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lunedì 17 novembre 2014

VISTO DA LEI - "Crisi italiana al peggio"


Cara Mariella Alberini,
Renzi ha dato prova di debolezza in grande contrasto con i tracotanti annunci di riforme a tamburo battente. Per ora la crisi continua al peggio e come italiano non so più cosa sperare. Se neppure lui vuol porre rimedio alla caduta libera dell’Italia, cosa possiamo fare noi popolo se non andare sulle barricate?... 
Lettera firmata, ricevuta via e-mail 

Caro amico,
ad un certo punto ci si arriverà di sicuro e forse anche a qualcosa di peggio.
La crisi economica morde l’Italia mentre migliora nel resto dell’Europa. Perché? Semplice: gli altri Stati vengono governati con il cervello invece dei piedi. Scontri e tafferugli con feriti e contusi sono anche la dimostrazione dell’animo esasperato degli Italiani che vedono scemare qualunque speranza di ripresa del Lavoro.
Il malessere sociale esplode nelle principali città e Renzi fa la faccia feroce ma cede alla minoranza del PD su argomenti quali l’articolo 18 e il reintegro del lavoratore licenziato per motivi disciplinari
In realtà nulla è cambiato e si continua a invocare il lavoro precludendo ogni iniziativa imprenditoriale.
La spending review è diventata una barzelletta e Cottarelli se ne è andato poichè  rimasto inascoltato.
I sindacati sobillano le piazze come se, scioperando, si creasse e non si distruggesse lavoro, ma  la Camusso questo fa finta di non capirlo.
Ormai il popolo si è convinto che Renzi abbia esagerato le sue promesse ed è incapace di renderle attuabili. E adesso aspettiamo di vedere come reagirà davanti all’opposizione delle piazze e allo sfacelo che affermava di poter arrestare. I suoi metodi di cura sono rimasti all’effetto placebo.
Tutti continuano a dire che questo governo va fino al 2018: ne dubitiamo anche se andare alle urne non risolverebbe alcunchè. Anzi ci porterebbe a far concorrenza alla Grecia.
In queste condizioni  continuano i talk show politici in TV con ospiti incapaci di tenere un contegno civile. Ci propinano, oltre alla montagna di sciocchezze prive di reali proposte positive, uno spettacolo di ridicola litigiosità artefatta urlando in contemporanea con l’ospite avversario di Partito in modo che i telespettatori, ormai pochi, non capiscono nulla e spengono il televisore.
Possibile che i conduttori di questi spettacoli poco edificanti non li catechizzino prima di incominciare simili dibattiti? O meglio smettano di invitare persone di alcuna capacità dialettica o anche spessore politico? Possibile che i Grand Commis di RAI e Mediaset non mettano argine a tali trasmissioni ormai obsolete e prive di significato?
E’ anche questo un altro segnale della paurosa decadenza del nostro Paese.     
m.alberini@iol.it