Gentile
Signora Alberini,
leggo i
suoi articoli su “Visto da lei” sempre centrati e attuali verso la pesantissima situazione economica italiana. Credo che non si arriverà mai a
capo del problema se non ci decideremo
ad affrontare la questione di fondo: l'Italia si regge su un sistema di
democrazia liberale col suo necessario complemento di economia di mercato, o
appartiene alla famiglia di quei sistemi che l'economista Arrigo Bordin
definiva di "intervento arbitrale", con un sistema politico ambiguo,
se non francamente autoritario? Da vecchio liberale, non posso che preferire la
prima alternativa. Quindi sorge il problema delle fonti di finanziamento delle
imprese che deve essere affidato non più alla spesa pubblica ed al credito
bancario, ma ai ricavi ed al mercato dei capitali di rischio. Per il primo
corno del problema, occorre varare, come già avviene in altri paesi
industrializzati, una legge che stabilisca un tempo normale di pagamento delle
fatture, in modo da avere tempi certi nei debiti e nei crediti…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Gentile amico,
dobbiamo forse ripetere che l’Italia è tutta da rifare
perché è stata massacrata da decine di Governi fasulli? Oggi per trovare una strada che riconduca il Paese
ad un minimo di normalità economica bisognerebbe cambiare il comportamento di
chi gestisce lo Stato: dal Presidente della Repubblica all’ultimo bidello della
scuola elementare. Quanto l’attuale Governo proclama di fare sulle prime pagine
dei quotidiani è quello che viene letto
da anni. Se l’attuazione di ciò si fosse avverata non saremmo in queste
condizioni. La corruzione è talmente radicata che persino i prefetti vengono
incriminati per reati economici: addirittura per esportazione di capitali
all’estero.
Si parla di creare lavoro e intanto i Comuni,
indebitati fino all’osso, continuano ad assumere personale evidentemente
raccomandato dai soliti SANTI politici: aggravando in modo esponenziale l’economia
dello Stato. E l’attuale Governo, in controtendenza, annuncia tagli di Province
, Regioni, Organismi statali ecc. E’ vero:
siamo in mano ad un sistema ambiguo e autoritario, il quale sta
generando miseria e crollo della parte sana del nostro Paese. Non si può
definire in altro modo un sistema che continua ad autorizzare questa mastodontica burocrazia,
cancro mortale dell’Italia, allo scopo di continuare a raccogliere voti. Anche
se ormai il maggior partito è quello dell’ astensionismo ad oggi
arrivato al circa il 60% ma, guarda
caso, si tiene conto soltanto della piccola percentuale di voti delle truppe della sinistra irreggimentate
dal PD.
Infatti solo i comunisti hanno votato alle ultime
amministrative creando governi locali di
sinistra che non esprimono affatto la volontà della maggioranza dei cittadini
italiani.
Siamo troppo pessimisti a temere inettitudine e
attendismo dal nuovo Governo?
m.alberini@iol.it