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sabato 17 dicembre 2011

Fuoco russo segreto, di Mariella Alberini - INTERVISTA all'AUTRICE


Pubblicato su Affaritaliani.it Venerdì, 5 agosto 2011 



Il diplomatico russo Andrei Klimkin si suicida lasciando un enigmatico biglietto d’addio. Con il mistero di questa morte e con i segreti che nasconde si misura Elena Suktova, diplomatica e figlia di uno scienziato russo morto per le conseguenze delle radiazioni di Chernobyl. E sarà proprio inseguendo i segreti che ancora si celano sotto le macerie della centrale nucleare ucraina che Elena finirà al centro di un intrigo internazionale che affonda le sue origini nella Rivoluzione Russa del 1917 e si snoda fino alla crisi del Kosovo. Verità e finzione si confondono in questo inquietante viaggio tra attentati, morti e dossier segreti, sulle tracce di una verità scomoda che trascina il lettore nell’interno degli ambienti più esclusivi della diplomazia internazionale e dei segreti dei Potenti. E' la trama di "Fuoco russo segreto", il thriller di Mariella Alberini che Mursia pubblicò nel 2002 e che Affaritaliani.it ripubblica in 8 puntate nel corso dell'estate (vedi box a destra).
L'INTERVISTA ALL'AUTRICE: "La politica è bellissima, ma i politicanti sono persone di basso livello"
Mariella Alberini, lei è allo stesso tempo un'esperta giornalista di politica internazionale e un'autrice di thriller "geopolitici". Affaritaliani.it pubblica a puntate uno dei suoi romanzi più noti, "Fuoco russo segreto". Perché il suo libro resta attuale a 9 anni dall'uscita? Cosa ci aiuta a capire della Russia di ieri e di oggi?
"Direi più che attuale poiché spiega come è avvenuto il passaggio dall’URSS all’attuale Federazione Russa e chiarisce misteri mai svelati. Oggi la Russia moderna è tornata ad essere una potenza che può rappresentare un pericolo quasi quanto la Russia di Stalin. E per molti russi Vladimir Putin non è molto diverso dal temutissimo dittatore".
Lei ha pubblicato numerosi romanzi. A quale dei suoi "figli letterari" tiene di più?
"Non ho preferenze ma mi piace molto il mio nuovo romanzo "Peccatori e media killer" pubblicato in marzo. Sono stati i compagni faticosi e divertenti dell’ultimo decennio. Amo moltissimo la trilogia russa che sta per diventare una quadrilogia perché dopo “Fuoco russo segreto”, “Otto simboli mongoli” e “Nell’ombra della luna” sto scrivendo il quarto della serie. Spero sia all’altezza degli altri tre".
Qual è il fil rouge che lega i suoi libri?
"L’attualità politica".
C'è un messaggio politico che lega i suoi romanzi?
"Direi che i miei romanzi si basano per tre quarti su verità inconfutabili e denunciano i misfatti della politica nazionale e internazionale: il messaggio politica è la denuncia".
Quale dei suoi romanzi si presta di più a una trasposizione cinematografica?
"Tutti. E sarebbero film da grandi incassi".
Sta già lavorando al prossimo romanzo?
"Sì: al quarto ambientato ancora in Russia...".
Questo per quanto riguarda Mariella Alberini scrittrice. Ma lei, in passato, ha avuto a che fare con la politica nazionale (ha smesso nel 2011, ndr). Non ne serba un gran ricordo, vero? Perché? Qual è stata la sua esperienza?
"Ho lavorato come giornalista in politica ed è stata un’esperienza interessante che non rinnego poiché ho vissuto fatti e conosciuto persone che hanno aggiunto un bagaglio di conoscenza al quale si può accedere solo lavorando in quell’ambiente. Purtroppo la politica è bellissima, ma i politicanti sono persone di basso livello".
Come vede il presente e soprattutto il futuro prossimo della politica italiana?
"Il presente è drammatico e il futuro prossimo anche di più".
Alla luce della sua esperienza, cosa pensa del ruolo delle donne nella politica italiana? Siamo davvero così "emancipati" da poterle considerare con le stesse possibilità degli uomini?
"Le donne degne di questo nome, in politica, sono superiori agli uomini poiché più professionali, più diligenti, meno corruttibili e con uno spirito di dedizione al Paese che si avverte poco nell’altra metà del cielo. Per questo “l’altra metà del cielo” non è affatto emancipata al riguardo".
Un'ultima domanda, sul rapporto tra politica e sesso: uno dei luoghi comuni più diffusi è che alcune donne utilizzino il proprio corpo per scalare posizioni nella gerarchia del potere politico. E' davvero così facile imbattersi in situazioni e storie di questo tipo?
" Sì: un’antesignana di ciò è stata Nilde Jotti, grande amore del “Migliore'...".