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giovedì 22 marzo 2012

VISTO DA LEI - “L’Italia nelle sabbie mobili tiberine”

Cara Mariella Alberini,
la politica italiana vuole impossessarsi di tutto. I nostri politici mandati al parlamento con i voti del popolo italiano, molto democraticamente e in una maniera indolore – così come si infila nel "sedere" una supposta – vuole controllare e gestire tutto, per poi servirsene per i propri fini e non per quelli della nazione. Questo è anche il motivo per cui litigano tra di loro. Perché il controllo di questo o quell’altro ente serve per sistemare i parenti, i parenti dei parenti, i nipoti dei parenti dei parenti e l’ultima briciola al proprio elettorato. Mettiamo fine a questo subdolo tentativo di controllare tutto, anche la nostra vita, e diciamo NO allo strapotere della nostra “democratica” politica. Facciamo si che il popolo italiano si riappropri della libertà di scegliere e di decidere!
Gent.ma Dott.sa Mariella,
condivido quanto dice in merito ai patrimoni accumulati dai partiti e dai sindacati.  Mi lascia perplesso la mancanza di proposte per ovviare alla situazione che si è venuta a creare nel nostro paese da 150 anni a questa parte. E' sufficiente leggere quanto scrivevano e dicevano in merito ai problemi di oggi, ma senza risultati apprezzabili, i vari Don Sturzo, Gaetano Salvemini, Giovanni Amendola, Luigi Einaudi, Ugo La Malfa , ecc…. Sono del parere che sia fondamentale discutere su proposte concrete di riforma della Costituzione e creare attorno ad esse consenso, più che denunciare le cose che non vanno. In sostanza il sistema Italia va bene così in quanto i forti si arricchiscono e i deboli lottano per sopravvivere per cui non hanno la forza per ribaltare la situazione. Allora mi chiedo di cosa ci lamentiamo? Per me volere è potere, ma se non diciamo che Italia vogliamo, come ha chiesto l'On. Arturo Parisi al dott. Matteo Renzi in occasione della convention dei rottamatori alla Leopolda di Firenze, senza avere risposta, a cosa serve lamentarsi?
Cara Mariella,
La pena capitale, ecco cosa ci vorrebbe, una giusta causa a cavallo con i tempi che cambiano, fortemente combattuta dai liberticidi di alto rango, tutti da indagare. La pena di morte è estremamente necessaria per fermare la corruzione Politica e Giuridica che dilaga a macchia d’olio nel nostro Paese. Altroché Bella Italia – Fratelli d’Italia - Italia della Cultura e dell’Arte. Il Paese del vino e del formaggio, della pizza e degli spaghetti, delle scarpe e del gelato, delle Escort e del Bunga Bunga. Tutte balle. La realtà ci bolla come il Paese della Mafia e dei  Mariuoli Istituzionalizzati. La Politica e la Giustizia in questo angolo deficitario di mondo, hanno perso l’onore, il pudore, la coscienza e la fede. Dietro ogni campana che suona, c’è un servitore dello Stato, ladro o un imbroglione che la fa franca. In sostanza, a conti fatti: se si eliminasse la Politica con il relativo sistema addizionale del gratta fin che campi, il costo della vita nel Paese si ridurrebbe del 60%. Come fanno i Partiti bocciati dall’elettorato a maneggiare tanti soldi? Quale è  la parte condivisa con chi ha il dovere di controllare? L’informazione del marcio che regna nel Paese, si estende anche all’estero…
Carissima Mariella,
per favore dica a Monti che non si riaccende il motore della ripresa deprimendo il mercato. Se con le tasse si tolgono soldi dalle tasche dei cittadini, questi non comperano; se i cittadini non comperano, i negozi non fanno ordini alle loro case fornitrici; se le case fornitrici non ricevono ordini, le fabbriche chiudono e se chiudono i lavoratori vanno a casa. Le urla dei sindacati, su questo non hanno capito nulla. Vergogna!
                                                                                   Lettere firmate, ricevute via e-mail

Carissimi lettori,
a ogni “Visto da lei” rispondono in tanti incitandomi a continuare a scrivere verità inconfutabili e anche proposte che producono grande consenso nei lettori, ma purtroppo non hanno altra eco. Le vostre voci rispecchiano il pensiero del popolo italiano che si rende perfettamente conto di stare affondando nelle sabbie mobili tiberine. Queste sabbie mobili dove pare si sia avventurato anche il Governo dei Professori. La trattativa sulla riforma del Lavoro ne è l’esempio. I Professori sono stati chiamati per attuare le Riforme che nessuno è riuscito a fare per i veti incrociati. Ai Professori era stata data la possibilità di procedere senza veti: hanno perduto questa occasione. Il momento attuale richiede decisione e non discussione e progetti strutturali da attuare ipso facto. Ai Professori è stato richiesto di attuare alcune riforme basilari che tutti conoscono: Lavoro, Giustizia, Comunicazioni, Ordine Pubblico. Riguardo la Rai, l’azienda era stata ristrutturata e portata in attivo dalla gestione Moratti: ora siamo di nuovo in deficit.
I professori non devono solo regolamentare il Lavoro, devono crearlo come lo crearono Merzagora e La Malfa generando il boom economico. Inutile parlare di posti di lavoro: si devono attivare iniziative che creino LAVORO: detassare le partite IVA per colore che hanno perso il lavoro e iniziano una nuova attività. Per riuscirci bisogna falciare i lacci che hanno imbrigliato ogni iniziativa imprenditoriale, compreso l’articolo 18. Di questo passo inutile ribadire che il futuro si presenta catastrofico perché quelli che discutono lo fanno dall’alto delle loro privilegiate prebende mentre il popolo sta sprofondando nella povertà. Purtroppo senza riforme urgenti e costruttive che ravvivino la voglia del fare liberata dalle tangenti e dai pizzi (leggi politiche e malavita che poi sono la stessa cosa), questo Paese non ha prospettive per il futuro poiché proprio la Politica e i suoi derivati ne hanno decretato l’immobilismo  e continuano a succhiare i resti dell’ex fiorente Madre Italia.
Civiltà non è difendere i Gay, l’articolo 18, i clandestini e i carcerati in esubero: civiltà è dare una vita equilibrata ai cittadini.