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lunedì 15 dicembre 2014

VISTO DA LEI - ""Assassinii sulle strade"

Cara Mariella,
ieri, a quasi un anno dalla perdita della mia bambina, ho consegnato le oltre 108mila firme raccolte per l'introduzione del reato di omicidio stradale al Vice Ministro dei Trasporti. Unisciti a me, dobbiamo essere ancora di più. 
L'uomo drogato, alcolizzato e senza patente che con una macchina rubata uccise mia figlia, dopo appena sei mesi di carcere è agli arresti domiciliari.
Il 26 dicembre dello scorso anno, io e la mia famiglia fummo vittime di un terribile incidente sulla via Nettunense, nel tratto che attraversa il Comune di Aprilia. Con un sorpasso azzardato un uomo invadeva la corsia opposta centrando in pieno la Fiat Panda dove ci trovavamo. Stella Manzi, la mia bambina, è morta pochi giorni dopo e aveva otto anni. Una giurisprudenza più completa è necessaria: nel caso di incidenti mortali, con i colpevoli poi risultati ubriachi o drogati per i parametri dei test, non esiste un solo caso in Italia in cui l'accusa di omicidio volontario sia rimasta in piedi. Nel caso di omicidio colposo le pene sono lievissime. Ieri, a quasi un anno dalla perdita della mia bambina, ho consegnato le oltre 108mila firme raccolte per l'introduzione del reato di omicidio stradale al Vice Ministro dei Trasporti. Il Vice Ministro Nencini mi ha detto: “Io sono con lei e non mollo il pezzo; sono fiducioso sul fatto che entro un anno l'iter legislativo andrà in porto. C’è buona convergenza su questo. A tutt’oggi ci sono 3700 morti l’anno per incidenti stradali, ma cresce la percentuale degli incidenti causati da chi è sotto l'effetto di droga e alcool. Oggi la media della condanna per questi reati è di due anni e 4 mesi e questo è inaccettabile".
Unisciti a me e ad altre 108mila persone: chiedi che venga al più presto introdotto il reato di omicidio stradale. Non si devono più verificare morti assurde come quella di mia figlia Stella.

Giannina Calissano via Change.org

Carissima Giannina,
pubblichiamo la sua lettera poiché troppi sono i massacri stradali compiuti da incoscienti delinquenziali in preda ad alcool o droghe. Immaginiamo il suo strazio di madre che grida vendetta o chiede almeno giustizia. Poiché proprio la Giustizia deve a questo punto tener conto che comunque si tratta di omicidio. Questi reati dovrebbero essere condannati come pene previste per l’omicidio volontario: ergastolo o trent’anni. Speriamo che la nostra rubrica incrementi la raccolta di firme in atto. Ci risulta che proprio in questi giorni il Premier Renzi abbia proposto la configurazione di reato per omicidio stradale con pene molto pesanti. Però non dimentichiamo che in Italia circolano quattro milioni di veicoli senza assicurazione. E, a piede libero, delinquenti incalliti come Buzzi o altri agli “arresti domiciliari fasulli” come per la Franzoni, la quale di carcere ne ha fatto pochissimo dopo un delitto tanto mostruoso. I casi di delitti efferati impuniti e di assassini in libertà totale dopo si e no dieci anni  non si contano. Ci risulta solo in Italia questo tipo di blanda Giustizia nei confronti di certi tipi di  omicidio e non solo. Poichè anche nel campo dei reati finanziari personaggi politici di spicco hanno subito condanne risibili. E li ritroviamo alla ribalta recidivi con nuovi scaldali e nuovi reati. Ma tornando al suo caso straziante di madre colpita nell’affetto più sacro:  è così disumano e contro le leggi della vita vedere morire una figlia bambina  per colpa di un delinquente privo di qualunque attenuante.
Sempre a proposito di furfanti eccellenti, ameremmo configurare uno scenario in cui i cittadini tutti si rifiutassero di pagare le tasse contro la corruzione dei politici e per tentare di cambiare in toto questo misero scenario italiano. Al tracollo economico dello Stato seguirebbe senz’altro un fuggi-fuggi dalla politica di coloro i quali non avrebbero più il miraggio di pascersi del denaro pubblico: motivazione unica di chi fa politica.
Certo sarebbe una catastrofe, ma forse una salutare sterzata.

m.alberini@iol.it