Cara Mariella
Alberini,
adesso anche
Obama si trova in difficoltà per l’eccesso di intercettazioni e controlli che
l’apparato pubblico esercita sulla popolazione. In Italia, da quando abbiamo
dichiarato che la privacy dei cittadini va difesa, abbiamo istituito un organo
di garanzia. Però ho l’impressione che non siamo mai stati tanto controllati
come oggi. Quali sono secondo lei i vantaggi e gli svantaggi derivanti da
questa sorta di “tutela”?
Lettera
firmata, ricevuta via e-mail
Caro lettore,
in una società multirazziale, come quella americana,
che sta dilagando in tutto il l’Occidente,
le libertà istituzionali sono esposte ai fanatismi politici, religiosi,
ideologici e delinquenziali. Quindi i Governi sono costretti ad opporre un
sistema efficace per la difesa della cittadinanza. Dopo le migliaia di
incursioni terroristiche sparse per tutto il pianeta, è imperativo cercare di
contrastare ogni forma di attacco contro la società civile. E’ logico che, un
eccesso di sorveglianza all’interno del sistema privato, crei un’insofferenza e
una protesta da parte del cittadino. Però Obama fa quello che facevano i suoi
predecessori dai Bush fino ai Roosvelt con motivazioni diverse. A proposito di
Franklyn Delano Roosvelt, va ricordato
che, dopo l’attacco a Pearl Harbour,
quando gli Stati Uniti entrarono in guerra con il Giappone, fece
internare in campi di concentramento, appositamente creati, circa due milioni
di cittadini americani di origine nipponica: un esempio di difesa precauzionale
contro eventuali casi di spionaggio. Una psicosi diffusa in tutti gli USA in
quei tragici giorni. Oggi con l’evoluzione tecnologica, usata dai dissidenti
rivoluzionari, non si può far altro che contrastarli con una tecnologia ancora più
avanzata.
Riguardo l’Italia, la nostra privacy è un colabrodo: sia su Internet che sulle linee telefoniche
private esiste una miriade di interferenze di natura commerciale. E non si potrà
mai distinguere tra tante l’ingerenza cautelativa degli organi dello Stato. Il
quale, per controllare terrorismo,
criminalità organizzata, evasione fiscale, usa una estesa rete di
controllo sovente in deroga con l’etica civica e civile. Che fare? Nulla se
vogliamo continuare a utilizzare quell’informatica che ormai è la base vitale
del nostro vivere quotidiano. Se da un lato facilita completamente la
comunicazione immediata, dall’altro martirizza la vita famigliare e i normali
rapporti interpersonali ormai snaturati
da personal computer, Internet, iPad, smartphone, iPod, Black Berry, web
TV ecc.
m.alberini@iol.it