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lunedì 9 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Le promesse di Matteo Renzi"

Cara Mariella Alberini,
cosa dobbiamo aspettarci dalla nomina del nuovo Segretario del PD Matteo Renzi?
Saprà mantenere i roboanti propositi per riformare l’Italia in stato comatoso? Mi interessa conoscere la sua opinione e se si può sperare davvero in un reale cambiamento…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo lettore,
grottesco il solito mare di promesse che sgorga puntuale dalle gole dei politici alla ribalta elettorale. Colpisce più sgradevole di sempre, la sicumera con la quale il giovane Renzi declama riforme che fanno risparmiare miliardi diminuendo i costi della politica; ritiene di scardinare l’asse Letta-Napolitano e di  far ritornare le decisioni alla politica; prospetta una riforma elettorale impostata da quello che lui ritiene il partito di maggioranza: il PD.
In realtà i partiti di maggioranza in Italia sono tre e sarà piuttosto difficile metterli d’accordo su una nuova legge elettorale. Parlare di tagliare i costi della politica è diventata un’utopia risibile poiché nessuno ha intenzione di rinunciare a nulla, neppure a un cent. Infatti le colpevoli indecisioni del Premier Letta sono determinate dalla sua impotenza ad agire in tale senso. Come farà il nuovo Segretario del PD a realizzare tali promesse? Il marasma italico sta straripando da tutte le parti: viviamo da sette anni in regime di anti costituzionalità come sancito dalla recente sentenza della Suprema Corte.
Non sappiamo se gli Italiani si sono resi conto che, nel più profondo silenzio, da oltre due anni, l’Italia è diventata di fatto e di contrabbando una Repubblica Presidenziale: dove prima è stato deciso e nominato il Governo Monti e poi, dal cilindro del Presidente Napolitano è scaturito il Governo Letta, detto delle Larghe Intese.
Adesso come farà Matteo Renzi  a far tornare in Italia la Repubblica Parlamentare?
Non ci sembra che, sia pure da Segretario del PD, lui ne avrà i poteri.
In Italia, da decenni tutti i Presidenti del Consiglio lamentano la totale mancanza di poteri per attuare riforme, a parte quelle tragiche e numerose sulle pensioni. E vorremmo sapere dove  il Segretario Renzi, novello Lancillotto, ha trovato la formula magica per attuare quello che da trent’anni nessuno è riuscito a realizzare.
Con grande tristezza non vediamo luce all’orizzonte buio del nostro Paese, ma soltanto la solita corsa ambiziosa di nuovi politicanti che con particolare veemenza millantano  di poter combattere contro  la macchina da guerra nucleare delle Kaste            
inamovibili poiché fondate sui piloni di cemento armato della burocrazia più solidificata e famelica del mondo. 

m.alberini@iol.it