cover blog M Alberini

lunedì 28 ottobre 2013

VISTO DA LEI - "Situazione in caduta libera"

Carissima Mariella,
mi ero ripromesso di scrivere alla mia amica Alberini, solo all'occorrenza di episodi eclatanti, ma mi rendo conto che siamo un popolo così squinternato, che le occasioni si presentano ogni nanosecondo. Fosse Ardeatine, tristissimo episodio che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che l'imbecillità umana è più sconfinata dell'universo. Per amore di verità però, la cosa va raccontata tutta ed io all'uopo, ho allegato un po' di storia. (Vedi allegato a corredo) Il capitano Priebke, avrebbe potuto lasciarci la pelle rifiutandosi di eseguire gli ordini, e comunque i 335 morti ci sarebbero stati lo stesso. Cert'è che la storia di questi poveretti, avrebbe meritato, da parte sua, uno straccio di pentimento. Ma sarebbe stata un'ipocrisia. Io però quattro sberle ai 17 partigiani che oltre a 42 militari tedeschi, hanno ucciso anche due connazionali, le avrei mollate. O no??? Mai sentita una parola in merito.
Ma che popolo di eroici cittadini, loro sì, che si sarebbero immolati piuttosto che sottostare a quegli ordini. Tanto impavidi che non trovano nemmeno il coraggio di pagare le tasse. Ce lo vede Mariella uno qualsiasi dei nostri politici, che alla guisa di Salvo D'acquisto si erge a baluardo in difesa di un'atrocità ??? Io no. Le reazioni suscitate sono allucinanti, c'è da chiedersi se siano naturali o pilotate, tanto sono spropositate. E la Chiesa?, che in passato ne ha fatte di cotte e di crude? Mi risultano 40000 donne in tutta Europa condannate dall' Inquisizione e arse vive con la ridicola accusa di stregoneria. Perché non riesumiamo i pontefici dell'epoca e li ritumuliamo in un luogo maledetto da Dio. Dov'è finita la carità di Dio? Chi può dire se Pribke si è pentito o meno in punto di morte? Non riusciamo nemmeno a trovare un loculo per un'urnetta piccola come un barattolo di marmellata. Che desolazione!
Buon Dio se ci sei batti un colpo perché qui è ormai una gabbia di matti.
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
lei è magnanimo giudicando matti coloro i quali sono semplici marrani organizzati  dai soliti agitatori sinistrosi per prendere a calci un carro funebre e offrire così al mondo l’ennesimo spettacolo italiano di vergognoso livello. Inutile rivangare gli orrori della Seconda guerra mondiale e il fatto che al partigiano dinamitardo e compagni di Via Rasella non sia neanche passato per la mente di denunciarsi e salvare  335 vite umane. No, anzi vent’anni dopo i compagni gli hanno conferito la medaglia d’oro da eroe e una lauta pensione.
Nelle guerre gli eserciti hanno i loro soldati in divisa. Sono bersaglio facile per l’anonimo che gli spara contro. Ecco perché questi atti di “partigianeria” vengono duramente stroncati con rappresaglie feroci. Anche perché gli eserciti avvisano sempre che qualsiasi atto contro di loro provocherà una ritorsione talvolta spropositata. Lo hanno fatto e lo fanno tutti gli eserciti del mondo che si appellano alla Convenzione dell’Aia in vigore da circa un secolo.
Questi atti che gli eserciti considerano terroristici purtroppo coinvolgono sovente inermi civili ai quali nessun riconoscimento viene tributato e finiscono massacrati e dimenticati.
Terrorismo, stragi, genocidi continuano ancora oggi e nessun insegnamento viene tratto dalla Storia insanguinata di un pianeta che sta andando verso tempi sempre peggiori. Non è questione di pessimismo, ma di realismo. La violenza dilaga ovunque purtroppo sostenuta e propagandata da cinema e TV con sanguinaria veemenza. Anche nel nostro Paese distrutto nell’economia, nella cultura, nel vivere civile dall’abuso di potere e dall’ingiustizia con la quale viene gestita la res pubblica, popolato da Italiani smarriti e allo sbando come se fossimo tornati in una guerra della quale non si vede la fine: dalla quale purtroppo usciremo tutti sconfitti.
m.alberini@iol.it