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venerdì 9 marzo 2012

VISTO DA LEI - “Politica italiana: chiacchiere e corruzione”

Cara Mariella Alberini,
Berlusconi pensa che cambiando il Nome al Partito e facendo cantare un nuovo Inno ha risolto i problemi che sono all'interno del PDL? Purtroppo lui si è dato la zappa sui piedi quando ha voluto sostenere il Governo Minestrone di Monti, Casini e Napolitano. E in vece di essere pentito ha rilanciato dicendo che alle prossime politiche vorrebbe forse fare una alleanza con terzo polo e PD. Per quello che mi riguarda alle prossime elezioni io non supporterò una coalizione del genere CHE SI PRESENTA ALLE ELEZIONI SOLO PER RIDARE L'INCARICO PER ALTRI CINQUE ANNI A MONTI:  quindi semplicemente non VOTO! 
                                                                       Lettera firmata, inviata per e-mail


Gentile lettore,
è normale che ciascuno faccia quello che ritiene più giusto. Però bisognerà tenere conto che in  questo Paese dobbiamo viverci e quindi non si può prescindere dalla situazione più o meno disastrata dell’Italia della mala-politica. Quindi non  votare per nessun partito, coalizione ecc. non è la soluzione. Per ottenere un beneficio dal non voto bisognerebbe che le schede in tutta la nazione rimanessero in bianco. Mentre andranno a votare Black Block, No Tav, anarchici dinamitardi e popolo della sinistra avvantaggiando i partiti estremisti ecc.

Inutile ripetere che la confusione è totale, aggravata da scandali finanziari giornalieri. Si può affermare che gran parte del mondo politico è coinvolto nel gioco delle mazzette e ogni giorno arriva un  nuovo avviso di garanzia ad amministratori della cosa pubblica. Intanto i cittadini sono sempre più vessati da nuovi balzelli: ad esempio dall’aumento della benzina, dalle tasse sui titoli che rappresentano il risparmio della gente comune, dal lievitare dei prezzi sul contenuto del carrello della spesa.

Non esistono più punti di riferimento. Le Kaste continuano a imperversare senza vergogna e con sempre maggior tracotanza di chi ne fa parte. Ho udito la moglie di un Grand Commis che parlando con un’aspirante manager bancaria le profetizzava con vanagloriosa sicumera una direzione generale scaturibile dalle sue alte aderenze. E così va avanti o indietro l’Italia del tutto priva di quella meritocrazia che potrebbe aiutare ad uscire dalla palude della non produttività: causata appunto dalla masnada di incompetenti raccomandati che ormai ammorbano i gangli delle amministrazioni statali e non solo. O si vive di politica o si soccombe tra debiti, usurai e disoccupazione. L’ improduttività ha ridotto il Paese ad una landa sterile, dalla quale non si capisce come anche l’ennesimo governo in carica riuscirà a seminare nuova linfa. Gli italiani assistono attoniti e impotenti alla desertificazione del loro Paese un tempo tanto prospero e oggi ricco, anzi sovra popolato, soltanto di immigrati che lo depauperano ulteriormente.