Cara
Mariella,
dal 2007 al
2011, l'europa, il minuscolo è voluto, ci ha spillato qualcosa come 22 miliardi
di euro. Qualche giorno fa leggevo, non ricordo dove, questa notizia e
sconcertato l'ho verificata partendo da altre fonti. E' proprio così. In poche parole questi 22 mld
di euro sono la differenza tra quello che versiamo all'europa e quello che
l'europa ci restituisce in finanziamenti. La domanda viene spontanea, che ci
facciamo noi in europa ? Affermiamo con forza, e a ragion veduta, che siamo i
migliori operai e i migliori tecnici del mondo e poi ce la facciamo sotto. Di
che cosa abbiamo paura?, di quattro crucchi che combinano guai daquando
esistono? Tutti sapevano che l'affare Grecia sarebbe finito così, figuriamoci
se quegli speculatori mangia carogne, che hanno investito decine e decine di
miliardi di euro acquistando bond Greci al 22% di interesse, si sarebbero
arresi alla perdita dei loro investimenti. E guarda caso, nella fattispecie, i
più grossi investimenti sono tedeschi. Alla fine da una parte i ricchi
investitori sempre più ricchi, dall'altra noi coglionazzi che saremo chiamati a
ripianare il debito greco. Si ricordi Frau Merkel che le 6/7 regioni del nord Italia,
senza le zavorre che ben conosciamo, avrebbero fatto della Germania un sol
boccone. Credetemi, ne ho conosciuti a bizzeffe, la loro arroganza è seconda
solo alla loro mediocrità ecc.
Sosteniamo da
sempre che il fiume di denaro che se ne va verso Roma ci torna rigagnolo dopo i
sontuosi prelievi degli avvoltoi che nello stesso fiume si abbeverano
avidamente, e poi siamo cascati in una trappola peggiore.
Cara
Mariella, forse lei lo sa, a che cosa serve questa europa? Io ho paura di
conoscere la risposta, ed è quella di sempre: ubi maior, minor cessat.... Alla
faccia di quel piccolo uomo che sfoggia una postura nell'incedere sempre più
mussoliniana, ma che appena si gira, scomoda il beffardo sorrisetto
dell'Angelona, seguita a ruota dal ghigno sarcastico di quel Francois Holland
che la grandeur, non sa neppure più dove abita di casa. Se temiamo questi
personaggi, non ci resta che ritirarci sull'Aventino in attesa del ritorno di
Menenio Agrippa.
Lettera
firmata, ricevuta via e-mail
Fedele amico,
questa Europa “sconclusionata” a qual cosa serve: a
darci almeno un’illusione di moneta forte, di pace globale all’interno della UE
e di un minimo di compattezza riguardo il biblico problema delle migrazioni. Non possiamo neanche pensare di uscire da
questa Europa e tanto meno dall’euro. Dove ci troveremmo? Alla periferia del
nulla.
La neonata Europa purtroppo si trova oggi a livello di
una educazione da scuola elementare: deve arrivare oltre all’Università ad altri
infiniti Master. E’ giusto criticarla e forse anche inveire contro quel
pachidermico Parlamento di Bruxelles dalle inconcludenti tendenze: con le sue
innumerevoli, sovente inutili leggi. Però questo è il destino di tutte le
nazioni partecipanti e si dovrà fare molta strada prima di arrivare ad
un’efficienza europea che tuteli una comunità di 28 Stati. Chi scrive non la
vedrà, ma forse non la vedranno neppure i nostri nipoti.
Ci sono voluti 150 anni per la costruzione purtroppo
fatiscente dell’Italia di oggi. Vogliamo concedere all’Europa almeno una
trentina d’anni per arrivare ad un’unificazione
più compatta e meno frazionata dato che sono gli stessi Stati associati
a resistere all’unificazione? Non possiamo pretendere di scimmiottare gli Stati
Uniti: terra di conquista degli emigranti Gesuiti
del XVI secolo.
Gli italiani stessi non sono ancora unificati e non lo
saranno mai causa l’enorme divario etnico – storico. Figuriamoci l’Europa…!
m.alberini@iol.it