Cara
Mariella,
che vergogna
assistere al non insolito spettacolo dei tafferugli in Parlamento. Scene che si
ripetono sovente e ci fanno restare senza parole poiché da quella gentaglia
dipendono le sorti di tutto il nostro Paese. Se i vari Presidenti della Camera
che si avvicendano in cattedra non fossero burini anche loro, sospenderebbero
all’istante le sedute non appena incominciano quelle risse disgustose…
Lettera
firmata, ricevuta via e-mail
Caro lettore,
quello spettacolo ridicolo ma soprattutto indecente fa
parte del malcostume dilagante senza più argini in Italia. Può immaginare una
simile ridicola scena alla Camera dei Lord o al Reichstag? No, perché nella
società europea (fuori dai paesi latini) vige il rispetto, l’educazione e anche
il buon gusto. Si, il buon gusto che impedisce l’indecenza del linguaggio, il
volgare abbigliamento e la mancanza assoluta di stile: ad esempio di quelle
signore parlamentari che vanno agli scranni acconciate da veline e come tali
strizzano l’occhio ai paparazzi. E non sanno cosa significa comportarsi e avere
l’aspetto da “signore”, vale a dire quello dell’eleganza interiore che si
riflette su quella esteriore.
Persino i calciatori quando si dimostrano rissosi vengono multati o
espulsi. Ma non c’è da meravigliarsi se tale comportamento antiestetico e
immorale si riflette nell’immoralità della politica che ci ha condotto
all’attuale disastro. Inutile che Renzi continui a sbraitare sul momentaneo stasi del PI oppure sulla
decantata “ripresa” che in realtà spetta alla FIAT di Marchionne.
Altra piaga è il dilagare della feroce criminalità,
dalla quale chi si difende viene incriminato e va a finire in galera al posto
dei suoi aguzzini. Con il calvario psicologico e finanziario per processi,
avvocati, blocco dell’attività e quindi della sussistenza. Negli Stati Uniti
non è casuale il libero acquisto di armi da difesa che, almeno in parte,
fungono da deterrente verso teppisti e criminali. Soprattutto oggi si dovrebbe
liberalizzare l’accesso delle armi ai privati per metterli in grado di
difendersi quando ritornando a casa trovano l’appartamento invaso dai malviventi. E non si dica che lo Stato in
questi casi difende il cittadino, anzi lo costringe a denunce senza esito che
comportano scartoffie burocratiche sine
die.
Questa non è civiltà
m.alberini@iol.it
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