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domenica 18 dicembre 2011

VISTO DA LEI - La Terza Guerra Mondiale è per l’Euro


Cara Mariella Alberini,
molti si aspettavano che la terza guerra mondiale iniziasse sotto il frastuono delle bombe e dell’uso incrociato dell’atomica. Niente di tutto ciò. La terza guerra mondiale è iniziata in silenzio benché abbia seminato tante sofferenze e morte, soprattutto in Occidente e in Africa Settentrionale, per l’idea di gloria incominciata nel 1975, per il dominio dell’uomo sull’uomo. L’essere umano è sempre stato in guerra contro i suoi simili. Anche le varie Fedi hanno avuto le loro guerre per guadagnare consensi, andando a Sinistra o a Destra, secondo gli interessi del momento.  I Popoli più progrediti della Terra hanno trovato nella vera Democrazia le scelte per una Politica più saggia, impostata sul rispetto del popolo e dei suoi Diritti. In Italia, culla dei Santi, siamo distanti anni luce da tutto ciò. In questa guerra, che ha coinvolto tutto l’Occidente, la causa é proprio <l’Euro>, per osteggiare, sostituire la prima donna dei mercati valutari mondiali <il Dollaro Americano>. Giorno dopo giorno gli incantatori di Politica Internazionale, hanno portato avanti,  in tutti gli Stati dell’Unione Europea, il disegno di creare una moneta Comunitaria per far rifiorire l’Europa. Per rendere il progetto di più facile attuazione, gli ideatori hanno distribuito poltrone: Prodi alla Presidenza Europea, Monti al controllo del Business Etico e qualcun altro alla Banca Europea, con preghiera di non combinare guai, prerogativa in cui i  Politici italiani sono campioni. Gli Americani, padroni del mondo grazie ai disaccordi Europei, hanno fatto leva sulla diversità di Cultura tra i popoli della Ue per dividerli ulteriormente e  limitandosi a caratterizzarli con  Napoleone, Hitler, Stalin. La Germania e la Francia sono due Nazioni di formazione nazionalista, due galli che si contendono l’Europa inseguendo il sogno di trasformare la Comunità Europea in un loro feudo. Nel 1998 nasce l’intesa Europea per la creazione di una moneta unica che i Tedeschi avrebbero voluto chiamare “Marco” e i Francesi “Franco”. Il Governo Italiano, a prescindere dal nome, trovava l’occasione per livellare l’inflazione interna destinata a bilanciare parte del disavanzo Pubblico, da anni colpevolmente fuori controllo. Così si arrivò all’Euro. Gli Americani avevano già preparato un sistema per indebolirlo e nel 1981 lanciarono la Globalizzazione della quale, con le loro multinazionali mondiali, erano maestri. I Governi Europei accettarono di buon grado l’idea di una moneta unica, ad eccezione dell’Inghilterra che si giustificò in contrasto con il Commonwealth, mentre la Germania e la Francia si leccavano i baffi per l’avverarsi del loro progetto Imperiale. Le altre Nazioni Europee di secondo ordine, convinte di trovare nell’Euro un sistema di fratellanza allargata a tutti gli Stati dell’Unione, erano ignari che la Globalizzazione avrebbe portato le Nazioni all’indebitamento. E anche nell’impossibilità di fronteggiare la spietata concorrenza produttiva dell’Asia, influenzata dalla politica del dollaro. Gli Italiani non ebbero la facoltà di esprimersi con un Voto e il sistema Politico Italiano, definito Democratico, diede prova del Totalitarismo del Centrosinistra dei Ciampi, Prodi, D’Alema, Amato. Ed ecco il Paradiso: la Banca Centrale Europea, influenzata dalla Deustche Bank, concede prestiti ed elargizioni, per cui  Grecia, Spagna, Portogallo  e Italia, ecc., diventano vittime del gioco finanziario Germanico. L’Italia di oggi vive il medesimo problema gestito esclusivamente da una politica di assalto dove un Professore, piovuto dal mondo della Partitocrazia Bancaria, viene incoronato a guidare il Paese per imporre il risanamento dei Conti Pubblici in profondo rosso, creato da una Politica dissennata. Il Popolo Italiano, pacifico per natura, ha una storia che non può essere ridotta agli ultimi 150 anni con l’Istituzione dello Stato Unitario preso d’assalto da opportunisti. Esisteva  un’ Italia da molto prima, oggetto di stima in tutti i campi dell’ingegno umano, distrutto da una ammucchiata di Politici che hanno portato il paese alla rovina senza colpevoli e senza punizioni.
                                                                                      Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Caro Antony,
di tutto ciò avevamo scritto nella rubrica dell’8 agosto “Il pericolo è la nuova colonizzazione”: basta cliccare su “Visto da lei” per rileggerlo. E adesso, scandalo negli scandali l’atteggiamento dei parlamentari che danno in escandescenze quando sentono parlare di riduzioni dei loro compensi e impazziscono al pensiero di pagare tasse o avere riduzioni di pensione. Quelle devono essere sostenuto soltanto da “pantalone”. Le immagini televisive delle facce contorte di un campionario disonorevole di maschi e femmine in Parlamento grida vendetta al cospetto di Dio. Sono d’accordo sull’iter politicamente perverso della nascita dell’euro. In particolare del cambio con la misera liretta che ci ha ridotto a mal partito. Siamo d’accordo sul fatto che gli Stati Uniti abbiano usato la bomba “globalizzazione” per combattere il polo europeo. Pochi o nessuno si è reso conto di ciò. Si è trattato di una sottile strategia degna di Napoleone che sotto la maschera dell’unificazione ha minato tutta l’economia europea. Un’economia che avrebbe dovuto essere difesa dall’allerta dei vari governi non all’altezza di prevedere e difendersi dall’offensiva subdola promossa dagli Stati Uniti. Oggi noi Italiani non possiamo più continuare a vivere nella totale ignoranza di quanto sopra. Dobbiamo ricordarci dell’eccellenza in tutti i campi dell’Italia Rinascimentale e smetter di prendere politici improvvisati dalla strada. Non si pretende siano all’altezza dei Medici, dei Gonzaga, degli Este ma che approdino alla Politica dopo aver dimostrato valore certo in vari campi, non ultimo la dignità personale. E vi arrivino non per lucro, ma per cercare di servire il Paese. Questo è possibile se vengono imposte regole ferree e limiti ai famosi emolumenti affinché diventino paghe normali con solo le indispensabili facilitazioni. Sembrerà una frase fuori moda, ma dovranno farlo per “amor di patria”. Dovranno viaggiare al minimo costo: perché non spostarsi in bicicletta o in motorino come i ministri del nord Europa? Perché non dimettersi al minimo scandalo sia pubblico che privato? Basta con la tolleranza italica nei confronti dei “vizietti” etero e transsessuali consumati a spese del popolo. Per fronteggiare la terza guerra mondiale per l’Euro serve un’altra Italia che non si lasci inchiappettare da Francia e Germania anche se, per il momento, è Koenigin Merkel a condurre le danze. Meno pericolosa la clownesca figura del signor Bruni Sarkozy, il quale presto diventerà un privato cittadino senza l’aureo futuro riservato ai Blair e ai Clinton. Allora perché non tirarci fuori dalla palude tiberina e risollevarci alle vertiginose altezze del nostro passato millenario? Risalire con un colpo di reni dalla gogna che ci ha ridicolizzato negli ultimi sessant’anni. Non è mai troppo tardi, ma non si può perdere neanche un secondo.      

VISTO DA LEI - Diciamo pure “governo ladro”: ha salvato le Kaste.

Pubblicato su Affaritaliani.it il 10 dicembre 2011


Gentile Mariella Alberini
perché tutti parlano dei costi della politica e nessuno osa dire dove si deve tagliare? Risulta che si tratti solo di tagliare stipendi, emolumenti, privilegi di  ministri, senatori, deputati. Tagliare qui sarebbe significativo, ma la cifra risparmiata, per quanto importante, non risolverebbe. Pensiamo che si tratti solo dell'inutile fardello delle Provincie: già un  taglio qui sarebbe consistente anche in termini quantitativi. I veri tagli sono altrove, ma non se ne vuole parlare, perché toccare lì dove  si dovrebbe è impopolare. L'INPS? L'IINPS è un carrozzone che si mangia cifre enormi per gestire i contributi onerosi che gravano su dipendenti e aziende: negli Usa dove tale gestione è privata (Assicurazioni) gestire tali somme non implica un costo superiore al 2%. Da noi una fetta enorme dei versamenti va a foraggiare il carrozzone. Se si mettesse mano a questo non sarebbero necessarie quelle dolorose scelte che il governo Monti si appresta a fare. Non era nato per questo il governo Monti, per arrivare là dove i partiti non sanno arrivare? Questa la riforma strutturale da fare: demolire questa nefanda costruzione che ci soffoca. Se si vuol veramente mettere mano ai "costi " della politica, Monti deve sporcarsi le mani e togliere il marcio con veri interventi STRUTTURALI. Altrimenti occorreranno finanziarie sempre più onerose...ammesso che ancora ci sia un futuro per l'Italia e non si sia già irrimediabilmente soffocata con le sue stesse mani..
Cara Mariella Alberini
mi scusi l' ardire poiché mi permetto di rispedirLe un messaggio da me ricevuto che in forma sinottica, anche se con un pizzico di volgarità, riepiloga la vera situazione i cui ci hanno messo gli "architetti" dell' Euro: I DISONOREVOLI Prodi, Monti, Napolitano e chi più ne ha più ne metta. Ne deriva che un trattamento pensionistico che nel 2002 poteva considerarsi discreto e che ora non è più, fra qualche anno diverrà da fame e questo senza tener conto degli aggravi fiscali che nel frattempo la cricca di cui sopra sta mettendo in cantiere. Qui, perbacco, bisogna spicciarsi a morire!!! Signora, Lei che ha i mezzi di farlo faccia pervenire a Napolitano, Monti, Prodi e a chi come loro si impingua con le ricche prebende sottratte al popolo di una Nazione in rovina a causa del loro operato questo allegato. Ne trarranno le soddisfazioni che meritano!

Cara Mariella Alberini
ASPETTANDO LA GUERRA COME ULTIMO BALUARDO DI SPERANZA
Sembrerebbe che la soluzione più attesa per riportare l’Ordine e il buon senso fra gli eletti al servizio dello Stato, sarebbe il ricorso alla Guerra, fra il Popolo Sovrano e l’intero corpo Politico e Giuridico, i quali con le infinite battaglie per occupare le poltrone, hanno indotto il Paese al fallimento totale. Qualcuno si chiederà perché si rende necessario arrivare alla guerra. E’ semplicissimo, questi Signori non si considerano servitori del Paese, ma bensì padroni di tutto ciò che li circonda, comprese le vite umane e il sudore dei lavoratori. Sulle esperienze dei fatti accaduti in Africa Settentrionale, dove si trattava di uno o tuttalpiù due Despota, il popolo ha dovuto cacciarli con le pietre per liberarsi. Da noi invece sono in migliaia che la fanno da padroni per tradizione e sarà molto più difficile liberarsi. A completare il rancio Nazionale, il nuovo Premier Monti, insediato per vie traverse, intende iniziare la Sua esperienza alla guida del Paese con il piede sinistro, e anziché scovare i ladri che hanno causato lo spaventoso Debito Pubblico, mantenendo i costi esorbitanti della Politica, intende iniziare con Decreti Legge portati a sopprimere ulteriormente i lavoratori, le famiglie, i Pensionati, gli Ammalati e i Giovani senza futuro. Le malefatte Politiche del passato non possono essere cancellate con la forza. Gli Italiani si augurano un netto cambiamento delle regole individuando i colpevoli e obbligandoli a restituire il maltolto. Illustrissimo Onorevole Mario Monti, con la serie di Decreti Legge già pronti all’avvio, gli Italiani si chiedono a che cosa servono il Parlamento, il Senato e tantissime Organizzazioni inutili al Paese? Eliminarle sarebbe un atto doveroso, oltre ad un sostanziale risparmio. Per offrire una migliore qualità della vita, per decenni il Paese è stato guidato da tradizioni impostate su Economie limitate ai Monopoli di Stato, imponendo prezzi politici su quasi tutti i prodotti di prima necessità, con finalità di creare un maggior numero di poltrone dove collocare i raccomandati. Concludo con l’ultimo paragrafo molto importante: innalzare l’IVA sarebbe un grave errore:  creerebbe un innalzamento a catena del costo della vita, martellando la nostra già scarsa competitività produttiva che verrebbe a pesare maggiormente sulla parte debole della Società. Ho molta paura che stiamo per saltare dalla padella direttamente sulla brace accesa, dove fra non molto ne usciremo abbrustoliti.
                                                                                        Lettere firmate, ricevute via e-mail
Cari lettori,
piove, “GOVERNO LADRO”. Mai detto popolare è stato più adeguato al momento. Ci voleva un professorone neo senatore a vita per propinarci una manovra carica di tasse per i cittadini. L’ha chiamata “Salva Italia” e l’ha definita equa. Non equa per la signora Maria che, operaia a 17 anni, per tutta la vita ha avuto il sogno di una casa propria. Ha lavorato anche 10 ore al giorno. Ha pagato tutto: dai contributi alle addizionali, alle una tantum e finalmente ha acceso un mutuo per comprarsi il suo miniappartamento. Ha pagato l’accensione del mutuo, il notaio, i balzelli bancari, le rate, l’estinzione del mutuo. Ha continuato a lavorare fino alla pensione sempre nell’ansia che l’azienda dove lavorava chiudesse i battenti. E’ arrivata alla pensione e a 75 anni le arriva la tegola dell’IMU e la non rivalutazione della misera pensione di mille euro. Lei sì ha diritto di piangere, non la Fornero. Oltre al rincaro delle bollette di gas, luce, telefono per il lievitare dell’IVA. Altri più furbi, che hanno lavorato da statali, vivono in appartamenti di Enti mutualistici con affitti irrisori e nessuna angoscia per l’IMU traendo ispirazione da vari politici noti e meno noti. E’ questo un esempio della tanto proclamata “equità” e chi non ci crede sbaglia perché lo ha detto Bruto e Bruto ( il preside Monti)  è un uomo d’onore. Uno Stato, che spende per il suo bilancio annuale la modica cifra di 700 miliardi di euro, non può stringere i freni per recuperare quella ventina di miliardi che rappresentano il 3% del bilancio.
Il Professore non ci ha detto perché non ha toccato il finanziamento ai Partiti (che gli Italiani hanno rifiutato con referendum), perché non ha  toccato il finanziamento ai Sindacati, il finanziamento agli 80.000 Enti inutili che rappresentano una palla al piede da forzati delle galere. E gli Ordini Professionali i cui tariffari sono rendite parassitarie, l’INPS che rappresenta la sentina di tutti gli inciuci dei Sindacati, le Province, sulle quali ha annunciato alcuni spiumaggi di qualche poltrona, le Autority, altri carrozzoni dove è stata ridotta qualche poltrona. E’ un esame che il nuovo governo avrà fatto, ma che gattopardescamente ha preferito lasciare le cose come stavano. NON SONO STATE TOCCATE LE PENSIONI D’ORO DEI GRANDS COMMIS DELLO STATO, delle quali almeno il 50% dovrebbe essere pagato in BUONI DEL TESORO infruttiferi decennali da tenere in portafoglio per due lustri. E le Kaste non toccate plaudono alla manovra del preside Senatore. SE CI FOSSERO STATI QUESTI TAGLI, LA MANOVRA NON AVREBBE AVUTO BISOGNO DI METTERE LE MANI IN TASCA AGLI ITALIANI. E’ davvero triste pensare che una manovra di una ventina di miliardi di tasse possa essere vista come la panacea che salva l’Italia e l’euro dalla catastrofe. In realtà serve a ben poco e per un periodo limitato dato che si profila all’orizzonte l’esplosione della bolla della Sanità. La quale rappresenta la più grande azienda esistente in Italia gestita da sempre con criteri politici e clientelari. Il precedente governo aveva previsto un taglio di 2,5 miliardi, ma l’attuale non l’ha confermato. A breve c’è anche l’aumento dell’IVA, una catastrofe per l’aumento dei prezzi al consumo.
Si deve ammettere che il neo Senatore a vita Monti ha un bel coraggio nell’aver agevolato le banche attraverso le garanzie dello Stato per le loro eventuali passività oltre all’afflusso di utili, derivati dalle operazioni oltre i mille euro. Quelle banche che ci hanno riempito di titoli tossici e oggi se la godono alla faccia nostra e dei nostri risparmi in caduta libera.


VISTO DA LEI - ICI subito, ma i tagli ai veri costi della politica quando?

Pubblicato su Affaritaliani.it 1i 3 dicembre 2011

Cara Mariella Alberini,
perché tutto rimanga come prima bisogna che tutto cambi. Hanno partorito il governo dei tecnici e apparentemente i vertici italiani sembrano molto soddisfatti. Per forza, sono tutti tecnici politicamente schierati in quota per ogni partito compreso il PD che alle ultime elezioni è stato sconfitto. Adesso, con ritardo,  hanno il nodo dei sottosegretari, fotocopia delle quote partitiche. Risultato: ICI subito e tagli ai vitalizi d’oro dal 1 gennaio, ma i veri tagli dei costi della politica  a quando…?
                                                                      Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Caro Francesco,
l’operazione “nuovo governo” è stata fortemente voluta e condotta dal Presidente della Repubblica che, gattopardo ormai senza chioma, ha dimostrato di avere ancora gli artigli intatti. E’ riuscito a riportare al governo il suo partito d’origine allo sbando e strabattuto alle ultime elezioni. Un’operazione che è partita da lontano. Adesso abbiamo il cosiddetto governo dei “tecnici”. Ci sono due domande da porsi. La prima: tutti questi tecnici, dei quali la maggioranza proviene dalle file dei soloni universitari, come mai non si è accorta per tempo della bufera che si addensava sull’euro? Eppure la strategia usata dagli “speculatori” e dai “mercati” era molto semplice. Isolare, come fanno i leoni quando cacciano, gli stati più deboli e attaccarli. Come tutte le strategie semplici si è rivelata molto efficace. La seconda: viene da chiedersi come questa nuova pletora di tecnici verrà pagata e se per il futuro avranno benefici e meriti pensionistici aggiuntivi. Ma nessuno ci risponderà. Resta l’incognita più grave: quella di un’ Europa ancora più debole per non aver previsto nulla e quindi non essere ricorsa per tempo a misure cautelari.
Non siamo certo in buone mani. Il nuovo governo, per il momento, fa capire che imporrà nuovi balzelli e su tagli delle spese scivola nel vago rimandando sine die. Scandalo nello scandalo, ci viene proposto dalle televisioni che intervistano parlamentari ed ex parlamentari titolari di più pensioni. E’ il caso dell’on. Russo Spena che per giustificare le sue tre pensioni ha annunciato di devolvere al suo Partito il 55% degli emolumenti. Come se questa fosse una giustificazione. Per non parlare dell’ex Presidente del Consiglio ed ex ministro Giuliano Amato che ha cumulato pensioni per cifre astronomiche e si rammarica di non essere stato cooptato nel nuovo governo dove, secondo lui, avrebbe portato un bagaglio notevole di esperienze (ricordiamoci il prelievo notturno sui conti correnti degli Italiani, giustificato da un’esigenza improvvisa che lo statista non era stato in grado di prevedere).
Siamo preoccupati dalle ricorrenti voci di mancanza di liquidità da parte delle banche. Ciò significa che le famiglie italiane, tanto lodate come risparmiatrici, stanno iniziando a smettere di risparmiare. Senza il risparmio, la voragine del default  diventerà inimmaginabile.
NON SI RIESCE A CAPIRE COME QUESTO GOVERNO POSSA PENSARE DI ATTINGERE TANTO PESANTEMENTE DALLE TASCHE DEGLI ITALIANI SENZA ABBATTERE DAVVERO I COSTI DI UNA POLITICA DISSENNATA E COLPEVOLE. TUTTO CIO’ E’ VERGOGNOSO.

Seconda edizione 2011 Premio giornalistico Famiglia di Mariella Alberini

Pubblicato su Affaritaliani.it il 26 novembre 2011


Oggi,  al nuovo  Circolo della Stampa, cs Venezia 48, in seno al Premio Guido Vergani, Mariella Alberini ha consegnato il premio Famiglia di Mariella Alberini di mille euro,  riservato ai giovani cronisti sotto i 30 anni,  alla seconda edizione a Anna della Moretta con questa presentazione:
E’ insolito che una giornalista organizzi un Premio giornalistico a nome della sua famiglia, ma ho pensato che dopo la mia “dipartita” sarebbe stato difficile istituirlo. Così eccoci alla seconda edizione di questo premio per i giovani cronisti sotto i 30 anni in memoria della mia famiglia, della quale sono l’ultima discendente rimasta. Una famiglia borghese, dai ritmi regolari che si riuniva tutti i giorni a pranzo e cena  Tutto ciò fino ai rispettivi matrimoni delle mie sorelle più grandi di me. Rimasta sola con i miei genitori continuai la mia infanzia felice di bambina studiosa anzi secchiona,  consapevole del calore famigliare che mia madre sapeva coltivare nella a nostra casa in via Eustachi. Mia madre una piccola signora dagli occhi turchesi di sobria eleganza. Osservando la diversità di sentimenti che i figli di oggi nutrono verso i genitori, con questo premio ho voluto offrire anche una manifestazione di amore figliale e fraterno verso i miei famigliari e, in particolare  verso mia madre che ho adorato. Una mamma dolce e severa, affettuosa ma energica che mi ha inculcato l’importanza della dignità femminile. Una madre non immune da errori di valutazione per il mio futuro, ma sempre in buona fede e pensando di farmi del bene. Non l’ho mai ritenuta responsabile di nulla al contrario dei numerosissimi ingrati giovani di oggi che scaricano sulle spalle dei genitori ogni loro errore.  Ecco, adesso ai giovani giornalisti presenti in sala, vorrei  chiedere di includere nel loro lavoro questo aspetto della società attuale al fine di combatterlo, di scrivere di questa piaga vergognosa che affligge tante famiglie e tanti genitori privati dell’affetto figliale e abbandonati  in vecchiaia quando non sono più ritenuti utili o necessari.

VISTO DA LEI - Basta rapine agli Italiani, più tagli e meno tasse

Pubblicato su Affaritaliani.it il 24 novembre 2011

Gentile Mariella Alberini,
Il Bel Paese, è giunto sull’orlo estremo del precipizio con demeriti amputabili non soltanto alla Politica, ma in buona parte anche alla disinformazione Mediatica, collegata ai vari Partiti, i quali operano con una visione focalizzata esclusivamente sugli interessi di PARTE. Siamo alle porte della terza rivoluzione industriale e i nostri Politici ed i loro sostenitori non hanno la più pallida idea di che cosa significa andare <oltre> cambiare sistema. Molti applaudono il Presidente Napolitano per il glorioso colpo di Stato manovrato dal Quirinale, che ci riporta indietro nel tempo, rispecchiando gli anni funesti del rigore Comunista o Fascista, dove lo Stato è l’indiscutibile padrone delle nostre vite e dei nostri averi, mentre per assurdo si continua a parlare di libertà e diritti del cittadino. Gli errori Politici e Giudiziari di cinquant’anni dei vari regimi che si sono susseguiti, i quali hanno creato il vertiginoso dissesto economico, il decadimento demografico e urbanistico, creando una Nazione di vecchi senza spazio per i giovani, vengono addebitati ai cittadini, salvando i diretti responsabili. Purtroppo è evidente che l’Italia continuerà nella PENOSA corsa alla recessione, sino a quando non ritroveremo tutti uniti la forza di volontà per il grande cambiamento iniziando dalla Giustizia Sociale, Penale e da una concezione più saggia delle INFINITE FILOSOFIE Politiche. Giornalmente nel Paese accadono fatti di Pirateria Istituzionalizzata ai danni dei più deboli, soffocati dall’informazione e nessuno tenta di indicare la via corretta per il risanamento degli illeciti. Giudici e Politici rapaci, sono fra le prime cause di rivendicazioni che continuano a sopprimere economicamente la Nazione. I cittadini di questo Paese hanno perso ogni forma di Diritto per il trionfo del Brigantaggio Istituzionalizzato. Occorre un lavoro di unità nazionale per far valere i diritti umani, il diritto alla vita con dignità. Presso il Tribunale Europeo, vi sono migliaia di ricorsi contro gli abusi Istituzionali del nostro Paese e sono in attesa di Giustizia, causando il degrado di una Politica NAZIONALE e di una Giustizia senza etica, ai danni della nostra Civiltà in accentuato STATO DI DECADIMENTO
                                                        Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Caro amico,
lei ha ragione, il nostro stato di decadimento è spaventoso. Non c’è nessun settore dove le pecche non risultino evidenti. E’deficitaria la Giustizia perché, oltre a essere frazionata in varie “chiese”, provoca il disgusto e la sfiducia nella popolazione. Adesso il programma del nuovo governo incomincia con la reintroduzione dell’ICI. Il precedente governo ne aveva fatto a meno e non per questo le finanze statali erano collassate. Chiediamoci a cosa servirà l’ICI? Forse a pagare l’aumento degli interessi sul debito pubblico? Non vorrei che per tagliare consulenze d’oro, incarichi speciali, prebende politiche, il governo Monti nominasse uno stuolo di nuovi consulenti  per tagliare le attuali consulenze. Inoltre si annuncia l’aumento dei redditi catastali che faranno lievitare l’imposta dell’ICI, tassa patrimoniale camuffata e non sarà improbabile l’aumento delle accise sul prezzo della benzina. E non ci sembrano  giustificate le misure di ulteriori tasse per rimediare in fretta e furia alla voragine dei conti pubblici. Si potrebbero rimediare invece, SENZA “RAPINARE” GLI ITALIANI, DIMEZZANDO I COSTI DELLE  CARICHE POLITICHE ATUTTI I LIVELLIi (e si può fare con un riforma  costituzionale entro 90 giorni, tesi sostenuta dall’eminente collega Gianantonio Stella). Sul problema della lotta all’evasione sarebbe indispensabile, una volta individuate le categorie degli evasori (dovrebbero essere già  note), creare un corpo di controllori da far pagare alle categorie in questione producendo posti di lavoro o per giovani meritevoli o per recupero dei dipendenti in esubero, per esempio   dall’eliminazione delle Province. Non ci sembra si tratti di una trovata da fantaeconomia e speriamo non sfugga all’attenzione del super ministro Corrado Passera, il quale dovrebbe averlo  già pensato. Ciò potrebbe dare vita a quella nuova stagione italiana tanto invocata  da tutti. SAREBBE L’UNICO MODO PER BLOCCARE LA SPIRALE PERVERSA DELLE TASSE CHE RINCORRONO LE TASSE.

VISTO DA LEI - Chi controllerà il governo dei custodi?

Pubblicato su affaritaliani.it il 19 novembre 2011

Cara Mariella Alberini,
quella che stiamo vivendo è la crisi della democrazia rappresentativa. Il popolo ormai non elegge più i suoi rappresentanti in Parlamento, che è in mano a potentati e a gruppi di pressione italiani e stranieri. La situazione potrebbe portare  in quello che già Platone  chiamava “governo dei custodi”. Il politologo statunitense “liberal” Robert Dahl ha scritto nel suo “La democrazia e i suoi critici” che “il governo dei custodi potrebbe sostituire la democrazia, forse non nei simboli e nelle convinzioni, ma nella pratica. Avremmo il trapianto dei simboli della democrazia sul governo di fatto delle élite politiche. L’adozione del governo dei custodi segnerebbe il tramonto dell’ideale democratico”.
Ho l’impressione che con l’imposizione del professor Mario Monti da parte del presidente Napolitano a guidare un governo deciso dall’alto si sia su questa strada. Il professor Monti è un garante di altissimi interessi finanziari al cui interno non vige la cosiddetta “democrazia” e che, quindi, la democrazia dei cittadini non controlla. Con il nuovo “corso Monti” il Parlamento, alla fine, diventerà un inutile e costoso orpello da dover eliminare, magari in parte, soltanto per giustificare la definizione di “democrazia parlamentare”. È un frutto della globalizzazione? E’ ciò che vogliono gli Italiani?
                                             Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile lettore,
siamo certi che non è affatto quello che vogliono gli Italiani e che la globalizzazione non c’entri per nulla. Gli Italiani vorrebbero una democrazia trasparente fatta di eguaglianze e non di privilegi, di lavoro e non di sinecure lautamente compensate, di giustizia veloce e non con tempi biblici, di assistenza sanitaria quando necessita senza dover metter mano al portafoglio per abbreviare le attese e soprattutto avere l’assistenza adeguata. Le democrazie purtroppo degenerano sovente in gruppi di potere (partiti, lobby, sindacati, associazioni ecc.), i quali si arrogano il diritto di assumere il ruolo di “custodi” della democrazia. E’ quello che da tempo sta accadendo in Italia. Viene spontanea la domanda: chi controlla i custodi? I teorici della democrazia, Montesqiueu in testa, hanno elaborato le loro teorie di democrazia basandole sull’equilibrio dei poteri. Ma dei poteri istituzionali e non delle camarille createsi nel tessuto della società. A questo punto, stiamo vivendo una situazione di stallo che sta paralizzando la nazione. Una situazione imposta dagli interessi incrociati dei poteri forti. Questi poteri forti ci stanno dilaniando da più di sessant’anni con i risultati sotto gli occhi di tutti. Con la facoltà del voto, si dà al cittadino l’illusione di scegliere e partecipare alla guida del Paese: una potente fregatura propinata con l’anestetico da parte dei mezzi di disinformazione, basso giornalismo, faziosità mediatica. Ad oggi, gli Italiani hanno subito di tutto senza reagire in modo adeguato alla pantomima quotidiana che li prende per i fondelli a carissimo prezzo. Poiché i noti SACRIFICI da anni in atto ormai sono diventati una sorta di rapina alla Vanna Marchi.
Ci chiediamo perché davanti ai vari giri di cinghia  imposti per la truffaldina gestione del Paese i Greci si siano ribellati ferocemente e gli Italiani no. Quando si ribelleranno ai riti imposti dai sindacati con cortei assurdi e ridicoli, e ad un sistema che continua a non sistemare nulla nell’Italia della politica più costosa del pianeta Terra? Un supercosto che il nuovo governo Monti deve dimezzare senza indugi se vuole apparire credibile agli Italiani: un provvedimento che dovrebbe essere prioritario nel suo programma appena pubblicato.
Adesso Bossi riparla di secessione: è una tattica per smarcarsi dalle sabbie mobili del governo dei custodi. Montanelli, sovente,  aveva predetto che nel futuro ci sarebbero state pulsioni secessioniste: una forma di protesta rivoluzionaria comprensibile dato lo status quo dell’Italia di ieri e ancor peggio di oggi.          



VISTO DA LEI - Gli Italiani voteranno un Clochard…

 Pubblicato su Affaritaliani.it il 12 novembre 2011


Cara Mariella Alberini,
alle prossime elezioni non so come si comporteranno gli Italiani, ma io voterò per un Clochard sia per la funzione di Sindaco, di Governatore Regionale, come pure quella più prestigiosa di Presidente, allo scopo di avere più serietà in Politica. Cerchiamo di valutare insieme e per sommi capi le cioffeche programmate in questi ultimi anni a danno della Nazione. Volevano la Grandeur costruendo un ponte fra la Calabria e la Sicilia? Gli Arabi hanno mostrato come si costruisce il ponte più lungo della storia fra l’Africa e l’Italia in pochissimo tempo. Volevano costruire le Centrali Nucleari e la Natura gli ha detto <fermatevi> non si gioca con il pericolo. La città di Torino non ha ancora finito di pagare i debiti contratti nella promozione delle Olimpiadi Invernali del 2006 e a Milano stanno creando montagne di debiti per realizzare l’Expo del 2015, senza considerare gli enormi debiti dello Stato, delle Regioni, dei Comuni, aggravati dalla grave crisi economica che ha investito l’Italia. Si erano alleati con un criminale terrorista credendo di fare i furbi, ma sono stati fermati grazie alla Francia, alla Gran Bretagna, all’Europa, all’America e agli Emirati Uniti. Volevano fregare gli Italiani con le Regioni a statuto Federalista, che significa un Governo, un Parlamento, tanti portaborse per creare il numero di consensi duraturi, tante tasse in più e forse anche tanti monarca stile Gheddafi per ogni Regione.
Avevamo una Fabbrica Automobili di prestigio dove una volta costruivano vetture principesche ed è andata per aria, perdendo il mercato e la forza lavoro. Su nove vetture straniere presenti nel paese, soltanto una è Italiana. Volevano far pagare ai Giudici gli errori di Giudizio e pretendere l’impunità per i Politici che sguazzano giornalmente nella corruzione? Persino la Chiesa, la quale ha perso il proprio prestigio nei Paesi dell’Islam e non soltanto, pensa di rifarsi addebitando agli Italiani il costo ed il rischio dei migranti fra i quali non mancano i soldati di Bin Laden pronti alla conquista del territorio…

                                                                      Lettera firmata, ricevuta via e-mail
                                                    

Caro amico,
mi sembra giusto rispondere alle sue pertinenti osservazioni continuando con alcuni brani della sua lettera.               
Volevano fare entrare un paio di milioni di migranti per assicurarsi i consensi elettorali, con i Rom, gli Albanesi, i Marocchini, gli Egiziani, i Nigeriani, gli Eritrei, i Somali, i Talebani, i Libici, i Filippini, i Peruviani, i Cinesi, i Brasiliani.
Volevano fare tante cose storte, ma grazie all’Europa sono stati fermati. Forse è vero che in Politica non abbiamo di meglio del Berlusca e i tempi futuri si preannunciano molto più duri e pericolosi. Ha però un difetto: pensa soltanto a se stesso e con tutti quei miliardi guadagnati con l’aiuto dei Santi non sente la crisi e dice: l’Italia è sempre ai primi posti, rispetto al centro Africa. Visto come vanno le cose nel nostro Paese, non mi sembra che occorrano titoli di studio elevati per svolgere i vari compiti Politici e Amministrativi per il buon andamento della Nazione.
Ci sediamo sulla scrivania nell’aula riservata alle Filosofie Politiche seguendo una logica basata sull’onestà e sulle competenze pratiche con persone più adatte per contribuire a migliorare questo Paese ormai decaduto sotto ai tacchi del mondo.
Il lettore ci descrive anche il suo sogno nella formazione di un Governo futuro per l’intero stivale: bisognerebbe pensare al cibo e all’acqua per acquisire salute e lavorare senza scioperi, ne’ troppe festività, dimezzando il mucchio di addormentati sempre stanchi che frequentano il Parlamento due giorni alla settimana e  invitandoli a scuotersi per cercare di collaborare. Qui si fanno soltanto le Centrali Atomiche e una piccola parte riservata agli Impianti Solari e quelli a Vento. Qui comandiamo noi e non vogliamo altre soluzioni, altrimenti vi mandiamo altrove con un calcione dove non batte il sole.
Che cosa faremo dei tanti politici che si troveranno improvvisamente senza lavoro? Il problema non desta preoccupazioni perché potremmo benissimo inviarli in Africa in cambio di tutti i Magrebbini entrati nel nostro Paese. Uno scambio di persone. Sarà meglio fermarsi qui, perché nella lista sono migliaia che  rompono i “cosiddetti” con le loro baggianate. Se un inglese ci chiedesse che cosa pensiamo dell’Onorevole Berlusconi potremmo rispondere: a noi è simpatico, sa cantare, suonare, ballare e soprattutto é molto bravo nelle sceneggiate. In questo momento, nonostante tutto, rappresenta ancora il male minore.. Per scherzare ci aveva promesso tante cose che, in parte, non gli hanno lasciato fare. Poi ha finito per fare la corte alle Marocchine dimenticando l’Italia e gli Italiani. Come un’altissima percentuale di uomini ha il brutto vizio di rompere i suoi giocattoli. Peccato! Adesso vedremo cosa come riuscirà a dare una sistemata al bel Paese il suo successore: purtroppo non c’è limite al peggio.

INTERVISTA a Piero GIARDA di Mariella Alberini

Pubblicato su Affaritaliani.it il 5 novembre 2011

L’Italia ha bisogno di provvedimenti concreti, non di lettere

E’ stato chiamato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera per dare il suo contributo a scrivere la modifica diretta a introdurre il Pareggio di Bilancio dello Stato. La norma verrà inserita nella Costituzione. In questi tempi di marasma generale è confortante che l’Italia chieda aiuto a un economista-scienziato come il professor Piero Giarda, persona ultra qualificata e di provata professionalità. Milanese, classe 1936, ma si potrebbe scrivere ..56 a giudicare dall’ aspetto di eterno studente. Il suo tratto umano elegante, gentile, direi unico, proviene da spiritualità e cultura.  Cattedratico di Scienza delle Finanze all’Università Cattolica di Milano, ha studiato a Princeton e Harvard dove, nel 1970, ha insegnato. E’ stato sottosegretario al Ministero del Tesoro dal 1995 al 2001, poi Presidente della Banca Popolare Italiana, recentemente coordinatore di un gruppo di lavoro presso il Ministero dell’economia sul tema della spesa pubblica e designato dal Ministro dell’economia come presidente della commissione per l’attivazione della “spending review”.

D. In che cosa consiste questo complicatissimo incarico?
La proposta di modifica della Costituzione accompagna le decisioni di politica di bilancio che il Governo ha già adottato e che tendono a realizzare il Pareggio di Bilancio nel 2014 come ci è stato anche richiesto dagli organi di governo dell’ Unione Europea. L’attuale Costituzione non prevede questo vincolo, già introdotto nelle Costituzioni dei Paesi europei quali la Germania e la Spagna. Ho presentato alla Commissione Affari Costituzionali della Camera un documento favorevole a questa modifica a condizione siano consentite deviazioni temporanee dalla regola del pareggio quando si manifestino disavanzi derivanti dal mal funzionamento dell’economia. 

D. Quale differenza nota nell’assetto del lavoro da lei svolto quando era Sottosegretario al Tesoro e quello adesso in vigore?
R. Oggi le responsabilità sulla politica di bilancio sono quasi interamente a carico del Ministro dell’Economia con scarso coinvolgimento del consiglio dei Ministri e del suo Presidente. Nel passato non era così: le decisioni  più importanti che hanno garantito l’ingresso nell’euro vennero assunte per la primaria responsabilità del Presidente del Consiglio dei Ministri e di tutti i suoi componenti.

D. Non le sembra che l’euro avrebbe dovuto avere un cambio diverso con la vecchia liretta?
R. La decisione in sé era irrilevante trattandosi di un cambiamento delle monete di conto. Credo però che il Governo Berlusconi nel 2002 non abbia vigilato a sufficienza, se mai ne avesse avuto il potere, sulla concreta trasformazione dei prezzi dalla lira all’euro.

D.  E’ vero che nell’ambito del rapporto sulla spesa pubblica, da lei coordinato per il Ministro dell’Economia, sono stati individuate specifiche tipologie di sprechi?
R. Sono stati rilevati diversi aspetti.  Un forte aumento delle spese di amministrazione generale all’interno delle quali si nasconde l’aumento del cosiddetto costo della politica. La mancanza di innovazione nella produzione dei servizi pubblici: si produce oggi ancora con le stesse tecniche di produzione di 60 anni fa. Una incidenza molto elevata della spesa pensionistica sul totale della spesa pubblica, che non ha uguali in altri paesi al mondo. Le pessime regole di finanziamento di Regioni, Province e Comuni che non sono intaccate dai provvedimenti sul Federalismo Fiscale. 

D. Come giudica la lettera all’Europa dell’attuale Governo?
R. L’Italia ha bisogno di provvedimenti concreti e non di lettere. Nello specifico la lettera contiene pochissime indicazioni concrete ed è firmata da un personaggio che ha perso molta della sua credibilità.

D. Le sembra giusto che l’Italia venga messa sullo stesso piano o addirittura al di sotto della Spagna?
R. Il Leader spagnolo, avendo fatto fiasco, ha saputo farsi da parte per tempo. Il Leader italiano non lo ha ancora fatto. Le condizioni economico finanziarie della Spagna sono peggiori di quelle italiane, ma i costi che stiamo pagando per l’incertezza politica sono maggiori in Italia.

D. Cosa ci può dire sulla tenuta delle Banche italiane rispetto a quelle europee, in particolare quelle francesi?
R. Le banche italiane sono messe meglio delle banche francesi, ma sono state trattate dall’autorità Bancaria Europea come se fossero in condizioni peggiori. Il fatto si può attribuire alla bassa reputazione di cui il Governo Italiano gode attualmente in Europa. L’Autorità ha richiesto alle banche italiane aumenti di capitale molto più alti di quelli richiesti alle banche francesi.

D. Non le sembra che si sia parlato troppo poco del caso Dexia?
R. il caso Dexia esemplifica il trattamento privilegiato e ingiustificato che le banche francesi hanno ricevuto dagli organi di Governo europei.

D. Lei è un esempio fisico lampante dell’opportunità di innalzamento dell’età pensionabile. E’ giusto andare in pensione a 67 anni o più tardi?
R. La decisione di alzare l’età pensionabile a 67 anni era già stata assunta 3 anni fa. La recente ripetizione di una norma simile a quella già esistente simboleggia lo stato confusionale delle nostre decisioni pubbliche.

D. Quali sono i provvedimenti più urgenti da prendere da parte del Capo del Governo attuale o futuro?
R. Garantire il pareggio del bilancio nel 2014 attraverso interventi di aumento delle tasse e riduzione della spesa pubblica che durino nel tempo. Le strade da percorrere sono note: si va dall’abolizione delle Province, agli interventi sul numero e sulle indennità degli organi politici, agli interventi sulle pensioni d’anzianità. Sul fronte fiscale c’è il riordino dell’imposta patrimoniale con la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa e la sua estensione sulle attività finanziarie.



LA SIGNORA DELLE LUCCIOLE, di Mariella Alberini - INTERVISTA all'AUTRICE


Pubblicato su affaritaliani.it il 3 novembre 2011



Dopo il successo di "otto simboli mongoli" Affaritaliani.it pubblica a puntate "La signore delle lucciole", un thriller politico dell'autrice Mariella Alberini. Ogni settimana verranno messi in rete due capitoli. Di seguito l'intervista all'autrice.
"La signora delle lucciole", pubblicato da Mursia, è il primo dei quattro romanzi di ambientazione italiana. Lei li definisce 'political thriller', perché?
"Tutti i miei romanzi si ispirano a situazione politiche che fanno da sfondo all'avventura dell'intreccio. Ho lavorato dieci anni in politica e sono abbastanza esperta anche di politica estera. Gli avvocati scrivono legal thriller e io scrivo dell'argomento che più conosco a fondo".
Il libro però ha anche dei momenti divertenti….
"Questo libro è molto divertente, anzi esilarante, poiché tutta la parte politica e sociale è basata sulla satira. Spero possa divertire i lettori di Affaritaliani.it come è accaduto quando è stato pubblicato".

"La signora delle lucciole" è ambientato durante il craxismo. La corruzione che sta minando le fondamenta dell'Italia di oggi affonda le radici in quegli anni?
"Direi che la corruzione esiste da sempre. Non è il caso di addossarla al craxisimo. Esisteva ai tempi della Democrazia Cristiana come adesso: mi pare che una buona porzione del mondo dei politicanti sia in possesso di un avviso di garanzia".

Lei ha dedicati il libro a Gianni Brera e l'ha scritto dopo averne discusso insieme al figlio, Carlo, scomparso prematuramente. Qual era il suo rapporto con Gianni e Carlo Brera?
"Carlo era un uomo molto simpatico e spiritoso. Ci siamo molto divertiti a mettere insieme questo plot, ma, purtroppo è mancato prima della pubblicazione del romanzo. Il grande Gianni Brera è stato per me un padre professionale, un mentore, mi ha insegnato a scrivere come scrivo e sentirò sempre la sua mancanza".


Premessa

Nel 1999 mi resi conto che da troppi anni non mi ero dedicata alla scrittura di romanzi: quei thriller internazionali che, dopo lunghe ricerche, mi piace tanto elaborare. Il primo, pubblicato nel 1987, aveva avuto un discreto successo di critica e di pubblico, oltre a due opzioni pagate da note case di produzione cinematografica. Così, dopo lunghi anni dedicati ai rapporti internazionali di politica estera, pensai che era meglio non trascurare oltre il grande piacere di appartarmi con il computer. Risultato: altri due romanzi usciti a un anno di distanza e un quarto da presentare al mio editore.

Alcuni mesi fa, ho ritrovato la prima stesura di questo piccolo romanzo criminal-burlesco, una satira dove si scherza su tutto: risultato di simpatiche e accese discussioni pomeridiane tra me e Carlo Brera durante un periodo di reciproca pausa di lavoro. Lui aveva smesso di tradurre Wilbur Smith e, un anno prima, era uscito il suo esilarante romanzo giallo "La fortunata mattina di un venditore di libri senza padre". Intanto io avevo pubblicato " Smeraldi e Polvere".

Ricordo quei pomeriggi densi di risate, di frizzi, di battute e di qualche battibecco sulla costruzione di questo "plot", del quale sovente lui non condivideva le mie invenzioni e io le sue. Intossicata dal fumo delle sue "celtiques", o forse erano "gitanes", tossivo e spalancavo le finestre di tutta la casa tentando di creare correnti che rendessero respirabile l'aria.

Lo vedo ancora seduto sul divano di fronte che, implacabile, fuma una sigaretta dietro l'altra. E, solo dopo molte suppliche, si trasferisce sul terrazzo per regalarmi un po' di tregua da fumo passivo.

Quegli appunti li ho ritrovati in un cassetto pochi mesi prima della pubblicazione di " Oblio Numero 5". Li ho riletti attentamente e ho deciso di riscriverli a computer modificando, tagliando e aggiungendo nella speranza che possano diventare un breve romanzo strappa sorriso per ricordare Carlo che purtroppo non c'è più. Il linguaggio è rimasto volutamente goliardico o liceale: diverso dal tono dei miei thriller. Però mi piace così augurandomi che divertirà i lettori almeno quanto mi sono divertita io a scriverlo e a riscriverlo.

Carlo Brera, scrittore, pittore, scultore e giornalista, il quale, se non fosse scomparso giovanissimo, avrebbe potuto elargirci numerosi romanzi, degni della sua inesauribile vena umoristica.

Il grande Gianni Brera, suo padre, conosceva bene il suo talento e diceva " a quel ragazzo piace troppo l'arte". Forse avrebbe voluto che Carlo compisse una scelta decisiva fra scrittura, pittura e scultura. Ma lui preferiva continuare a mescolare le sue creazioni letterarie, pittoriche e scultoree rintanandosi nello studio di corso Garibaldi.

Giovanni Brera, il meraviglioso giornalista amato, ammirato, apprezzato e premiato, mio compianto, generoso maestro di scrittura, il cui spirito è ancora presente dietro le mie spalle non soltanto quando sono al computer.

Ricordo quelle serate del giovedì al "Riccione", il ristorante dove, con gli intellettuali della "pelota" (così li definiva ), ho presenziato a qualche cena rigorosamente riservata a bipedi di sesso maschile. Dopo, lui, Tai Missoni, Ledda e altri si mettevano al tavolo del tresette e io, senza dare nell'occhio, chiamavo un taxi. E quella stupenda prefazione che scrisse dando lustro al mio primo libro. Un pezzo di pregevolissima letteratura, impregnato del suo acutissimo umorismo mai scevro di affettuoso omaggio cavalleresco.

Quanto mi manchi, caro amico. Sono e sempre resterò orfana dei tuoi consigli. Per me, che ne sono rimasta priva molto giovane, sei stato come un padre nella professione e nella vita.

Mariella Alberini



La prefazione di Vittorio Feltri

Mariella Alberini è il profumo di Milano. Non per me. Lo è e basta.
Lo dico come uno che da una vita arriva tutti i giorni dalle parti del Duomo, e ci lavora e ci dorme spesso, ma
conosce il piacere di tornare a casa, a mezza costa sulle montagne orobiche. A Milano ci vado un po' come Renzo nei Promessi Sposi, è la mia capitale e insieme resta un po' forestiera. Vicina e distante. Da Ponteranica ci si vede meglio: e la Alberini è il profumo di Milano. La sua essenza, quella cui deve attingere se vuole rinascere (e può, se vuole).

Mi ha sempre colpito come per i milanesi Milano sia maschile: "El Grand Milàn", sfidando le regole che prevedono un'unica eccezione scritta sui sussidiari delle elementari, Il Cairo. Ma - e questo vale anche per Il Cairo - è un trucco. Un po' come quello che, in questo splendido ronanzo,deve praticare lo stilista Ermengardo, il quale deve travestire la sua identità sessuale per avere successo nel mondo dei danee. Allo stesso modo, i milanesi fingono che il loro fare abbia un connotato soltanto virile, ma sanno bene di essere in regime di matriarcato. Esattamente come Il Cairo, il quale è tutto dentro il fascino di Nefertiti. A Milano la donna è tutto, proprio mentre finge di sparire. Non è la mamma apostolica e napoletana. La donna qui vigila dall' alto tutta d'oro (ed è la Madonnina, c'è bisogno di dirlo?), e domina più in basso, molto più in basso, nel grembo stesso delle cose. Ci avete fatto caso che persino la Madonna che sta sulla guglia più alta, non ha nulla a che fare con le sorelle a mani giunte e aria trasognata che corrispondono alle devozioni altrui? Quella di Milano ha le braccia aperte, e un tantino anche le maniche rimboccate. Come dicesse: "Su, dem, moves", dai, muoviti.
Ecco la Alberini è il profumo di Milano, quando essa diventa donna, accetta cioè di essere se stessa. Stendhal parlava di certi cortili di Milano, dei suoi giardini segreti, e restava incantato da questa bellezza e allora diceva di essere milanese. Pensava sì alle dimore, ovvio. Ma che cosa sono le case, se non l'altra forma della donna, che trasferisce nell' aria il proprio sentimento dell'essere? In questo senso se Milano è maschile è perché le donne vogliono così.
Mi vergogno un po' di presentare questo nuovo libro di Mariella, firmato con lo scomparso Carlo Brera, dopo che fu Gianni Brera a introdurre il suo primo romanzo. Lui, leggendo queste pagine, sarebbe orgoglioso oltre che dell'amica e allieva, anche del figlio. Dentro c'è la vita fremente delle sue terre, che sanno amalgamare uomini e culture come accade ai chicchi nel risotto alla milanese: sono insieme ma ciascuno è distinto, mantecati.
Così il commissario siciliano resta se stesso ma nello zafferano che dà un colore nuovo a tutto, persino all'intrigo, al delitto. Ecco, all'alcova. La Alberini sa descrivere con straordinaria leggerezza e senza alcun senso di colpa, com'è l'amore a Milano, quello frettoloso e quello profondo (ahimè mai abbastanza profondo, mai totalmente gratuito).
Si intravede dentro la trama avvincente, e ci vorrebbe un grande regista per farne un film degno, il clima sociale di Milano. C'è nelle righe un sobrio rimpianto per i commendatori che saranno stati di moralità dubbia, però le cose le facevano. Ora pare che quasi più nulla facciano, intorpiditi forse dalla disillusione. La si avverte nelle pagine, scritte nient'affatto con stile goliardico, come minimizza la scrittrice, ma con un piglio da Wilbur Smith sui Navigli. Disillusione, dicevo. La Alberini è stata la prima a capire, nella stretta cerchia della borghesia milanese pensante, la necessità di mutamento, quasi di rivoluzione che sul finire degli anni Ottanta Milano esigeva per salvarsi. Si è impegnata per questo, senza aspettarsi nulla e senza nulla avere, ma lasciando la sua impronta. Poche cose sono andate per il verso giusto, e Mariella è stata ancora la prima ad avvedersene. Mi piace salutare, con questo suo nuovo libro, il ritrovato profumo di Milano, la determinazione di cui ha bisogno per essere davvero la Rinascente.

sabato 17 dicembre 2011

VISTO DA LEI - L’economia di carta sommerge l’Occidente

Pubblicato su Affaritaliani.it il 29 ottobre 2011

Cara Mariella Alberini,
stiamo vivendo una situazione economica da incubo e nessuno vede una luce in fondo al tunnel. La schiacciante evidenza viene continuamente mascherata da illazioni confusionarie per depistare realtà, le quali conducono ad un scioccante comportamento del Capo del Governo e di tutto l’apparato Politico del Paese. Costoro continuano a traccheggiare aspettando la fine di ogni mese per incassare le retribuzioni che diversamente dalla posizione politica immeritata, non guadagnerebbero neppure lavorando 80 ore al giorno per l’intero mese.
Esiste a sinistra il pensiero ottocentesco che non riesce a convivere con il progresso, frenando il paese con rigore economico stalinista che induce alla chiusura di molte imprese a danno dell’occupazione.. Disoccupazione, ingiustizie, abusi di potere, realtà soffocate per mantenere in piedi un sistema di privilegio esclusivo per la Kasta politica che sta visibilmente distruggendo la Nazione. Paghiamo tasse allo Stato, alle Regioni, alle Province, ai Comuni, ai Sindacati, alla Comunità Europea, alla Giustizia per ottenere ingiustizia, alle Organizzazioni di Tutela dei Diritti, paghiamo le tasse su tutti i nostri acquisti, paghiamo le medicine, paghiamo per le Guerre che non ci riguardano, paghiamo per i morti in divisa, ammazzati in terre che non ci appartengono, paghiamo e paghiamo per mantenere una Kasta di persone non qualificate a rappresentare la Pseudo Democrazia di un Popolo Superiore. Il Popolo Italiano…
                                                   Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore
 A meno che l’intervento del Premier a Bruxelles non incassi un’apertura di fiducia per il nostro Paese, non si vedono all’orizzonte soluzioni miracolistiche. Finora il male dell’Italia era l’eccessiva spesa a fronte degli introiti. In qualche modo sopita dalle manovre sul  debito pubblico che rimandavano sine die il problema. A complicare la nostra vita ci si è messa l’Unione Europea con l’euro che in meno di dieci anni è andato in crisi. Ma a questa crisi quanto è da imputare l’inettitudine del pachidermico Parlamento di Bruxelles che ha burocratizzato tutte le legislazioni dei Paesi aderenti appesantendoli con una valanga di norme aggiuntive? E la legislazione italiana già elefantiaca ne risulta ancor più penalizzata. A questo punto bisognerebbe chiedersi non quante leggi il nostro Parlamento produce in un anno, ma quante ne abroga. Questa potrebbe rappresentare già una parte della Riforma della Magistratura. Dallo scandalo Madoff e accoliti è scoppiata la sindrome del default e, mai come adesso, gli italiani vivono nell’ansia per un presente difficilissimo e un futuro ignoto.
Abbiamo la sgradevole sensazione che tutta la Kasta politica, governo incluso, non abbiano la minima idea di come porre rimedio alla incontrollabile situazione di questa economia di carta che sta sommergendo il Pianeta Terra. I lazzi inopportuni oltre che offensivi del Presidente francese sono stati ancor più fuori luogo poiché ne’ Francia ne ‘ Germania sono esenti da peccati capitali. Tanto più che la Francia ha dovuto fomentare una guerra civile in Libia per mettere le mani su quelle risorse petrolifere. E, come già ribadito ovunque, il Presidente Sarkozy ha poche ragioni per risate ironiche data la precarietà della sua permanenza all’ Eliseo.
Le soluzioni al momento appaiono inesistenti. Responsabile unico della nostra triste situazione è la Politica che sotto diverse bandiere ha sempre sperperato risorse senza costrutto ai danni di Italiani  in parte politicizzati e non: comunque incapaci di documentarsi e tenersi aggiornati sul reale andamento del Paese. Da tutte le parti si invoca l’avvento di un leader in grado di prendere in mano la situazione, ma all’orizzonte non si vede nessuno in grado di rimediare a tanto danno. Chiunque arriverà, si troverà davanti la montagna di magagne accumulate in sessant’anni di governi a dir poco in mala fede nei confronti dell’Italia.   

VISTO DA LEI - Oligarchi della finanza e della politica contro l’Italia

Pubblicato su Affaritaliani.it il 22 ottobre 2011

Per la rinascita dell’Italia, ci vorrebbe soprattutto un  bravo leader di accertata probità (PERCHE’ NON UNA DONNA? Si fanno sempre nomi di personaggi maschili, ma sono ancora più numerose le donne dai meriti riconosciuti) che, insieme ad una società civile di indiscutibile professionalità in vari campi e mai coinvolta con la politica attuale, crei un Movimento nuovo e pulito in grado di attirare l’alta percentuale di Italiani che non vogliono più votare.

 Gentile Mariella Alberini,
i cattivi esempi che provengono dall’alto, stanno trascinando l’essere umano verso la ribellione, il disgusto, la perdita dell’onore, tutti contro tutti. Servirebbe il pugno di ferro contro il brigantaggio politico della Kasta, per ridare al popolo e al Paese le speranze perdute. Dalle esperienze dei fatti di Genova a quelli recenti di Roma e da tutte le ingiustizie che martellano giornalmente il Paese, si può notare come la disinformazione mantiene alte le critiche formulate dai Media e da opinioni di individui a pagamento che hanno potuto esprimere il loro parere favoriti da stipendi immeritati oltre i dieci mila euro netti al mese.  Il Paese è uscito dallo Stato di diritto per ripiombare nel regime di schiavitù imposta dalla Kasta politica responsabile del debito pubblico e dei privilegi accordati da un Parlamento formato da individui venduti all’asta e che nessuno avrebbe potuto immaginare, assisi in quei seggi, al momento di esprimere il voto per la formazione del Governo del Paese…
                                                                                       
Cara Mariella Alberini,
non posso dimenticare l’eminente prof. Vito, Preside della facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica del Sacro cuore di Milano, il quale già negli Anni Sessanta, dopo aver partecipato ed ascoltato tutti soloni del MIT, della Stanford, della Columbia, di Harvard ecc.  aveva captato la tendenza a nuove teorie economiche che ipotizzavano i Subprime e tutti gli strumenti finanziari sorti dagli anni ottanta in avanti. Esprimeva già allora dubbi sulla macro economia impostata su simili teorie. I fatti gli hanno dato ragione. In Italia, la politica è stata connivente con l’irresponsabile distribuzione di titoli spazzatura rivelatisi micidiali per i miseri risparmiatori, poiché basati sui debiti. L’enorme truffa  ai danni del piccolo investitore consiste nel trasformare il credito, in pericolo o inesigibile di una banca, in titoli atipici da distribuire sul mercato. E’ questo il nocciolo della questione che ha portato l’economia occidentale al massacro. E l’Italia al default tra DEBITO PUBBLICO e FINANZA ALLEGRA. Ora vogliamo cancellare questa classe politica che ci ha ridotto all’indigenza e ci ha esposto al ludibrio feroce delle nazioni più sagge. Il sistema ci sarebbe: attuare un vero e proprio sciopero fiscale che blocchi questo sistema perverso e provochi il finimondo a tutti i livelli. Vogliamo vedere come sopravviveranno i signori della tangente quando non potranno riscuotere nemmeno una delle vecchie lire…?  

                                                                             Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Cari lettori e lettrici,
tutti hanno ormai capito lo scopo dell’intervento delle bande di Black Block super organizzate per destabilizzare l’attuale maggioranza appena riconfermata. Ora ci aspettiamo che almeno la metà di quei 500 delinquenti venga arrestata, processata e condannata. Ma soprattutto che vengano arrestati, processati e condannati i mandanti di questa premeditata azione criminale ai danni dell’Italia. Il Segretario del PD ha detto che venga espressa una condanna corale. Perché corale e non penale? E’ forse un lapsus? O succederà come a Genova dove sono stati condannati addirittura i poliziotti per eccesso di zelo?
La società civile è ormai edotta sulle vicende bancarie del banditismo alla Mardoff, del quale è stata vittima. Sente la necessità di bloccare questi politicanti da strapazzo che si sono associati per ridurre il cittadino sul lastrico. La politica ha approfittato in maniera sconsiderata per non dire delinquenziale della teoria del debito portandolo, quello pubblico, a livelli inaccettabili: tutto per comprarsi il cosiddetto consenso. Ormai siamo costretti ad affermare di vivere in una democrazia imperfetta.
Esiste quella parte di politica, detta dell’opposizione, che fiancheggia i cosiddetti Black Block, frange estreme dei CENTRI SOCIALI tanto COCCOLATI da alcuni partiti. Perché non si possono prelevare i facinorosi noti alle Forze dell’Ordine e metterli in Sicurezza prima di queste manifestazioni? E perché sabato 15 ottobre gli INCAPPUCCIATI DI NERO non sono stati irrorati di getti all’anilina per individuarli e fermarli ipso facto? Molti soloni della cosiddetta intellighenzia economica imputano a questo governo tutte le responsabilità, ma dimenticano quelle dei governi di centro sinistra che hanno preceduto e seguito i vari governi di centro destra. Il fatto più preoccupante è che nessuno sa indicare la strada da percorrere. Da tempo, vengono fatti vari nomi noti, ma nessuno di questi ci sembra il personaggio in grado di far fronte alla situazione e ridare un po’ di fiducia agli Italiani. Ci vorrebbe soprattutto un  bravo leader di accertata probità (PERCHE’ NON UNA DONNA? Si fanno sempre nomi di personaggi maschili, ma sono ancora più numerose le donne dai meriti riconosciuti) che, insieme ad una società civile di indiscutibile professionalità in vari campi e mai coinvolta con la politica attuale, crei un Movimento nuovo e pulito in grado di attirare l’alta percentuale di Italiani che non vogliono più votare. 
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