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domenica 18 dicembre 2011

VISTO DA LEI - La Terza Guerra Mondiale è per l’Euro


Cara Mariella Alberini,
molti si aspettavano che la terza guerra mondiale iniziasse sotto il frastuono delle bombe e dell’uso incrociato dell’atomica. Niente di tutto ciò. La terza guerra mondiale è iniziata in silenzio benché abbia seminato tante sofferenze e morte, soprattutto in Occidente e in Africa Settentrionale, per l’idea di gloria incominciata nel 1975, per il dominio dell’uomo sull’uomo. L’essere umano è sempre stato in guerra contro i suoi simili. Anche le varie Fedi hanno avuto le loro guerre per guadagnare consensi, andando a Sinistra o a Destra, secondo gli interessi del momento.  I Popoli più progrediti della Terra hanno trovato nella vera Democrazia le scelte per una Politica più saggia, impostata sul rispetto del popolo e dei suoi Diritti. In Italia, culla dei Santi, siamo distanti anni luce da tutto ciò. In questa guerra, che ha coinvolto tutto l’Occidente, la causa é proprio <l’Euro>, per osteggiare, sostituire la prima donna dei mercati valutari mondiali <il Dollaro Americano>. Giorno dopo giorno gli incantatori di Politica Internazionale, hanno portato avanti,  in tutti gli Stati dell’Unione Europea, il disegno di creare una moneta Comunitaria per far rifiorire l’Europa. Per rendere il progetto di più facile attuazione, gli ideatori hanno distribuito poltrone: Prodi alla Presidenza Europea, Monti al controllo del Business Etico e qualcun altro alla Banca Europea, con preghiera di non combinare guai, prerogativa in cui i  Politici italiani sono campioni. Gli Americani, padroni del mondo grazie ai disaccordi Europei, hanno fatto leva sulla diversità di Cultura tra i popoli della Ue per dividerli ulteriormente e  limitandosi a caratterizzarli con  Napoleone, Hitler, Stalin. La Germania e la Francia sono due Nazioni di formazione nazionalista, due galli che si contendono l’Europa inseguendo il sogno di trasformare la Comunità Europea in un loro feudo. Nel 1998 nasce l’intesa Europea per la creazione di una moneta unica che i Tedeschi avrebbero voluto chiamare “Marco” e i Francesi “Franco”. Il Governo Italiano, a prescindere dal nome, trovava l’occasione per livellare l’inflazione interna destinata a bilanciare parte del disavanzo Pubblico, da anni colpevolmente fuori controllo. Così si arrivò all’Euro. Gli Americani avevano già preparato un sistema per indebolirlo e nel 1981 lanciarono la Globalizzazione della quale, con le loro multinazionali mondiali, erano maestri. I Governi Europei accettarono di buon grado l’idea di una moneta unica, ad eccezione dell’Inghilterra che si giustificò in contrasto con il Commonwealth, mentre la Germania e la Francia si leccavano i baffi per l’avverarsi del loro progetto Imperiale. Le altre Nazioni Europee di secondo ordine, convinte di trovare nell’Euro un sistema di fratellanza allargata a tutti gli Stati dell’Unione, erano ignari che la Globalizzazione avrebbe portato le Nazioni all’indebitamento. E anche nell’impossibilità di fronteggiare la spietata concorrenza produttiva dell’Asia, influenzata dalla politica del dollaro. Gli Italiani non ebbero la facoltà di esprimersi con un Voto e il sistema Politico Italiano, definito Democratico, diede prova del Totalitarismo del Centrosinistra dei Ciampi, Prodi, D’Alema, Amato. Ed ecco il Paradiso: la Banca Centrale Europea, influenzata dalla Deustche Bank, concede prestiti ed elargizioni, per cui  Grecia, Spagna, Portogallo  e Italia, ecc., diventano vittime del gioco finanziario Germanico. L’Italia di oggi vive il medesimo problema gestito esclusivamente da una politica di assalto dove un Professore, piovuto dal mondo della Partitocrazia Bancaria, viene incoronato a guidare il Paese per imporre il risanamento dei Conti Pubblici in profondo rosso, creato da una Politica dissennata. Il Popolo Italiano, pacifico per natura, ha una storia che non può essere ridotta agli ultimi 150 anni con l’Istituzione dello Stato Unitario preso d’assalto da opportunisti. Esisteva  un’ Italia da molto prima, oggetto di stima in tutti i campi dell’ingegno umano, distrutto da una ammucchiata di Politici che hanno portato il paese alla rovina senza colpevoli e senza punizioni.
                                                                                      Lettera firmata, ricevuta via e-mail
Caro Antony,
di tutto ciò avevamo scritto nella rubrica dell’8 agosto “Il pericolo è la nuova colonizzazione”: basta cliccare su “Visto da lei” per rileggerlo. E adesso, scandalo negli scandali l’atteggiamento dei parlamentari che danno in escandescenze quando sentono parlare di riduzioni dei loro compensi e impazziscono al pensiero di pagare tasse o avere riduzioni di pensione. Quelle devono essere sostenuto soltanto da “pantalone”. Le immagini televisive delle facce contorte di un campionario disonorevole di maschi e femmine in Parlamento grida vendetta al cospetto di Dio. Sono d’accordo sull’iter politicamente perverso della nascita dell’euro. In particolare del cambio con la misera liretta che ci ha ridotto a mal partito. Siamo d’accordo sul fatto che gli Stati Uniti abbiano usato la bomba “globalizzazione” per combattere il polo europeo. Pochi o nessuno si è reso conto di ciò. Si è trattato di una sottile strategia degna di Napoleone che sotto la maschera dell’unificazione ha minato tutta l’economia europea. Un’economia che avrebbe dovuto essere difesa dall’allerta dei vari governi non all’altezza di prevedere e difendersi dall’offensiva subdola promossa dagli Stati Uniti. Oggi noi Italiani non possiamo più continuare a vivere nella totale ignoranza di quanto sopra. Dobbiamo ricordarci dell’eccellenza in tutti i campi dell’Italia Rinascimentale e smetter di prendere politici improvvisati dalla strada. Non si pretende siano all’altezza dei Medici, dei Gonzaga, degli Este ma che approdino alla Politica dopo aver dimostrato valore certo in vari campi, non ultimo la dignità personale. E vi arrivino non per lucro, ma per cercare di servire il Paese. Questo è possibile se vengono imposte regole ferree e limiti ai famosi emolumenti affinché diventino paghe normali con solo le indispensabili facilitazioni. Sembrerà una frase fuori moda, ma dovranno farlo per “amor di patria”. Dovranno viaggiare al minimo costo: perché non spostarsi in bicicletta o in motorino come i ministri del nord Europa? Perché non dimettersi al minimo scandalo sia pubblico che privato? Basta con la tolleranza italica nei confronti dei “vizietti” etero e transsessuali consumati a spese del popolo. Per fronteggiare la terza guerra mondiale per l’Euro serve un’altra Italia che non si lasci inchiappettare da Francia e Germania anche se, per il momento, è Koenigin Merkel a condurre le danze. Meno pericolosa la clownesca figura del signor Bruni Sarkozy, il quale presto diventerà un privato cittadino senza l’aureo futuro riservato ai Blair e ai Clinton. Allora perché non tirarci fuori dalla palude tiberina e risollevarci alle vertiginose altezze del nostro passato millenario? Risalire con un colpo di reni dalla gogna che ci ha ridicolizzato negli ultimi sessant’anni. Non è mai troppo tardi, ma non si può perdere neanche un secondo.