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lunedì 30 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Lettera aperta al Presidente Napolitano"

Signor Presidente della Repubblica,
da anni ovunque in Italia  si alzano grida di dolore per l’insostenibile pesantezza della zavorra tributaria che fa colare a picco il bilancio delle famiglie. Il concetto di famiglia come cellula primaria del vivere civile dai Progressisti combattuto e vilipeso si rivela, alla luce dei fatti, la colonna portante della società.
Oggi non è facile ricostruire quanto è stato distrutto. Il termine famiglia, condotta dal buon padre, è stato mutuato dalla malavita che ha partorito le famiglie camorriste, n’dranghetare, mafiose ecc.
Come risultato non c’è male. Si vuole combattere l’evasione fiscale impedendo  gli scambi in contanti oltre i mille euro con il risultato che in Italia, a memoria d’uomo,  non erano mai esistite tante transazioni in contanti come oggi.
Non possiamo versare sui nostri conti in banca due  banconote da cinquecento euro senza essere schedati. Non succedeva nemmeno nella Russia di Stalin. Il risultato è che la nostra politica dai costi vergognosi continua imperterrita in barba ai vari personaggi della Kasta che si alternano nel ruolo di responsabili della Spending  Review.
Da poco tempo, in tono sommesso, qualcuno dei commentatori politici, chi timoroso, chi più deciso ma, comunque, tutti convinti, avanzano ipotesi sulla necessità di una Leadership carismatica come, sin dai tempi di Pericle, è stata la soluzione al caos incontrollabile. Che cosa ci aspetta, signor Presidente, dati i suoi continui moniti sprofondati nel baratro?  Ci dobbiamo aspettare quanto sopra ipotizzato? Se sì, questa democrazia ci ha portato lacrime e sangue e non vediamo orizzonti nitidi. Non la preoccupa la situazione che lascerà alla fine del suo mandato?     
Lo sa che gli italiani sognano le figure carismatiche ed efficienti del secolo scorso?
Oggi le nazioni emergenti sono guidate da poteri forti e accentrati: anche l’Italia, sempre più condizionata dall’ottica europea, necessita al più presto di una scelta definitiva.
Felice 2014 signor Presidente, anche se per la maggioranza degli Italiani sarà ancora un anno disperato. Con ossequio.                               
                                                      m.alberini@iol.it











      

lunedì 23 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Adesso la Legge di INSTABILITA’"

La storia di Ali Baba è i quaranta ladroni è stata superata da una realtà più
attuale, nel nostro Paese di ladroni ce ne sono a migliaia sino a perdere la
conta e Governano tutti in nome di Dio, controllando l’Informazione, l’
Economia, la Giustizia e il Pensiero degli Italiani, mentre la storia già da
qualche anno ne parla con molta apprensione per il futuro della Nazione.
Di scandalo in scandalo, tutti prescritti o condonati sino a quando anche l’
ultimo degli  stolti si renderà conto che il paese non è cambiato, è sempre
stato così. Prima stampavano moneta al bisogno, ma con l’ingresso nell’Euro, hanno dovuto cambiare tattica, incolpando Gheddafi, la Merkel, la Crisi, le Banche, il
Porcospino, ecc. Il grave errore di dipendere interamente dallo Stato e dai Sindacati tutti defunti. L’Italia si trova a cavallo fra il sistema Comunista duro a morire,
dove lo Stato è padrone assoluto delle vite e del pensiero dei cittadini,
ostacolando l’indipendenza e la libertà. Non se ne sono ancora accorti che tutte le attività dipendenti in toto o in parte dallo Stato, sono tutte fallimentari, nonostante l’aver esercitato nel tempo gravi ingiustizie rimaste tutte impunite, oltre ad applicare tariffe superiori alle medie Europee e Mondiali per i servizi resi.
E’ arrivato il momento che l’Italia degli Imprenditori piccoli e grandi e
degli Industriali, si scrollino da dosso quel senso di dipendenza dallo Stato,
esattamente come ha fatto la Fiat e tantissime altre industrie di prestigio, le
quali hanno abbandonato il Paese, entrando in un mondo diverso in crescente
cambiamento.
Per la ripresa del Paese occorrono non più di sei mesi, nel rispetto di tutti
i trattati internazionali, scadenze dei debiti, pagamento degli interessi, e lo
sviluppo dell’occupazione con progetti e programmi di sviluppo interno
soffermandosi maggiormente sulla analisi della decrescita dove attingere grandi
risparmi e migliorare la qualità della vita…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail          

Caro amico,
a nostro avviso i LADRONI NON CONTROLLANO affatto  e per fortuna il pensiero degli Italiani. I quali ormai stanno diventando pericolosi e lo diventeranno sempre di più. Quelle migliaia di ladroni dovrebbero ormai sapere che i loro guardaspalle nulla possono contro eventuale furia popolare rivolta contro i responsabili del disastro italico. Basta con leggi di facciata e imbrogli continui da parte di questo Governo inconcludente.
La cosiddetta governabilità non garantisce nulla e la legge elettorale è diventata una barzelletta a lungo termine dato che è uno degli argomenti inconcludenti di questi anni  massacranti per il nostro Paese.
Il tanto decantato  taglio delle Province si annuncia come l’ennesimo pateracchio che invece di ridurre addirittura aumenta gli organici di nulla facenti a spese di quello Stato comunistoide sostenuto da Pd.
Non è questo il modo per creare lavoro nè tantomeno incentivare la nostra creatività. Si continua a rimanere al palo e ci rimarremo chissà quanto.
Intanto ci propinano una  Finanziaria MASCHERATA sotto il nome di Legge di Stabilità, dolorosissima per i contribuenti in miseria, che porterà ulteriori entrate per lo Stato regolarmente bruciate  dalla colpevole disonestà dei politici.
L’orgia delle kaste continua a imperversare beffandosi di qualunque “grido di dolere” degli Italiani. Non possiamo nemmeno augurare che il denaro rubato dai politici vada loro tutto in medicine perché troverebbero il modo di convertirlo in tangenti.
Auguriamo invece di tutto cuore un felicissimo Natale e un 2014 migliore, ma non si sa come, ai carissimi lettori.
m.alberini@iol.it   









































venerdì 20 dicembre 2013

INTERVISTA di Mariella Alberini al professor Giulio TARRO, illustre scienziato della lotta al cancro

Con il cancro si può vivere

Una delle caratteristiche ideali della figura del prof. Giulio Tarro è la capacità di rasserenare il paziente che, angosciato da una diagnosi di tumore maligno, gli si accosta in cerca di consiglio. E non solo lo riceve subito, ma timore e ansia svaniscono nell’ascoltare la sua voce autorevole, ma calma che  chiarisce dubbi e comunica subito conoscenza internazionale di ciascun farmaco e protocollo di nuova generazione.
Immunologo oncologo di fama mondiale, 75 anni, nato a Messina, risiede a Napoli e si sposta di continuo in tutta l’Europa e negli Stati Uniti dove per anni ha lavorato. Ha collaborato  con Albert Sabin presso il Weizmann Institute di Rehovot. Non si contano le onorificenze, le lauree honoris causa, le medaglie d’oro. Ha scoperto la TLP ( proteina liberata dai tumori umani (Brevetto Europeo). E’ Presidente della società italiana di Immuno-oncologia. Ha creato e dirige la Fondazione Teresa de Baumont Bonelli per le ricerche sul cancro.

Perché in Italia non ci si preoccupa per tempo degli effetti collaterali delle cure oncologiche?
E’ mentalità diffusa di concentrarsi sull’eliminazione della malattia non pensando che le cellule deputate a diverse funzioni normali vengono penalizzate dai farmaci.

Allora cosa si deve fare?
Sappiamo oggi che esistono molti farmaci in gradi di sostituire le funzioni normali colpite da chemioterapici.

Ad un paziente sottoposto a Chemio “Rossa” cosa consiglia di affiancare come difesa?
Gli stessi farmaci che vengono usati dopo il trattamento, vanno utilizzati prima.

Qualche nome?
In particolare l’EPO (eritropoietina normale prodotto del nostro organismo per aumentare i globuli rossi). Gli stimolanti del midollo osseo per far aumentare i globuli bianchi. Lo stesso vale per le piastrine onde evitare emorragie.

Esiste un farmaco per aumentare le difese immunitarie?
Certo che esiste. Nella strategia di difesa del nostro organismo bisogna usare farmaci che stimolano la produzione delle nostre sentinelle come i linfociti.

Può aiutare un certo tipo di vita igienica?
Gli stili di vita sono importanti, in particolare l’alimentazione sana, senza grassi, molta verdura e frutta e poca carne bianca o pesce. Evitare il fumo delle sigarette e utilizzare almeno un paio di vaccini oggi conosciuti per la prevenzione del tumore al collo dell’utero (seconda causa di mortalità della donna nel mondo) comead esempio il vaccino  contro il Papilloma virus. E ancora il vaccino contro l’epatite B, responsabile di alcuni tumori del fegato. E la DIAGNOSI PRECOCE è importantissima.

Come si deve Affrontare una diagnosi di tumore maligno?
Con calma e serenità: oggi sappiamo che con le terapie attuali sempre in progresso di ricerca, i tumori possono essere trattati efficacemente soprattutto  se diagnosticati per tempo. Con il cancro si può vivere...


                                                                           m.alberini@iol.it

lunedì 16 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Lettera natalizia al Presidente Enrico Letta"

Egregio Signor Presidente,

Le scrivo per esternarle il pensiero di gran parte del popolo italiano e spero che lo  staff del suo Ufficio Stampa Le faccia leggere questa lettera.
Costernati abbiamo visto  calpestata la volontà degli italiani espressa con il Referendum del 1993 ed ora Lei con toni trionfanti annuncia la fine del finanziamento pubblico ai Partiti. Una fine prevista fra 4 anni ( non si sa nel frattempo cosa succederà: nuove elezioni? Nuovo Governo? Ecc…) e comunque prevede ancora l’esborso del 2 per mille a carico dello Stato. Perché? Non sarebbe più onesto devolverlo all’INPS per ritoccare le pensioni minime? Perché questa fine del finanziamento pubblico ai Partiti non inizia da subito come sarebbe indispensabile?
Lo Stato italiano continua a erogare finanziamenti: ai Partiti, ai Sindacati, alle Regioni, alle Province, ai Comuni, agli Enti inutili. Di questi finanziamenti ne scaturiscono posizioni di rendita sempre immeritate nell’ambito di quella mastodontica burocrazia che succhia tutto il sangue del nostro Paese.
Si rende conto, signor Presidente, che la parte sana e produttiva dell’Italia è stata e continua ad essere massacrata o sta cedendo le armi?
Dispiace Lei ignori e non pronunci verbo sulla crisi subita dalla parte  produttiva del nostro Paese ormai diventata la NUOVA POVERTA’. Mentre non ignora che l’aumento di tasse e di Debito Pubblico, ad oggi 2050 miliardi di euro, va ad esclusivo vantaggio dei burocrati improduttivi. E non diciamo che anche i burocrati pagano le tasse: ben diverso è pagarle su un sudato, incerto guadagno che su prebende difese da un intrico di leggi.
Gli Italiani non riescono a capire questi Suoi proclami a lunghissima scadenza che lasciano il miserevole status quo  inalterato. Perché il Suo apparente attivismo si dissolve in una sorta di inattività parolaia?
Signor Presidente necessitano idee nuove non finalizzate a eterno vantaggio dei Partiti. E’ diversa l’idea di IRI di Beneduce, che risollevò e sanò l’industria italiana, dall’idea dell’IRI di Prodi che ha lasciato macerie e cenere.
Quale speranza di sopravvivenza può dare agli Italiani continuando così?
L’Italia ha bisogno di una  nuova semina ben distribuita e sanata da una miscela di cure date da una regia umana, dedita soltanto a far germogliare e prosperare un raccolto  che scongiuri per sempre la povertà e la disperazione di chi muore di freddo perché gli staccano  l’energia elettrica o chi è costretto a suicidarsi perché, oberato di tasse,  non può pagare i suoi pochi dipendenti.
Signor Presidente questa non è più la nostra Italia, ex quinta potenza industriale: questa è una nazione senza speranza se non si interviene subito con decisioni irrevocabili.
Intanto buon Natale…A quando la prosperità…?

                                                                     m.alberini@iol.it

  













lunedì 9 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Le promesse di Matteo Renzi"

Cara Mariella Alberini,
cosa dobbiamo aspettarci dalla nomina del nuovo Segretario del PD Matteo Renzi?
Saprà mantenere i roboanti propositi per riformare l’Italia in stato comatoso? Mi interessa conoscere la sua opinione e se si può sperare davvero in un reale cambiamento…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo lettore,
grottesco il solito mare di promesse che sgorga puntuale dalle gole dei politici alla ribalta elettorale. Colpisce più sgradevole di sempre, la sicumera con la quale il giovane Renzi declama riforme che fanno risparmiare miliardi diminuendo i costi della politica; ritiene di scardinare l’asse Letta-Napolitano e di  far ritornare le decisioni alla politica; prospetta una riforma elettorale impostata da quello che lui ritiene il partito di maggioranza: il PD.
In realtà i partiti di maggioranza in Italia sono tre e sarà piuttosto difficile metterli d’accordo su una nuova legge elettorale. Parlare di tagliare i costi della politica è diventata un’utopia risibile poiché nessuno ha intenzione di rinunciare a nulla, neppure a un cent. Infatti le colpevoli indecisioni del Premier Letta sono determinate dalla sua impotenza ad agire in tale senso. Come farà il nuovo Segretario del PD a realizzare tali promesse? Il marasma italico sta straripando da tutte le parti: viviamo da sette anni in regime di anti costituzionalità come sancito dalla recente sentenza della Suprema Corte.
Non sappiamo se gli Italiani si sono resi conto che, nel più profondo silenzio, da oltre due anni, l’Italia è diventata di fatto e di contrabbando una Repubblica Presidenziale: dove prima è stato deciso e nominato il Governo Monti e poi, dal cilindro del Presidente Napolitano è scaturito il Governo Letta, detto delle Larghe Intese.
Adesso come farà Matteo Renzi  a far tornare in Italia la Repubblica Parlamentare?
Non ci sembra che, sia pure da Segretario del PD, lui ne avrà i poteri.
In Italia, da decenni tutti i Presidenti del Consiglio lamentano la totale mancanza di poteri per attuare riforme, a parte quelle tragiche e numerose sulle pensioni. E vorremmo sapere dove  il Segretario Renzi, novello Lancillotto, ha trovato la formula magica per attuare quello che da trent’anni nessuno è riuscito a realizzare.
Con grande tristezza non vediamo luce all’orizzonte buio del nostro Paese, ma soltanto la solita corsa ambiziosa di nuovi politicanti che con particolare veemenza millantano  di poter combattere contro  la macchina da guerra nucleare delle Kaste            
inamovibili poiché fondate sui piloni di cemento armato della burocrazia più solidificata e famelica del mondo. 

m.alberini@iol.it

lunedì 2 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Calvario pensioni"

Gentile dott.ssa Alberini,
tra breve sarò un pensionato cosiddetto “d’oro”. Percepirò infatti una pensione che ricade sotto la nuova tassazione riservata SOLO a questa categoria dai recenti provvedimenti. La mia pensione deriverà esclusivamente dai sostanziosi  contributi versati da me e dalle multinazionali dove ho ricoperto importanti e ben retribuiti incarichi grazie ad una preparazione professionale nella quale prima la mia famiglia e poi io stesso ho molto investito, senza contare i sacrifici familiari e personali che ho dovuto affrontare in questi numerosi anni. Sono pienamente d’accordo che in un momento di difficoltà per il nostro Paese, e questa non è la sede per approfondirne le cause, TUTTI debbano contribuire ed essere EQUAMENTE penalizzati. Non è però questo il caso dei pensionati nelle mie condizioni. Io ho tanto lavorato con impegno e importanti risultati, così come certamente fanno tanti altri manager adeguatamente retribuiti ancora al lavoro. Perché non devono anch’essi o tutti quanti abbiano un reddito superiore a certe soglie essere penalizzati nello stesso modo? Mi sembra di ricordare che già nel passato la stessa Corte Costituzionale abbia riconosciuto la non costituzionalità di simili provvedimenti proprio per la loro natura discriminatoria. Potrei capire la differenza per chi percepisse pensione derivante da contributi figurativi o dal metodo retributivo (pensiamo come uno dei tanti esempi a quei parlamentari che solo con pochi anni di servizio percepiscono il diritto a una pensione certo non commisurata ai contributi versati…).
Amo, ho amato profondamente il mio Paese dove, dopo alcuni anni di lavoro all’estero, ho voluto ritornare per dare il mio contributo di cittadino, ma me ne sto pentendo.

Gentile Mariella,
a proposito dei “pensionati d’oro” ritengo estremamente iniquo che il peso della crisi sulle classi più povere sia scaricato solo su una piccola fetta di contribuenti che non possono evadere, e che sono retribuiti solo sulla base dei contributi versati, e cioè in base alla retribuzione di un duro lavoro. Si dovrebbe allora avere il coraggio di individuare coloro che hanno pensioni eccedenti i contributi versati dai medesimi e dai loro datori di lavoro. In questo caso sì i più ricchi potrebbero finanziare i più poveri! Anche se questo non è proprio giusto, con l’evasione ancora purtroppo dilagante (una VERA lotta all’evasione sarebbe probabilmente la panacea), si potrebbe così cominciare da chi percepisce di più rispetto al lavoro svolto.
Lettere firmate, ricevute via e-mail

Cari lettori,
l’iniquità dei beceri provvedimenti sulle pensioni decisi da chi non è all’altezza di governare e, soprattutto, di prendere misure atte a contrastare l’inarrestabile declino dell’Italia, è desolante.
La cosiddetta “legge di stabilità” si dovrebbe definire legge di instabilità dato che genera ingiuste sanzioni a chi si è spaccato la schiena per 35-40 anni di duro lavoro dando il massimo delle sue forze fisiche e intellettuali. Non c’è colpa se si sono saliti per merito i gradini della carriera. Ma penalizzare chi per questi meriti ha raggiunto una pensione oggi proclamata d’oro costituisce una delle tante ingiustizie dispensate a getto continuo dai soliti pseudo-statisti.
In un Paese che elargisce circa 23 milioni di pensioni, delle quali la maggior parte è stata decretata senza l’effettivo versamento dei contributi, ma ricorrendo a “contributi figurativi”, rappresenta la massima espressione dell’ipocrisia politica di chi ci ha governato e ci governa.
Costoro propinano alla gente comune termini britannici, sfoggiando una esperienza internazionale priva di reali capacità, come l’espressione “Spending Review” mai realizzata e l’iniziativa contro lo Spoil system mai debellato perché mai davvero contrastato.  
E’ chiaro che la parola d’ordine è quella di livellare tutto in basso alla faccia di un’ipotetica meritocrazia purtroppo inesistente in Italia o espressa solo a parole. In tal modo viene incentivato l’esodo dei migliori.
Siamo inermi dinnanzi all’indecenza di continui provvedimenti che massacrano la gente produttiva a vantaggio dei milioni di parassiti, ai quali nulla è stato tolto: anzi
tutto viene sacrificato.

Meditate signori politici, gli Italiani hanno superato ogni limite di sopportazione.

m.alberini@iol.it      

lunedì 25 novembre 2013

VISTO DA LEI - "L’Italia dei Media bugiardi"

Cara Mariella,
la censura e le bugie sono un arma potentissima che permette ai Governi e al Potere in generale e persino alla Giustizia di camuffare la verità con l’opera funesta di tutti i Partiti Politici come prima operazione di conquista. Per accalappiare e mantenere una discreta capacità di sostenitori, ricorrendo all’acquisto dei mezzi di informazione e ai manganelli, per convincere l’opinione pubblica che la verità è soltanto quella che esce dalla loro bocca, e tutte le realtà altrui che provengono dal basso, dai cittadini malcapitati, vengono soffocate con la forza.
C’era una volta l’Informazione onesta, i Giornali gestiti e sostenuti dalla Comunità per il bene della Comunità, oggi invece sono stati sostituiti da Bollettini di guerra, Proclami Politici e Pubblicitari tutti fallimentari, finanziati dai Partiti e dal Governo con i soldi estorti ai cittadini.
In periodo di elezioni i Politici si trasformano in canta storie e ne tiran fuori a dozzine più del diavolo per incantare i sostenitori: qualcuno offre pranzi, altri promettono soldi, lavoro, meno tasse o acquistano Parlamentari, Senatori, Giudici, Magistrati, Colonnelli delle varie Armi e mi duole dirlo, ma ci sono persino uomini e donne di Chiesa, che si vendono esattamente come fece Giuda due millenni fa, il quale aveva abbracciato la Fede in Cristo e poi l’ha venduta al miglior offerente.
Preti politicizzati che appoggiano le loro ideologie extra pensiero, collegati al carro politico Comunista, Fascista, Liberale, ecc., ma non ho mai visto un Prete pagare un Avvocato per difendere una ingiustizia o finanziare un progetto per sviluppare lavoro (Caritas Christiana,  Caritatem tuam, anima mea, venter meus).
Si arrampicano sui pulpiti per farsi sentire meglio e intavolano monologhi a volte senza senso, invocando brani di storia a misura della psicologia umana e trovano sempre qualcuno che li acclama, parenti o trascinatori ricompensati e tutti gli altri gli vanno dietro a bocca aperta, battendo le mani. Se ricordiamo bene, sino a due anni fa nel Paese che non è più nostro, tutto andava a gonfie vele, tutto girava alla perfezione. Il Guru di allora Giulio Tremonti diceva: la crisi a noi non ci tocca, forse intendeva non tocca i Politici. Una crisi iniziata nel 1970 raggiungendo l’inflazione al 25% e non se ne erano accorti, mentre l’allora Prof. Romano Prodi autore di tanti testi di Economia, Industria e Capitalismo, aveva apparentemente risolto los casinos Italicos: con l’Euro, la Globalizzazione, la Privatizzazione di industrie Italiane deficitarie, ottenendo una montagna di Onorificenze Straniere, mentre la Politica Italiana da sempre deficitaria non ha saputo convertire, adattarsi al mondo che cambia, poi improvvisamente ci troviamo col sedere per terra e la colpa è giustificata da errori commessi da altri, forse intendono da altri Stati o figure Marziane Mafiose che comandano a casa nostra e ci hanno trascinato in una crisi mondiale. Tante, tantissime bugie…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
sulla valanga di balle che i media cartacei, televisivi ecc. ci propinano ormai siamo tutti d’accordo. Per arrivare a sapere brandelli di verità economica, politica, sociale sulla povera Italia in agonia bisogna conoscere le lingue straniere e leggere la stampa estera. E’ un male antico, come ai tempi della seconda Guerra Mondiale, quando per ascoltare la verità sull’andamento degli eventi bellici ci si doveva sintonizzare su Radio Londra. Allora, almeno eravamo in guerra: ma anche oggi c’è una guerra in atto: quella della truffa gigantesca per difendere privilegi assolutamente immeritati e insensati. Non solo, nonostante la situazione di povertà e fallimento della nazione, i vertiginosi costi dei settori pubblici continuano vergognosamente ad aumentare come se fossimo in una florida situazione economica. Per i privilegiati, la “sciambola” degli anni Ottanta continua. Persino il neo ministro Chienge si è messo a far lievitare i costi del suo Ministero. Per non parlare dei milioni di Enti inutili con cariche di Kasta inventate, ma naturalmente costosissime.                     
Le normali aziende che spendono più di quanto incassano sono costrette a portare i libri in tribunale e chiedere il fallimento. Il 90% dei Comuni italiani è in bancarotta da anni, ma invocano sempre finanziamenti dallo Stato per continuare la loro politica dissennata.
Abbiamo da tempo intrapreso la strada della dissipazione dei beni economici e soprattutto dei beni del pianeta che va verso una desertificazione procurata dall’incuria umana.
L’ Italia, il Paese più bello e confortevole del mondo, è alla mercé degli abusi condonati e delle cosche mafiose ormai arrivate al potere consolidato.
m.alberini@iol.it    

lunedì 18 novembre 2013

VISTO DA LEI - "Il peso immane del disastro italiano"

Cara Marella,
le invio questa lettera.
Carissimo Don Julian Carron, (Presidente Confraternita Comunione e Liberazione),
soltanto oggi per merito di un foglio prelevato in Chiesa, ho avuto l’occasione di leggere il Suo articolo apparso su Repubblica del 18 Settembre 2013. Provengo dall’estero dove ho seguito per diversi anni scuole religiose Cattoliche dei Salesiani di Don Bosco e conosco il valore e meriti impeccabili sia dei Salesiani come pure dei Gesuiti. Dopo aver girato il mondo nei cinque continenti per lavoro, portando sempre con me il dono della Fede, da quando mi trovo in Italia confesso che si è spento il mio Lumen Fidei per ragioni che reputo di solenne ipocrisia da parte della Curia e del Clero. Nel Suo articolo in oggetto, fa riferimento a filosofie di natura psicologica che agiscono sull’immaginazione nell’esaltazione di una convinzione, che porta a vedere la luce anche nelle tenebre, come indirettamente evidenziate dal Papa con riferimento al Lumen Fidei. La pregherei di seguire il mio discorso sino in fondo, confermando tutto il mio rispetto verso le persone e per nulla intendo mettere in discussione il Credo nella sua struttura originale partendo da Gesù, essendo fermamente dell’avviso che se non ci fosse il Cristianesimo, avremmo dovuto inventarlo, ma con la presente è mia intenzione mettere in evidenza il ricorso ad alcuni esempi discutibili che eludono le aspettative della risposta da parte di un Gesuita Capo della Chiesa Cattolica. Ogni uomo è portato per natura o per orgoglio personale a credere e battersi con la luce del proprio pensiero anche nelle tenebre più profonde attraverso l’immaginazione, per convinzione, per ignoranza o per disinformazione, sostenendo il proprio io come una lampadina virtuale che vede la luce anche nel buio più profondo, sulla base delle convinzioni del proprio sapere e delle esperienze vissute, le quali formeranno il proprio pensiero accompagnandolo per tutta la vita. Alcuni esempi nel passato recente confermano che l’uomo è imprevedibile quando spinto da convinzioni di certezza e di amor proprio è capace di affrontare anche la morte, come nel caso dei martiri del Fascismo, del Comunismo, dei Partigiani o delle Religioni in generale, spingendosi sino all’Estremismo. Possiamo notare che nonostante la presa di posizione della Chiesa con gli ultimi cambiamenti interni, la Luce della Fede Cristiana è in costante e progressivo decadimento lasciando sul terreno del Mondo molti delusi che a loro volta generano altrettanti oppositori verso la Chiesa…
Lettera firmata, ricevuta  via e-mail

Caro lettore,
non si può buttare addosso alla Chiesa tutte le croci e le nefandezze dell’epoca presente. Viviamo in una situazione politica, economica e sociale da incubo. E Papa Francesco può solo dire parole di conforto come sta facendo. Si legge nel suo viso tutta la preoccupazione per la gravità di quanto gli passa sotto gli occhi. Quel peso immane che ha costretto Papa Ratzinger a chiedere aiuto e a ritirarsi.
Il mondo tutto non sa dove sta andando. In particolare l’Italia con i suoi politicanti che non sanno far altro che cercare ovunque risorse che verranno divorate dai soliti noti.
Adesso cercano disperatamente di mettere le mani sui capitali all’estero che  troverebbero la collaborazione dei titolari qualora il sacrificio imposto portasse benefici al Paese alla luce del sole. Invece si guarda soltanto a rovine  e disastri irrimediabili poiché ignorati da decenni di malgoverno.
Lo spreco degli aiuti al Terzo mondo è uno dei tanti esempi di inetto sfacelo (ruberia) per il quale si è assistito: di ogni mille lire stanziate ne arrivava una a destinazione. Ed è la ragione principale per la quale tanti Italiani hanno  cercato di difendere i propri risparmi portandoli altrove.
La Chiesa non può certo rimediare a questo disastro epocale che coinvolge tutto il pianeta. Quelli che sono stati i suoi torti nel passato appartengono ad ogni religione poiché  rappresentata da esseri umani  non sempre ispirati alla fede cristiana.
m.alberini@iol.it 

lunedì 11 novembre 2013

VISTO DA LEI "Italia vigilata dalla rinata GHEPEU"

Cara Mariella,
mi domando e ti domando in che razza di mondo siamo precipitati e non solo riguardo alla nostra povera Italietta. Draghi si fa in quattro per dimezzare il tasso di sconto, portandolo ad un valore inaudito e le Borse al momento reagiscono scendendo, l'Euro si deprezza ( favorendo le vituperate esportazioni e sfavorendo i lodati consumi interni ) ... per risalire poi dopo in un rigurgito di furia bulimica. Questo avviene giovedì .... il venerdì, cioé ieri, il numero dei nuovi posti di lavoro negli USA finalmente supera per il mese di ottobre ogni previsione ( indicando che forse almeno là una certa ripresa sia possibile ) e le Borse si affossano:   "Tornano i rumori di tapering. Dollaro si rinforza, borsa scende, oro scende, tassi salgono". Anche lì poi ci ripensano all'ultimo minuto .... ed a tarda notte ( per l'Europa ) rischizzano in alto. Insomma in ogni caso gli investitori se ne fregano dell'economia, ma sono a caccia solo di denaro facile, possibilmente  elargito dalle Banche Centrali imbizzarrite,  sembra, che siamo in un mondo drogato sino alle midolla .... come accennava Papa Francesco !!! ... ma a tutti sembra, che sia meglio così .... on vit dans le meilleur des mondes possibles de maître Pangloss  ....
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
dopo  tre decenni di osanna per le acclamate, ma tossiche attività finanziarie il risultato non poteva essere diverso. Si inneggiava alla Finanza come la risorsa per l’avvenire tralasciando la normale economia produttiva di beni tanto da chiamarla Old Economy. Ma la New Economy di carta, basata sulla quotazione e vendita dei debiti ha prodotto baratri abissali (vedi Madoff).  La tendenza teorica di questa New Economy suscitò in un vecchio professore universitario di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore orrore e timore tanto da fargli dire “pregherò il buon Dio perché ci protegga”. 
In questo mondo impazzito non esistono più parametri sui quali allineare le nostre decisioni: è vero tutto e il contrario di tutto. Abbiamo ormai perduto qualunque schema logico e siamo caduti in un abisso dal quale nessun degli insipienti e maldestri politici dentro e fuori dal Governo è in grado di indicare  o elaborare una soluzione decente per tentare di uscirne. Le uniche soluzioni ventilate sono quelle di aumentare le tasse  a tutto spiano per reperire fondi da sperperare senza alcun costrutto: spesa pubblica sempre in aumento e attività produttive sempre decrescenti oltre alla mostruosa burocrazia che ormai ha divorato l’Italia.
I cittadini comuni guardano terrorizzati i loro pochi risparmi fagocitati dal sistema fiscale in atto. Siamo arrivati al punto che per cambiare 500 euro in banca bisogna presentare un documento e firmare un’attestazione che andrò a finire agli uffici tributari. Uno Stato da Soviet sotto l’occhio vigile di una nuova Ghepeu che ha preso il nome di Agenzia delle Entrate.
Di certo neppure Maitre Pangloss, eminente precettore di Candide, nella commedia  di Voltaire, non potrebbe essere ottimista davanti al nostro sfacelo.
m.alberini@iol.it   

lunedì 4 novembre 2013

VISTO DA LEI - "Italia, periferia europea allo stremo"

Cara Mariella,
nei vari talk show, che sono un'inutile fucina di ipocrisia, non ho mai sentito un politico dichiarare che la legge elettorale va bene così, che il costo della politica va bene così, che il numero dei parlamentari è una conditio sine qua non, che il sistema bicamerale è perfetto, che l'amministrazione della giustizia non fa una grinza, che i servizi sono ok, che il tasso di disoccupazione va bene così, etc... etc... Anzi, tutti, senza distinzione di colore, a vituperare uno Stato che, ad essere buoni, sta davanti solo a qualche sfortunata realtà del quarto mondo. Che i nostri politici non siano tra i più graziati da Dio, in quanto ad attività celebrale, è cosa nota, visto che qualcuno di loro pensa che il Darfur sia una caramella genovese, che un anno luce sia un tempo, e che su un autotreno si possano caricare 75000 tonnellate di merce (stazza di una nave da crociera di media categoria)...ma dove avranno studiato questi fenomeni? Ma vi immaginate 1000 di questi idioti, che si mettono a ragionare su come risolvere un problema, che d'improvviso scoprono che una tassa non è la femmina del tasso. E' auspicabile che..., si dovrebbe..., siamo tutti d'accordo che...e così via e poi? Poi non cambia mai assolutamente nulla. Ma quale sarà la tecnica? Prendiamo per esempio la legge elettorale: un partito presenta una proposta qualsiasi che contiene un aspetto magari insignificante ma contestabile da parte della fazione avversa. Conseguenza: la proposta viene bocciata ma la parte avversa che fa? Per non venire accusata di immobilismo ne presenta un'altra magari simile, ma che contiene il solito granello che inceppa il meccanismo. Risultato: tutti possono vantare la volontà di cambiare ma non succede assolutamente nulla.
E' superfluo sottolineare che il tutto fa parte di un tacito accordo salva privilegi.
E alle prossime elezioni?... Sarà ancora così. Che fare? Permanendo il porcellum, o qualcosa di somigliante, disertare le urne? Per ora è l'unica azione non violenta che possiamo mettere in atto…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
l’Italia ormai fa parte di una periferia europea decadente e noi tutti viviamo in uno stato di profondo smarrimento per come il Paese sia stato ridotto da oltre 50 anni di errori gravissimi. A questi errori, per 50 anni, abbiamo contribuito votando con ignoranza della cosa pubblica e cecità nei confronti di persone indegne di rappresentarci.
Forse dovremmo cercare l’approfondimento della conoscenza degli altri Paesi nostri partner. L’evoluzione economica e politica attuale portano per contro a una maggiore integrazione che richiede una maggiore conoscenza di quali siano le priorità dei nostri partner stranieri. E di quale sia la loro percezione dell’Italia. In alcuni casi, poi, esistono forti temi di attualità locale con riflessi sulla EU e sull’Italia.
Il risultato delle elezioni tedesche è stato un colpo sentito in tutto il mondo, anche se Angela Merkel è uscita vincitrice, non avendo conquistato i seggi sufficienti a governare da sola, sta tuttora negoziando con i partiti di minoranza la formazione di una nuova coalizione di Governo. Ma cosa pensano davvero i tedeschi di noi, delle nostre imprese e delle nostre istituzioni? E quali saranno gli scenari e quali le conseguenze per l’Europa e per l’Italia? Come funziona l’assetto statale dell’Italia da tempo non è più solo una questione per gli italiani e i creditori dell’Italia nel mondo finanziario non aspetteranno che i politici italiani risolvano le loro piccole beghe.
A giugno la Merkel sostenne che “la crescita che viene dalla sola iniezione di liquidità non è sostenibile. Infatti, l’eccessiva liquidità era già stata la causa della crisi del 2008. La Germania oggi è una grande economia, ma senza un’Europa forte non potrà esserlo ancora nel lungo termine. L’unico modo per rendere la crescita sostenibile è fare riforme strutturali nella periferia europea. La solidarietà in Europa ci può fare sopravvivere due anni, ma senza riforme strutturali tra dieci anni l’Europa sarà solo una destinazione dove i turisti potranno visitare le città d’arte peraltro malridotte per mancanza di restauri”.
L’idea di Angela Merkel è l’espressione delle tre crisi che agli occhi dei tedeschi l’Italia deve affrontare:
Una crisi economica, che impone all’Italia di fare riforme strutturali per ritornare competitiva, che comporteranno sacrifici analoghi a quelli che i tedeschi affrontarono nel 2010.
Una crisi politica per gli italiani che non ritengano il proprio sistema politico in grado di proporre soluzioni tempestive considerate legittime e lungimiranti.
Una crisi di affidabilità che porta i tedeschi a domandarsi sempre che cosa verrà dopo (dopo l’attuale politico, l’attuale Governo, l’attuale maggioranza) in Italia: e se eventuali riforme non saranno cancellate da chi seguirà.
Il tira e molla degli ultimi mesi su IMU e IVA hanno confermato questa percezione.
La Germania quindi non imporrà scelte all’Italia, ma pretenderà che sia l’Italia stessa a perseguirle, e per farlo lascerà agire i mercati: solo così le riforme diventeranno inevitabili, strutturali, e permanenti.
“La gloria la si deve conquistare, l'onore invece basta non perderlo”. Oggi noi non abbiamo più alcuna gloria ne’ onore.
Riguardo alle eventuali prossime elezioni, chi scrive ritiene  obbligatorio votare  altrimenti i sostenitori dell’enorme piovra burocratica continueranno a imperversare sulle nostre rovine.

m.alberini@iol.it             

lunedì 28 ottobre 2013

VISTO DA LEI - "Situazione in caduta libera"

Carissima Mariella,
mi ero ripromesso di scrivere alla mia amica Alberini, solo all'occorrenza di episodi eclatanti, ma mi rendo conto che siamo un popolo così squinternato, che le occasioni si presentano ogni nanosecondo. Fosse Ardeatine, tristissimo episodio che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che l'imbecillità umana è più sconfinata dell'universo. Per amore di verità però, la cosa va raccontata tutta ed io all'uopo, ho allegato un po' di storia. (Vedi allegato a corredo) Il capitano Priebke, avrebbe potuto lasciarci la pelle rifiutandosi di eseguire gli ordini, e comunque i 335 morti ci sarebbero stati lo stesso. Cert'è che la storia di questi poveretti, avrebbe meritato, da parte sua, uno straccio di pentimento. Ma sarebbe stata un'ipocrisia. Io però quattro sberle ai 17 partigiani che oltre a 42 militari tedeschi, hanno ucciso anche due connazionali, le avrei mollate. O no??? Mai sentita una parola in merito.
Ma che popolo di eroici cittadini, loro sì, che si sarebbero immolati piuttosto che sottostare a quegli ordini. Tanto impavidi che non trovano nemmeno il coraggio di pagare le tasse. Ce lo vede Mariella uno qualsiasi dei nostri politici, che alla guisa di Salvo D'acquisto si erge a baluardo in difesa di un'atrocità ??? Io no. Le reazioni suscitate sono allucinanti, c'è da chiedersi se siano naturali o pilotate, tanto sono spropositate. E la Chiesa?, che in passato ne ha fatte di cotte e di crude? Mi risultano 40000 donne in tutta Europa condannate dall' Inquisizione e arse vive con la ridicola accusa di stregoneria. Perché non riesumiamo i pontefici dell'epoca e li ritumuliamo in un luogo maledetto da Dio. Dov'è finita la carità di Dio? Chi può dire se Pribke si è pentito o meno in punto di morte? Non riusciamo nemmeno a trovare un loculo per un'urnetta piccola come un barattolo di marmellata. Che desolazione!
Buon Dio se ci sei batti un colpo perché qui è ormai una gabbia di matti.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
lei è magnanimo giudicando matti coloro i quali sono semplici marrani organizzati  dai soliti agitatori sinistrosi per prendere a calci un carro funebre e offrire così al mondo l’ennesimo spettacolo italiano di vergognoso livello. Inutile rivangare gli orrori della Seconda guerra mondiale e il fatto che al partigiano dinamitardo e compagni di Via Rasella non sia neanche passato per la mente di denunciarsi e salvare  335 vite umane. No, anzi vent’anni dopo i compagni gli hanno conferito la medaglia d’oro da eroe e una lauta pensione.
Nelle guerre gli eserciti hanno i loro soldati in divisa. Sono bersaglio facile per l’anonimo che gli spara contro. Ecco perché questi atti di “partigianeria” vengono duramente stroncati con rappresaglie feroci. Anche perché gli eserciti avvisano sempre che qualsiasi atto contro di loro provocherà una ritorsione talvolta spropositata. Lo hanno fatto e lo fanno tutti gli eserciti del mondo che si appellano alla Convenzione dell’Aia in vigore da circa un secolo.
Questi atti che gli eserciti considerano terroristici purtroppo coinvolgono sovente inermi civili ai quali nessun riconoscimento viene tributato e finiscono massacrati e dimenticati.
Terrorismo, stragi, genocidi continuano ancora oggi e nessun insegnamento viene tratto dalla Storia insanguinata di un pianeta che sta andando verso tempi sempre peggiori. Non è questione di pessimismo, ma di realismo. La violenza dilaga ovunque purtroppo sostenuta e propagandata da cinema e TV con sanguinaria veemenza. Anche nel nostro Paese distrutto nell’economia, nella cultura, nel vivere civile dall’abuso di potere e dall’ingiustizia con la quale viene gestita la res pubblica, popolato da Italiani smarriti e allo sbando come se fossimo tornati in una guerra della quale non si vede la fine: dalla quale purtroppo usciremo tutti sconfitti.
m.alberini@iol.it 
 



lunedì 21 ottobre 2013

VISTO DA LEI - "Italia alla mercè di Tari Trise ed altri… acronimi"

Cara Mariella Alberini,
il cittadino alle prese con strani  acronimi tipo Tari, Trise ecc. dovrà dipendere sempre più dai commercialisti per riuscire a capire l’ignobile matassa di nuovi tributi allo studio delle teste d’uovo in seno ai Ministeri economici. Nulla si migliore tutto va putrefacendosi nell’Italia dei nuovi profeti alla Renzi, all’Alfano, alla Fassina ecc.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile lettore,
un mercato o meglio un suk di provvedimenti in arrivo è a dir poco una sorta di farsa bizantina, della quale viene cambiato ogni giorno il contenuto.  Tari, Trise, riforma dell’Irap, aumenti di tassazione sulle rendite finanziarie, ma non sui titoli di Stato
tanto per incrementare le cosiddette iniziative economiche ecc.  La preparazione dei politicanti da lei nominati ci fa pensare all’abisso esistente fra la preparazione politica dei Parlamentari dei Governi  liberali d’inizio Novecento e gli attuali ex“sessantottini” del 27 politico.
Il frastuono, a volte assordante a volte sommesso, disorienta sempre di più il disgraziato cittadino conscio soltanto delle molte mani inserite a rubare nelle sue tasche. Nessuno parlerà mai più di tagli ai costi spaventosi e sempre in assurdo e ingiustificabile aumento delle folli spese statali. E i disservizi aumentano di pari passo. Gli Italiani sempre più alla  mercé di spauracchi come i vari tagli alla Sanità, alle pensioni, all’assistenza sociale, al caos nel campo della scuola. Adesso il progetto dell’ ultra tardivo pattugliamento delle acque territoriali con costi mensili assurdi e nebulose intenzioni su quello che faranno: rinviare i barconi di merce umana sulle coste africane oppure evitare i famosi “funerali di stato” scortandoli nei nuovo centri di accoglienza a carattere “alberghiero? La ministra Cécile Kyenge potrebbe avere una lampeggiante intuizione sulle acque mediterranee: inviare navi di migranti italiani in Africa  e accogliere altrettanti migranti neri per lasciare invariato il numero di 60 milioni di individui sul territorio italico.
Siamo alla pochade di un colonialismo all’incontrario dato che alcuna reale soluzione si vede all’orizzonte. E nessuna altra si profila  per l’immediata drammatica  emergenza economica di cui ne’ il ministro Saccomanni ne’ tantomeno il Premier Letta riescono a dare risposte convincenti.

m.alberini@iol.it

lunedì 14 ottobre 2013

VISTO DA LEI - "Italia in svendita"

Cara Mariella Alberini,
Questa POLITICA CREA POVERTA’. Ormai siamo al punto di “VENDESI STIVALE AL MIGLIOR OFFERENTE.” Il Paese puzza  accompagnato da  sofferenze, suicidi, fallimenti, chiusure, disoccupazione, ingiustizie, corruzione, ecc., tutto abilmente soffocato all’opinione pubblica attraverso la ferrea censura dei mercenari dell’informazione  <i veri nemici della Patria>, che operano alle dipendenze delle varie Redazioni Mediatiche.
CITTADINI NON POVERI - NON SCEMI - MA DERUBATI DA FORZE DI POTERE OCCULTE E SCONFINANTI. Sono ormai cinquant’anni che diffondo ai sette venti o meglio alle sette cadreghe più importanti del Paese che lo Stivale necessita di un Ente in grado di risolvere le tante porcate giornaliere commesse da Istituzioni Mafiose dello Stato disperse lungo l’intera Penisola. La frase divenuta di comune dominio: PAESE DI M…- MALEDETTI LADRI ISTITUZIONALIZZATI.
I risultati sono più che evidenti, giorno dopo giorno milioni di cittadini augurano la fine di questo Stato che non risponde al rispetto dei Diritti Civili, Umani, Sociali e Spirituali, trascinando nel baratro la Nazione intera. Perché gli altri Paesi vanno avanti, mentre noi andiamo sempre più indietro? Persino la Compagnia Aerea di bandiera viaggia da lunghi anni sui corridoi del fallimento.
La spiegazione è sotto al naso di tutti, il Paese è soggiogato da svariati deretani che occupano le poltrone di comando e concretizzano i fallimenti Nazionali passati e quelli in corso d’opera. Non comprate più vetture Italiane, non sono concorrenziali - non mangiate e non consumate più prodotti Italiani, contengono il sangue dei vostri fratelli - non viaggiate più con Alitalia, potrebbero chiedervi un contributo per il fallimento - non rifornitevi più da compagnie Italiane, i costi sono triplicati - le vacanze passatele all’estero, per distrarvi dalla Politica presente anche nei nostri sogni - andate a pregare nelle Moschee o nelle Sinagoghe perché il nostro Dio ha abbandonato il Paese sbattendo la porta. In definitiva, stiamo vivendo una guerra interna silenziosa per cambiare il sistema Politico deficitario e ripiegare il nemico che abbiamo in casa, attaccando l’Economia generale del Paese con risultati funzionali prima di decadere nel Limbo. I fallimenti di importanti gruppi Industriali o di Servizi alla Nazione, Isole e Penisole in vendita al miglior offerente, facendo sprofondare sempre più questo nostro Paese che in epoche lontane fu nella storia come esempio di civiltà ormai decaduta. Sono diversi anni che batto il chiodo delinquenziale di comportamento negativo, così come vengono definiti alcuni gruppi mafiosi associati alla Regione Lombardia.
Per l’occasione scrissi al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo ecc.

Non so se avete capito: si sono mangiati i miliardi versati in vent’anni di furti istituzionalizzati, si sono mangiati le case e i versamenti di trenta sette anni di speculazioni e sperano di farla franca…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
però non possiamo continuare a mettere tutte le dita nelle mille piaghe  italiche senza trovare un rimedio. Siamo ostaggio di un sistema demoniaco, al quale partecipa almeno il 50% della popolazione e si continua a farneticare di quisquilie inammissibili in una situazione di tale disastro. Se qualcuno poi accenna a togliere il reato di clandestinità ai poveri africani e non che i loro aguzzini “traghettano”, ciò significa la demenza totale riguardo alla situazione disperata per l’invasione da noi mai controllata e regolamentata.
Italia, paese dei ludi verbali: lo dimostra il fatto che persino i Grillini, rappresentanti il 25% dei votanti,  dopo aver promesso di ribaltare il Parlamento come un calzino, sono ancora fermi ad attuare delicati ricami come le signore del Primo Novecento. Sembra impossibile che nessuno riesca ad abbattere la cortina fumogena alzata da questo Governo che non governa. E promette per la tragedia di Lampedusa i funerali di Stato per le vittime. Che sia diventato un lucro l’Istituto dei funerali di Stato a beneficio di qualche categoria politica?  Di certo prometterebbero una trionfale visibilità ai politicanti in ginocchio presso le bare: non c’è limite al peggior spettacolo dell’ipocrisia istituzionalizzata. E che dire dell’ennesimo  pasticciaccio Alitalia che non ha saputo reggere neppure due anni un rimpasto creato a parole senza bonificare alcuna struttura  e lasciando intatto il personale per la felicità dei sindacati?
Non è difficile prevedere che la prossima crisi verrà subita dalle Poste le cui finanze  verranno prosciugate per tenere in piedi l’Alitalia. Ormai lo zoppo si appoggia al cieco al quale è stato tolto persino il cane (in esubero) e cade nel baratro senza fondo di questo bellissimo stivale ma popolato da bipedi sbagliati. Alla resa dei conti quei bipedi siamo noi, ma non siamo più in grado di pagare lo scotto dei nostri fatali errori.

m.alberini@iol.it

lunedì 7 ottobre 2013

VISTO DA LEI - "Approdo Italia senza speranza"

Cara Mariella,
se ne fa una questione di principio, cento morti valgono quanto uno solo se la radice dell'accadimento è la stessa. Chissà perché, il putiferio nasce solo quando la notizia è appetitosa. Questi cento morti in mare, non sono più importanti dei milioni di morti per condizioni di vita allucinanti nei paesi del quarto mondo. Sì, quarto, perché il terzo siamo noi. Né, sono più importanti dei milioni di morti per tabagismo, o dei milioni di morti per incidenti stradali, o per alcolismo, o a causa delle guerre civili e non, in atto un po' in tutto il mondo. Nessuno però chiede di mettere al bando le automobili e le sigarette, o gli alcolici in genere e tanto meno le armi. Nessuno conta i morti dovuti alla presenza clandestina di questi migranti che hanno riempito le nostre carceri. Stupri, rapine, omicidi, spaccio di droghe, incidenti mortali per ubriachezza e chi più ne ha più ne metta. Noi siamo il popolo dell'emotività, capita l'episodio eclatante e ne nasce un finimondo; scommettiamo che tra una settimana si smetterà di parlarne e non avremo fatto nulla per cambiare le cose? Noi siamo il popolo dell'ipocrisia, dell'armiamoci e partite, delle quattro discussioni al bar e poi chi si è visto si è visto. Ci si è messo anche il Papa. VERGOGNA a chi? Cominciamo finalmente a fare i nomi ed i cognomi dei destinatari di questi strali. Vergogna a chi Papa Francesco? Vergogna ad una Chiesa che ha fatto del mercimonio la sua ufficiosa ragione d'essere? Cosa avete fatto, nonostante una ricchezza inestimabile, per i poveri migranti? La chiesa di S. Francesco non può essere fatta solo di parole. A quando i fatti? I migranti sono un disastro per una nazione come la nostra, i migranti, che hanno tutto il mio rispetto, vanno aiutati a casa loro. Cosa si vorrebbe si facesse? Dovremmo disporre delle navette per traversate più sicure?

La verità è che noi, a questi poveretti, non possiamo promettere nulla, ed è ora che tutto il mondo concorra perché vengano determinate condizioni di vita tali da non costringerli ad emigrare. Adesso tutti ce l'hanno con non si sa chi, probabilmente ognuno dovrebbe prendersela con se stesso. Ma tra qualche giorno tutto sarà dimenticato. Un suggerimento a Napolitano che ha stigmatizzato l'episodio. Cominci col dare l'esempio... mi dicono che il Quirinale disponga di trentadue auto blu.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail        

Caro amico,
questa piaga che affligge  i migranti, e di conseguenza tutta l’Europa, non verrà mai risolta senza riuscire a rendere accettabile la sopravvivenza degli Africani nella terra di origine. Conclusione fin troppo ribadita da chi scrive questa rubrica. Un provvedimento cautelativo era stato preso dall’allora Ministro degli Interni, Roberto Maroni, che di persona in Nord Africa aveva concluso accordi con i governi locali per frenare all’origine questa delinquenziale tratta disumana di migrazione, ma ora tali governo  sono stati soppressi da fomentate guerre civili che hanno vanificato quella valida e unica iniziativa.
Se poi nominiamo la parola VERGOGNA, sappiamo che ormai, nel nostro Paese, ne abbiamo superato l’acme. La situazione odierna è tale che da decenni i Governi italiani si mimetizzano con  menzogne (sostenute da media politicizzati) che irretiscono soltanto chi vuol farsi irretire per convenienza e solo di rado per imbecillità.
Sì, perché in questo povero Paese dove l’indigenza sta dilagando, ci sono almeno 20 milioni di Italiani che vivono egregiamente pagati dal sistema burocratico più corrotto del pianeta. E sono loro a dare il  voto in favore di questa gigantesca piramide burocratica simil-egizia edificata durante gli ultimi 50 anni da governi  profittatori dell’ignoranza popolare.
I beneficati però a loro volta ignorano che ormai da un  Paese improduttivo come il nostro non potranno continuare a ricevere  le abituali prebende e, a brevissimo tempo, dovranno entrare a far parte dei diseredati dal sistema. 
Le auto blu governative a servizio dal Quirinale fino all’ultimo dei truffatori politicizzati fanno parte della miriade di scandalosi e ridicoli privilegi vigenti. Quando finirà? Mai se non con l’intervento risanatore di poteri abbastanza forti da poter intervenire a far cessare il massacro dell’Italia.
m.alberini@iol.it

lunedì 30 settembre 2013

VISTO DA LEI - "IL NAUFRAGIO DELL'ITALIA"

Cara Mariella,
qual miglior stabilità politica di quando il governo non c'è? Sinceramente mi auguro una pestilenza in Parlamento. Forse sarebbe l’unica nostra via di scampo…
Messaggio firmato, inviato via e-mail

Cari lettori,
quando un italiano arriva a queste conclusioni significa che è completamente disgustato da tutti i politicanti esistenti nel nostro Paese e li giudica al livello che meritano: quello dei rapinatori istituzionali.  
La situazione giudiziaria di Berlusconi è irreversibile e le dimissioni dei Ministri del PDL non sono attribuibili a sue reazioni di rivalsa ma sono giustificate dall’inazione di  un Governo che dopo mesi di inutile esistenza decide di aumentare IVA e TARES per continuare a far pagare al popolo gli errori e le malversazioni  di una politica tesa a far arricchire  Kaste e contro Kaste senza mai nemmeno prendere in considerazione di tagliare  i loro indecenti costi. Costi estesi a mogli, figli e parenti tutti. Un marciume da spazzare via in toto con un’azione definitiva che adesso può essere messa in atto dal popolo elettore. Ormai le risorse del Paese sono state saccheggiate  fino all’osso e trasferite nei conti all’estero e nei patrimoni intestati a chissà a chi dei politici e burocrati che da oltre un trentennio la fanno da padroni su questa povera Italietta tornata alla miseria del dopo guerra, ma forse si dovrebbe dire alla miseria del dopo sfascio economico provocato da questo sistema politico di delinquenziale irresponsabilità.
Di continuo si parla di responsabilità istituzionale, senso dello Stato e dei doveri di  chi siede in Parlamento (sifaperdire) a rappresentare il popolo italiano. Costoro da molti decenni rappresentano soltanto se stessi, i loro luridi interessi e quelli dei loro accoliti.    
Ormai gli Italiani non credono più a nessuno. Non sappiamo cosa potrà accadere nella ormai vicina tornata elettorale. Sappiamo però che bisogna cancellare questo sistema con tutti i suoi rappresentanti ormai non democratico, indecente e sporco  nel senso peggiore.
m.alberini@iol.it


lunedì 23 settembre 2013

VISTO DA LEI - Voce del verbo “asfaltare”

Cara Mariella Alberini,
le terminologie straniere nella lingua italiana sono molto fastidiose ai cultori del nostro dolcissimo idioma. Ma vorrei chiederle cosa vuol trasmettere un certo giovane e sempre più antipatico sindaco quando nei comizi e in televisione pronuncia di continuo la frase “noi li asfaltiamo”. Inoltre vorrei suggerirgli di straripare un po’ meno di tracotante burbanza dato che il suo “protettore” è inviso agli Italiani anche e non solo per questo suo difettuccio…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo lettore,
i candidati alla segreteria del PD (perché diciamolo è al PD e al “giovane” Renzi che si riferisce) adesso sono troppi. Ma anche troppo numerose sono le aspirazioni di questo ambizioso sindaco che non solo vorrebbe diventare segretario del suo ingarbugliato Partito, ma anche futuro Premier e chissà?: forse in pectore, il più giovane Presidente della Repubblica italiana. Comunque sarebbe meglio avvertisse chi lo aiuta a “partorire” tale diarrea mentale di verbi astrusi e sgradevoli,  di inventare qualcosa di più stimolante. Questa frase “noi li asfaltiamo” suona stridente alle orecchie non solo di chi scrive più di tutte le terminologie in inglese che perseguitano la nostra lingua. Forse il baldanzoso sindaco dovrebbe invece provvedere ad asfaltare le numerose buche nelle strade fiorentine. Cosa vuol dire è molto chiaro: significa distruggere con forza brutale  tutto ciò che gli si oppone. E, purtroppo, ci fa ricordare con raccapriccio un altro asfalto che venne sollevato verso il cielo dalla Mafia a Capaci per cancellare la vita del eroico giudice Giovanni Falcone.
Comunque non tutti i mali vengono per nuocere: la straripante vittoria di Angela Merkel perlomeno garantisce un prosieguo di severità e rigore
In questi giorni, nei quali anche la cancellazione l’IMU sulla prima casa sta traballando, come al solito questo Governo non si sogna neppure di tagliare i miliardi di costi inutili che ridarebbero vita all’Italia in via di estinzione.      
I Partiti in toto si possono definire un coacervo di bande in perenne lotta tra loro. Uno spettacolo disgustoso per gli italiani, ma anche per chi ci osserva da vicino e da lontano. Vi ricordate l’occhiata ironica scambiata tra Merkel e Sarkozy per deridere l’allora Premier Berlusconi. Adesso è ancora peggio: ci deridono ormai per il dichiarato tribalismo del quale stanno offrendo spettacolo le due forze di Governo dell’ancora bel Paese. E allora?: gli Italiani devono dare vita ad una protesta dura e continua che costringa queste gang partitiche  ad avere paura del popolo che non rappresentano più. Solo così si potrà lentamente recuperare  dignità e una speranza di ritorno agli antichi valori italici di prosperità  e di certezza di diritto.

lunedì 16 settembre 2013

VISTO DA LEI - “Italia: nuovo Terzo Mondo?”

Carissima Mariella,
sinistra e destra, due facce dello stesso inferno, due bande organizzate, due associazioni per delinquere di stampo mafioso. E forse anche peggio. Hanno permeato il tessuto sociale fin negli alveoli più reconditi, hanno introdotto il tradimento, il ladrocinio, il ricatto, la truffa, il taglieggiamento, la ruberia, trasformandoli in fenomeni talmente comuni che anche la parte sana della nostra società si è abituata a considerarli ineluttabili. Una nazione in ginocchio, nonostante le voci di ripresa, pilotate dalla kasta e basate su numeri immaginari. Un governo che vivacchia tra un provvedimento e l'altro, del resto di nessuna importanza; un po' come pretendere di uccidere un elefante con una cerbottana. Lo spread sale, (superati anche dalla Spagna), e la colpa è della Siria, come lo è stata dell'Egitto, e ancora prima, dell'attacco di dissenteria di Obama che peraltro sembra affetto da Alzheimer incipiente. Loro non c'entrano mai nulla, chissà poi perché li paghiamo.
Il governo è alla frutta. Per la serie: "la legge è uguale per tutti", il Silvio nazionale vorrebbe il centesimo grado di giudizio, responsabile appoggio al governo, per il bene della nazione, minacciando però di togliere la stampella quando sarà chiaro che PD e 5 Stelle, voteranno per la decadenza. Il 5 stelle che fa la parte del don Chisciotte, ben sapendo che con il solo 19%,(tra l'altro in calo), fuori da qualsiasi coalizione, non si ottiene nulla. Dov'è la nuova legge elettorale? E quella sul rimborso ai partiti? E quella sui costi della politica? I mostruosi stipendi dei dipendenti di Montecitorio, di Palazzo Madama, del Quirinale? Le auto blu? Gli sconfinati TFR dei funzionari? Quando scaraventeremo in galera gli evasori fiscali? La corruzione? Quando spariranno le province? Promesse e promesse poi il nulla.
Nel marasma più assoluto il presidentissimo, da qualche giorno, se ne sta zitto maledicendo il momento in cui ha accettato il secondo incarico, non ricordo però di aver visto pistole puntate alla sua tempia. Questo si è svegliato una mattina con la convinzione di essere Superman, l'unico in grado di salvare il mondo pur non essendo nato a Smallville. E gli altri? Gli altri pensano di essere stati investiti di un alone di trascendenza, si sentono dei, intoccabili mentre sarebbe stato meglio se fossero stati investiti... da un’auto e basta. Che possiamo fare? Niente, assolutamente niente se non sperare nell'apocalisse politica. Si potrebbe anche sperare in una aviaria che colpisca tutti i politici, il cervello di gallina già ce l'hanno.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
gli argomenti della sua lettera sono ormai un incubo costante comune a tutti gli Italiani che vedono il nostro Paese trasformarsi  geograficamente nel primo Paese del Terzo Mondo. Le immagini provenienti dall’Africa nera ci rammentano certe periferie italiane invase dai rifiuti o certe casacce dove dormono fra i topi gli immigrati clandestini che stavano molto meglio nelle loro capanne senegalesi o keniote.
Perché dire che siamo inermi davanti allo sfascio del Paese? Incominciamo ad armarci invece per smettere di pagare tasse inique e corruzione a gogò. Possibile che gli Italiani non si rendano conto che le Kaste ormai lucrano persino sui dannati sbarcati dalle carrette della morte?
Dimentichi, caro lettore, l’abolizione delle Province, i tagli ai costi dello Stato e della politica, lo sfoltimento della burocrazia ecc. perché non si faranno mai. Sarebbe come dire al diavolo di abolire il peccato. E che dire della vicenda Ilva e della deindustriualizzazione dell’Italia (leggere Corsera 15.9 articolo di fondo di Angelo Panebianco).
L’Unione Europea  contribuisce alle spese che ciascun paese mediterraneo affronta per l’accoglienza agli sciagurati africani sopravvissuti alle traversate. E questi soldi entrano nel giro delle Kaste e vengono intascati chissà da chi. Non vede che da Lampedusa, Pantelleria ecc. non si sente più protestare contro questa spaventosa piaga, ormai una sorta di mercificazione umana? Ci vogliamo ricordare l’epoca degli aiuti umanitari verso il Terzo Mondo: fiume di denaro di cui arrivava forse qualche goccia? Erano fonte di ricchezza per le casse dei Partiti: DC in testa.
Vogliamo renderci conto che sta andando avanti tutto così alla maniera degli staterelli africani comandati dai dittatori magna magna con conti miliardari in sterline nei sopravvissuti paradisi fiscali?
E’ vero che non c’è nulla da fare se gli Italiani continuano a subire in modo passivo l’ignominia di cui sopra.
Sono in incremento le vendite di telescopi per scrutare nel buio del baratro la “ripresa” che nessuno riesce a vedere.
m.alberini@iol.it

lunedì 9 settembre 2013

VISTO DA LEI - "L’Italia in mano alla gang statal-burocratica"


Cara Mariella,
sono reduce da un'accesa discussione sulla situazione economica italiana
presente e soprattutto futura, in cui mi hanno accusato di usare lo scalpello e mi invitavano ad utilizzare il "bulino". Craxi ha cominciato nel 1983 a comprare il consenso degli elettori, agendo sulla spesa pubblica di pura assistenza, da quel momento in poi il Debito Pubblico ha cominciato a crescere e la Crescita Economica a stagnare. 'E inutile riferirsi a diagrammi e dati sull'arresto economico degli ultimi 20 anni, agli otto trimestri consecutivi di decrescita del GDP ( PIL ), quando già tre decretano l'inizio della recessione in un paese in grado di recepire solo gli slogan e le battute di spirito. A luglio ho ancora sentito Tremonti, che si vantava sulla TV italiana di essere intervenuto con una massiccia iniezione di denaro ( a pioggia ) nel triennio 2008-2011 per "mantenere il consenso sociale" dinanzi all'incedere della Grande Crisi. Altro che bulino, qui ci vuole la motosega con un'amministrazione statale, che divora € 800 miliardi ( quasi esclusivamente per stipendi e prebende ) all'anno. A questo punto ti domando: quando saranno finiti i risparmi "liquidi" degli italiani, cosa o chi pensi possa continuare ad alimentare la spesa impazzita della macchina statale???
Non dirmi un succedaneo del Marshall Plan ( European Recovery Program, ERP ), perché é un'idea rimasta sulla carta persino per l'Egitto post-Mubarak…
 Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
reduci da vacanze marine dove abbiamo subito visioni deprimenti di bipedi tatuati a pessima imitazione di scultorei esemplari di etnia africana: siamo ormai all’involuzione tribale e ben consci che  le notizie trasmesse dal governo sui quotidiani sono in gran parte fasulle. Non ce la raccontano giusta questi parassiti scostumati e ladri. Sì, ladri perché l’Italia è sotto rapina a mano statal-burocratica. E non vogliono sentir parlare di tagli drastici a quegli 800 miliardi di euro (ufficiali perché saranno di più) per continuare ad abboffarsi con i nostri risparmi in esaurimento. Ma non ha vergogna a restare in Parlamento quel 50% dei peones in esubero? Di Piani Marshall è inutile parlare perché gli USA non hanno altri dollari da buttare e se li avessero perché dovrebbero darceli? Non siamo più nel 1946: Stalin non solo è morto ma cancellato in qualunque effige. Oltre alla miseria nera, il grande pericolo adesso è la destabilizzazione dell’economia italiana e anche questa tendenza a guerre che possono provocare una deflagrazione atomica planetaria. In questo momento Putin appare più saggio di Obama che sembra non sapere affatto cosa fare e neppure a cosa va incontro provocando l’intervento in Siria.
Dispiace constatare ogni momento quanto la nostra situazione sia pessima nonostante i piccoli ritocchi del Governo Letta, operazioni di maquillage superficiali per dare fumo negli occhi agli imbecilli. Siamo in mezzo alle rapide senza alcuna possibilità di controllare il canotto Italia super affondabile. Come logico, la finanza straniera è calata sull’Italia in svendita per spremere gli ultimi succhi del suo patrimonio industriale. Qui o si scappa in nuova Zelanda o si prende esempio dai Francesi della Bastiglia. 

m.alberini@iol.it