Gentile
Mariella Alberini,
apprezzo la
sua rubrica sempre essenziale, autentica nella sua schiettezza. Il suo titolo
della scorsa settimana mi induce a chiederle non pensa che il “fenomeno” Renzi
scaturisca a sua volta dal cilindro di Napolitano? Il quale dopo aver promosso
due Premier inutili e soprattutto dannosi ha pensato che per tenere il PD sulla
cresta dell’onda doveva dare agli Italiani un nuovo soggetto capace di far
rinascere un filo di speranza nel deserto di iniziative nel quale stagna questa
povera Italia…?
Lettera firmata, inviata via e-mail
Caro lettore,
di certo il Presidente è stato regista e produttore di
tutto quello che sta succedendo nello scenario politico italiano. Adesso il suo
primo attore è Renzi, il quale con un protagonismo incessante domina in tutti i
campi forse esagerando nel presenzialismo televisivo e non.
E’ di certo conscio di aver in mano una montagna di
patate bollenti che gli stanno scottando le dita. Ad esempio il problema
Senato. Gli attuali inquilini di Palazzo Madama non hanno alcuna voglia di
sloggiare e tantomeno di concedere cambiamenti di quel sistema obsoleto e
decotto per il quale basterebbero 300 parlamentari della Camera per legiferare
e portare avanti il Paese. Dobbiamo constatare ormai con amara ironia che
nessuno di questi signori gode di quell’onestà intellettuale che dovrebbe
essere l’unica pulsione per portare il Paese fuori dal guado. Invece quasi
nessuno distrae dai suoi interessi personali e di clientela un soffio di amor
patrio: neppure durante l’ormai veloce affondamento della nave ITALIA.
Il tentativo di Renzi di trasformare il Senato in un
aula simbolica di rappresentanti territoriali senza il potere di contrastare il
lavoro legislativo della Camera sta naufragando in una diatriba senza fine che
può diventare un pateracchio ancora più costoso. Poiché i vari rappresentanti
regionali e comunali formuleranno incessanti richieste finanziarie tanto per
continuare a sprecare denaro pubblico in tangenti.
Purtroppo Matteo Renzi cerca di agitare le acque
provocando solo marette passeggere come in questo inizio di semestre europeo a
conduzione italiana.
Lo crediamo in buona fede nella sua crociata contro
gli “infedeli” annidati in tutti i gangli
delle Istituzioni, ma non si rende conto che, a partire dai dissidenti del suo
stesso Partito già in opposizione ai suoi tentativi di riforme, esiste un
sistema che forse potrà scalfire ma non cambiare.
Il problema è di antica origine poiché i
rappresentanti che affluirebbero nel Senato composto da sindaci e consiglieri
regionali, sarebbero eletti sotto l’influenza delle mafie locali.
L’Italia della disoccupazione e della miseria potrà
trovare una soluzione soltanto quando deciderà di scegliere la strada della
Repubblica Presidenziale delegando ad un Presidente davvero capace ampi poteri.
Un Presidente che faccia rinascere l’Illuminismo nel 21° secolo.
m.alberini@iol.it