Ormai gli Italiani fanno esercizio di zapping a slalom
per evitare i troppi dibattiti- contenitori-salotti televisivi sulla deprimente
politica nazionale. Non se ne può più di ascoltare imbecillaggini di ogni
genere che i vari “soloni” cattedratici propinano al popolo italiano pensando
ci sia ancora qualcuno che gli presti fede.
L’ultima “perla” è che, in fin dei conti, abbiamo
qualche necessità di rimpolpare la popolazione europea con i nuovi nati dei
migranti e quindi essi costituiscono una vera risorsa. In realtà, di risorse
sono soltanto consumatori a iosa.
Mai l’Italia è andata così male con l’avvento di
sedicenti consulenti dalle sentenze più assurde. Mai l’Italia è andata così
male (vedi capitolo Banche) per l’intervento di banchieri ladri. Temerario è
fare un distinguo poiché ormai sono tutti ben inquadrati su quella china. Si
continua a dire che le Banche sono solide e il risparmio è tutelato quando
vediamo schiere di cittadini vittime delle Banche “salvate” dal Governo.
Temerario come sempre è anche il Presidente del
Consiglio, il quale continua impavido a comparire ogni nano secondo in televisione.
E, tra una visita e l’altra a Frau Merkel, a sparare il suo ottimismo privo di
riscontri: gli italiani si chiedono se non potrebbe accorpare queste trasferte
dato il suo “lavoretto” ancora da svolgere a Palazzo Chigi.
Un'altra ripetuta notizia sul debito pubblico: oggi è di 2.300 miliardi, ma da domani
incomincerà a diminuire non si sa in virtù di quale santo: a noi sembra sempre
in aumento, ma potremmo anche sbagliare non tenendo conto dell’illustre parere
del Ministro Padoan e l’esito inconsistente della famosa Spending Review.
Nel 2015, I famosi licenziati da posto fisso dello
Stato sono stati circa 220. Negli anni precedenti la cifra si è sempre aggirata
sulle 200 unità. Sono come quell’impiegato delle Poste che durante due anni non
si è presentato al lavoro, salvo nei giorni di ritiro di busta-paga: licenziato
ha fatto ricorso ed è stato riassunto.
Di tali paradossi l’Italietta è colma. La cultura del
famoso “posto fisso” è così radicata da disincentivare qualunque velleità
lavorativa non soggetta alle estreme tutele garantite dallo Stato.
Ma tant’è, amici lettori: a Roma affitto e posto fisso
sono la massima aspirazione del cittadino che “tiene famiglia”.
m.alberini@iol.it