cover blog M Alberini

lunedì 20 luglio 2015

V I S T O D A L E I - "europa, il minuscolo è voluto"

Cara Mariella,
dal 2007 al 2011, l'europa, il minuscolo è voluto, ci ha spillato qualcosa come 22 miliardi di euro. Qualche giorno fa leggevo, non ricordo dove, questa notizia e sconcertato l'ho verificata partendo da altre fonti. E'  proprio così. In poche parole questi 22 mld di euro sono la differenza tra quello che versiamo all'europa e quello che l'europa ci restituisce in finanziamenti. La domanda viene spontanea, che ci facciamo noi in europa ? Affermiamo con forza, e a ragion veduta, che siamo i migliori operai e i migliori tecnici del mondo e poi ce la facciamo sotto. Di che cosa abbiamo paura?, di quattro crucchi che combinano guai daquando esistono? Tutti sapevano che l'affare Grecia sarebbe finito così, figuriamoci se quegli speculatori mangia carogne, che hanno investito decine e decine di miliardi di euro acquistando bond Greci al 22% di interesse, si sarebbero arresi alla perdita dei loro investimenti. E guarda caso, nella fattispecie, i più grossi investimenti sono tedeschi. Alla fine da una parte i ricchi investitori sempre più ricchi, dall'altra noi coglionazzi che saremo chiamati a ripianare il debito greco. Si ricordi Frau Merkel che le 6/7 regioni del nord Italia, senza le zavorre che ben conosciamo, avrebbero fatto della Germania un sol boccone. Credetemi, ne ho conosciuti a bizzeffe, la loro arroganza è seconda solo alla loro mediocrità ecc.
Sosteniamo da sempre che il fiume di denaro che se ne va verso Roma ci torna rigagnolo dopo i sontuosi prelievi degli avvoltoi che nello stesso fiume si abbeverano avidamente, e poi siamo cascati in una trappola peggiore.
Cara Mariella, forse lei lo sa, a che cosa serve questa europa? Io ho paura di conoscere la risposta, ed è quella di sempre: ubi maior, minor cessat.... Alla faccia di quel piccolo uomo che sfoggia una postura nell'incedere sempre più mussoliniana, ma che appena si gira, scomoda il beffardo sorrisetto dell'Angelona, seguita a ruota dal ghigno sarcastico di quel Francois Holland che la grandeur, non sa neppure più dove abita di casa. Se temiamo questi personaggi, non ci resta che ritirarci sull'Aventino in attesa del ritorno di Menenio Agrippa.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Fedele amico,
questa Europa “sconclusionata” a qual cosa serve: a darci almeno un’illusione di moneta forte, di pace globale all’interno della UE e di un minimo di compattezza riguardo il biblico problema delle migrazioni.  Non possiamo neanche pensare di uscire da questa Europa e tanto meno dall’euro. Dove ci troveremmo? Alla periferia del nulla.
La neonata Europa purtroppo si trova oggi a livello di una educazione da scuola elementare: deve arrivare oltre all’Università ad altri infiniti Master. E’ giusto criticarla e forse anche inveire contro quel pachidermico Parlamento di Bruxelles dalle inconcludenti tendenze: con le sue innumerevoli, sovente inutili leggi. Però questo è il destino di tutte le nazioni partecipanti e si dovrà fare molta strada prima di arrivare ad un’efficienza europea che tuteli una comunità di 28 Stati. Chi scrive non la vedrà, ma forse non la vedranno neppure i nostri nipoti.
Ci sono voluti 150 anni per la costruzione purtroppo fatiscente dell’Italia di oggi. Vogliamo concedere all’Europa almeno una trentina d’anni per arrivare ad un’unificazione  più compatta e meno frazionata dato che sono gli stessi Stati associati a resistere all’unificazione? Non possiamo pretendere di scimmiottare gli Stati Uniti: terra di conquista degli emigranti  Gesuiti  del XVI secolo.
Gli italiani stessi non sono ancora unificati e non lo saranno mai causa l’enorme divario etnico – storico. Figuriamoci l’Europa…!


m.alberini@iol.it