cover blog M Alberini

lunedì 10 giugno 2013

VISTO DA LEI - “Taci, il nemico ci ascolta”

Cara Mariella Alberini,
adesso anche Obama si trova in difficoltà per l’eccesso di intercettazioni e controlli che l’apparato pubblico esercita sulla popolazione. In Italia, da quando abbiamo dichiarato che la privacy dei cittadini va difesa, abbiamo istituito un organo di garanzia. Però ho l’impressione che non siamo mai stati tanto controllati come oggi. Quali sono secondo lei i vantaggi e gli svantaggi derivanti da questa sorta di “tutela”?
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
in una società multirazziale, come quella americana, che  sta dilagando in tutto il l’Occidente, le libertà istituzionali sono esposte ai fanatismi politici, religiosi, ideologici e delinquenziali. Quindi i Governi sono costretti ad opporre un sistema efficace per la difesa della cittadinanza. Dopo le migliaia di incursioni terroristiche sparse per tutto il pianeta, è imperativo cercare di contrastare ogni forma di attacco contro la società civile. E’ logico che, un eccesso di sorveglianza all’interno del sistema privato, crei un’insofferenza e una protesta da parte del cittadino. Però Obama fa quello che facevano i suoi predecessori dai Bush fino ai Roosvelt con motivazioni diverse. A proposito di Franklyn Delano  Roosvelt, va ricordato che, dopo l’attacco a Pearl Harbour,  quando gli Stati Uniti entrarono in guerra con il Giappone, fece internare in campi di concentramento, appositamente creati, circa due milioni di cittadini americani di origine nipponica: un esempio di difesa precauzionale contro eventuali casi di spionaggio. Una psicosi diffusa in tutti gli USA in quei tragici giorni. Oggi con l’evoluzione tecnologica, usata dai dissidenti rivoluzionari, non si può far altro che  contrastarli con una tecnologia ancora più avanzata.
Riguardo l’Italia, la nostra privacy  è un colabrodo:  sia su Internet che sulle linee telefoniche private esiste una miriade di interferenze di natura commerciale. E non si potrà mai distinguere tra tante l’ingerenza cautelativa degli organi dello Stato. Il quale, per controllare terrorismo,  criminalità organizzata, evasione fiscale, usa una estesa rete di controllo sovente in deroga con l’etica civica e civile. Che fare? Nulla se vogliamo continuare a utilizzare quell’informatica che ormai è la base vitale del nostro vivere quotidiano. Se da un lato facilita completamente la comunicazione immediata, dall’altro martirizza la vita famigliare e i normali rapporti interpersonali ormai snaturati  da personal computer, Internet, iPad, smartphone, iPod, Black Berry, web TV ecc.     

m.alberini@iol.it