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venerdì 16 marzo 2012

VISTO DA LEI - “A Partiti e sindacati la confisca dei patrimoni per il popolo”

Carissima Mariella,
non bisogna sparare ogni giorno a un nuovo bersaglio, ma insistere spesso, se non sempre, sullo stesso: in questo caso è l' I.M.U., la delinquenziale tassa sui risparmi di una vita. Ma una coppia novantenne, con lei inferma totale, dove li va a prendere i figli per avere gli sgravi? Bisogna creare movimento contro l'iniqua tassa, e vedrai quanti seguaci ci saranno. È la tassa più lurida e schifosa che un miliardario potesse ripristinare. Berlusconi avrà anche sbagliato tutto, ma almeno questo problema l'aveva capito. Per favore, ci pensi lei a movimentare la scena…

Cara Mariella,
bisognerebbe pensare a tassare i miliardari patrimoni dei Partiti e dei sindacati, accumulati a sulla pelle della gente comune…
                                                                                            Lettere firmate, inviate via e-mail
Gentili lettori,
giungono tante lettere per segnalare i pesanti problemi che affliggono l’Italia, non ultimo il macigno dell’Imu che rincara la vecchia ICI, tassa già molto iniqua. Vorrei però porre alla vostra attenzione due nodi principali che minano la nostra cosiddetta “democrazia”: i Partiti e i Sindacati. In tutte le democrazie esistono questi due Istituti, ma in Italia hanno un’impostazione particolare. I Partiti rappresentano un’idrovora che succhia enormi risorse pubbliche per trasformarle in “tesoroni” e sprechi come testimonia la vicenda Lusi, il quale si concede il lusso di pagare un piatto di spaghetti 160 euro. Questi “tesori”, vedi la vicenda AN dell’appartamento di Montecarlo, sono gestiti in modo occulto e solo di rado escono alla luce fatti iniqui. Perché i Partiti depauperano lo Stato di tutti questi soldi (i nostri)? Pensare male è peccato, ma sovente si indovina. Tale iniqua situazione provoca il fondato sospetto che pure il vertiginoso cambiamento delle sigle dei Partiti negli ultimi anni sia servito ad avere finanziamenti sulle nuove sigle con residui sulle vecchie che continuano ad incassare (vedi la Margherita): vicende  poi insabbiate delle quali non se ne parla più. Adesso è giunto il momento  di chiedere ai Partiti, come loro pretendono da ogni azienda, il bilancio annuale da sottoporre a una revisione di conti apartitica. Prima di chiedere nuove tasse ai cittadini, vengano riesumati questi “tesori” delle Kaste accumulati nella Prima e nella cosiddetta Seconda Repubblica. A nostro avviso però, invece di parlare di Patrimoniale, bisognerebbe requisire le centinaia di miliardi in possesso ai Partiti come si fa con i patrimoni della Mafia e devolverli all’alleggerimento delle tasse che angariano il popolo italiano. Capitolo affine è quello dei Sindacati, dei quali abbiamo già puntualizzato gli iniqui assorbimenti delle risorse dello Stato (sempre le nostre). Ci chiediamo come mai queste organizzazioni pachidermiche che hanno prodotto milioni di ore di sciopero a spese delle aziende e soprattutto dei lavoratori, che hanno prodotto decine di contratti uno più complesso dell’altro, che hanno disseminato ben 700.000 unità lavorative in giro per l’Italia (40.000 solo tra insegnanti e persino Primari d’ospedale, destinati a mansioni sindacali), ci abbiano portato al punto che un Governo tecnico è stato incaricato di riformare la materia del Lavoro: quella materia che proprio i Sindacati hanno reso inestricabile e avrebbero dovuto da tempo risolvere.  Anche qui sorge il sospetto che finora abbiano difeso solo i loro interessi, gli stipendi dei loro dipendenti, tutti a tempo indeterminato, la presenza di loro costosissime delegazioni sparse in tutto il pianeta. Il loro patrimonio non è certo inferiore a quello dei Partiti e andrebbe confiscato sempre a favore dell’alleggerimento delle tasse ai lavoratori. A Voi il conteggio di quanto virtualmente avremmo recuperato a favore dell’Italia.