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sabato 17 agosto 2013

VISTO DA LEI - Italia politicamente scorretta

Cara Mariella Alberini,
cosa ci dobbiamo aspettare alla fine delle brevi ferie degli Italiani dallo scenario politico che sta per aprirsi. Temo non vi saranno motivi per rasserenarsi nei confronti di una crisi economica che l’attuale Governo non vuole risanare. Come abbiamo constatato nel lavoro dei suoi primi quattro mesi, nessun radicale provvedimento è stato adottato per raddrizzare la baracca e adesso…?
Lettera firmata, ricevuta via e-mail  

Caro amico,
adesso, nell’Italia dalle centomila leggi e leggine, non può esistere che un clima politicamente scorretto come sempre è stato. Perché sono tutte partorite per coprire una corruzione spaventosamente radicata ed ormai inestirpabile a beneficio di quei venti milioni di italiani che vivono grazie a questo sistema creato ad hoc e protetto ferocemente dalla politica più infame del mondo.
Forse soltanto Cuba, Haiti e Uganda possono competere con l’Italia in fatto di corruzione. Per pavoneggiarci possiamo  dire che la nostra è quella più raffinata  perché il complesso di leggi che la proteggono è un delirio di spaventosa ingiustizia. Tutto fa capo alla gestione politica di qualsivoglia Ente culturale, economico, bancario, sanitario, industriale e i pochi gruppi industriali ancora privati stanno svendendo i gioielli di famiglia. E’ questo il panorama tristissimo che ci troveremo davanti all’inizio di settembre  e nessuno, ma proprio nessuno dell’Italia politicamente scorretta intende porvi rimedio. Un atteggiamento incomprensibile sotto tutti i punti di vista perché questa gestione politica non può che divorare anche se stessa. Dunque nessuna novità a parte la condanna definitiva del Cavaliere sperando di toglierlo di mezzo davvero.
Però riteniamo indispensabile pubblicare la verità sull'Economia italiana: tutti i dati che non potete non sapere di WSI, pubblicato il 10 agosto 2013, ore 07.00. Il quadro esatto di come sta il paese. Una "pagina della memoria economica", che fa da contraltare alla propaganda dei "poteri forti".
NEW YORK (WSI) - In questa pagina WSI pubblica in sintesi il quadro oggettivo dell'economia italiana, aggiornato con i più recenti dati statistici, macro-economici e di politica monetaria. Una "pagina della memoria economica", che fa da contraltare alla massiccia propaganda mediatica di lobby (stato, politici, banche) che hanno interesse a non raccontare la verità agli italiani e puntano anzi a manipolare il consenso con strategie che beneficiano soltanto i "poteri forti", strozzando i cittadini e le piccole imprese. Preghiamo i lettori di postare aggiornamenti e segnalazioni, corredate di fonte (autorevole) e link
- Debito pubblico: record a 2.074 miliardi, veleggiamo verso il 130% del Pil;
- Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;
- Pil: atteso un altro -2% quest’anno. Si aggiunge al -2,4 del 2012;
- Rapporto deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;
- Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
- Sofferenze bancarie: a maggio sono salite del 22,4% annuo a 135,5 miliardi;
- Base produttiva: eroso circa il 20% dall’inizio della crisi;
- Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi. 200 miliardi circa;
- Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;
- Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;
- Potere d’acquisto delle famiglie: -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
- Disoccupazione: sfondata quota 12,2%, dato peggiore dal 1977;
- Disoccupazione giovanile: oltre il 38%;
- Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;
- Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
- Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione
- Crollo produzione industriale: -17,8% negli ultimi dieci anni

E allora cosa possiamo fare?  Una percentuale della parte migliore delle élite  italiane sta trasferendosi altrove per poter ricominciare a produrre liberamente nei Paesi dove certezza di diritto e di meritocrazia esistono da sempre. E gli altri? Si trovano davanti desolazione, arretratezza culturale e iniziative assurde come quella di impedire la ricerca su animali da laboratorio: così dovranno importarli dall’estero a prezzi assurdi. Tutto questo invece di porre mano alle riforme che consentirebbero, tagliando a un terzo i costi della politica e dello Stato, di risanare l’Italia in tre mesi e far ripartire produttività e iniziativa privata. Ma ciò è impossibile al Governo Letta perché i Parlamentari devono continuare ad essere circa 1000 invece dei 300  che basterebbero  per la piccola Italia e percepire stipendi e prebende vergognose. E gli altri 19 milioni e 900 mila italiani non possono rinunciare a continuare ad essere mantenuti dalla Stato burocratico a oltranza più in malafede del mondo.
m.alberini@iol.it