Il problema delle unioni civili è un problema della
società odierna, ma non si possono dimenticare le parole di Papa Francesco al
riguardo: “Esse non possono riguardare l’Istituto della famiglia ne’ l’unione
rappresentata dal matrimonio fra persone di sesso diverso,”
Oggi stiamo vivendo in un periodo oscuro con sempre
maggiore di mancanza di rispetto umano, di educazione, di convivenza civile
nelle strade, nei locali e mezzi pubblici. Alla signora anziana oppure ad una
donna in gravidanza avanzata, il giovane italiano come il giovane africano non
cedono il posto con la massima indifferenza.
Come vogliamo si comportino i figli adottivi delle coppie
gay che vivono in casa con due uomini o due donne? Quale tipo di vita e di
educazione normale possono avere con due padri o due madri?
I genitori eterosessuali cinquantenni oggi conoscono
molto poco le regole della vera educazione: quella inculcata con anni di
attente cure severe ma affettuose. E quindi già i ventenni di oggi sono
ignari del normale comportamento rispettoso sia in casa che per le strade
cittadine.
Il linguaggio scurrile è ormai un’abitudine dovunque e
purtroppo quasi non stupisce più nessuno. Chi scrive ha ricevuto
l’ultima sberla materna a vent’anni per essere uscita con l’eye liner
sulla palpebra superiore.
Fino a trent’anni fa esistevano le signorine vestite
da ragazze di buona famiglia. Oggi dopo i venticinque anni hanno diritto ad essere
chiamate signore senza essere sposate, ma con le vere signore hanno ben poco in
comune. Girano paludate alla moda più ridicola che le imbruttisce e le rende
tanti cloni senza alcun vero charm.
Fascino, una parola della quale le giovani di oggi
hanno dimenticato il significato: un miscuglio di vera eleganza, di femminilità
nascosta, a volte casta e tanto più sexi dell’esposizione sfacciata dei loro
attributi. Del tutto ignare che l’uomo preferisce spogliare una donna piuttosto
che trovarsela già seminuda.
Eppure esistono ancora i film in bianco e nero dove si
possono ammirare le vere belle donne vestite con suprema eleganza e signorilità
che si muovevano leggere in quel mondo ancora civilizzato. Si chiamavano Grace
Kelly, Ingrid Bergman, Laureen Bacall ecc.
m.alberini@iol.it