cover blog M Alberini

sabato 17 dicembre 2011

VISTO DA LEI - Il pericolo è la nuova colonizzazione

Pubblicato su Affaritaliani.it il 28 agosto 2011

Cara Mariella Alberini, ormai e soprattutto, ci vuole una nuova Coscienza Popolare, ragionevolmente decisa, e politicamente scorretta. La nostra attuale base sociale tutto sommato non sa con chi schierarsi e si blocca: quando vede il telegiornale sugli scontri No-Tav in Val di Susa, si confonde. I nostri padri e più ancora i nostri nonni
avrebbero saputo subito da che parte stare. Se qualcuno avesse cercato di
fermare la ferrovia che li doveva portare avanti e indietro dalla Francia o
dalla Svizzera verso la Liguria, il Friuli o la Sicilia, lo avrebbero cacciato
dal paese a pedate nel sedere. Con questo approccio in 20 anni hanno (ri)
costruito una nazione, con scuole, strade, fabbriche, case, centrali
elettriche. E anche se qualcuno, sbagliando, ha fatto le villette sulle spiagge
di Torvaianica, che con le loro dune naturali dovevano essere bellissime,
pazienza. Noi abbiamo oggi una consapevolezza maggiore delle nostre azioni, il che comporta per certi aspetti maggiori responsabilità, ma vivaddio, non decidere
(e peggio ancora non fare), oggi ci condanna all’inedia, e aggredire
verbalmente il politico di turno, o godere nel vederlo in catene, non ci aiuta
minimamente ad uscire dalla crisi. Anche tu e i tuoi colleghi dovete e potete aiutarci, prima di tutto a capire
come riprenderci il nostro futuro, adesso.
Con affetto

                                                                                   Lettera firmata, ricevuta via e-mail
                           
Carissimo lettore,
tutto vero quello che  dice e come giornalista sto facendo quanto posso per scuotere l‘inerzia di questa classe politica prigioniera di se stessa e dei suoi privilegi. Secondo chi scrive, l’Unione Europea che doveva amalgamarci e risolvere i problemi di ogni nazione partecipante potrebbe finire  per diventare un pericoloso boomerang. Mi spiego: il banchetto ossessivo con il quale sono stati dilapidati i debiti che lo Stato ha contratto con i suoi cittadini è purtroppo senza ritorno. E’ un sogno assurdo pensare di ripianare il nostro debito pubblico con i sistemi e la mentalità che hanno preso piede perché si tratta di spese correnti che possono solo aumentare o al massimo fermarsi. Dubitiamo assai si possano ridurre. E allora cosa paventiamo possa accadere? Succederà a noi, alla Spagna, alla Grecia, al Portogallo e a tutti gli Stati che hanno seguito il nostro esempio che l’asse forte dell’Unione Europea ( leggi Francia e Germania e vedi l’ASSALTO ALLE NOSTRE BANCHE e il tentativo di ARRAFFARE L’ALITALIA) comincerà a subentrare nei nostri debiti facendoci versare lacrime di sangue. Piano piano con questo sistema ci colonizzerà come è accaduto nei secoli passati non con le armi, ma con la Finanza. Arma non sanguinaria, ma altrettanto dolorosa e devastante. E allora che si muova soprattutto questa infima Kasta incapace di guardare al di là del suo particulare (Guicciardini). Questa visione potrebbe risultare nuova a chi non conosce corsi e ricorsi storici (Giambattista Vico). Non dimentichiamo che, nella totale ignoranza di quanto sopra, da anni sono stati spediti al Parlamento Europeo, con stipendi da fanta politica, i “trombati” rimasti senza scranno alle Camere completamente ignoranti e inetti ad arginare tale eventualità. Purtroppo senza una rivoluzione totale di mentalità, che non si può certo ricavare dal nostro attuale ordinamento scolastico, resta soltanto una rivoluzione delle coscienze per contrastare lo sfacelo in atto e, se non bastano le coscienze, non resterà che impugnare la spada.

m.alberini@iol.it