Cara
Mariella,
è come il
gioco delle tre carte, un banchetto, l'imbonitore, due persone conniventi, e i
malcapitati boccaloni di turno. E poi l'asso di cuori che appare e scompare a
piacimento dell'imbonitore. Per le coperture siamo al ridicolo, tagli, risparmi
e tasse. Tagli, se ci sono, vengono fatti dove non si deve, risparmi
"zero", restano le tasse.
Poi ci si
lamenta se gli italiani non spendono più. E poi c'è l'imbonitore, il re del
gioco delle tre carte, la battuta, la metafora, la storiella di Bertoldo e i
boccaloni si accontentano così. Stiamo riformando il Senato, stiamo lavorando
sulla nuova legge elettorale, riforme storiche, epocali, etc... etc. A questo
Senato non sapremo nemmeno cosa far fare, cento persone strapagate che non
troveranno di meglio da fare che giocare a battaglia navale.
L'immunità
resta, i deputati saranno i soliti 630 con stipendi aumentati, restano i
vitalizi, restano i privilegi, restano le Province, il finanziamento ai partiti
tornerà, e comunque, per abolirlo, avremmo dovuto aspettare fino all'anno 3000.
La nuova
legge elettorale non diminuirà il numero dei partiti, i più piccoli si
coalizzeranno per superare gli sbarramenti che comunque nelle intenzioni
continuano a diminuire, e il paese continuerà a essere ingovernabile.
L'imbonitore
però è soddisfatto del lavoro fatto, e si sprecano vocaboli roboanti come
epocale, memorabile, storico, eccezionale, decisivo....Beh,....contento lui…
Lettera
firmata, inviata via e-mail
Caro lettore,
le note trionfalistiche del Presidente del Consiglio
su cosa sta facendo per rimettere in piedi il Paese riecheggiano quanto per
decenni è stato promesso ma mai realizzato. E tentiamo di consolarci
sottolineando che la Grande Germania non sta molto bene e non può darci lezioni. Ma quanto ci farebbe
comodo essere al suo posto. I problemi interni
non avranno nel breve né soluzioni radicali né reali progetti innovativi.
Le quotidiane promesse di non ricorrere a nuove tasse
sono smentite anche, oggi 17 agosto, sul Corsera dal ministro Poletti che vuole
infierire di nuovo sulle cosiddette pensioni alte dimenticando che si tratta di
denaro detratto dai compensi dei lavoratori. I quali dopo circa 40anni di
massacrante fatica si ritrovano oggi a sovvenzionare uno Stato inadempiente.
Invece di penalizzare le pensioni delle Kaste ultra privilegiate, le quali
hanno “versato” contributi solo figurativi. In ogni caso se si deve ricorrere
ancora a “pantalone pagante”, giovane signor Premier, prima si riducano in modo
più credibile le spese dello Stato e della politica sempre assurde e più alte
di tutto il resto del mondo occidentale, e non solo i pensionati già
ingiustamente impoveriti.
Ulteriori gravi preoccupazioni provengono dallo
scenario (drammatico) della politica internazionale.
Il Medio Oriente, abbandonato dall'America a se
stesso, dopo guerre devastanti, è il centro di un ciclone pericolosissimo. E la
politica seguita dagli USA ha completamente destabilizzato un mondo che aveva
trovato un suo equilibrio. Tutto cominciò quando gli americani convinsero
Saddam Hussein a scendere in guerra contro l'Iran con la promessa di ricompensarlo,
a conflitto concluso, con l'annessione del Kuwait, promessa non mantenuta. E da
lì ebbe origine tutta la serie di guerre, all'insegna di una esportazione di
democrazia, che ha fatto più vittime innocenti di quanto ne abbiano fatto le
varie dittature che si sono succedute nel tempo in quei luoghi. L'Afghanistan,
problema irrisolto e la sobillazione della Primavera araba hanno creato un mare
di instabilità, alla quale dobbiamo guardare con molta preoccupazione perché ci
coinvolge da vicino. Il flusso di profughi che si riversa sulle nostre coste è
la prova tangibile di quanto ci tocca e ci continuerà a coinvolgere. La questione
Ucraina è un altro capitolo di ingerenza degli USA, questa volta nel cuore
dell'Europa, per una partita a tre con la Russia di Putin e la Germania.
“Pace” è una parola incompresa dai “Terrestri”:
“Guerra” è invece lo status quo più congeniale all'homo non sapiens. m.alberini@iol.it