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lunedì 4 gennaio 2016

V I S T O D A L E I - "2016, stagione esplosiva"


Non so se in questo “dopo vacanze” natalizie ci si renda conto che siamo immersi in una stagione esplosiva sotto tutti i punti di vista. L’unico sempre ottimista e ridanciano è il Premier Renzi. Il quale continua a vendere risultati mai ottenuti e non gli piace affatto “vedere” la realtà disastrosa in cui siamo immersi.
Intanto il cittadino ha perso la fiducia nelle banche, baluardo di custodia dei suoi sudati risparmi. Gli imprenditori non esistono più e quindi non si crea lavoro ed è ridicolo continuare a proclamare la diminuzione delle  percentuali di disoccupazione.
La grandi aziende, i nostri ex fiori all’occhiello, sono passati in mani straniere e nel 2015, 30.000 esercizi commerciali hanno chiuso.
In Italia, con l’immigrazione  si sono formati numerosi gruppi etnici. Il nucleo proveniente dall’Africa subsahariana non vuole inserirsi nel lavoro produttivo e preferisce farsi mantenere dal nostro Stato.
L’etnia araba è una mina vagante senza alcun controllo. Produttiva, invece, è quella cinese ormai subentrata negli esercizi ceduti dagli Italiani come bar e tabaccherie: con grave disagio del cittadino data la mancanza di conoscenza dei cinesi con la lingua italiana.
Però i cinesi pullulano anche come parrucchieri, sarti, informatici ecc a prezzi stracciati. Il tutto ci pone davanti ad un infimo degrado inarrestabile. Per non citare l’etnia vagante dell’est, specializzata in furti e rapine.
Dispiace presentare a voi, cari lettori, questa realtà deprimente all’inizio di questo 2016 in pesanti difficoltà. Ma anche voi ne siete di certo consci e spettatori inermi e colpiti.
Non ultima è la spaventosa polveriera medio orientale impegnata in una guerra a poca distanza dalle nostre coste.
Non si riescono a captare i motivi di fondo che hanno indotto l’Arabia Saudita a creare un’ ulteriore, gravissima esplosione di vendetta (Fatwa) da parte dell’Iran: uno Stato sciita pericoloso, importantissimo nello scacchiere mondiale.
Nel frattempo ci annunciano che ormai in Europa abbiamo un ulteriore Stato, formato da 72 milioni di migranti (Corsera 27 dicembre 2015). Il quale grava sull’economia  di tutta l’Unione Europea.
Siamo immersi in una dimensione completamente diversa dalle nostre aspettative. E alla quale siamo del tutto impreparati. Non sarà certo questo governo o il prossimo a delineare un’azione per arginare l’ondata umana invasiva che pare possa protrarsi fino al 2050. Che fare? Malgrado tutto ancora i più sinceri auguri di prospero anno nuovo.


m.alberini@iol.it