cover blog M Alberini

venerdì 30 marzo 2012

VISTO DA LEI - “Il DIRITTO-DOVERE DI NON VOTARE”

Gent.ma Dott.ssa Alberini,
intanto Le siamo profondamente GRATI per la Sua encomiabile solidarietà con la quale interagisce per le problematiche dei cittadini, quindi a prescindere se riterrà valida di diffusione anche questa, comunque abbiamo il DOVERE di approfittare dell’occasione per RINGRAZIARLA con TUTTO il CUORE dell’attenzione, della collaborazione  e della gratificante vicinanza morale che ci trasferisce.
Lettera aperta ai CARI Politici, ai CARI Sindacati e al Clero. L’Art. 21 della Costituzione sancisce il diritto al dissenso e il dovere di ribellarsi. “Jus resistentiae”, il diritto di resistere contro provvedimenti, ordini e disposizioni illegittime. Ed io, in delega di molti cittadini, faccio il mio dovere, visto che coloro che avrebbero dovuto tutelarci, ci hanno macellati per i loro interessi! Ed ecco un altro VILE ricatto. Dai quotidiani del 22 marzo 2012, Il Ministro Fornero dice:“ Precoci in pensione a 57 anni, ma con il contributivo, perché queste pensioni hanno dentro ancora una parte di eccesso di generosità rispetto ai contributi versati …” poi conclude:”L’ora della verità e’ arrivata  ………! “.

Illustrissima dott.ssa Alberini,
vorrei porre a Lei, gentilissima, e a quei "personaggi" che rubano oltre 30mila euro al mese di stipendio a Montecitorio e a Palazzo Madama, INTOCCABILI, SORDI e INAVVICINABILI le seguenti DOMANDE: provate ad andare in USA a chiedere di restare a vivere e lavorare. NOI IN ITALIA dobbiamo mantenere e pagare e soddisfare tutti i clandestini, immigrati, viados, prostituti/e, intrallazzisti dell'EST, del SUD e di tutte le nazioni e dar Loro sussidi in denaro anche se non lavorano. IN USA invece se io sono senza lavoro Mi pigliano per il colletto e Mi imbarcano su un Aereo per l'ITALIA con foglio di Via obbligatorio e con DIVIETO di rimettere piede in USA senza manco farmi aprire bocca. Lo stesso in GIAPPONE e in tantissimi altri Paesi. E NOI dobbiamo invece accogliere, SENZA PROTESTARE, queste masse di IPOCRITI furbacchioni, con le loro infezioni, famiglie, concubine e figliolanza. Pagargli la CASA! (che noi spesso non abbiamo) Dar loro la cittadinanza, pagargli  il Sussidio Mensile, anche se  NESSUNO SA COSA FANNO DURANTE IL GIORNO E DURANTE LA NOTTE, se fanno i ladri, o i contrabbandieri, o i Gigoli  prostituti con le signore sole, e con gli omosessuali, che In Europa ABBONDANO. Avete MAI FATTO I CONTI DI QUANTO COSTA ALL'ERARIO PUBBLICO ITALIANO ED EUROPEO l'IMMIGRAZIONE? SAPETE CHI NASCONDE QUESTI CONTI? Ma guai a chi lo fa notare! c'è la Galera! E subire pure la CONTINUATA MINACCIA che se si esprimono questi sentimenti si commette Reato  di RAZZISMO, ANTISEMITISMO, ISTIGAZIONE ALL'ODIO RAZZIALE! Ma Vi rendete conto? Siamo PEGGIO che ai Tempi dell'INQUISIZIONE!
Dov'è la Libertà di Parola di Pensiero e di Espressione? Questa NON E' DEMOCRAZIA. STO SOLO CERCANDO DI FARE CAPIRE L'IPOCRISIA, E L'APOCALITTICO ERRORE POLITICO, SOCIALE, FILOSOFICO E IDEOLOGICO CHE C'è dietro l'IMMIGRAZIONE e l'ACCOGLIENZA. VOLUTE DALLE MAFIE TRANSNAZIONALI, per POI SCHIAVIZZARE E SFRUTTARE LA CARNE DA MACELLO, E TOGLIERE LA DIGNITA' UMANA A QUESTI IMMIGRATI. NON SAREBBE PIU' NATURALE CHE VIVESSERO FELICI CONTENTI E SANI NEL LORO PAESE DOVE SONO NATI E VISSUTI e DOVE SI E' SVILUPPATA LA LORO RAZZA? Questo è un INCIUCIO COLLETTIVO, una CIRCONVEZIONE, UN PLAGIO. Questa è l'ITALIA?, l'EUROPA? Abbiamo le Tasse più alte del pianeta anche perché dobbiamo mantenere questi  avventurieri della Società, voluti e organizzati, e poi sfruttati e schiavizzati dalla Mafia Transnazionale? Ma dove hanno il cervello gli Europei? Mazzini, Cavour, Garibaldi vollero l'ITALIA unita libera dall'OPPRESSIONE AUSTRIACA. Adesso Abbiamo l'OPPRESSIONE delle Mafie  di TUTTO IL PIANETA che vengono a mangiare  nel Vostro Piatto. E FRA POCO CE LO TOGLIERANNO PURE!

Cara Mariella,
se vogliamo riprendere a lavorare é necessario rivedere completamente la questione tasse, in specie quelle sulle aziende agricole, (IMU ecc.) viceversa vedremo solo aziende chiudere e altro che recessione e mancanza di posti di lavoro. E’ necessario, a mio parere, rivedere tutto il sistema dell'apprendistato e dei tirocini presso le aziende (questo anche a livello universitario). Bisogna inoltre fare in modo che i giovani ritornino a lavorare i terreni altrimenti vedremo paesi scomparire e case crollare. Bisogna avere il coraggio di mandare a casa un classe politica di gente che ha bisogno di porta borse, mai eletti da nessuno, e che gravano comunque sulle tasche degli italiani. Eliminare tutte le comunità montane, che non sono nient’altro che un sistema per collocare politici falliti.
Si risparmierebbero un sacco di soldi e si eviterebbe che le persone comuni  cerchino di aggirare le tasse, se fossero eque.
                                                                                   Lettere firmate, ricevute via-e-mail                   
                                                                                                    
Cari amici lettori,
un Paese come il nostro che continua a spendere il doppio di quanto incassa e continua  a elevare il debito pubblico, oggi di 2000 miliardi di euro, non può dare speranze per un futuro migliore ai suoi abitanti. Nonostante l’esasperazione fiscale che il Governo Monti ha portato al 55% del reddito pro capite, non si vede quando e come si rientrerà dal debito pubblico. Esiste il sospetto che i Partiti che dicono di rifiutare la “concertazione” abbiano già “concertato” di mettere le mani sull’aumento del gettito fiscale come hanno sempre fatto. Vale ricordare che nei primi anni Settanta il nostro debito pubblico non superava  i 150 miliardi di vecchie lire ed era già preoccupante. Da allora la Politica decise di gonfiarlo a dismisura per pagare il welfare che si affacciava sulle nostre sponde. Risultato:  milioni di dipendenti pubblici improduttivi, con nicchie di inefficienza inenarrabili, moltiplicazione degli Enti inutili, delle Regioni, delle Province, dei Comuni. Mondo nel quale il vecchio artico 18 dello statuto dei Lavoratori non era e non è applicabile.
Non si è mai visto in Italia un dipendente pubblico ladro, sfruttatore, malfattore e forse anche omicida che sia stato licenziato: welfare dalla culla alla morte. Un imprenditore lombardo, dopo tre settimane di assenza ingiustificata di una dipendente, non riuscendo a rintracciarla inviò la lettera raccomandata di licenziamento al domicilio della stessa. La lavoratrice si appellò al giudice del Lavoro e alcuni mesi dopo il giudice sentenziò che il licenziamento non era valido perché non notificato alla persona interessata nel luogo dove si trovava. Il luogo era la prigione, ma l’imprenditore non poteva saperlo. Risultato: reintegro della lavoratrice nel posto di lavoro. Ecco i vantaggi dell’articolo 18.
In una delle ultime rubriche, ad un lettore che dichiarava  di non voler votare mai più, risposi che il non voto non sarebbe stata la soluzione dei nostri guai. Oggi, devo ammettere che anch’io non saprei davvero più per chi votare. Quindi ritengo che non votare sia non solo un diritto, ma un dovere. Di fronte al 50% o ancora meglio il 60% di astensioni, anche i Partiti dovranno capire che l’ostacolo alla Democrazia sono loro stessi. Le riforme che i Partiti hanno in testa e stanno tentando di portare avanti non sono quelle che desidera la gente comune. Camera e Senato rimangono intatti. I costi della politica continuano a pesare sul deficit pubblico. Le prerogative parlamentari non sono neppure scalfite. A tutto si pensa meno che a rendere più efficiente la domanda di Democrazia che viene dal popolo. Se si arrivasse almeno al 50-60% dell’astensionismo, l’attuale classe politica non avrebbe più il diritto di esistere. Di certo, gli Italiani hanno capito che anche a questo Governo tecnico non verrà mai consentito di  dimezzare quei costi della politica che risanerebbero la situazione economica dell’Italia e diminuirebbero la gravosa situazione fiscale. Ormai il disgusto per la vergognosa impudenza dei politici che si alternano sugli schermi televisivi a difendere situazioni indifendibili (vedi Rutelli con la sua Margherita), mi inducono, insieme ai numerosissimi lettori che ci scrivono, a ripensare sulla possibilità di astensione totale dal voto. Soltanto questa astensione  potrebbe ripulire finalmente l’Italia dalla sporcizia dell’attuale POLITICA.  Un sogno irrealizzabile? Non è detto!

giovedì 22 marzo 2012

VISTO DA LEI - “L’Italia nelle sabbie mobili tiberine”

Cara Mariella Alberini,
la politica italiana vuole impossessarsi di tutto. I nostri politici mandati al parlamento con i voti del popolo italiano, molto democraticamente e in una maniera indolore – così come si infila nel "sedere" una supposta – vuole controllare e gestire tutto, per poi servirsene per i propri fini e non per quelli della nazione. Questo è anche il motivo per cui litigano tra di loro. Perché il controllo di questo o quell’altro ente serve per sistemare i parenti, i parenti dei parenti, i nipoti dei parenti dei parenti e l’ultima briciola al proprio elettorato. Mettiamo fine a questo subdolo tentativo di controllare tutto, anche la nostra vita, e diciamo NO allo strapotere della nostra “democratica” politica. Facciamo si che il popolo italiano si riappropri della libertà di scegliere e di decidere!
Gent.ma Dott.sa Mariella,
condivido quanto dice in merito ai patrimoni accumulati dai partiti e dai sindacati.  Mi lascia perplesso la mancanza di proposte per ovviare alla situazione che si è venuta a creare nel nostro paese da 150 anni a questa parte. E' sufficiente leggere quanto scrivevano e dicevano in merito ai problemi di oggi, ma senza risultati apprezzabili, i vari Don Sturzo, Gaetano Salvemini, Giovanni Amendola, Luigi Einaudi, Ugo La Malfa , ecc…. Sono del parere che sia fondamentale discutere su proposte concrete di riforma della Costituzione e creare attorno ad esse consenso, più che denunciare le cose che non vanno. In sostanza il sistema Italia va bene così in quanto i forti si arricchiscono e i deboli lottano per sopravvivere per cui non hanno la forza per ribaltare la situazione. Allora mi chiedo di cosa ci lamentiamo? Per me volere è potere, ma se non diciamo che Italia vogliamo, come ha chiesto l'On. Arturo Parisi al dott. Matteo Renzi in occasione della convention dei rottamatori alla Leopolda di Firenze, senza avere risposta, a cosa serve lamentarsi?
Cara Mariella,
La pena capitale, ecco cosa ci vorrebbe, una giusta causa a cavallo con i tempi che cambiano, fortemente combattuta dai liberticidi di alto rango, tutti da indagare. La pena di morte è estremamente necessaria per fermare la corruzione Politica e Giuridica che dilaga a macchia d’olio nel nostro Paese. Altroché Bella Italia – Fratelli d’Italia - Italia della Cultura e dell’Arte. Il Paese del vino e del formaggio, della pizza e degli spaghetti, delle scarpe e del gelato, delle Escort e del Bunga Bunga. Tutte balle. La realtà ci bolla come il Paese della Mafia e dei  Mariuoli Istituzionalizzati. La Politica e la Giustizia in questo angolo deficitario di mondo, hanno perso l’onore, il pudore, la coscienza e la fede. Dietro ogni campana che suona, c’è un servitore dello Stato, ladro o un imbroglione che la fa franca. In sostanza, a conti fatti: se si eliminasse la Politica con il relativo sistema addizionale del gratta fin che campi, il costo della vita nel Paese si ridurrebbe del 60%. Come fanno i Partiti bocciati dall’elettorato a maneggiare tanti soldi? Quale è  la parte condivisa con chi ha il dovere di controllare? L’informazione del marcio che regna nel Paese, si estende anche all’estero…
Carissima Mariella,
per favore dica a Monti che non si riaccende il motore della ripresa deprimendo il mercato. Se con le tasse si tolgono soldi dalle tasche dei cittadini, questi non comperano; se i cittadini non comperano, i negozi non fanno ordini alle loro case fornitrici; se le case fornitrici non ricevono ordini, le fabbriche chiudono e se chiudono i lavoratori vanno a casa. Le urla dei sindacati, su questo non hanno capito nulla. Vergogna!
                                                                                   Lettere firmate, ricevute via e-mail

Carissimi lettori,
a ogni “Visto da lei” rispondono in tanti incitandomi a continuare a scrivere verità inconfutabili e anche proposte che producono grande consenso nei lettori, ma purtroppo non hanno altra eco. Le vostre voci rispecchiano il pensiero del popolo italiano che si rende perfettamente conto di stare affondando nelle sabbie mobili tiberine. Queste sabbie mobili dove pare si sia avventurato anche il Governo dei Professori. La trattativa sulla riforma del Lavoro ne è l’esempio. I Professori sono stati chiamati per attuare le Riforme che nessuno è riuscito a fare per i veti incrociati. Ai Professori era stata data la possibilità di procedere senza veti: hanno perduto questa occasione. Il momento attuale richiede decisione e non discussione e progetti strutturali da attuare ipso facto. Ai Professori è stato richiesto di attuare alcune riforme basilari che tutti conoscono: Lavoro, Giustizia, Comunicazioni, Ordine Pubblico. Riguardo la Rai, l’azienda era stata ristrutturata e portata in attivo dalla gestione Moratti: ora siamo di nuovo in deficit.
I professori non devono solo regolamentare il Lavoro, devono crearlo come lo crearono Merzagora e La Malfa generando il boom economico. Inutile parlare di posti di lavoro: si devono attivare iniziative che creino LAVORO: detassare le partite IVA per colore che hanno perso il lavoro e iniziano una nuova attività. Per riuscirci bisogna falciare i lacci che hanno imbrigliato ogni iniziativa imprenditoriale, compreso l’articolo 18. Di questo passo inutile ribadire che il futuro si presenta catastrofico perché quelli che discutono lo fanno dall’alto delle loro privilegiate prebende mentre il popolo sta sprofondando nella povertà. Purtroppo senza riforme urgenti e costruttive che ravvivino la voglia del fare liberata dalle tangenti e dai pizzi (leggi politiche e malavita che poi sono la stessa cosa), questo Paese non ha prospettive per il futuro poiché proprio la Politica e i suoi derivati ne hanno decretato l’immobilismo  e continuano a succhiare i resti dell’ex fiorente Madre Italia.
Civiltà non è difendere i Gay, l’articolo 18, i clandestini e i carcerati in esubero: civiltà è dare una vita equilibrata ai cittadini.   

venerdì 16 marzo 2012

VISTO DA LEI - “A Partiti e sindacati la confisca dei patrimoni per il popolo”

Carissima Mariella,
non bisogna sparare ogni giorno a un nuovo bersaglio, ma insistere spesso, se non sempre, sullo stesso: in questo caso è l' I.M.U., la delinquenziale tassa sui risparmi di una vita. Ma una coppia novantenne, con lei inferma totale, dove li va a prendere i figli per avere gli sgravi? Bisogna creare movimento contro l'iniqua tassa, e vedrai quanti seguaci ci saranno. È la tassa più lurida e schifosa che un miliardario potesse ripristinare. Berlusconi avrà anche sbagliato tutto, ma almeno questo problema l'aveva capito. Per favore, ci pensi lei a movimentare la scena…

Cara Mariella,
bisognerebbe pensare a tassare i miliardari patrimoni dei Partiti e dei sindacati, accumulati a sulla pelle della gente comune…
                                                                                            Lettere firmate, inviate via e-mail
Gentili lettori,
giungono tante lettere per segnalare i pesanti problemi che affliggono l’Italia, non ultimo il macigno dell’Imu che rincara la vecchia ICI, tassa già molto iniqua. Vorrei però porre alla vostra attenzione due nodi principali che minano la nostra cosiddetta “democrazia”: i Partiti e i Sindacati. In tutte le democrazie esistono questi due Istituti, ma in Italia hanno un’impostazione particolare. I Partiti rappresentano un’idrovora che succhia enormi risorse pubbliche per trasformarle in “tesoroni” e sprechi come testimonia la vicenda Lusi, il quale si concede il lusso di pagare un piatto di spaghetti 160 euro. Questi “tesori”, vedi la vicenda AN dell’appartamento di Montecarlo, sono gestiti in modo occulto e solo di rado escono alla luce fatti iniqui. Perché i Partiti depauperano lo Stato di tutti questi soldi (i nostri)? Pensare male è peccato, ma sovente si indovina. Tale iniqua situazione provoca il fondato sospetto che pure il vertiginoso cambiamento delle sigle dei Partiti negli ultimi anni sia servito ad avere finanziamenti sulle nuove sigle con residui sulle vecchie che continuano ad incassare (vedi la Margherita): vicende  poi insabbiate delle quali non se ne parla più. Adesso è giunto il momento  di chiedere ai Partiti, come loro pretendono da ogni azienda, il bilancio annuale da sottoporre a una revisione di conti apartitica. Prima di chiedere nuove tasse ai cittadini, vengano riesumati questi “tesori” delle Kaste accumulati nella Prima e nella cosiddetta Seconda Repubblica. A nostro avviso però, invece di parlare di Patrimoniale, bisognerebbe requisire le centinaia di miliardi in possesso ai Partiti come si fa con i patrimoni della Mafia e devolverli all’alleggerimento delle tasse che angariano il popolo italiano. Capitolo affine è quello dei Sindacati, dei quali abbiamo già puntualizzato gli iniqui assorbimenti delle risorse dello Stato (sempre le nostre). Ci chiediamo come mai queste organizzazioni pachidermiche che hanno prodotto milioni di ore di sciopero a spese delle aziende e soprattutto dei lavoratori, che hanno prodotto decine di contratti uno più complesso dell’altro, che hanno disseminato ben 700.000 unità lavorative in giro per l’Italia (40.000 solo tra insegnanti e persino Primari d’ospedale, destinati a mansioni sindacali), ci abbiano portato al punto che un Governo tecnico è stato incaricato di riformare la materia del Lavoro: quella materia che proprio i Sindacati hanno reso inestricabile e avrebbero dovuto da tempo risolvere.  Anche qui sorge il sospetto che finora abbiano difeso solo i loro interessi, gli stipendi dei loro dipendenti, tutti a tempo indeterminato, la presenza di loro costosissime delegazioni sparse in tutto il pianeta. Il loro patrimonio non è certo inferiore a quello dei Partiti e andrebbe confiscato sempre a favore dell’alleggerimento delle tasse ai lavoratori. A Voi il conteggio di quanto virtualmente avremmo recuperato a favore dell’Italia.

venerdì 9 marzo 2012

VISTO DA LEI - “Politica italiana: chiacchiere e corruzione”

Cara Mariella Alberini,
Berlusconi pensa che cambiando il Nome al Partito e facendo cantare un nuovo Inno ha risolto i problemi che sono all'interno del PDL? Purtroppo lui si è dato la zappa sui piedi quando ha voluto sostenere il Governo Minestrone di Monti, Casini e Napolitano. E in vece di essere pentito ha rilanciato dicendo che alle prossime politiche vorrebbe forse fare una alleanza con terzo polo e PD. Per quello che mi riguarda alle prossime elezioni io non supporterò una coalizione del genere CHE SI PRESENTA ALLE ELEZIONI SOLO PER RIDARE L'INCARICO PER ALTRI CINQUE ANNI A MONTI:  quindi semplicemente non VOTO! 
                                                                       Lettera firmata, inviata per e-mail


Gentile lettore,
è normale che ciascuno faccia quello che ritiene più giusto. Però bisognerà tenere conto che in  questo Paese dobbiamo viverci e quindi non si può prescindere dalla situazione più o meno disastrata dell’Italia della mala-politica. Quindi non  votare per nessun partito, coalizione ecc. non è la soluzione. Per ottenere un beneficio dal non voto bisognerebbe che le schede in tutta la nazione rimanessero in bianco. Mentre andranno a votare Black Block, No Tav, anarchici dinamitardi e popolo della sinistra avvantaggiando i partiti estremisti ecc.

Inutile ripetere che la confusione è totale, aggravata da scandali finanziari giornalieri. Si può affermare che gran parte del mondo politico è coinvolto nel gioco delle mazzette e ogni giorno arriva un  nuovo avviso di garanzia ad amministratori della cosa pubblica. Intanto i cittadini sono sempre più vessati da nuovi balzelli: ad esempio dall’aumento della benzina, dalle tasse sui titoli che rappresentano il risparmio della gente comune, dal lievitare dei prezzi sul contenuto del carrello della spesa.

Non esistono più punti di riferimento. Le Kaste continuano a imperversare senza vergogna e con sempre maggior tracotanza di chi ne fa parte. Ho udito la moglie di un Grand Commis che parlando con un’aspirante manager bancaria le profetizzava con vanagloriosa sicumera una direzione generale scaturibile dalle sue alte aderenze. E così va avanti o indietro l’Italia del tutto priva di quella meritocrazia che potrebbe aiutare ad uscire dalla palude della non produttività: causata appunto dalla masnada di incompetenti raccomandati che ormai ammorbano i gangli delle amministrazioni statali e non solo. O si vive di politica o si soccombe tra debiti, usurai e disoccupazione. L’ improduttività ha ridotto il Paese ad una landa sterile, dalla quale non si capisce come anche l’ennesimo governo in carica riuscirà a seminare nuova linfa. Gli italiani assistono attoniti e impotenti alla desertificazione del loro Paese un tempo tanto prospero e oggi ricco, anzi sovra popolato, soltanto di immigrati che lo depauperano ulteriormente.

giovedì 1 marzo 2012

VISTO DA LEI - “Italiani contro l’imbroglio delle Istituzioni”

Gentile Mariella Alberini,
“I lavoratori italiani sono tra i meno pagati d’Europa”. Sembrava la scoperta del secolo! Eravamo già pronti al solito carosello di plebiscitarie promesse istituzionali, invece, oggi hanno pensato bene di smentire NON UNA ma più fonti, dalle quali era stato avanzato quel caso recepito quasi come uno scandalo. Si possono manipolare, nascondere o strumentalizzare le informazioni, ma non potranno mai smentire la realtà di coloro i quali, pur denunciando, da decenni, la loro galoppante miseria si ritrovano invece ANCHE i più tassati d’Europa. Costretti a pagare servizi che non hanno, ingannati, delusi, usati e traditi da storiche disattese promesse avanzate da TUTTI i partiti Politici e dai Sindacati ipocriti. A questa  notizia hanno esternato sconcerto, quando sono stati i VERI fautori di una innegabile vergognosa ecatombe sociale. Testimoniata da provvedimenti che hanno devastato l’esistenza dei cittadini, molti dei quali, nonostante il loro prolungato grido di aiuto, si sono visti allontanare l’età pensionabile subendo una tragica realtà. Nella quale si sono ritrovati senza lavoro e senza pensione, pur avendo versato 39 anni di contributi, spinti nelle fauci degli strozzini, perché già troppo indebitati, costretti a ritirare i figli dalla scuola e a raccogliere i pomodori con gli extracomunitari, o lavare le scale dei palazzi, o chiedere l’elemosina, pur di sopravvivere ad una tragedia causata da una iniqua legge. QUESTA è la VERITA’!!!
Ma con la loro sensibilità umana e cristiana, le istituzioni politiche e sindacali, ancora inappagate, continuano a spostare in avanti i requisiti anagrafici e contributivi per togliere ogni speranza di sopravvivenza. Indeboliscono o  cancellano quello che rimane degli ammortizzatori sociali, delle tutele e dei diritti. Alimentano a dismisura il malessere, la depressione, i conflitti generazionali e i tanti, ormai quotidiani, casi di suicidio che travolgono imprenditori, lavoratori, pensionati e disoccupati. Ora, queste  tragiche VERITA’ sono destinate a moltiplicarsi di fronte ai malvagi provvedimenti da loro seminati che continueranno per inerzia  a mietere vittime anche negli anni a venire!...

                                                                       Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Caro lettore,                                                     
inutile ripetere che, da molti decenni,  le Istituzioni hanno superato il limite della decenza provocando l’avversione degli italiani verso questa formula di “democrazia” che difende iniquità e leggi tiranniche. L’oligarchia delle Kaste, che a quelli del girone d’oro permette di vivere di privilegi nel lusso, fa venire in mente le corti settecentesche dove imperava l’eccesso di  sfarzo nei tristi giorni prima della Rivoluzione Francese. E’ assolutamente vero che alcuni milioni di Italiani coinvolti negli innumerevoli gironi politici regionali, provinciali, comunali, sindacali possono spendere migliaia di euro al giorno mentre, parole sue “si negano 20 euro – MISERI ma VITALI - di adeguamento istat a quei pensionati che dopo una VITA di VERI SACRIFICI - con 40 anni di contributi - percepiscono al NETTO poco più di 1.200 euro AL MESE, risultando DI SICURO tra i più poveri d’Europa. Tanto da essere costretti a mangiare un giorno si e uno no: ciononostante vengono travolti anche da una nuova VIOLENTA legge che gli sequestra i soldi e li consegna alle banche, sacrificati ingiustamente da un Governo debole con i forti e forte con i deboli!!!!”
Fino ad oggi ha prevalso il desiderio di non porre fine alla nostra effimera pace civile, ma il Capo della Polizia Manganelli denuncia pericolo di attentati mortali che ci fanno ripensare agli anni di piombo. La Storia insegna che l’esasperazione del popolo prima o poi porta inevitabili spargimenti di sangue e che il silenzio dei Giusti spaventa quanto l’oppressione dei malvagi.
Oggi si scopre con stupore che le retribuzioni dei lavoratori, quelli veri che producono, sono tra le più basse d’Europa, per di più gravate da un eccesso di tasse (si supera anche il 60%). Ritirino la mano, dopo aver scagliato la pietra, i sindacati che a spese dei lavoratori si sono ingigantiti, che hanno instaurato un regime rituale quando discutono il rinnovo dei contratti con procedure bizantine. Anche il professore Monti si è accorto che i tavoli sindacali sono di una lunghezza smisurata. Questi sindacati che hanno gridato alla vittoria sociale quando hanno concertato con gli imprenditori aumenti salariali di un centinaio di euro all’anno. Questi sindacati che hanno manovrato la cassa di integrazione a loro uso e consumo se è vero che si sono verificati dei casi in cui per loro intercessione la cassa integrazione è stata comprata.  Questi sindacati che hanno organici smisurati e qualche centinaia di migliaia di loro rappresentanti sparsi nelle aziende. Ritiri la mano dopo aver scagliato la pietra anche il mondo industriale che si è sempre accordato con i sindacati per tenere basse le retribuzioni. E ci fermiamo qui per carità di patria.