cover blog M Alberini

lunedì 20 ottobre 2014

VISTO DA LEI - “E' tempo di rimboccarsi le maniche”

Cara Mariella Alberini,
la nuova legge Finanziaria, chiamata di Stabilità, sembra finalmente un passo avanti per frenare la caduta libera dell'Italia verso l'abisso.  Renzi oltre a metterci la faccia, va avanti come uno schiacciasassi. Che sia lui il Davide tanto sognato  agli Italiani per ridimensionare lo strapotere del Gigante burocrazia?...
Lettera firmata, inviata via e-mail
 
Caro lettore,
dobbiamo prendere atto che i provvedimenti proposti dal Governo vadano verso la direzione auspicata e i pianti disperati dei “Governatori” delle Regioni risultano poco o nulla “patriottici” poiché non vogliono rinunciare a quel misero 2% che dovrebbe essere il 10% a limitazione dei loro sperperi faraonici.
Gli intellettuali italiani come Mazzini ed altri che lottarono per l'idea di unire l'Italia divisa in 19 Staterelli avrebbero di che inorridire vedendo oggi l'Italia divisa in 20 Regioni ognuna delle quali si comporta come uno Stato nello Stato. Ci vengano a spiegare codesti Governatori a cosa servono le sedi diplomatiche regionali ormai  già aperte in giro per il mondo, come hanno fatto i sindacati con le loro rappresentanze estere  a carissimo costo. O le sezioni cinematografiche come quella della Regione Calabria a Roma-Cinecittà. Ma non basta: sono diventati immani stipendifici tipo la Regione Sicilia la quale, in situazione fallimentare, ha assunto diverse migliaia di dipendenti non si capisce a far che cosa.
In tal modo, il lavoro imprenditoriale continuerà a scomparire perché i più tenderanno  ad entrare nei carrozzoni governativi dove il posto è assicurato e il licenziamento impossibile.   
Quando in Italia esisteva una potente industria di Stato che affiancava quella privata si era generato il famoso boom economico. Venne smantellata negli anni Novanta con la motivazione che aveva fatto il suo tempo. Ma in realtà perché decotta a causa della pessima gestione, delle ruberie, delle garanzie sindacali. Fu svenduta a spizzichi e bocconi a industriali privati, ai quali vennero poi addossate tutte  le colpe  pregresse di cattivo funzionamento: vedi le Acciaierie di Taranto diventate Ilva.
In realtà questi primi provvedimenti di Renzi ci appaiono all'acqua di rose. Si dovranno piangere lacrime di sangue per raddrizzare la crisi economica in costante degenerazione.
Dalle Alpi all'Etna, i milioni di ore finora pagati dalla Cassa di Integrazione hanno  aiutato i lavoratori a sopravvivere, ma non hanno rigenerato alcuna azienda.
Basta: è tempo di rimboccarsi le maniche. 
m.alberini@iol.it