Cara
Mariella,
è una solenne
panzana che gli Italiani abbiano imparato a organizzare vacanze con partenze “intelligenti”. Altrimenti non
si verificherebbero le spaventose code di auto in autostrade sotto canicole mortali. Pazzesco tutto si concentri in agosto inclusa la
desertificazione delle metropoli…Lettera firmata, inviata via e-mail
Carissimo amico,
in realtà, prima della crisi, le vacanze estive degli
italiani erano state distribuite durante l’arco di sei mesi da aprile a
ottobre. Adesso pochi possono permettersi di lasciare il lavoro (se lo hanno)
se non nel periodo ferragostano quando non esiste più richiesta di attività.
Quindi non si può dargli addosso perché, impoveriti al punto da non potersi
permettere di pagare alberghi o locali in affitto, si stipano su utilitarie
cariche di bambini e vettovaglie e raggiungono lontanissimi lidi marini o
casali di campagna dove possono essere ospitati gratis da parenti e amici. A
parte ciò non sono pochi gli intelligenti cittadini che preferiscono restare
nelle metropoli senza traffico puzzolente, senza cinema e ristoranti aperti,
senza delinquenti partiti per (loro sì) vacanze di lusso.
Detto questo, bisognerebbe rivedere tutto il sistema
vacanziero e ricreare le dimenticate colonie estive in luoghi non lontani dalla
propria residenza a costo quasi zero. Ma al Governo ci vorrebbero illuminati
gestori di un’Italia che non tornerà mai più. Non quei pochi furbacchioni intenti
a fare la cresta su tutto a cominciare dai migranti. Fino a quando non spazzeremo via tutti gli attuali
magna-magna a favore di una “risuolatura del nostro consumato “stivale”,
andremo sempre avanti così e anche peggio. Oggi però abbrevio la rubrica perché
sono in vacanza in una Milano “desertificata”…
m.alberini@iol.it