cover blog M Alberini

lunedì 14 febbraio 2011

VISTO DA LEI - “Vittorio Feltri, il Dio padre.”

Cara Mariella Alberini,
il pezzo su Sallusti era intrigante e l’ho molto apprezzato. Adesso, dato che l’ho sempre seguita su Il Giornale e su Libero, vorrei chiederle di scrivere il suo punto di vista su Vittorio Feltri. I suoi ultimi balzi da Libero a Il Giornale e ritorno mi hanno lasciato perplesso. E quella piccola guerra di antica data tra lui e Belpietro? Lei cosa ne pensa?
B.A. – ricevuto via e-mail

Gentile B.A.,
vedo Vittorio Feltri seduto al centro come Dio padre: alla sua destra c’è Maurizio Belpietro mentre a sinistra non c’è più Sallusti. Un giornalista speciale Vittorio Feltri: ben note le sue capacità straordinarie per far decollare in verticale le tirature dei giornali che dirige. Per ottenere certi risultati ha creato una sorta di cronaca investigativa che gli ha attirato vari fulmini anche da parte del mistico Stato.  Diciotto anni di collaborazione e un rapporto, credevo io, di amicizia e di stima reciproca. Ma, si sa, anche un dio ha strani balzi di umore e Vittorio sovente cambia idea, si annoia e tende ad ascoltare voci gracchianti. Come tutti i rari geni compresi, ormai all’apice della parabola, si concede  capricci da primo-uomo, incluso quello di passare dalla simpatia all’antipatia senza apparenti causali. Così si potrebbero spiegare le recenti passeggiate fra un quotidiano e l’altro o forse ci sono state altre segrete trattative. Intendiamoci la sua celebrità è indiscutibile. Come l’alto gradimento femminile per il quale, equanime, coglie ciascun fiore gli si presenti anche se talvolta il bouquet è così voluminoso da  creargli qualche imbarazzo. Le favorite di turno devono essere dotate di rara pazienza. Non vediamo l’ora di leggere quello che scriverà quando potrà liberarsi dall’assurdo bavaglio applicatogli. Insomma, anche a lui la fama pone qualche dazio. Benché dotato di un sense of humor direi unico, può diventare di umor nero da un momento all’altro: peccato! Delle nostre sporadiche chiacchierate serbo un ricordo sorridente. Le  prefazioni a due dei miei tredici libri pubblicati sono brani di eccellenza e di apoteosi per l’umile cronista. Con il solito talento,   ha saputo tratteggiare in sintesi ustionante presidenti della Repubblica e numi dei poteri forti. E adesso, caro Vittorio, da editore di Libero ti siano propizi gli alisei.
m.alberini@iol.it                                            www.mariellaalberini.it