Considerata la situazione del nostro Paese, l’astensione
degli aventi diritto al voto, la crisi dei sindacati e la crisi dei partiti potrebbero
non essere un gran male.
Pare che sotto ogni regime si sia arrivati prima o poi
a tali problematiche che, in certi casi,
sono diventate positive.
Il disagio del popolo italiano finalmente si sta
manifestando. A Milano i tassisti non votano più e dicono che le Primarie sono
una grandissima str… Inutile tentare di scimmiottare gli americani. Che tale
nuova “congiuntura” politica porti i politici a riflettere? Non ci illudiamo.
Forse dovrebbe crollare il Colosseo
prima che si sveglino in uno stato di nuova “grazia”.
Esiste una crisi della democrazia diventata in Italia
un’oligarchia non più corretta da libere elezioni. Chi detiene il potere non lo
molla mai. Si vedono ancora vecchi arnesi del socialismo e della DC in
prestigiosissime Presidenze nella Roma infetta e dintorni.
Nel frattempo, siamo alla vigilia di una nuova crisi.
Secondo i dati che emergono dalle banche senza più investimenti è cosa certa.
Allegria!
E il problema migranti? Pare che Renzi incominci a
domandarsi come farà d’ora in poi con i confini chiusi dalla Macedonia in su. Meglio
tardi che… Infatti cosa accadrà con la bella stagione? E l’arrivo di centinaio
o migliaia di disperati sulle nostre coste?
Intanto Il favoloso Draghi fa volare di nuovo le Borse
(ormai non può più farne a meno) e, tra
un volo l’altro, il risparmiatore continua a perdere soldi.
Lo spettacolo dei candidati alle Amministrative è la
solita farsa sgradevole. Si arrabattano per trovare la squadra oppure corrono
dove pensano vi sia più concentrazione di elettori. Il fatto è che ormai nessun uomo o
donna di valore vuole entrare nell’agone politico. Significherebbe sporcarsi
subito forse prima di cominciare: già con
i primi accordi. Ma se non possiamo avere persone degne che ci rappresentino
chi tutelerà i nostri diritti?
Infatti questa è l’ultima preoccupazione di chi il
potere lo ha raggiunto e pensa soltanto ad arricchirsi con maxi tangenti
versate su conti esteri nei paradisi fiscali.
Avevano detto che ormai non ce ne sono più. Invece
ce ne sono e sempre ce ne saranno.
m.alberini@iol.it