Non so se in questo “dopo vacanze” natalizie ci si
renda conto che siamo immersi in una stagione esplosiva sotto tutti i punti di
vista. L’unico sempre ottimista e ridanciano è il Premier Renzi. Il quale
continua a vendere risultati mai ottenuti e non gli piace affatto “vedere” la
realtà disastrosa in cui siamo immersi.
Intanto il cittadino ha perso la fiducia nelle banche,
baluardo di custodia dei suoi sudati risparmi. Gli imprenditori non esistono
più e quindi non si crea lavoro ed è ridicolo continuare a proclamare la
diminuzione delle percentuali di
disoccupazione.
La grandi aziende, i nostri ex fiori all’occhiello,
sono passati in mani straniere e nel 2015, 30.000 esercizi commerciali hanno
chiuso.
In Italia, con l’immigrazione si sono formati numerosi gruppi etnici. Il
nucleo proveniente dall’Africa subsahariana non vuole inserirsi nel lavoro
produttivo e preferisce farsi mantenere dal nostro Stato.
L’etnia araba è una mina vagante senza alcun
controllo. Produttiva, invece, è quella cinese ormai subentrata negli esercizi
ceduti dagli Italiani come bar e tabaccherie: con grave disagio del cittadino
data la mancanza di conoscenza dei cinesi con la lingua italiana.
Però i cinesi pullulano anche come parrucchieri,
sarti, informatici ecc a prezzi stracciati. Il tutto ci pone davanti ad un
infimo degrado inarrestabile. Per non citare l’etnia vagante dell’est,
specializzata in furti e rapine.
Dispiace presentare a voi, cari lettori, questa realtà
deprimente all’inizio di questo 2016 in pesanti difficoltà. Ma anche voi ne
siete di certo consci e spettatori inermi e colpiti.
Non ultima è la spaventosa polveriera medio orientale
impegnata in una guerra a poca distanza dalle nostre coste.
Non si riescono a captare i motivi di fondo che hanno
indotto l’Arabia Saudita a creare un’ ulteriore, gravissima esplosione di
vendetta (Fatwa) da parte dell’Iran: uno Stato sciita pericoloso,
importantissimo nello scacchiere mondiale.
Nel frattempo ci annunciano che ormai in Europa
abbiamo un ulteriore Stato, formato da 72 milioni di migranti (Corsera 27
dicembre 2015). Il quale grava sull’economia
di tutta l’Unione Europea.
Siamo immersi in una dimensione completamente diversa
dalle nostre aspettative. E alla quale siamo del tutto impreparati. Non sarà
certo questo governo o il prossimo a delineare un’azione per arginare l’ondata
umana invasiva che pare possa protrarsi fino al 2050. Che fare? Malgrado tutto ancora
i più sinceri auguri di prospero anno nuovo.
m.alberini@iol.it