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lunedì 7 luglio 2014

VISTO DA LEI - "Dal cilindro di Napolitano"


Gentile Mariella Alberini,
apprezzo la sua rubrica sempre essenziale, autentica nella sua schiettezza. Il suo titolo della scorsa settimana mi induce a chiederle non pensa che il “fenomeno” Renzi scaturisca a sua volta dal cilindro di Napolitano? Il quale dopo aver promosso due Premier inutili e soprattutto dannosi ha pensato che per tenere il PD sulla cresta dell’onda doveva dare agli Italiani un nuovo soggetto capace di far rinascere un filo di speranza nel deserto di iniziative nel quale stagna questa povera Italia…?
Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro lettore,
di certo il Presidente è stato regista e produttore di tutto quello che sta succedendo nello scenario politico italiano. Adesso il suo primo attore è Renzi, il quale con un protagonismo incessante domina in tutti i campi forse esagerando nel presenzialismo televisivo e non.
E’ di certo conscio di aver in mano una montagna di patate bollenti che gli stanno scottando le dita. Ad esempio il problema Senato. Gli attuali inquilini di Palazzo Madama non hanno alcuna voglia di sloggiare e tantomeno di concedere cambiamenti di quel sistema obsoleto e decotto per il quale basterebbero 300 parlamentari della Camera per legiferare e portare avanti il Paese. Dobbiamo constatare ormai con amara ironia che nessuno di questi signori gode di quell’onestà intellettuale che dovrebbe essere l’unica pulsione per portare il Paese fuori dal guado. Invece quasi nessuno distrae dai suoi interessi personali e di clientela un soffio di amor patrio: neppure durante l’ormai veloce affondamento della nave ITALIA.
Il tentativo di Renzi di trasformare il Senato in un aula simbolica di rappresentanti territoriali senza il potere di contrastare il lavoro legislativo della Camera sta naufragando in una diatriba senza fine che può diventare un pateracchio ancora più costoso. Poiché i vari rappresentanti regionali e comunali formuleranno incessanti richieste finanziarie tanto per continuare a sprecare denaro pubblico in tangenti.
Purtroppo Matteo Renzi cerca di agitare le acque provocando solo marette passeggere come in questo inizio di semestre europeo a conduzione italiana.
Lo crediamo in buona fede nella sua crociata contro gli “infedeli”  annidati in tutti i gangli delle Istituzioni, ma non si rende conto che, a partire dai dissidenti del suo stesso Partito già in opposizione ai suoi tentativi di riforme, esiste un sistema che forse potrà scalfire ma non cambiare.
Il problema è di antica origine poiché i rappresentanti che affluirebbero nel Senato composto da sindaci e consiglieri regionali, sarebbero eletti sotto l’influenza delle mafie locali.
L’Italia della disoccupazione e della miseria potrà trovare una soluzione soltanto quando deciderà di scegliere la strada della Repubblica Presidenziale delegando ad un Presidente davvero capace ampi poteri. Un Presidente che faccia rinascere l’Illuminismo nel 21° secolo.
m.alberini@iol.it