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lunedì 24 giugno 2013

VISTO DA LEI - "L’estate italiana e l’abusivismo selvaggio"

Cara Mariella Alberini,
tutti i propositi di riforme piccole e grandi in elaborazione nel Governo di certo si arenano durante il periodo estivo e vacanziero. Intanto nessuno si preoccupa dell’Italia che puntualmente arde di incendi dolosi, di tratti di mare inquinati dall’abusivismo selvaggio dei villeggianti, della mancanza di sorveglianza e tutela del patrimonio culturale invaso da orde di turismo di massa.  Si aspettano le ferie estive come una salvezza, ma sovente diventano uno stress costosissimo disturbato dalle solite magagne mai  regolamentate da chi di dovere…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail 

Carissimo lettore,
lungo le coste del Bel Paese sono stati emessi provvedimenti di demolizione di costruzioni abusive realizzate negli ultimi anni. Il primato spetta alle regioni della Campania e della Sicilia. Ma finora sono state demolite solo il 4% delle costruzioni incriminate e l’inadempienza si protrarrà all’infinito poiché esiste una serie di cavilli giuridici legalizzati che non permettono l’esecuzione di queste ordinanze. Tutto ciò comporta evasione dell’IMU, evasione di IRPEF, evasione della tassa d’acquisto del compratore e di un’infinità di altri furtarelli. Sappiamo bene che l’Italia arde in estate di fuochi per la maggior parte dolosi e non esiste una legislazione che punisca tali reati. Anni addietro si vociferava che fossero addirittura gli addetti temporanei, impiegati dalla Forestale, che li provocavano per avere il rinnovo del contratto. Questi incendi massacranti di intere aree  boschive sovente minacciano abitazioni e traffico automobilistico stradale e autostradale. Si dovrebbe porre una chiara legge che permetta alle Forze dell’Ordine di incriminare i piromani tante volte sorpresi sul fatto e mai puniti.  Altra piaga estiva lo scorrazzare di natanti a motore di tutte le stazze: dai motoscafi giganteschi, ai gommoni, alle famigerate motorette acquatiche che falciano bagnanti e subacquei con molta frequenza.
Non dimentichiamo il dolo di Comuni inefficienti nel far funzionare i depuratori che inquinano le acque prospicienti i loro territori. Acque di aspetto cristallino che provocano congiuntiviti, eritemi, infezioni della pelle ecc. E manca del tutto la sorveglianza sulle spiagge, sia nelle parti libere che a pagamento, dove non esiste un civile comportamento da parte dei villeggianti e dei turisti che urlano, alzano il volume dei dispositivi per musica all’aperto e non si peritano di infastidire i vicini con conversazioni a voce stentorea o giochi che vanno dal tamburello al pallone. Insomma l’agognata vacanza in spiaggia sovente diventa un purgatorio  illimitato.
L’estate dovrebbe  essere accuratamente tutelata sia nelle città d’arte che nella splendida natura marina e montana poiché è ancora l’unica fonte certa di reddito, oggi molto diminuito, per l’Italia affogata nella crisi.
m.alberini@iol.it


lunedì 17 giugno 2013

VISTO DA LEI - “Corruzione e peggiocrazia continuano”

Gentile Signora Alberini,
leggo  i suoi articoli su “Visto da lei” sempre centrati e attuali  verso la pesantissima situazione economica   italiana. Credo che non si arriverà mai a capo del problema se non ci decideremo  ad affrontare la questione di fondo: l'Italia si regge su un sistema di democrazia liberale col suo necessario complemento di economia di mercato, o appartiene alla famiglia di quei sistemi che l'economista Arrigo Bordin definiva di "intervento arbitrale", con un sistema politico ambiguo, se non francamente autoritario? Da vecchio liberale, non posso che preferire la prima alternativa. Quindi sorge il problema delle fonti di finanziamento delle imprese che deve essere affidato non più alla spesa pubblica ed al credito bancario, ma ai ricavi ed al mercato dei capitali di rischio. Per il primo corno del problema, occorre varare, come già avviene in altri paesi industrializzati, una legge che stabilisca un tempo normale di pagamento delle fatture, in modo da avere tempi certi nei debiti e nei crediti…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile amico,
dobbiamo forse ripetere che l’Italia è tutta da rifare perché è stata massacrata da decine di Governi fasulli? Oggi  per trovare una strada che riconduca il Paese ad un minimo di normalità economica bisognerebbe cambiare il comportamento di chi gestisce lo Stato: dal Presidente della Repubblica all’ultimo bidello della scuola elementare. Quanto l’attuale Governo proclama di fare sulle prime pagine dei quotidiani è quello che  viene letto da anni. Se l’attuazione di ciò si fosse avverata non saremmo in queste condizioni. La corruzione è talmente radicata che persino i prefetti vengono incriminati per reati economici: addirittura per esportazione di capitali all’estero.
Si parla di creare lavoro e intanto i Comuni, indebitati fino all’osso, continuano ad assumere personale evidentemente raccomandato dai soliti SANTI politici: aggravando in modo esponenziale l’economia dello Stato. E l’attuale Governo, in controtendenza, annuncia tagli di Province , Regioni, Organismi statali  ecc. E’  vero:  siamo in mano ad un sistema ambiguo e autoritario, il quale sta generando miseria e crollo della parte sana del nostro Paese. Non si può definire in altro modo un sistema che continua ad  autorizzare questa mastodontica burocrazia, cancro mortale dell’Italia, allo scopo di continuare a raccogliere voti. Anche se ormai il maggior partito è quello dell’ astensionismo  ad oggi  arrivato al circa il 60% ma,  guarda caso, si tiene conto soltanto della piccola percentuale di voti  delle truppe della sinistra irreggimentate dal PD.
Infatti solo i comunisti hanno votato alle ultime amministrative creando governi  locali di sinistra che non esprimono affatto la volontà della maggioranza dei cittadini italiani.
Siamo troppo pessimisti a temere inettitudine e attendismo dal nuovo Governo?  
m.alberini@iol.it

lunedì 10 giugno 2013

VISTO DA LEI - “Taci, il nemico ci ascolta”

Cara Mariella Alberini,
adesso anche Obama si trova in difficoltà per l’eccesso di intercettazioni e controlli che l’apparato pubblico esercita sulla popolazione. In Italia, da quando abbiamo dichiarato che la privacy dei cittadini va difesa, abbiamo istituito un organo di garanzia. Però ho l’impressione che non siamo mai stati tanto controllati come oggi. Quali sono secondo lei i vantaggi e gli svantaggi derivanti da questa sorta di “tutela”?
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
in una società multirazziale, come quella americana, che  sta dilagando in tutto il l’Occidente, le libertà istituzionali sono esposte ai fanatismi politici, religiosi, ideologici e delinquenziali. Quindi i Governi sono costretti ad opporre un sistema efficace per la difesa della cittadinanza. Dopo le migliaia di incursioni terroristiche sparse per tutto il pianeta, è imperativo cercare di contrastare ogni forma di attacco contro la società civile. E’ logico che, un eccesso di sorveglianza all’interno del sistema privato, crei un’insofferenza e una protesta da parte del cittadino. Però Obama fa quello che facevano i suoi predecessori dai Bush fino ai Roosvelt con motivazioni diverse. A proposito di Franklyn Delano  Roosvelt, va ricordato che, dopo l’attacco a Pearl Harbour,  quando gli Stati Uniti entrarono in guerra con il Giappone, fece internare in campi di concentramento, appositamente creati, circa due milioni di cittadini americani di origine nipponica: un esempio di difesa precauzionale contro eventuali casi di spionaggio. Una psicosi diffusa in tutti gli USA in quei tragici giorni. Oggi con l’evoluzione tecnologica, usata dai dissidenti rivoluzionari, non si può far altro che  contrastarli con una tecnologia ancora più avanzata.
Riguardo l’Italia, la nostra privacy  è un colabrodo:  sia su Internet che sulle linee telefoniche private esiste una miriade di interferenze di natura commerciale. E non si potrà mai distinguere tra tante l’ingerenza cautelativa degli organi dello Stato. Il quale, per controllare terrorismo,  criminalità organizzata, evasione fiscale, usa una estesa rete di controllo sovente in deroga con l’etica civica e civile. Che fare? Nulla se vogliamo continuare a utilizzare quell’informatica che ormai è la base vitale del nostro vivere quotidiano. Se da un lato facilita completamente la comunicazione immediata, dall’altro martirizza la vita famigliare e i normali rapporti interpersonali ormai snaturati  da personal computer, Internet, iPad, smartphone, iPod, Black Berry, web TV ecc.     

m.alberini@iol.it

lunedì 3 giugno 2013

VISTO DA LEI - “Italia indietro tutta”

Gentile Mariella Alberini,
purtroppo pare che agli assurdi e tragici eventi politici che si susseguono ormai da molti anni nella nostra nazione, non si voglia o non si riesca a porvi la parola "FINE". L'ultima vicenda a cui assistiamo da alcuni mesi è quella evidenziata dal Movimento cinque stelle. Ritengo che Grillo abbia realmente sprecato una grande occasione di rinnovamento per la guida politica italiana. Da molti, egli era stato considerato "l'ultima spiaggia" di partecipazione sulla quale approdare per salvarci tutti. Purtroppo, non ha inteso il grido di disperazione elevatosi dagli italiani stanchi di parole e di soprusi evidenti, ma speranzosi in nuovi fatti che avrebbero dovuto sollevare innanzi tutto la nostra economia. Se i grillini neo eletti in Parlamento avessero posto quali punti pregiudiziali per una fattiva collaborazione politica temi, come per esempio: riduzione vera ed attuata in brevissimo tempo del numero dei parlamentari; riduzione sostanziosa ed immediata degli stipendi e degli appannaggi dei parlamentari; revisione in ribasso delle ritenute erariali con particolari sgravi per le famiglie bisognose e con figli disoccupati maggiorenni e con aumento delle percentuali di ritenute per i redditi medio alti; rapida indagine seguita da sequestro e incasso in conto Erario dei beni dimostrabili acquisiti dai partiti a seguito di finanziamenti illeciti a loro erogati; rilevazione e soppressione degli Enti pubblici inutili; lasciando per dopo la situazione della riduzione clientelare di Enti e Società legate alla politica...  certamente la stragrande maggioranza della popolazione avrebbe inteso l'onestà morale e politica di Grillo e lo avrebbe incoronato "Re" degli italiani. Così, purtroppo, il nostro Beppe ha dimostrato di essere solo un dei tanti... buon parlatori?  Si certo!  Ma inefficienti quanto a salvaguardare, moralizzare e rilanciare, soprattutto, la grande "Res publica"  col "sottobosco" ad essa legato, di questa povera Nazione.        

Gentile Mariella
anche le comunali hanno lasciato un segno importante e significativo, abbiamo finalmente raggiunto un livello di astensionismo da nazioni mature. Finalmente, chi non si sente rappresentato da questa banda bassotti, non va a votare. Il 50% di astensioni a Roma, poco meno nel resto del paese. Tra i votanti, io ne ho discusso almeno con un centinaio tra amici e colleghi, i più votano il minor dei mali o per retaggi ancestrali tipo: "se non vai a votare ti vengono le croste". Il diritto di dire la propria!!! Peccato che quando hai ben detto la tua, questa banda di millantatori continui impunemente a farsi i propri porci comodi, a prescindere dalle promesse preelettorali. L'intento più gettonato tra le mura domestiche? Alla domanda: "potendo, come tratteresti il politico?", "lo incarcererei a vita" o anche peggio. Ho sentito le solite, vacue frasi di circostanza: "preoccupa l'astensione", "si impone un momento di riflessione", "è necessario che i cittadini si rinnamorino della politica".
Si rendono conto lor signori che, tolti i voti orientati verso il minor dei mali, i prescelti governerebbero con il 5% dei consensi? Mariella, secondo te, quando questi fenomeni si ritrovano per riflettere, cosa si dicono dopo aver ... pensato ... a patto che ne abbiano i mezzi ? Si cercano le coperture, che con il modus pensandi di oggi non ci sono, ma ci sarebbero se ... Se semplicemente ci si rendesse conto che, i costi della politica sono spaventosi ed ancora più spaventosi sono i costi della spesa pubblica. Bisogna che ci si renda conto che, quando l'economo di un pubblico apparato va a fare la spesa, paga un prezzo che è due o tre volte quello del mercato corrente, mentre, paradossalmente, in un regime di concorrenza, dovrebbe essere in grado, vista la mole di acquisti, di spuntare prezzi vantaggiosissimi. Come mai? Alla domanda potrebbe rispondere anche un celebroleso. Se poi ci mettessimo a recuperare seriamente l'evasione e non permettessimo l'elusione, saremmo la nazione più florida del lotto. Letta dice: "è difficile ma ci proveremo con tutte le nostre forze." Mio caro Letta, tra l'altro mi sei simpatico, ma se quel tuo: "con tutte le nostre forze" è quello che stiamo intravedendo, lascia stare e non perdere tempo.
Se si pretende di abbattere un dinosauro con l'ausilio di una cerbottana, fatta con la cannuccia di una bic e dei chicchi di riso, come diciamo noi dell'alto milanese: "lasa sta parchè le cume daghi ul zuquar a l'asniin". Provate a leggere il testo di una legge, di un decreto o di una direttiva e poi ditemi se non vi viene voglia di prendere il redattore e di defenestrarlo a calci in culo. Domanda: ma, li scelgono di proposito tra i più imbecilli? Ho 62 anni, sono un professionista e lavoro da 40 anni. Ad oggi, mi restano ancora 4 anni di lavoro. Si ha l'impressione di svuotare il mare con un cucchiaino mentre i parassiti te lo riempiono a secchiate.
Lettere firmate, ricevute via e-mail

Cari lettori,
ascoltando ieri un piccolo dibattito nel Tg di Mentana  tra il Segretario amministrativo del PD e un parlamentare dell’M5S si palesava in modo evidente l’assurdità delle posizioni politiche. Mentre il rappresentate PD perorava la bontà del finanziamento dei Partiti, il parlamentare grillino faceva sommessamente notare  che fino al 1974 il finanziamento pubblico in Italia non  esisteva. Come facevano i Partiti? Non spendevano e spandevano come fanno oggi i grillini. Glissiamo sul fatto che i Partiti del cosiddetto arco costituzionale prendevano i dollari dagli USA come i comunisti prendevano i rubli dall’URSS, ma li amministravano con molta oculatezza.
Riguardo al niet di Grillo a far parte della nuova compagine governativa, ci sembra abbastanza coerente con l’ideologia antipartitica, antikasta, antiinciucio, anti  immobilismo caratteristica anche di questo governo attendista. I movimenti di riforma sono più lenti di quelli delle tartarughe centenarie.  I decreti si stemperano nell’arco di anni. Nessuno parla di saldare i debiti dello Stato alle imprese in coma avanzato. Ci fa ridere con amarezza oppure piangere il proponimento di Letta di “mettere avanti tutto il problema lavoro” quando lo Stato inadempiente sta lasciando morire le imprese sane. Idem per il recente accordi Sindacato-Confindustria che prevede una soglia di maggioranza sindacale per firmare nuovi contratti. Di questo passo andremo sempre più indietro: altro che i 25 anni di arretratezza, citati da Visco all’Assemblea annuale della Banca d’Italia. Qui ci troviamo a più di 50 anni fa sempre in compagnia dei vetero comunisti. Solo che negli Anni Cinquanta e Sessanta, gli italiani votavano in massa contro l’avvento del Pci. Oggi l’astensione di oltre il 50% degli italiani dal voto rappresenta il primo partito, ma non ha voce in capitolo e lascia alla sinistra il potere di governare con meno del 30%  di voti. Risultato: apriamo le porte all’immigrazione mentre emigra all’estero la parte produttiva di questa povera Italia. 

m.alberini@iol.it