cover blog M Alberini

lunedì 4 aprile 2016

V I S T O D A L E I - "Italia in stasi economica"

Secondo i soloni della macro economia permane sui mercati internazionali un’alea di incertezza legata alla dinamica della crescita globale che colpisce sulla domanda delle materie  prime e sulle aspettative degli operatori di mercato.
Il dollaro troppo forte rischia di penalizzare l’economia Usa e di creare apprensione sulla crescita globale.
E in Italia potrebbe esserci, secondo la visione per i prossimi sei mesi dei  Private  banker più affidabili, una stasi di rendimenti: vale a dire zero se va bene. Il tutto dovuto alla mancanza di  coraggio  di molti Governi europei che ha portato a bassi livelli di inflazione (addirittura di deflazione) e ad un livello di crescita media dei salari quasi nullo.
Il Presidente Draghi sarà costretto ad osare ancora di più per ridare quel refolo di speranza che è sempre riuscito a smuovere i marcati.
Non scrivo di economia, ma non ci vuole un Mba a Harvard per capire che andiamo verso tempi molto grami. Per una volta non ne daremo la colpa al Presidente Renzi. Ma non ci vuole molto per capire che siamo un Paese molto arretrato rispetto all’Europa  ed anche alla Mittel Europa ( Austria, Ungheria, Slovenia ecc) che dai suoi angolini ha molto da insegnarci sia da un punto di vista dell’ordinamento legislativo che politico che della pubblica amministrazione. La quale è uno sterminato guazzabuglio  che rinfocola appunto l’ignominia burocratica della quale il nostro Paese è “campione d’incassi”. Ci riferiamo ai milioni di aventi senza diritto ad  un posto fisso e ad altri invece aventi diritto alla pensione di invalidità, i quali non riescono ad ottenerla e neanche l’accompagnamento  per invalidità permanente.
Un  fenomeno che alligna al nord mentre al sud è tutto il contrario.
La burocrazia ci ammorba più della stasi dei mercati. Senza la burocrazia, gigante costruito con pazienza da Dc in quarant’anni di potere quasi assoluto e sostenuto da tutti i governi successivi, saremmo forse più avanti della Danimarca o addirittura dell’Inghilterra. La quale fa tremare gli Europei con la sua Brexit a breve scadenza.


m.alberini@iol.it