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lunedì 30 novembre 2015

V I S T O D A L E I -- "Coordinamento militare, sbarchi, Intelligence"

Cara Mariella Alberini,
se l’Europa non si organizza con un coordinamento militare ad hoc saranno guai. Poiché la spartizione degli obiettivi da bombardare deve essere studiata non solo di comune accordo, ma con perfetta sincronia tra Stati Maggiori per raggiungere il massimo risultato contro l’Isis…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentilissimo amico,
molto logico preoccuparsi di questa importantissima strategia: senza quella sarebbe un disastro. Ma, purtroppo, l’Europa ha sempre zoppicato  riguardo alleanze e solidarietà. Adesso c’è di mezzo anche la Russia di Putin, a mio avviso il miglior politico del pianeta. Ciò non significa non abbia compiuto infinite “trasgressioni” (un eufemismo)  nella gestione del suo enorme potere. Figuriamoci se così non fosse e Francia, Russia, ecc. si trovassero a bombardare gli stessi obiettivi.
Detto questo se non scenderanno con truppe di terra sui territori occupati dagli efferati assassini dell’Isis poco otterranno per debellarli in modo concreto. Non solo: ci vogliono migliaia di espulsioni in tutta l’Europa per depurarla e proteggerla da altri sanguinosi attacchi di stampo parigino. Non parliamo poi dell’Italia che deve bloccare gli sbarchi, tra i quali è ormai assodato siano arrivati  gli stragisti di innumerevoli fatti sanguinosi. I Ministri degli Interni europei l’avranno capita? Stanno in continua allerta con le loro Intelligence per scambiarsi informazioni, dettagli, nomi pericolosi dalle Banlieu fino alle borgate più infime di Roma, Londra, Berlino ecc.
Che dire del silenzio totale sugli sbarchi in Sicilia e a Lampedusa? Perché nessuno ne parla. Sappiamo che continuano, ma forse Renzi si vergogna di rendere palese una situazione molto dannosa per la sua eventuale rielezione nel 2018. Eppure l’Italia non solo non ha più alcun spazio ne’ risorse economiche da destinare a questi sciagurati illusi di poter partecipare in modo adeguato alla qualità di vita europea.
Si è già letto in tutti i media quanto disillusi siano gli africani arrivati  in Europa che affermano di essere scappati da un inferno per trovarne uno peggiore.