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lunedì 23 maggio 2016

V I S T O D A L E I - "Votare o non votare"


In questa giungla preelettorale,  dispiace vedere tanti manigoldi senza coscienza e senza Patria che, impuniti, ragliano in TV o nei media a pagamento. Il professionista canta-storie è una specie di tecnico dalla parola “facile”, grande idealista del nulla. Tenta di convincere, pur sapendo che è un mistificatore con una delle tante maschere ideologiche del Potere. L’Ideologia, raccontata in modo serio per garantire la credibilità con il duplice scopo di incantare o confondere l’ascoltatore. In realtà la Torre di Babele non è mai esistita, come tante altre storie raccontate da grandi parlatori con il dono di convincere, approfittare per regnare sulle spalle dei fiduciosi, ignari che la verità prima o poi viene a galla. In verità esiste una Babele un po’ diversa, non è una Torre, ma una Piramide con un omino sulla punta che controlla uno Stivale, o meglio ancora il gran Casino Italico, dove più di sessanta milioni di esseri sono trattati come un gregge di capre con nessuna possibilità di intendersi, capirsi, vedere, sentire, approfondire. Insomma una Babele dove alcuni furbetti raccolti in gruppi con il solo obiettivo di arrampicarsi, salgono saltellando sino a raggiungere la vetta, dove troveranno quella poltrona immeritata per godersi i privilegi offerti dalla Politica. Con le prossime elezioni, presentate da sciacalli senza un programma serio, auspicabile a colpire e correggere i tanti problemi alla base del Paese, per garantirsi i privilegi a costo di raschiare quei miseri avanzi in fondo al pentolone nazionale. Mentre infuria una campagna elettorale populista, qualcuno sogna la Thatcher, altri Blair e Mitterand. Il Santo Padre, apparentemente impotente contro le ingiustizie del mondo del Potere, anche sotto casa, si limita a invocare la speranza celeste, pur appoggiando i tiranni della Politica e dice: “... auspico che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la città dell’uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperità e nella pace.”.  Come dire al lupo, mi auguro che non assalga le pecore. Siamo Governati dalla Mafia, la quale si è impossessata delle chiavi del Paese, e controlla la Giustizia, la Pubblica Amministrazione, e tutte le risorse Nazionali, strizzando a piacere l’intera Comunità. Per diversi anni ho suggerito alle varie Autorità del Paese, la necessità di formare un Ente di Stato che si occupasse di tutte le ingiustizie causate dalle Istituzioni che sono a contatto diretto con il pubblico, e approfittano di tutti coloro impossibilitati a difendersi legalmente, perché la Giustizia ha assunto un sistema di accusa/difesa impostato sul valore monetario a svantaggio del più debole: “la legge è uguale per tutti” ma non per te.
m.alberini@iol.it

 

 

lunedì 16 maggio 2016

V I S T D A L E I - "I giovani del XXI secolo"

Mi rallegro con tutta me stessa di aver trascorso la mia gioventù in Austria dove vigeva un tipo di educazione riecheggiante il periodo Felix. Al ritorno in Italia, quel tipo di compitezza non l’ho più ritrovata, però la buona educazione esisteva ancora. E, tutto sommato, i padri svolgevano il loro ruolo nel modo classico di capo famiglia. Ai giorni nostri siamo tutti ammorbati dal malessere della maleducazione a tutti i livelli. E’ cominciato nel 1968 con il giustificare i cosiddetti “liberi istinti”. Da allora è andata di male in peggio. I genitori non sono più stati capaci di educare i figli e i loro figli ignorando le regole più elementari della buona educazione crescono ancor peggio i loro figli . Di male in peggio siamo arrivati ad oggi. E’ stato svilito il ruolo della famiglia, della religione, dell’amore e della gratitudine. I genitori vanno a litigare con i professori, con i presidi difendendo il nessun rendimento allo studio di figli allo sbando. I quali ammazzano i genitori con un frequenza terrorizzante. Non amano quei genitori troppo lassisti che hanno permesso loro tutto e più di tutto. Siamo in un’epoca sbagliata sotto tutti i punti di vista. I sentimenti non esistono quasi più. E come potrebbero esistere se da decenni non si insegna più la cosiddetta educazione sentimentale a maschi e femmine, le quali, da decenni,  hanno scambiato la libertà femminile con la libertà sessuale. E si sdanno al peggior richiedente dai tredici anni in poi senza alcuna protezione igienica e incoscienti dei contagi di Aids, blenorragie e quant’altri virus possono contrarre. A volte si legge che i ventenni di oggi vogliono cambiare completamente modus vivendi e fondare nuclei lontani dalle metropoli. Ma sono gruppuscoli che parlano senza agire. E restano sempre più a lungo in casa dei genitori. I quali oltre a mantenerli devono scontare i misfatti della loro incapacità di fare i genitori. Ei non possono recuperare una dignità: bisognava farlo allora quando erano piccoli. I figli hanno bisogno di affetto,  ma anche di molta severità. Ed è necessario fin dalla più tenera età insegnar loro a dare non soltanto  a prendere.

 m.alberini@ iol.it

 

lunedì 9 maggio 2016

V I S T O D A L E I - "La singolar tenzone degli aspiranti sindaci"


Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci  mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia.

Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare  lungo il percorso.

Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti internazionali in città come Washington o New York.      

Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza di miglioramenti per le loro città non li invita  a votare. Ci si aspetta quindi un notevole incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da incarichi più o meno prestigiosi.

Insomma ormai la politica si avvita come sempre  intorno a se stessa senza risultati che ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi  senza mantenere promesse che avrebbero dovuto essere ormai  operative a pieno regime.

Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono tanti. Ma preferiscono spendere le loro  capacità lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.

 

m.alberini@iol.it

 

Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci  mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia. Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare  lungo il percorso.Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti internazionali in città come Washington o New York. Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza di miglioramenti per le loro città non li invita  a votare. Ci si aspetta quindi un notevole incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da incarichi più o meno prestigiosi. Insomma ormai la politica si avvita come sempre  intorno a se stessa senza risultati che ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi  senza mantenere promesse che avrebbero dovuto essere ormai  operative a pieno regime. Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono tanti. Ma preferiscono spendere le loro  capacità lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica. 

 

 

 

 

 

 

 

lunedì 2 maggio 2016

V I S T O D A L E I - "Sanità, ASL, burocrazia"

Dopo aver lavorato per dieci anni in politica dirigendo uffici stampa, chi scrive è nauseato di tutto l’apparato al punto da disinteressarsi delle frequenti campagne elettorali che generano comunque personaggi  incapaci  sovente colpiti da avviso di garanzia per reati finanziari. Pensiamo piuttosto al prioritario problema della Salute. La situazione di sofferenza economica negli istituti Ospedalieri Italiani resta  drammatica anche durante lo tzunami dell’attuale campagna elettorale che polarizza i Media. Gli Italiani adesso hanno capito dove vanno comunque dispersi  gli sperperi della  procellosa economia italica, ritmata da ammanchi miliardari. Il fatto che le ASL non abbiano i soldi per rimborsare gli Ospedali e li metta in condizione di non poter far fronte al sacrosanto dovere di curare gli Italiani va ricercato nello spaventoso esubero di dipendenti che assorbono le risorse della Sanità pubblica. Non è mai esistito in Italia uno “stipendificio” come La SSN che è diventata di gran lunga la massima “impresa” nazionale. Ne’ le Ferrovie, ne’ le Poste, ne’ le Forze Armate hanno mai avuto un tale surplus di dipendenti. E’ cosa nota: la priorità degli esborsi deve privilegiare la paga ai dipendenti, poi le tangenti, poi gli sprechi e quel che resta finalmente arriva, sempre in ritardo, agli Enti ospedalieri che curano il popolo. Unico, urgentissimo rimedio, tagliare personale non medico o paramedico che forma il “tumore” burocratico più assurdo della Sanità. Si tratta di un antico male italiano: alla fine dell’Ottocento fu messo in risalto il caso di un ospedale della Basilicata che aveva il personale triplo rispetto al numero dei pazienti. Sovente la nostra Sanità periferica, in particolare al sud, è tanto carente di qualità da spingere una moltitudine di Italiani verso gli Istituti di eccellenza del Centro Nord: i quali oggi, insieme a tutti gli altri, traballano per mancanza dei fondi necessari previsti. Emerite personalità medico-scientifiche cercano sbocchi all’estero nel timore del loro futuro: danno irreversibile per tutta la nazione. Paventiamo che per ogni personalità scientifica persa, il vuoto sarà riempito da privilegiati protetti politicamente, ma digiuni di scienza e di  qualifica. Brividi di paura serpeggiano fra il popolo e in tutta la categoria medici.  E’  di indispensabile urgenza una rivolta generale dei principali Dirigenti  clinici di tutti i Centri Ospedalieri del Paese: imperativo creare una forte scossa nelle coscienze sporche dei responsabili della burocrazia più mostruosa e inefficiente d’ Europa. Una burocrazia  in metastasi in tutti i gangli vitali della nostra nazione.                                        
m.alberini@iol.it

      



Dopo aver lavorato per dieci anni in politica dirigendo uffici stampa, chi scrive è nauseato di tutto l’apparato al punto da disinteressarsi delle frequenti campagne elettorali che generano comunque personaggi  incapaci  sovente colpiti da avviso di garanzia per reati finanziari.
Pensiamo piuttosto al prioritario problema della Salute.
La situazione di sofferenza economica negli istituti Ospedalieri Italiani resta  drammatica anche durante lo tzunami dell’attuale campagna elettorale che polarizza i Media. Gli Italiani adesso hanno capito dove vanno comunque dispersi  gli sperperi della  procellosa economia italica, ritmata da ammanchi miliardari.
Il fatto che le ASL non abbiano i soldi per rimborsare gli Ospedali e li metta in condizione di non poter far fronte al sacrosanto dovere di curare gli Italiani va ricercato nello spaventoso esubero di dipendenti che assorbono le risorse della Sanità pubblica. Non è mai esistito in Italia uno “stipendificio” come La SSN che è diventata di gran lunga la massima “impresa” nazionale. Ne’ le Ferrovie, ne’ le Poste, ne’ le Forze Armate hanno mai avuto un tale surplus di dipendenti. E’ cosa nota: la priorità degli esborsi deve privilegiare la paga ai dipendenti, poi le tangenti, poi gli sprechi e quel che resta finalmente arriva, sempre in ritardo, agli Enti ospedalieri che curano il popolo. Unico, urgentissimo rimedio, tagliare personale non medico o paramedico che forma il “tumore” burocratico più assurdo della Sanità. Si tratta di un antico male italiano: alla fine dell’Ottocento fu messo in risalto il caso di un ospedale della Basilicata che aveva il personale triplo rispetto al numero dei pazienti. Sovente la nostra Sanità periferica, in particolare al sud, è tanto carente di qualità da spingere una moltitudine di Italiani verso gli Istituti di eccellenza del Centro Nord: i quali oggi, insieme a tutti gli altri, traballano per mancanza dei fondi necessari previsti. Emerite personalità medico-scientifiche cercano sbocchi all’estero nel timore del loro futuro: danno irreversibile per tutta la nazione. Paventiamo che per ogni personalità scientifica persa, il vuoto sarà riempito da privilegiati protetti politicamente, ma digiuni di scienza e di  qualifica.
Brividi di paura serpeggiano fra il popolo e in tutta la categoria medici.  E’  di indispensabile urgenza una rivolta generale dei principali Dirigenti  clinici di tutti i Centri Ospedalieri del Paese: imperativo creare una forte scossa nelle coscienze sporche dei responsabili della burocrazia più mostruosa e inefficiente d’ Europa. Una burocrazia  in metastasi in tutti i gangli vitali della nostra nazione.                                        
 
m.alberini@iol.it
      
 
 



 

 

 

 

 

 

 

V I S T O D A L E I - "La prematura mortalità dello star sysitem americano"

La  morte di Prince ci fa soffermare sulle tante inaspettate dipartite di altre icone del cinema, della musica pop e rap in età ancora giovane. Primo fra tutti Rodolfo Valentino scomparso a 31 anni per un attacco di appendicite. La sua scomparsa  dovuta a tale fulminante malattia è però quasi nella norma. Marylin Monroe, il mistero del suo decesso a 36 anni resta ancora da chiarire. Invece la morte di  Heath Ledger, Philip Seymour  Hoffman, Amy Winehaus, Michael Jackson, Witney Houston,  causata da overdose di eroina ed altri tipi di droghe micidiali rimane nell’ambito di una mentalità malata e i motivi sono da ricercarsi nell’ambito di depressione, solitudine affettiva ecc.Hollywood non è certo nuova a decessi per overdose di barbiturici piuttosto che eroina ed altre droghe. Troppe le tragiche morti avvenute per queste cause: star tormentate che, nonostante il successo sul grande schermo e i riconoscimenti nella loro carriera trascorrevano vite di eccessi, spesso minate da gravissimi problemi psichici. ’ logico chiedersi perché queste star dello show business, ricchissime, incensate nel mondo intero, in rapporti amichevoli con l’inquilino di turno alla Casa Bianca: in grado di influenzare le vittorie con il loro sostegno a famosi candidati in campagna elettorale siano stati tanto infelici da aver bisogno del pericoloso ed effimero sostegno della  droga. Una costante americana fra Los Angeles e New York dove vivevano in case sfarzose e potevano ottenere tutto con lo schioccar delle dita. La spiegazione più comune dei media è quella della solitudine spirituale di queste celebrità. Ma quale solitudine se dovevano sempre sfuggire amici e fan per avere un attimo di pace? Non si può escludere il vuoto morale e la mancanza di cultura che li facevano vivere una vita priva di sani e culturali interessi, a parte le  performance  nei film e nei teatri. Una vita alla quale sentivano forse di non appartenere.. Come è possibile non abbiano potuto trovare la soluzione per uscire dai loro incubi rifugiandosi nell’eroina? Se pensiamo alla degradazione fisica e morale di una donna meravigliosa come Witney Houston appare impossibile capire il motivo di tale tragedia. Bellissima, grande cantante, ottima attrice ricca a centinaia di milioni di dollari si lasciava massacrare di botte dal marito incapace di difendersi. Si può pensare che all’origine di tutto ci sia stata una tragica debolezza di carattere e una mancanza di forza morale tali da renderla vittima di se stessa.
m.alberini@iol.it

lunedì 18 aprile 2016

V I S T O D A L E I - "Debito pubblico italico miliardi 2927"

E’ VERGOGNOSO ! I nostri figli, i nostri nipoti saranno i futuri “schiavi” del mondo? Dovranno lavorare a “comando” per pagare, non il debito che rimarrà tale, anzi crescerà, ma solo l’usura a chi oggi già detiene i titoli del nostro Stato: Cina ecc., ma veramente volete portare gli Italiani in “rotta” di collisione con gli altri che già hanno invaso il nostro territorio? Loro sono abituati a “guerreggiare” è  nella loro indole. Noi Italiani, da sempre pacifici e succubi della violenza altrui saremmo sopraffatti anche fisicamente. Ed a questo punto si cominci a mandare a casa coloro i quali millantano capacità di governare (l’attuale Governo di nani e ballerine). Quindi cominciamo a daziare pesantemente le merci di pessima qualità che vengono dai paesi orientali e almeno si tenti di pareggiare la bilancia tra import ed export. Poi si vada avanti ad espellere coloro che non hanno titolo a stare in Italia: le migliaia di migranti africani senza alcun motivo per rimanere qui senza lavoro, senza documenti, senza casa e la feccia di delinquenti abituali dall’est che hanno trovato l’Eldorado sulle nostre terre (nostre si fa per dire).
Si blocchino i confini delle acque territoriali e si rimandi in Libia la folla che viene a cercare in Italia quello che non c’è. Infine si eleggano manager apartitici rappresentativi e capaci  di riprogrammare ed attuare il rilancio nel mondo del Made in Italy. A cominciare dall’organizzazione del turismo di massa, alla nostra agricoltura, i nostri vini, le nostre calzature. La moda è il settore più redditizio ma si può ancora potenziare  proprio con i grandi speculatori stranieri. E poi si rilanci la nostra più grande risorsa da sempre: il turismo nelle nostre antiche città d’arte: oggi gestito malissimo e senza sintonia con le mostre delle incomparabili opere artistiche.
Basta ad altri sacrifici: liberiamoci una volta per tutte delle sanguisughe voraci che succhiano giorno per giorno quello che ci è rimasto. E non sanno neppure  da quale parte incominciare ad organizzare in modo decente la massa dei migranti calata sulle coste italiche. Una calata superiore a quella di altri Paesi d’Europa che sono in grado di difendersi chiudendo i confini.
                                                                                                                                   



lunedì 11 aprile 2016

V I S T O D A L E I - "Secondo Stato"

Se ne parla da qualche decennio e per chi non lo avesse capito si tratta di quell ’infiltrazione in tutti ranghi istituzionali e non dei nipoti dei “padrini” che hanno conseguito Master a Harvard o anche a Cambridge. E ora lavorano come magistrati, politicanti o anche assessori regionali sovente molto più preparati del comune cittadino laureato “soltanto” alla Bocconi. Sono inseriti nei poteri alti che affondano nella corruzione  e di corruzione ammantano ogni azione all’ interno del “sistema”. Roma, ovvio, è il punto focale dove agisce il malaffare, ma si può dire ormai che in tutti i capoluoghi  italiani il Secondo Stato agisce in tutti gli affari importanti. Stiamo parlando di tangenti a tutti i livelli nei quali s’infiltra la criminalità organizzata che per agire in modo proficuo ha bisogno della guida di chi sta nei dintorni del governo e dei Ministeri. Siamo in molti ad essere certi che mai l’Italia potrà uscire da questa melma vischiosa che si attacca ovunque arrivi la politica.
In Provincia quando ci sono appalti di una certa importanza, il Secondo Stato ha i suoi militanti ad assicurarsi quel “tot” che sparirà mescolato a quello da distribuire ai “pesci” piccoli.
Qualcuno afferma che tra non molto l’Italia sparirà inghiottita da un deficit insanabile dove il Secondo Stato diventerà il padrone di quello che è rimasto del Bel Paese.
Non vogliamo credere a questa ipotesi da fantapolitica, ma si sa da un pezzo ed é cosa certa che nel giro dei molti soldi, l’affare si fa  su tutto: appalti comunali, affari delle aziende municipalizzate, emergenza abitativa, campi nomadi, gestione degli immigrati.
Su questi ultimi il Secondo Stato guadagna cifre enormi, molto più che con il traffico della droga (lo ha detto un famoso indagato al telefono ad una sua collaboratrice.)
Finora è stato usato il silenziatore per mantenere con il popolo un minimo di dignità.
Adesso invece è la voce assordante del popolo che sa tutto, conosce le cosiddette magagne, le commenta ad alta voce ovunque e medita di non andare a votare.

m.alberini@iol.it


lunedì 4 aprile 2016

V I S T O D A L E I - "Italia in stasi economica"

Secondo i soloni della macro economia permane sui mercati internazionali un’alea di incertezza legata alla dinamica della crescita globale che colpisce sulla domanda delle materie  prime e sulle aspettative degli operatori di mercato.
Il dollaro troppo forte rischia di penalizzare l’economia Usa e di creare apprensione sulla crescita globale.
E in Italia potrebbe esserci, secondo la visione per i prossimi sei mesi dei  Private  banker più affidabili, una stasi di rendimenti: vale a dire zero se va bene. Il tutto dovuto alla mancanza di  coraggio  di molti Governi europei che ha portato a bassi livelli di inflazione (addirittura di deflazione) e ad un livello di crescita media dei salari quasi nullo.
Il Presidente Draghi sarà costretto ad osare ancora di più per ridare quel refolo di speranza che è sempre riuscito a smuovere i marcati.
Non scrivo di economia, ma non ci vuole un Mba a Harvard per capire che andiamo verso tempi molto grami. Per una volta non ne daremo la colpa al Presidente Renzi. Ma non ci vuole molto per capire che siamo un Paese molto arretrato rispetto all’Europa  ed anche alla Mittel Europa ( Austria, Ungheria, Slovenia ecc) che dai suoi angolini ha molto da insegnarci sia da un punto di vista dell’ordinamento legislativo che politico che della pubblica amministrazione. La quale è uno sterminato guazzabuglio  che rinfocola appunto l’ignominia burocratica della quale il nostro Paese è “campione d’incassi”. Ci riferiamo ai milioni di aventi senza diritto ad  un posto fisso e ad altri invece aventi diritto alla pensione di invalidità, i quali non riescono ad ottenerla e neanche l’accompagnamento  per invalidità permanente.
Un  fenomeno che alligna al nord mentre al sud è tutto il contrario.
La burocrazia ci ammorba più della stasi dei mercati. Senza la burocrazia, gigante costruito con pazienza da Dc in quarant’anni di potere quasi assoluto e sostenuto da tutti i governi successivi, saremmo forse più avanti della Danimarca o addirittura dell’Inghilterra. La quale fa tremare gli Europei con la sua Brexit a breve scadenza.


m.alberini@iol.it

lunedì 21 marzo 2016

V I S T O D A L E I - - "L'età dell' incertezza"

Squilibri macroeconomici, terrorismo e malattie politiche: sono queste le  maggiori piaghe delle quali tutto il mondo soffre e prima fra tutti l’Italia. La deflazione causata da un eccesso di offerta  nel settore petrolifero e nell’ultimo decennio la globalizzazione non ha giovato a nessuno a parte la Germania, il paese più produttivo. Ma i blocchi imposti ai Paesi più poveri dalla UE rovinano le loro economie indebolite e alcun  futuro positivo si può sperare da  una crescita debole.
Intanto la cattura del jidahista Saleh Abdeslam, vivo, a Molenbeeck-Bruxelles, il quale, adeguatamente fatto “gorgheggiare”, potrebbe portare ad una mappatura delle cellule presenti in tutta Europa. Quelle cellule in sonno ovunque nelle città europee.
Stiamo vivendo un periodo a dir poco inquietante sotto tutti i punti d vista. Un’età dell’incertezza che promette di durare almeno altri cinquant’anni ad essere ottimisti.
Quello che resta della politica è in continuo litigio. Persino gli alleati per le prossime elezioni legislative invece di restare uniti per la vittoria non fanno altro che combattersi per candidati più o meno improbabili. Si tratta del centro-destra in lotta verso il suicidio. Ma neanche il PD se la passa bene
L’insensatezza guida l’Italia colma di malattie politiche, di malcostume, di ignoranza delle più elementari regole del viver civile. E stiamo ancora peggiorando poiché mai come adesso siamo arrivati  a un tale numero di femminicidi. E ciò si può spiegare an
che con l’indipendenza della donna che lavora e basta a se stessa. Non è più succube dell’uomo per motivi di sopravvivenza economica: non è più quell’essere debole che sopportava persino le percosse: un fatto che a volte potrebbe forse scatenare  follia omicida nell’uomo per prevalere sulla femmina ormai ribelle.    
Adesso imperativo sarebbe toccare l’indebolimento del tessuto sociale del passato (famiglia, chiesa ecc.).
L’educazione civica, materia inserita nei programmi scolastici da Aldo Moro  50anni fa, non è mai stata praticata nelle scuole. Una materia indispensabile che deve essere insegnata proprio nella scuola a difesa anche della famiglia che ha difficoltà ad inculcare quei principi oggi dimenticati. Da tutto ciò parte l’incapacità a vivere con gli altri e a rispettarli.

m.alberini@iol.it


lunedì 14 marzo 2016

V I S T O D A L E I - "Il tracollo delle Istituzioni"

Considerata la situazione del nostro Paese, l’astensione degli aventi diritto al voto, la crisi dei sindacati e la crisi dei partiti potrebbero non essere un gran male.
Pare che sotto ogni regime si sia arrivati prima o poi a tali  problematiche che, in certi casi, sono diventate positive.
Il disagio del popolo italiano finalmente si sta manifestando. A Milano i tassisti non votano più e dicono che le Primarie sono una grandissima str… Inutile tentare di scimmiottare gli americani. Che tale nuova “congiuntura” politica porti i politici a riflettere? Non ci illudiamo. Forse  dovrebbe crollare il Colosseo prima che si sveglino in uno stato di nuova “grazia”.
Esiste una crisi della democrazia diventata in Italia un’oligarchia non più corretta da libere elezioni. Chi detiene il potere non lo molla mai. Si vedono ancora vecchi arnesi del socialismo e della DC in prestigiosissime Presidenze nella Roma infetta e dintorni.
Nel frattempo, siamo alla vigilia di una nuova crisi. Secondo i dati che emergono dalle banche senza più investimenti è cosa certa. Allegria!
E il problema migranti? Pare che Renzi incominci a domandarsi come farà d’ora in poi con i confini chiusi dalla Macedonia in su. Meglio tardi che… Infatti cosa accadrà con la bella stagione? E l’arrivo di centinaio o migliaia di disperati sulle nostre coste?
Intanto Il favoloso Draghi fa volare di nuovo le Borse (ormai non può più farne  a meno) e, tra un volo l’altro, il risparmiatore continua a perdere soldi.
Lo spettacolo dei candidati alle Amministrative è la solita farsa sgradevole. Si arrabattano per trovare la squadra oppure corrono dove pensano vi sia più concentrazione di  elettori. Il fatto è che ormai nessun uomo o donna di valore vuole entrare nell’agone politico. Significherebbe sporcarsi subito forse  prima di cominciare: già con i primi accordi. Ma se non possiamo avere persone degne che ci rappresentino chi tutelerà i nostri diritti?
Infatti questa è l’ultima preoccupazione di chi il potere lo ha raggiunto e pensa soltanto ad arricchirsi con maxi tangenti versate su conti esteri nei paradisi fiscali.
Avevano detto che ormai non ce ne sono più. Invece ce  ne sono e sempre ce ne saranno.

m.alberini@iol.it


lunedì 7 marzo 2016

V I S T O D A L E I - "Si stava meglio quando si stava peggio"


Un frase detta da milioni di Italiani dall’inizio degli Anni cinquanta. E non si rendevano conto che proprio dal 1950 fino al  settembre 2011  hanno avuto un periodo felice: senza guerre (brigate rosse a parte), tbc, sifilide, aids. E quindi la possibilità di fare sesso libero.
Purtroppo si lamentavano anche quando l’Italia era la quinta potenza economica mondiale. Vivevano con sfarzo eccessivo poiché la conquista dell’arricchimento e il materialismo cancellavano le gioie dello spirito.
Adesso stiamo passando il periodo peggiore dopo la Seconda guerra mondiale: siamo in guerra, una guerra con armi cancerogene per chi le usa e per i popoli che le subiscono, cancro e aids sono in aumento dovunque. E’ tornata la vera povertà  e siamo finiti poco sopra il livello della Grecia.
Dagli Anni settanta il rispetto umano è andato diminuendo fino a svanire quasi del tutto ai giorni nostri. I padri del 68 non sono stati capaci di educare i figli,  li hanno coperti di eccessivi privilegi. Gli hanno insegnato a ricevere e non a dare. Risultato: esistono milioni di genitori abbandonati in vecchiaia, in malattia, privi del doveroso affetto filiale. Questi brutti figli sono a loro volta infelici poiché l’egoismo non genera serenità, ma solitudine e incapacità di dare e ricevere amore.
La vita senza il brivido misterioso del sincero amore porta alla malinconia ed è peggio ancora per chi non ha interessi culturali.
Noi ci aggiriamo in metropoli simbolo di quella solitudine, della mancanza di senso della comunità, di senso civico.
Non si vede che peggioramento nel futuro per quei figli che nascono oggi in un’Europa devastata dalla discordia e da milioni di migranti presenti e in arrivo.
Dagli Anni novanta, una parte degli Italiani ha incominciato a interessarsi
di politica con il risultato di essere arrivati al disgusto generalizzato in tutti coloro i quali hanno una coscienza e ancora un po’ di amore per questo Paese devastato da bande di politici corrotti sempre più presuntuosi quando arrivano alla notorietà.
Il rimedio consisterebbe nel tornare indietro e creare una Costituzione non obsoleta con non più di trecento deputati in Parlamento, 100 senatori non elettivi in Senato,  un Premier e un Presidente della Repubblica eletti dal popolo. E’ questa l’unica promessa che Renzi pare stia mantenendo. Ricordiamoci che negli Anni cinquanta i senatori arrivavano a Roma pagandosi tutto.

m.alberini@iol.it    



lunedì 29 febbraio 2016

V I S T O D A L E I - "Siti italiani in rovina"

Dalle opere d’arte che ammuffiscono nelle cantine dei musei alle centinaia di siti disastrati già Patrimonio  dell’ Umanità fino alla Città eterna in condizioni  deplorevoli o forse anche invivibili con il Comune con circa 37 miliardi di debiti, l’Italia sta rovinando in un baratro senza fondo. Molto bello l’articolo di Claudio Magris (Corsera 27.2) . Ci paragona alla caduta dell’impero Asburgico dopo la Prima Guerra  mondiale.  Ma questo Governo ha un orecchio “da mercante” levantino quando si tratta di spendere per la gloria del nostro Paese. Si privilegiano tangenti miliardarie, distribuite ai soliti furbi che ci farebbero tornare al Pil dell’Estonia del 7,5%, e potrebbero risanare le “rovine romane”,  Pompei ecc.
Che cosa troveranno, cari lettori, i vostri nipoti (io non ne ho) quando i migranti avranno creato un melting pot color cappuccino in un Italia incapace di regolamentare in modo decente i milioni di africani, pakistani ecc. mescolati a quelli dei siriani e a tutti coloro i quali trovano comodo piazzarsi nei campi di accoglienza italici? Poi cercheranno di andarsene ma dove? Il quadrangolo Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacca ha chiuso i confini e fa passare il minimo di chi ha documenti. Alzi la mano chi si sente di biasimarli. Alcuni di questi Paesi hanno  subito il dominio dell’URSS e si sono appena rimpannucciati dopo la guerra con la Serbia. Non cercano altri guai. Hanno territori limitati che appena bastano per la loro espansione demografica.
Adesso Renzi si glorifica ancora  con la visita di Junker e le sue promesse: cerca di dare agli Italiani, ma solo a quelli afflitti da gravi problemi di udito, di vista e di limitata comprensione, il solito fumo negli occhi.
Dalla sua parte ha un pezzo di PD con la sua maxi burocrazia che gli garantisce una percentuale alta nelle urne. Può permetterselo, ma riflettiamo a cosa succederà all’Italia con un altro Governo da lui guidato fino al 2022?
Vogliamo concentrarci su questo Governo che ha lasciato sbarcare milioni di migranti (intendiamo anche quelli che in parte hanno proseguito in Europa) senza sapere chi sono ne’ prendergli le impronte, molti dei quali oggi delinquono nelle nostre periferie oppure a Roma vanno in massa a protestare perché non hanno casa, lavoro e quant’altro?
Come è possibile che gli Italiani non capiscono che sono di continuo presi in giro e non abbiano il coraggio di ribellarsi? Ci sono due opzioni:  battaglie in piazza oppure astensione totale nelle urne anche da parte dei burocratizzati ma che desiderano un Paese con il Pil dell’Estonia e se si ribelleranno  riusciranno ad avere comunque il famoso “posto fisso”.


m.alberini@iol.it 

lunedì 15 febbraio 2016

V I S T O D A L E I - "L'Italia in caduta libera"

Cara Mariella Alberini,
siamo un popolo sopraffatto dalla caduta libera dell’Italia. Ragazzi, avete perso il midollo celebrale? Con la grande battaglia per l’insediamento nelle poltrone di Comando, negli Italiani non si intravvede la serietà e le preoccupazioni necessarie per salvare il Paese dalla grave recessione in cui si trova. Un debito pubblico da capogiro, oltre ai debiti contratti dalle Regioni, Province, Comuni, di cui moltissimi in stato fallimentare. Fabbriche e Artigiani che hanno chiuso bottega a causa della politica Fiscale distruttiva. Un Padano rammollito dalle chiacchiere che circolano dice: preferirei Maroni a capo del Governo perché ha i baffetti e in ogni pelo c’è un desiderio sessuale compromettente. Un altro dice: io vorrei Monica Bellucci, almeno ci rallegrerebbe lo spirito. Forse non avete capito che è in gioco il presente e il futuro del nostro Paese. Occorre pescare, in ambiente diverso dalla politica tradizionale, persone capaci di riportare il paese agli antichi splendori con programmi alla mano. Io, per prima cosa farei erigere ventimila croci a Roma, per riscattare il debito pubblico rubato dalla politica in cinquant’ anni di regimi truffaldini. Ridurrei i costi della Politica per favorire lo sviluppo del paese. Eliminerei tutte le centrali a Carbone, Petrolio, Gas con sistemi a Energie Naturali. I Ministeri sono nella Capitale e li devono rimanere, migliorando l’efficienza e condizionando le rimunerazioni alle presenze effettive. Il programma integrale è disponibile su richiesta.

Lettera ricevuta via e-mail

Gentile lettore,
numerosissime lettere sono su questo tono. Ma bisogna aggiungere che gli Italiani davvero capaci e onesti scelgono strade molto diverse e non sono attratti dalla palude della politica. Ormai siamo tutti disperati della gravissima situazione del Paese. Molti auspicano il ritorno a una dittatura purché illuminata. Sogni irrealizzabili, ma ci danno una visione chiara del febbrile disagio in cui stiamo vivendo. Le sue immagini folcloristiche sono divertenti.  Ma, battute a parte, sono davvero tanti che vorrebbero al Governo una mano forte per riformare tutto il sistema ormai completamente degenerato. E non sarà certo di Renzi quella mano. Anche se balla un po’ dappertutto senza concludere nulla.  L’antica atarassia dell’italico ha lasciato il posto all’angoscia del domani. Tutti si chiedono cosa succederà. E tutti continuano a non identificare alcun soggetto politico in grado di rimediare davvero la situazione. Intanto continuano gli scandali e l’invasione dei migranti, i quali non trovano in Europa quello che vorrebbero. E l’Europa, sempre in ritardo, si è accorta da pochissimo che non sa più dove metterli. Oggi agli italiani non piace più nessuno: ne’ la Destra e tanto meno la Sinistra. I Greci antichi ci hanno lasciato un grande insegnamento: in politica l’alternativa è tra vivere sotto l’egemonia di pochi o sotto l’egemonia della plebe. Adesso in Italia è stata inventata la terza strada: vivere nel nulla con il grande incubo degli attentati. Ma non si potrà andare avanti così. E allora? Il fantasma di Mussolini, un figlio del popolo, aleggia su “questo volgo disperso che patria non ha”, come scriveva Alessandro Manzoni. In effetti oggi la parola patria è diventata obsoleta. E purtroppo anche la dignità, la serietà, la religione, la solidarietà umana sono termini ormai vuoti del loro significato. Bisognerebbe riuscire a tornare indietro di almeno un secolo per poter andare avanti
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m.alberini@iol.it





lunedì 8 febbraio 2016

V I S T O D A L E I - "Unioni civili e giovani di domani"

Il problema delle unioni civili è un problema della società odierna, ma non si possono dimenticare le parole di Papa Francesco al riguardo: “Esse non possono riguardare l’Istituto della famiglia ne’ l’unione rappresentata dal matrimonio fra persone di sesso diverso,”
Oggi stiamo vivendo in un periodo oscuro con sempre maggiore di mancanza di rispetto umano, di educazione, di convivenza civile nelle strade, nei locali e mezzi pubblici. Alla signora anziana oppure ad una donna in gravidanza avanzata, il giovane italiano come il giovane africano non cedono il posto con la massima indifferenza.
Come vogliamo  si comportino i figli adottivi delle coppie gay che vivono in casa con due uomini o due donne? Quale tipo di vita e di educazione normale possono avere con due padri o due madri?
I genitori eterosessuali cinquantenni oggi conoscono molto poco le regole della vera educazione: quella inculcata con anni di attente cure severe ma affettuose. E quindi già i ventenni di oggi sono ignari  del normale comportamento  rispettoso sia in casa che per le strade cittadine.
Il linguaggio scurrile è ormai un’abitudine dovunque e purtroppo quasi non stupisce più nessuno. Chi scrive  ha ricevuto  l’ultima sberla materna a vent’anni per essere uscita con l’eye liner sulla palpebra superiore.
Fino a trent’anni fa esistevano le signorine vestite da ragazze di buona famiglia. Oggi dopo i venticinque anni hanno diritto ad essere chiamate signore senza essere sposate, ma con le vere signore hanno ben poco in comune. Girano paludate alla moda più ridicola che le imbruttisce e le rende tanti cloni senza alcun vero charm.
Fascino, una parola della quale le giovani di oggi hanno dimenticato il significato: un miscuglio di vera eleganza, di femminilità nascosta, a volte casta e tanto più sexi dell’esposizione sfacciata dei loro attributi. Del tutto ignare che l’uomo preferisce spogliare una donna piuttosto che trovarsela già seminuda.
Eppure esistono ancora i film in bianco e nero dove si possono ammirare le vere belle donne vestite con suprema eleganza e signorilità che si muovevano leggere in quel mondo ancora civilizzato. Si chiamavano Grace Kelly, Ingrid Bergman, Laureen Bacall ecc.


m.alberini@iol.it          

lunedì 1 febbraio 2016

V I S T O D A L E I - "Quegli insopportabili salotti televisi"

Ormai gli Italiani fanno esercizio di zapping a slalom per evitare i troppi dibattiti- contenitori-salotti televisivi sulla deprimente politica nazionale. Non se ne può più di ascoltare imbecillaggini di ogni genere che i vari “soloni” cattedratici propinano al popolo italiano pensando ci sia ancora qualcuno che gli presti fede.
L’ultima “perla” è che, in fin dei conti, abbiamo qualche necessità di rimpolpare la popolazione europea con i nuovi nati dei migranti e quindi essi costituiscono una vera risorsa. In realtà, di risorse sono soltanto consumatori a iosa.
Mai l’Italia è andata così male con l’avvento di sedicenti consulenti dalle sentenze più assurde. Mai l’Italia è andata così male (vedi capitolo Banche) per l’intervento di banchieri ladri. Temerario è fare un distinguo poiché ormai sono tutti ben inquadrati su quella china. Si continua a dire che le Banche sono solide e il risparmio è tutelato quando vediamo schiere di cittadini vittime delle Banche “salvate” dal Governo.
Temerario come sempre è anche il Presidente del Consiglio, il quale continua impavido a comparire ogni nano secondo in televisione. E, tra una visita e l’altra a Frau Merkel, a sparare il suo ottimismo privo di riscontri: gli italiani si chiedono se non potrebbe accorpare queste trasferte dato il suo “lavoretto” ancora da svolgere a Palazzo Chigi.
Un'altra ripetuta notizia sul debito pubblico:  oggi è di 2.300 miliardi, ma da domani incomincerà a diminuire non si sa in virtù di quale santo: a noi sembra sempre in aumento, ma potremmo anche sbagliare non tenendo conto dell’illustre parere del Ministro Padoan e l’esito inconsistente della famosa Spending Review.
Nel 2015, I famosi licenziati da posto fisso dello Stato sono stati circa 220. Negli anni precedenti la cifra si è sempre aggirata sulle 200 unità. Sono come quell’impiegato delle Poste che durante due anni non si è presentato al lavoro, salvo nei giorni di ritiro di busta-paga: licenziato ha fatto ricorso ed è stato riassunto.
Di tali paradossi l’Italietta è colma. La cultura del famoso “posto fisso” è così radicata da disincentivare qualunque velleità lavorativa non soggetta alle estreme tutele garantite dallo Stato.
Ma tant’è, amici lettori: a Roma affitto e posto fisso sono la massima aspirazione del cittadino che “tiene famiglia”.

m.alberini@iol.it





lunedì 25 gennaio 2016

V I S T O D A L E I - "Sospedere Schengen al più presto"

La marea di migranti che sta sommergendo l’Europa impone la decisione concorde di sospendere la libera circolazione di tutti in base al Trattato di Schengen. Non ci vengano a dire che costituirebbe il fallimento europeo. Anzi darebbe un segnale di compattezza nel prendere una decisione comune per difendere l’Europa  da un invasione ormai incontrollata. Quindi ad estremi mali estremi rimedi. Ricordiamo ancora che la quasi totalità di migranti già in Europa cerca una qualità di vita mai ottenibile nei loro Paesi. Nemmeno un decimo di questa folla ha la caratteristica del rifugiato politico. E  nessuno arriva con la determinazione di integrarsi imparando subito la lingua e osservando le leggi. Non vogliono lavorare seguendo gli schemi delle rispettive nazioni. Una gran parte finisce per delinquere e da qui stupri per strada, assassini di donne inermi o, come minimo,  derubate della borsa delle spesa.
Le nostre carceri abbondano di detenuti extracomunitari e non si capisce perché il Ministro Alfano non ne rispedisca la maggior parte  a delinquere neri loro Paesi. Si dice che dopo l’espulsione ritornano. Ci sembra complicato tornare da Kinshasa una volta arrivati là. Il problema è il Governo lassista su questi argomenti da sempre.  Prenda esempio dalla velocità con la quale Austria, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca e Slovacchia ecc.
Quindi sospendere Schengen per almeno un paio d’anni e ripristinare severi controlli, ci sembra l’unica vera difesa contro un’invasione per ora pacifica, ma non sappiamo se lo rimarrà.  Abbiano visto le stragi di Parigi e le notti di Cologna ad opera di immigrati selvaggi e senza alcun ritegno con il permesso di libera circolazione.  E’ impensabile che una massa incontrollata di mussulmani si integri nel rispetto della donna, delle leggi e della nostra cultura paritaria faticosamente raggiunta dal gentil sesso. Non esiste altra soluzione per difendere l’Europa da invasori incivili sotto le spoglie di migranti.

m.alberini@iol.it






lunedì 18 gennaio 2016

V I S T O D A L E I - "Lo Stato islamico non esiste"

Fino a quando le bande di tagliagole dell’Isis continueranno il loro blitz afro europei con l’assurdo pretesto di difendere l’Islam sciita mentre i loro capi, sostenuti da non si sa chi cercano soltanto di crearsi un potere politico di qualche consistenza, riusciranno soltanto ad attirarsi i caccia bombardieri  di tre quarti  del mondo  con il loro carico di ordigni di ultima generazione.
Così oggi si trovano un territorio avvelenato da scorie di ogni genere, città fantasma dove si aggirano scheletri umani minati da fame e malattie.
Non è la Terza guerra mondiale. Nessuno vuole la distruzione del pianeta tramite armi nucleari.
Di certo gli Stati Unti hanno effettuato molti drammatici errori con l’attacco all’Iraq e l’esecuzione di Saddam Hussein che, se potessero, ancor oggi vorrebbero far tornar in vita. Perché lui sì era in grado di mantenere un equilibrio in quell’area dominata da tribù da sempre in conflitto tra loro. Gente sanguinaria ancora con usi e costumi medioevali.
Intanto altri errori madornali hanno provocato la Primavera araba ed eliminato Presidenti moderati con Bel Alì e Mubarak che erano riusciti a creare una certa prosperità e stabilità nei loro Paesi.
L’Isis tenta con i soliti blitz sanguinari di destabilizzare ulteriormente queste nazioni travolte dalla mancanza di guida sicura. Non si rendono conto i taglia gole del Califfo che  le forze della coalizione una volta sistemati le loro “piccole” diatribe politiche si scateneranno insieme con tutte le Intelligence coalizzate per distruggere  le loro teste a capo di strategie assurde, assetate di potere e non certo desiderose di difendere le Sure del Corano.
m.alberini@iol.it


lunedì 11 gennaio 2016

V I S T O D A L E I - "Espulsioni immediate per aggressioni contro le donne"

Cara Mariella Alberini,
sono disgustato per tutto quanto sta accadendo per mano mussulmana nel mondo occidentale ed altrove. Non credo affatto in questo governo incapace di mettere un limite all’ invasione dei migranti. Adesso vogliono persino concedere il voto a chi ha preso la residenza italiana alle prossime elezioni amministrative. Basta così. Se Renzi non smette di mandarli a prendere in mezzo al Mediterraneo spero che gli Italiani lo puniscano pesantemente nelle urne…

Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro amico lettore,
“disgusto” è troppo poco per definire la situazione Italia sovraccarica di migranti, dei quali molto pochi sono i rifugiati politici. Qui si arriva soprattutto per ambire alla qualità di vita europea, ma non basta. Qui si arriva per depredare, uccidere, violentare donne e bambini ecc. E noi cosa facciamo? Continuiamo ad andare a prenderli finno al largo delle coste libiche. Come è possibile che i politici non vogliano capire che è impossibile continuare in questo modo? 
La Germania, penalizzata dai fatti di Cologna ed Amburgo, ha già deciso l’espulsione dei responsabili e fatto cadere la testa del Capo della Polizia di Cologna. Ma loro hanno una Merkel che, pentita dell’apertura data, sta reagendo in modo immediato. Non è certo un Renzi che fa finta di niente qualunque cosa accada per prendere i soldi stanziati dall’Europa per i migranti.
Altre nazioni europee, come Danimarca, Norvegia, Svezia, Repubblica Ceka, Ungheria, Serbia, Croazia, Slovenia ecc  prendono tute le precauzioni possibili: tutti tranne l’Italia.
La politica dell’Unione Europea si pone il problema in termini preoccupati e noi cosa facciamo? Ci avvitiamo di più nella crisi affatto scongiurata malgrado i proclami del signor Renzi. Vien da chiedersi come si può ridurre la disoccupazione quando siamo sempre più afflitti da gente in cerca di lavoro.
Non abbiamo le risorse per Protezione Sanitaria, alloggi, contributi di disoccupazione ecc. Ma si continua ad accogliere come fossimo un Paese con il doppio di territorio e in brillante situazione economica.
Tra l’altro adesso abbiamo anche le proteste di piazza dei signori migranti scontenti dell’ospitalità. I quali sembrano tanti No global conciati con cappucci a nascondere ceffi minacciosi. Continui così signor Renzi con il suo Governo di procaci donzelle.

m.alberini@iol.it


lunedì 4 gennaio 2016

V I S T O D A L E I - "2016, stagione esplosiva"


Non so se in questo “dopo vacanze” natalizie ci si renda conto che siamo immersi in una stagione esplosiva sotto tutti i punti di vista. L’unico sempre ottimista e ridanciano è il Premier Renzi. Il quale continua a vendere risultati mai ottenuti e non gli piace affatto “vedere” la realtà disastrosa in cui siamo immersi.
Intanto il cittadino ha perso la fiducia nelle banche, baluardo di custodia dei suoi sudati risparmi. Gli imprenditori non esistono più e quindi non si crea lavoro ed è ridicolo continuare a proclamare la diminuzione delle  percentuali di disoccupazione.
La grandi aziende, i nostri ex fiori all’occhiello, sono passati in mani straniere e nel 2015, 30.000 esercizi commerciali hanno chiuso.
In Italia, con l’immigrazione  si sono formati numerosi gruppi etnici. Il nucleo proveniente dall’Africa subsahariana non vuole inserirsi nel lavoro produttivo e preferisce farsi mantenere dal nostro Stato.
L’etnia araba è una mina vagante senza alcun controllo. Produttiva, invece, è quella cinese ormai subentrata negli esercizi ceduti dagli Italiani come bar e tabaccherie: con grave disagio del cittadino data la mancanza di conoscenza dei cinesi con la lingua italiana.
Però i cinesi pullulano anche come parrucchieri, sarti, informatici ecc a prezzi stracciati. Il tutto ci pone davanti ad un infimo degrado inarrestabile. Per non citare l’etnia vagante dell’est, specializzata in furti e rapine.
Dispiace presentare a voi, cari lettori, questa realtà deprimente all’inizio di questo 2016 in pesanti difficoltà. Ma anche voi ne siete di certo consci e spettatori inermi e colpiti.
Non ultima è la spaventosa polveriera medio orientale impegnata in una guerra a poca distanza dalle nostre coste.
Non si riescono a captare i motivi di fondo che hanno indotto l’Arabia Saudita a creare un’ ulteriore, gravissima esplosione di vendetta (Fatwa) da parte dell’Iran: uno Stato sciita pericoloso, importantissimo nello scacchiere mondiale.
Nel frattempo ci annunciano che ormai in Europa abbiamo un ulteriore Stato, formato da 72 milioni di migranti (Corsera 27 dicembre 2015). Il quale grava sull’economia  di tutta l’Unione Europea.
Siamo immersi in una dimensione completamente diversa dalle nostre aspettative. E alla quale siamo del tutto impreparati. Non sarà certo questo governo o il prossimo a delineare un’azione per arginare l’ondata umana invasiva che pare possa protrarsi fino al 2050. Che fare? Malgrado tutto ancora i più sinceri auguri di prospero anno nuovo.


m.alberini@iol.it