'ennesima volta, ha parlato come avrebbe potuto fare un abitante di Alfa Centauri?
Avrei potuto scomodare Marte, poi ho pensato al marziano....troppo vicino e troppo poco allocco per non sapere come funziona il giro del fumo qui da noi.
Ma guarda un po', lo sanno anche i sordi che noi siamo la nazione più schifosamente corrotta dell'universo conosciuto e lui, da settant'anni in politica, non se n'è mai accorto.
Caro presidente se è così, dia queste benedette dimissioni e si decida a fare il nonno. Se così non è, tragga da se le logiche conclusioni.
Buon Natale presidente, lei il panettone se lo può ancora permettere, altri manco quello. Ultimo consiglio: per il discorso di fine anno si dia per ammalato, tanto la pezza giustificativa del medico di famiglia a lei non serve.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile amico,
non si era mai visto in un Paese democratico un Capo di Stato, di pura estrazione comunista, imporre, in nome della democrazia, tre governi consecutivi uno peggio dell’altro. Il risultato è stato: maggior caos, aumento sconsiderato del debito pubblico, pioggia di tasse inique.
Se è questo il modo di combattere la corruzione in cui stiamo affogando, l’obiettivo è stato raggiunto.
Dai tempi di Tangentopoli, la corruzione in Italia è dilagata in mille rivoli realizzati in modo scientifico a tavolino. Complici di tutto questo leggi e leggine, inserite di straforo nelle varie Finanziarie oggi chiamate Legge di stabilità.
Il giovane Renzi se ne è accorto e parla della necessità di una sforbiciatina. Ma sforbiciare non serve. E’ il testo originario che deve essere chiaro e inderogabile.
La settimana natalizia ha visto affluire nelle grandi città italiane masse di ex consumatori davanti alle rutilanti vetrine senza la possibilità di potervi entrare a comprare.
Il paradosso è che i clienti accolti nei nostri eleganti negozi appartengono all’ex mondo comunista russo e cinese in grado oggi di competere nella spesa con i più “biechi” capitalisti occidentali.
L’unica differenza tra noi e  l’ex massa sovietica consiste nel fatto che “loro” non erano massacrati da tasse e bollette da capogiro. Anzi avevano luce e gas gratuiti.
A questo punto il Presidente Napolitano deve constatare il fallimento di questa politica dissennata dove non si è riuscito nemmeno a prevedere il trapasso indolore del personale delle Province che, non potendo essere licenziato, continuerà a pesare sul bilancio dello Stato  senza una contropartita di utilizzo. “Dimenticanze” già affiorate nella contrastata legge Fornero creatrice del problema degli esodati.
Buon Natale agli onesti e al Governo, ma senza le sue “cupole” romane.
            
m.alberini@iol.it