Cara Marella,
le invio
questa lettera.
Carissimo Don
Julian Carron, (Presidente Confraternita Comunione e Liberazione),
soltanto oggi
per merito di un foglio prelevato in Chiesa, ho avuto l’occasione di leggere il
Suo articolo apparso su Repubblica del 18 Settembre 2013. Provengo dall’estero
dove ho seguito per diversi anni scuole religiose Cattoliche dei Salesiani di
Don Bosco e conosco il valore e meriti impeccabili sia dei Salesiani come pure
dei Gesuiti. Dopo aver girato il mondo nei cinque continenti per lavoro,
portando sempre con me il dono della Fede, da quando mi trovo in Italia
confesso che si è spento il mio Lumen Fidei per ragioni che reputo di solenne
ipocrisia da parte della Curia e del Clero. Nel Suo articolo in oggetto, fa
riferimento a filosofie di natura psicologica che agiscono sull’immaginazione
nell’esaltazione di una convinzione, che porta a vedere la luce anche nelle
tenebre, come indirettamente evidenziate dal Papa con riferimento al Lumen
Fidei. La pregherei di seguire il mio discorso sino in fondo, confermando tutto
il mio rispetto verso le persone e per nulla intendo mettere in discussione il
Credo nella sua struttura originale partendo da Gesù, essendo fermamente
dell’avviso che se non ci fosse il Cristianesimo, avremmo dovuto inventarlo, ma
con la presente è mia intenzione mettere in evidenza il ricorso ad alcuni
esempi discutibili che eludono le aspettative della risposta da parte di un
Gesuita Capo della Chiesa Cattolica. Ogni uomo è portato per natura o per
orgoglio personale a credere e battersi con la luce del proprio pensiero anche
nelle tenebre più profonde attraverso l’immaginazione, per convinzione, per ignoranza
o per disinformazione, sostenendo il proprio io come una lampadina virtuale che
vede la luce anche nel buio più profondo, sulla base delle convinzioni del
proprio sapere e delle esperienze vissute, le quali formeranno il proprio
pensiero accompagnandolo per tutta la vita. Alcuni esempi nel passato recente
confermano che l’uomo è imprevedibile quando spinto da convinzioni di certezza
e di amor proprio è capace di affrontare anche la morte, come nel caso dei
martiri del Fascismo, del Comunismo, dei Partigiani o delle Religioni in
generale, spingendosi sino all’Estremismo. Possiamo notare che nonostante la
presa di posizione della Chiesa con gli ultimi cambiamenti interni, la Luce
della Fede Cristiana è in costante e progressivo decadimento lasciando sul
terreno del Mondo molti delusi che a loro volta generano altrettanti oppositori
verso la Chiesa…
Lettera firmata, ricevuta via
e-mail
Caro lettore,
non si può buttare addosso alla Chiesa tutte le croci
e le nefandezze dell’epoca presente. Viviamo in una situazione politica,
economica e sociale da incubo. E Papa Francesco può solo dire parole di
conforto come sta facendo. Si legge nel suo viso tutta la preoccupazione per la
gravità di quanto gli passa sotto gli occhi. Quel peso immane che ha costretto
Papa Ratzinger a chiedere aiuto e a ritirarsi.
Il mondo tutto non sa dove sta andando. In particolare
l’Italia con i suoi politicanti che non sanno far altro che cercare ovunque
risorse che verranno divorate dai soliti noti.
Adesso cercano disperatamente di mettere le mani sui
capitali all’estero che troverebbero la
collaborazione dei titolari qualora il sacrificio imposto portasse benefici al
Paese alla luce del sole. Invece si guarda soltanto a rovine e disastri irrimediabili poiché ignorati da
decenni di malgoverno.
Lo spreco degli aiuti al Terzo mondo è uno dei tanti
esempi di inetto sfacelo (ruberia) per il quale si è assistito: di ogni mille
lire stanziate ne arrivava una a destinazione. Ed è la ragione principale per
la quale tanti Italiani hanno cercato di
difendere i propri risparmi portandoli altrove.
La Chiesa non può certo rimediare a questo disastro
epocale che coinvolge tutto il pianeta. Quelli che sono stati i suoi torti nel passato
appartengono ad ogni religione poiché
rappresentata da esseri umani non
sempre ispirati alla fede cristiana.
m.alberini@iol.it