Gentile Alberini,
non condivido i rimpianti del lettore sul famigerato ventennio. Ma ormai lo sfascio dell’Italia ha raggiunto un punto tale da far paura e scatenare un’affannosa ricerca nelle soluzioni più disparate e pericolose. L’atteggiamento più rivoltante è quello dei politicanti di tutto l’apparato istituzionale che, pur di salvare il loro miserabile sedere, non esitano a bocciare qualunque tentativo di riforma, ad esempio quella sul Senato. E scatenano un caos reiterato dai Partiti, i quali si battono in modo privato tra loro dimenticando l’Italia…
Lettera firmata, inviata via e-mail
Caro amico,
da decenni, la classe politica
ha coltivato soltanto i propri interessi con l’arroganza e il disprezzo
conferitogli dal potere. Chi arriva
nella stanza dei bottoni non è vero che non trova i bottoni. Li trova eccome per succhiare il più possibile dal calderone
incontrollato di tutti i gangli regionali, comunali, ministeriali fino ad un
Parlamento con più di mille parlamentari. Un’assurdità dell’Italia piccolina
dove ne basterebbero 300 alla Camera e basta: senza regioni ecc.
Naturalmente non si può non
constatare che, malgrado i roboanti propositi di Renzi nulla di incisivo si
profila all'orizzonte. Si continua a parlare di crescita mentre si aumenta la
tassazionee non si liberalizzano le iniziative atte a creare lavoro.La
disoccupazione non si risolve per decreto legge. Occorrono decisione per
tagliare le spese e inventiva per creare nuove condizioni per rilanciare il
paese.
La riforma proposta da Renzi
sul Senato è un blando pasticcio che fornisce ai senatori milioni di occasioni
per impantanarla. Il Senato andrebbe eliminato
e Palazzo Madama sarebbe una magnifica sede per un museo sul suo passato
inglorioso. Ma l’esempio indecente della guerra in atto al Senato è soltanto un
granello di riso nel tristissimo guazzabuglio dello status quo che la
PEGGIOGRAZIA ha partorito.
Dobbiamo però ammettere che i politici in vigore nelle
Istituzioni sono un triste campionario
di umanità italica arrivata ormai non si sa più come alle POLTRONE: una pessima
porzione del nostro popolo incontrollato, indisciplinato, privo del senso della
comunità, del rispetto del territorio e del suo prossimo, di senso civico e
dimentico delle tradizioni e di tutto quello che i nostri nonni hanno creato e
insegnato.
Oggi non ricordiamo neppure il nome dei ministri del
precedente Governo, nato da un Partito
che ha scelto personaggi partoriti da brevi militanze non si sa dove. E si nota
soltanto colui o colei possiede la furbizia di farsi notare per atteggiamenti in
contrasto con l’umiltà e la decenza un tempo obbligatori per chi occupava
incarichi a proprie spese di rappresentanza istituzionale.
Nella scuola serale a
Montecitorio, suggerita nella rubrica precedente, il prof. Renzi dovrebbe
aggiungere una manuale di comportamento parlamentare che inculca nelle signore
un atteggiamento scevro di sguardi malandrini agli obiettivi dei media e azzera
per tutti il fiume di ciance inutili nelle interviste colte al volo nella
brezza capitolina o negli ormai insopportabili dibattiti in TV.
Basta: ci avete polverizzato i (copyright
Montalbano)…“cabbasisi”.
m.alberini@iol.it