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lunedì 15 febbraio 2016

V I S T O D A L E I - "L'Italia in caduta libera"

Cara Mariella Alberini,
siamo un popolo sopraffatto dalla caduta libera dell’Italia. Ragazzi, avete perso il midollo celebrale? Con la grande battaglia per l’insediamento nelle poltrone di Comando, negli Italiani non si intravvede la serietà e le preoccupazioni necessarie per salvare il Paese dalla grave recessione in cui si trova. Un debito pubblico da capogiro, oltre ai debiti contratti dalle Regioni, Province, Comuni, di cui moltissimi in stato fallimentare. Fabbriche e Artigiani che hanno chiuso bottega a causa della politica Fiscale distruttiva. Un Padano rammollito dalle chiacchiere che circolano dice: preferirei Maroni a capo del Governo perché ha i baffetti e in ogni pelo c’è un desiderio sessuale compromettente. Un altro dice: io vorrei Monica Bellucci, almeno ci rallegrerebbe lo spirito. Forse non avete capito che è in gioco il presente e il futuro del nostro Paese. Occorre pescare, in ambiente diverso dalla politica tradizionale, persone capaci di riportare il paese agli antichi splendori con programmi alla mano. Io, per prima cosa farei erigere ventimila croci a Roma, per riscattare il debito pubblico rubato dalla politica in cinquant’ anni di regimi truffaldini. Ridurrei i costi della Politica per favorire lo sviluppo del paese. Eliminerei tutte le centrali a Carbone, Petrolio, Gas con sistemi a Energie Naturali. I Ministeri sono nella Capitale e li devono rimanere, migliorando l’efficienza e condizionando le rimunerazioni alle presenze effettive. Il programma integrale è disponibile su richiesta.

Lettera ricevuta via e-mail

Gentile lettore,
numerosissime lettere sono su questo tono. Ma bisogna aggiungere che gli Italiani davvero capaci e onesti scelgono strade molto diverse e non sono attratti dalla palude della politica. Ormai siamo tutti disperati della gravissima situazione del Paese. Molti auspicano il ritorno a una dittatura purché illuminata. Sogni irrealizzabili, ma ci danno una visione chiara del febbrile disagio in cui stiamo vivendo. Le sue immagini folcloristiche sono divertenti.  Ma, battute a parte, sono davvero tanti che vorrebbero al Governo una mano forte per riformare tutto il sistema ormai completamente degenerato. E non sarà certo di Renzi quella mano. Anche se balla un po’ dappertutto senza concludere nulla.  L’antica atarassia dell’italico ha lasciato il posto all’angoscia del domani. Tutti si chiedono cosa succederà. E tutti continuano a non identificare alcun soggetto politico in grado di rimediare davvero la situazione. Intanto continuano gli scandali e l’invasione dei migranti, i quali non trovano in Europa quello che vorrebbero. E l’Europa, sempre in ritardo, si è accorta da pochissimo che non sa più dove metterli. Oggi agli italiani non piace più nessuno: ne’ la Destra e tanto meno la Sinistra. I Greci antichi ci hanno lasciato un grande insegnamento: in politica l’alternativa è tra vivere sotto l’egemonia di pochi o sotto l’egemonia della plebe. Adesso in Italia è stata inventata la terza strada: vivere nel nulla con il grande incubo degli attentati. Ma non si potrà andare avanti così. E allora? Il fantasma di Mussolini, un figlio del popolo, aleggia su “questo volgo disperso che patria non ha”, come scriveva Alessandro Manzoni. In effetti oggi la parola patria è diventata obsoleta. E purtroppo anche la dignità, la serietà, la religione, la solidarietà umana sono termini ormai vuoti del loro significato. Bisognerebbe riuscire a tornare indietro di almeno un secolo per poter andare avanti
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m.alberini@iol.it