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lunedì 3 giugno 2013

VISTO DA LEI - “Italia indietro tutta”

Gentile Mariella Alberini,
purtroppo pare che agli assurdi e tragici eventi politici che si susseguono ormai da molti anni nella nostra nazione, non si voglia o non si riesca a porvi la parola "FINE". L'ultima vicenda a cui assistiamo da alcuni mesi è quella evidenziata dal Movimento cinque stelle. Ritengo che Grillo abbia realmente sprecato una grande occasione di rinnovamento per la guida politica italiana. Da molti, egli era stato considerato "l'ultima spiaggia" di partecipazione sulla quale approdare per salvarci tutti. Purtroppo, non ha inteso il grido di disperazione elevatosi dagli italiani stanchi di parole e di soprusi evidenti, ma speranzosi in nuovi fatti che avrebbero dovuto sollevare innanzi tutto la nostra economia. Se i grillini neo eletti in Parlamento avessero posto quali punti pregiudiziali per una fattiva collaborazione politica temi, come per esempio: riduzione vera ed attuata in brevissimo tempo del numero dei parlamentari; riduzione sostanziosa ed immediata degli stipendi e degli appannaggi dei parlamentari; revisione in ribasso delle ritenute erariali con particolari sgravi per le famiglie bisognose e con figli disoccupati maggiorenni e con aumento delle percentuali di ritenute per i redditi medio alti; rapida indagine seguita da sequestro e incasso in conto Erario dei beni dimostrabili acquisiti dai partiti a seguito di finanziamenti illeciti a loro erogati; rilevazione e soppressione degli Enti pubblici inutili; lasciando per dopo la situazione della riduzione clientelare di Enti e Società legate alla politica...  certamente la stragrande maggioranza della popolazione avrebbe inteso l'onestà morale e politica di Grillo e lo avrebbe incoronato "Re" degli italiani. Così, purtroppo, il nostro Beppe ha dimostrato di essere solo un dei tanti... buon parlatori?  Si certo!  Ma inefficienti quanto a salvaguardare, moralizzare e rilanciare, soprattutto, la grande "Res publica"  col "sottobosco" ad essa legato, di questa povera Nazione.        

Gentile Mariella
anche le comunali hanno lasciato un segno importante e significativo, abbiamo finalmente raggiunto un livello di astensionismo da nazioni mature. Finalmente, chi non si sente rappresentato da questa banda bassotti, non va a votare. Il 50% di astensioni a Roma, poco meno nel resto del paese. Tra i votanti, io ne ho discusso almeno con un centinaio tra amici e colleghi, i più votano il minor dei mali o per retaggi ancestrali tipo: "se non vai a votare ti vengono le croste". Il diritto di dire la propria!!! Peccato che quando hai ben detto la tua, questa banda di millantatori continui impunemente a farsi i propri porci comodi, a prescindere dalle promesse preelettorali. L'intento più gettonato tra le mura domestiche? Alla domanda: "potendo, come tratteresti il politico?", "lo incarcererei a vita" o anche peggio. Ho sentito le solite, vacue frasi di circostanza: "preoccupa l'astensione", "si impone un momento di riflessione", "è necessario che i cittadini si rinnamorino della politica".
Si rendono conto lor signori che, tolti i voti orientati verso il minor dei mali, i prescelti governerebbero con il 5% dei consensi? Mariella, secondo te, quando questi fenomeni si ritrovano per riflettere, cosa si dicono dopo aver ... pensato ... a patto che ne abbiano i mezzi ? Si cercano le coperture, che con il modus pensandi di oggi non ci sono, ma ci sarebbero se ... Se semplicemente ci si rendesse conto che, i costi della politica sono spaventosi ed ancora più spaventosi sono i costi della spesa pubblica. Bisogna che ci si renda conto che, quando l'economo di un pubblico apparato va a fare la spesa, paga un prezzo che è due o tre volte quello del mercato corrente, mentre, paradossalmente, in un regime di concorrenza, dovrebbe essere in grado, vista la mole di acquisti, di spuntare prezzi vantaggiosissimi. Come mai? Alla domanda potrebbe rispondere anche un celebroleso. Se poi ci mettessimo a recuperare seriamente l'evasione e non permettessimo l'elusione, saremmo la nazione più florida del lotto. Letta dice: "è difficile ma ci proveremo con tutte le nostre forze." Mio caro Letta, tra l'altro mi sei simpatico, ma se quel tuo: "con tutte le nostre forze" è quello che stiamo intravedendo, lascia stare e non perdere tempo.
Se si pretende di abbattere un dinosauro con l'ausilio di una cerbottana, fatta con la cannuccia di una bic e dei chicchi di riso, come diciamo noi dell'alto milanese: "lasa sta parchè le cume daghi ul zuquar a l'asniin". Provate a leggere il testo di una legge, di un decreto o di una direttiva e poi ditemi se non vi viene voglia di prendere il redattore e di defenestrarlo a calci in culo. Domanda: ma, li scelgono di proposito tra i più imbecilli? Ho 62 anni, sono un professionista e lavoro da 40 anni. Ad oggi, mi restano ancora 4 anni di lavoro. Si ha l'impressione di svuotare il mare con un cucchiaino mentre i parassiti te lo riempiono a secchiate.
Lettere firmate, ricevute via e-mail

Cari lettori,
ascoltando ieri un piccolo dibattito nel Tg di Mentana  tra il Segretario amministrativo del PD e un parlamentare dell’M5S si palesava in modo evidente l’assurdità delle posizioni politiche. Mentre il rappresentate PD perorava la bontà del finanziamento dei Partiti, il parlamentare grillino faceva sommessamente notare  che fino al 1974 il finanziamento pubblico in Italia non  esisteva. Come facevano i Partiti? Non spendevano e spandevano come fanno oggi i grillini. Glissiamo sul fatto che i Partiti del cosiddetto arco costituzionale prendevano i dollari dagli USA come i comunisti prendevano i rubli dall’URSS, ma li amministravano con molta oculatezza.
Riguardo al niet di Grillo a far parte della nuova compagine governativa, ci sembra abbastanza coerente con l’ideologia antipartitica, antikasta, antiinciucio, anti  immobilismo caratteristica anche di questo governo attendista. I movimenti di riforma sono più lenti di quelli delle tartarughe centenarie.  I decreti si stemperano nell’arco di anni. Nessuno parla di saldare i debiti dello Stato alle imprese in coma avanzato. Ci fa ridere con amarezza oppure piangere il proponimento di Letta di “mettere avanti tutto il problema lavoro” quando lo Stato inadempiente sta lasciando morire le imprese sane. Idem per il recente accordi Sindacato-Confindustria che prevede una soglia di maggioranza sindacale per firmare nuovi contratti. Di questo passo andremo sempre più indietro: altro che i 25 anni di arretratezza, citati da Visco all’Assemblea annuale della Banca d’Italia. Qui ci troviamo a più di 50 anni fa sempre in compagnia dei vetero comunisti. Solo che negli Anni Cinquanta e Sessanta, gli italiani votavano in massa contro l’avvento del Pci. Oggi l’astensione di oltre il 50% degli italiani dal voto rappresenta il primo partito, ma non ha voce in capitolo e lascia alla sinistra il potere di governare con meno del 30%  di voti. Risultato: apriamo le porte all’immigrazione mentre emigra all’estero la parte produttiva di questa povera Italia. 

m.alberini@iol.it