F. M., ricevuta via e-mail
Gentile Francesca,
iniziamo dalla situazione femminile in casa come madre e moglie. Viene trattata in modo ingiusto la donna che permette a marito e figli di sovrastarla sia nei suoi compiti di angelo del focolare sia nel rapporto con il coniuge. Oggi le donne che lavorano e hanno un’indipendenza economica devono essere in grado di difendersi da eventuali trattamenti iniqui. La dignità personale deve essere il primo traguardo da non dimenticare mai in nessun caso. Quindi è indispensabile pretendere da marito e figli regole di rispetto inderogabili. Le quali sono da inculcare durante il periodo prematrimoniale e fin dai primi giorni di vita dei figli. La donna che non si attiene a questi principi soccomberà a probabile mancanza di riguardo da parte dell’eventuale pessimo carattere del coniuge e di conseguenza dei figli che seguono l’esempio del padre. Di certo, nel primo dopo guerra del secondo conflitto mondiale, la donna era trattata con più devozione e rispetto in ambito familiare. Perché esisteva un altro tipo di educazione affettiva e sentimentale che i genitori di oggi non sanno neppure che cosa sia. Dal punto di vista professionale, la donna è ancora molto al disotto della tanto decantata parità. E qui si deve ammettere che esiste sempre la sciagurata dipendenza dalla prepotenza maschile. Ma la donna che accetta determinati do ut des si mette nelle condizioni di essere succube dell’uomo nel suo futuro quotidiano. Inutile far menzione dell’attuale posizione indecente di quelle signore sedute su poltrone di potere guadagnate con la mercificazione del sesso. E’ uno status quo ottenuto male e non futuribile. Tutto ciò che non si basa su professionalità solida e capace non può durare. L’attuale negletta situazione politica, sociale e culturale in Italia proviene dal malcostume in vigore da cinquant’anni di sistematica erosione dei principi morali nella famiglia e nella società.
Da tempo, le appartenenti al gentil sesso avrebbero dovuto unirsi e creare il Partito delle Donne Italiane. Ma purtroppo ciò è reso difficile da quella ancestrale rivalità che le divide mentre l’uomo è solidale con i congeneri. Se ciò non fosse il Partito delle Donne diventerebbe una forza politica che annienterebbe qualunque altro Partito al maschile poiché siamo in grado di lavorare in modo più diligente: siamo più forti moralmente, meno corruttibili, capaci di infinita pazienza, spirito di sacrificio e costanza poiché da millenni sopportiamo efferate ingiustizie. Così è.