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lunedì 25 agosto 2014

VISTO DA LEI "Guerre di religione: secolare sistema di razzia"

Cara Mariella Alberini,
questo ISIS da dove salta fuori e soprattutto chi sono i mandanti di questa nuova versione qaedista per un califfato di non si sa quale territorio? Riguardo alla nuova ondata di rapimenti con relative richieste di milioni di euro di riscatto non sarebbe il caso di proclamare che l’Italia non pagherà più riscatti? E in tal modo far cessare il motivo principale dei rapimenti…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
le Crociate sono state il primo esempio di colpevoli guerre, mai giustificate dalla religione, per accaparrarsi territori, enormi ricchezze con mostruosi massacri di popoli. E, in tal modo, rimpolpare le magre economie europee dell’epoca.
Le Crociate vennero promosse per portare la vera religione tra popolazioni che una religione l'avevano già, ma in realtà furono l'occasione per nuove conquiste da parte di una Nobiltà europea che cercava terre e regni per i suoi rampolli cadetti estromessi per la legge della Primogenitura dai beni feudali. Nessuno oggi ricorda l'immane tragedia che costò milioni di vittime in India dopo la seconda guerra mondiale. Gli Inglesi decisero finalmente di ritirarsi e lasciare l'India libera. Ma il disastro fu quello di dividere il territorio tra indù e mussulmani. Ne nacque una guerra di religione di proporzioni inaudite che generò lo Stato mussulmano del Pakistan. Il problema continua tra contrasti territoriali (Kashmir) e focolai bellici mai sopiti.
Sotto l’assurda, ingiustificata motivazione religiosa oggi si ripetono le azioni sanguinarie di feroce crudeltà dell’ISIS. Chi sono i misteriosi mandanti? Le Intelligence internazionali nominano gli USA (ante guerra civile siriana), Qatar ed Emirati di vario tipo, ma  in modo nebuloso. Il fatto che giovani mussulmani e non, residenti in Europa, si uniscano a queste bande di stragisti razziatori a vantaggio del preteso Califfato islamico di Iraq e Siria ci fa temere che il pericolo incomba su tutto il mondo occidentale. Sono tornati i tempi del pericolo ottomano? Forse dovremmo chiederlo al Gran Sultano Erdogan, il quale attraverso il suo efficientissimo MIT (Intelligence turca) sempre in cooperazione con l’Intelligence Egiziana sarebbe in grado di dirci tutto su questa famigerata ISIS.
Le varie spedizioni “umanitarie” di giovani fanciulle incoscienti nei Paesi mediorientali sono deplorevoli sotto molti punti di vista: nessun reale apporto di aiuto per quelle popolazioni e assurda ricerca di avventure  che possono diventare calvari  punitivi per le giovani volontarie e per il Paese d’origine, già carico di gravissimi problemi economici.  La signora Mogherini dovrebbe vietare tali iniziative di giovani scervellate negando a priori ogni tipo di supporto diplomatico- militare-economico. In tal modo soltanto inviati di guerra e operatori di pace siano autorizzati a recarsi in quei territori insanguinati. E’ triste ammettere che una frammentata Terza guerra mondiale sia in atto da decenni: adesso rischia di sfociare nella Quarta non più a spot ma totale.
m.alberini@iol.it         





lunedì 18 agosto 2014

VISTO DA LEI - "Guerre e crisi economica a oltranza"


Cara Mariella,
è come il gioco delle tre carte, un banchetto, l'imbonitore, due persone conniventi, e i malcapitati boccaloni di turno. E poi l'asso di cuori che appare e scompare a piacimento dell'imbonitore. Per le coperture siamo al ridicolo, tagli, risparmi e tasse. Tagli, se ci sono, vengono fatti dove non si deve, risparmi "zero", restano le tasse.
Poi ci si lamenta se gli italiani non spendono più. E poi c'è l'imbonitore, il re del gioco delle tre carte, la battuta, la metafora, la storiella di Bertoldo e i boccaloni si accontentano così. Stiamo riformando il Senato, stiamo lavorando sulla nuova legge elettorale, riforme storiche, epocali, etc... etc. A questo Senato non sapremo nemmeno cosa far fare, cento persone strapagate che non troveranno di meglio da fare che giocare a battaglia navale.
L'immunità resta, i deputati saranno i soliti 630 con stipendi aumentati, restano i vitalizi, restano i privilegi, restano le Province, il finanziamento ai partiti tornerà, e comunque, per abolirlo, avremmo dovuto aspettare fino all'anno 3000.
La nuova legge elettorale non diminuirà il numero dei partiti, i più piccoli si coalizzeranno per superare gli sbarramenti che comunque nelle intenzioni continuano a diminuire, e il paese continuerà a essere ingovernabile.
L'imbonitore però è soddisfatto del lavoro fatto, e si sprecano vocaboli roboanti come epocale, memorabile, storico, eccezionale, decisivo....Beh,....contento lui…
Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro lettore,
le note trionfalistiche del Presidente del Consiglio su cosa sta facendo per rimettere in piedi il Paese riecheggiano quanto per decenni è stato promesso ma mai realizzato. E tentiamo di consolarci sottolineando che la Grande Germania non sta molto bene e  non può darci lezioni. Ma quanto ci farebbe comodo essere al suo posto. I problemi interni  non avranno nel breve né soluzioni radicali né reali progetti innovativi.
Le quotidiane promesse di non ricorrere a nuove tasse sono smentite anche, oggi 17 agosto, sul Corsera dal ministro Poletti che vuole infierire di nuovo sulle cosiddette pensioni alte dimenticando che si tratta di denaro detratto dai compensi dei lavoratori. I quali dopo circa 40anni di massacrante fatica si ritrovano oggi a sovvenzionare uno Stato inadempiente. Invece di penalizzare le pensioni delle Kaste ultra privilegiate, le quali hanno “versato” contributi solo figurativi. In ogni caso se si deve ricorrere ancora a “pantalone pagante”, giovane signor Premier, prima si riducano in modo più credibile le spese dello Stato e della politica sempre assurde e più alte di tutto il resto del mondo occidentale, e non solo i pensionati già ingiustamente impoveriti.
Ulteriori gravi preoccupazioni provengono dallo scenario (drammatico) della politica internazionale.  
Il Medio Oriente, abbandonato dall'America a se stesso, dopo guerre devastanti, è il centro di un ciclone pericolosissimo. E la politica seguita dagli USA ha completamente destabilizzato un mondo che aveva trovato un suo equilibrio. Tutto cominciò quando gli americani convinsero Saddam Hussein a scendere in guerra contro l'Iran con la promessa di ricompensarlo, a conflitto concluso, con l'annessione del Kuwait, promessa non mantenuta. E da lì ebbe origine tutta la serie di guerre, all'insegna di una esportazione di democrazia, che ha fatto più vittime innocenti di quanto ne abbiano fatto le varie dittature che si sono succedute nel tempo in quei luoghi. L'Afghanistan, problema irrisolto e la sobillazione della Primavera araba hanno creato un mare di instabilità, alla quale dobbiamo guardare con molta preoccupazione perché ci coinvolge da vicino. Il flusso di profughi che si riversa sulle nostre coste è la prova tangibile di quanto ci tocca e ci continuerà a coinvolgere. La questione Ucraina è un altro capitolo di ingerenza degli USA, questa volta nel cuore dell'Europa, per una partita a tre con la Russia di Putin e la Germania.  
“Pace” è una parola incompresa dai “Terrestri”: “Guerra” è invece lo status quo più congeniale all'homo non sapiens.                                                                                m.alberini@iol.it









lunedì 11 agosto 2014

Visto da lei - "L'Italia delle Corporazioni"

Visto da lei di Mariella Alberini per Economiaitaliana.it dell’11.8.14

L’Italia delle Corporazioni

Gentile Mariella,
il Corriere della Sera del 6 agosto è uscito con un titolo a dir poco drammatico: la ripresa non c’è, l’Italia arretra. Cosa ci aspetta per il futuro?
Le risse per le riforme, gli scioperi di Fiumicino, gli inutili ottanta euro che nelle intenzioni proclamate da Renzi dovevano servire a rilanciare i consumi interni, e altri eventi mi inducono a pensare che il baratro è sempre più vicino.
Aggiungiamo la macabra barzelletta di uno Schettino chiamato dalla Università La Sapienza di Roma a tenere una lezione dal titolo “Come gestire il panico”.
Negli anni venti la situazione nel nostro paese era altrettanto difficile e caotica, ma il “Buonuomo Mussolini” riuscì a porvi rimedio. Dobbiamo essere nostalgici?
Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro lettore,
l’incredibile caos esistente è anche frutto di un mare magnum di leggi che le nostre Camere hanno partorito in sessanta anni di Legislature: sempre definite “a tutela del cittadino”, ma in realtà si sono rivelate a tutela delle varie kaste e sottokaste. Non si può far nulla senza incorrere in scogli insuperabili di leggi e regolamenti che dicono tutto ed il contrario di tutto. E non è un caso se il nostro paese vanta il numero di Avvocati più alto del mondo. In fondo anche la Magistratura ne risente e la sua lentezza ne è una causa. Le Riforme in questa situazione rischiano di essere una pia illusione.
La nostra Italia è, da sempre, un Paese di Corporazioni e il nostro Buonuomo l’aveva capito tanto da ufficializzarle e irregimentarle in un Diritto Corporativo. Nostalgia? No. Ma riconoscimento di una Politica realistica a vantaggio del Paese.
La nostra non è una crisi solo economica ma strutturale.
A nulla è valso l’esempio del collasso dell’URSS, regime dove lo Stato pensava a tutto e voleva seguire il cittadino dalla culla alla tomba.
Questa cattiva imitazione tanto cara alla nostra Sinistra ci porterà al nulla.
Questo paese con diciassette milioni di pensioni, con una decina di milioni di dipendenti statali, la stragrande maggioranza inefficiente e improduttiva, con una residua industria strozzata da tasse, balzelli, obblighi sindacali e quant’altro, con centomila enti inutili è costretto a rincorrere un debito pubblico sempre in crescita per far fronte a queste spese.
Se non ci sarà l’apporto di una fioritura di iniziative di lavoro produttivo ci sarà il default perché nessuno riuscirà a dimensionare i sindacati, nessuno rottamerà lo Statuto dei lavoratori, nessuno riuscirà a convertire in lavoro produttivo le sacche di inefficienza incrostate nel tessuto del paese, nessuno riuscirà a parlare non solo di diritti ma anche di doveri. Anche se l’Italia continuerà a esprimere lati positivi come l’operazione di recupero del Costa Concordia ad attenuazione dell’incredibile comportamento in fase di naufragio del suo comandante con i riccioli sul collo rivelatosi una nullità.
m.alberini@iol.it

lunedì 4 agosto 2014

VISTO DA LEI - "Peggiocrazia status quo"

Gentile Alberini,

non condivido i rimpianti del lettore sul famigerato ventennio. Ma ormai  lo sfascio dell’Italia ha raggiunto un punto tale da far paura e scatenare un’affannosa ricerca nelle soluzioni più disparate e pericolose. L’atteggiamento più rivoltante è quello dei politicanti di tutto l’apparato istituzionale che, pur di salvare il loro miserabile sedere, non esitano a bocciare qualunque tentativo di riforma, ad esempio quella sul Senato. E scatenano un caos reiterato dai Partiti, i quali si battono in modo privato tra loro dimenticando l’Italia…

Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro amico,
da decenni, la classe politica ha coltivato soltanto i propri interessi con l’arroganza e il disprezzo conferitogli dal potere.    Chi arriva nella stanza dei bottoni non è vero che non trova i bottoni. Li trova eccome  per succhiare il più possibile dal calderone incontrollato di tutti i gangli regionali, comunali, ministeriali fino ad un Parlamento con più di mille parlamentari. Un’assurdità dell’Italia piccolina dove ne basterebbero 300 alla Camera e basta: senza regioni ecc.
Naturalmente non si può non constatare che, malgrado i roboanti propositi di Renzi nulla di incisivo si profila all'orizzonte. Si continua a parlare di crescita mentre si aumenta la tassazionee non si liberalizzano le iniziative atte a creare lavoro.La disoccupazione non si risolve per decreto legge. Occorrono decisione per tagliare le spese e inventiva per creare nuove condizioni per rilanciare il paese.
La riforma proposta da Renzi sul Senato è un blando pasticcio che fornisce ai senatori milioni di occasioni per impantanarla.  Il Senato andrebbe eliminato e Palazzo Madama sarebbe una magnifica sede per un museo sul suo passato inglorioso. Ma l’esempio indecente della guerra in atto al Senato è soltanto un granello di riso nel tristissimo guazzabuglio dello status quo che la PEGGIOGRAZIA ha partorito.
Dobbiamo però  ammettere che i politici in vigore nelle Istituzioni sono un triste  campionario di umanità italica arrivata ormai non si sa più come alle POLTRONE: una pessima porzione del nostro popolo incontrollato, indisciplinato, privo del senso della comunità, del rispetto del territorio e del suo prossimo, di senso civico e dimentico delle tradizioni e di tutto quello che i nostri nonni hanno creato e insegnato.
Oggi  non ricordiamo neppure il nome dei ministri del precedente  Governo, nato da un Partito che ha scelto personaggi partoriti da brevi militanze non si sa dove. E si nota soltanto colui o colei possiede la furbizia di farsi notare per atteggiamenti in contrasto con l’umiltà e la decenza un tempo obbligatori per chi occupava incarichi a proprie spese di rappresentanza  istituzionale.
Nella scuola serale a Montecitorio, suggerita nella rubrica precedente, il prof. Renzi dovrebbe aggiungere una manuale di comportamento parlamentare che inculca nelle signore un atteggiamento scevro di sguardi malandrini agli obiettivi dei media e azzera per tutti il fiume di ciance inutili nelle interviste colte al volo nella brezza capitolina o negli ormai insopportabili dibattiti in TV.

Basta: ci avete polverizzato i (copyright Montalbano)…“cabbasisi”.
m.alberini@iol.it

venerdì 1 agosto 2014

VISTO DA LEI "Dittatura presidenziale"

Cara Alberini,
l’80% degli Italiani anziani rimpiange l’epoca della dittatura Mussolini, i suoi numerosi pregi e difetti. Chi scrive le chiede se oggi non siamo in piena dittatura presidenziale. Dato che Letta e Monti, nominati Premier da Napolitano, salivano di continuo al Colle prima di prendere qualunque posizione. A parte che non ne hanno presa nessuna, (tranne l’invenzione di nuove tasse)  dal momento che negli ultimi tre anni siamo rimasti al palo della povertà, della disoccupazione ecc. E se lo facesse anche Renzi?
Lettera firmata, inviata via e-mail

Sospettiamo, caro amico, sospettiamo: meglio sospettare e verificare che votare  a occhi chiusi e nella piena ignoranza di quanto accadeva alle nostre spalle negli ultimi 60 anni. Nei quali gli alti burocrati diventavano miliardari con stipendi intollerabili e le spese di Montecitorio e di Palazzo Madama salivano vertiginose legate a folli automatismi interni e senza alcun controllo.  Pochi si rendono conto dell’attuale posizione di stallo e del nulla di fatto o di cambiato dopo la nuova tornata di Governo.
Forse Renzi, ammetterà con se stesso, ma solo durante le ore notturne, di essere davanti al gigante burocratico che nulla lascia passare e che solo con una presa di posizione antidemocratica riuscirebbe a portare avanti riforme e Paese.
Però è surreale che a fare ciò sia riuscito il Presidente della Repubblica che ci ha rifilato, senza vasellina, tre (diciamo 3) Premier eletti solo da lui fino ad ora inetti ad assumere (Renzi sì, ma solo a parole) responsabilità totale e intraprendere decisioni drastiche scavalcando leggi, leggine e cavilli a milioni. Se ci è riuscito Napolitano perché il buon Matteo non lo imita? Allora il suo coraggio si esprime solo in comizio? Oppure sale al Colle anche lui a rimediare consigli sul da farsi e torna indietro sempre più bloccato?
Ci rendiamo conto che non si sta muovendo foglia che Napolitano non voglia? Cosa fa Renzi davanti ai sindacati e con le minacce di Etihad? Continua a promettere l’elargizione degli 80 euro anche in futuro: tutto qui. E minaccia di uscire dalla politica per sempre se non otterrà i risultati promessi. Una minaccia capace di preoccupare il PD poiché anche il Presidente della Repubblica (nonostante la sua fervida, giovanile capacità di immaginazione) si troverebbe in imbarazzo a inventare un quarto sostituto in grado di continuare a sostenere quell’esile filo di speranza per gli infelici Italiani in attesa del 2018.
Caro Matteo, in ferie non ci potete andare perché il popolo non ha i soldi per muoversi e, anche se restando sulla poltrona, otterrete forse di produrre uno sgorbio di riforma al Senato ecc., almeno i nuovi ministri uomini e donne cerchino di imparare cosa significa governare: magari i corsi serali estivi a Montecitorio li potrebbe tenere gratuitamente lei, giovane Renzi, che la politica la conosce, ma non è in grado di rimediare a quella cialtrona e corrotta che ci ammorba.
m.alberini@iol.it