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martedì 16 novembre 2010

Disastri ecologici premeditati

Una conversazione fra due scienziati di altissimo livello, dei quali non posso citare i nomi, ascoltata in un salotto parigino, è stata la causa di una notte agitata da uno spettro ben più angosciante delle minacce terroristiche di Osama Bin Laden. Quei signori hanno parlato di studi sperimentali in atto per il controllo e la determinazione del clima e anche della possibilità di scatenare catastrofi ecologiche ad uso bellico.
Non  dimentichiamo che i fattori climatici hanno sempre influenzato l’esito di battaglie e di guerre: la disfatta di Napoleone dovuta all’inverno russo e gli inverni del 1941-42 che misero in ginocchio le poderose armate di Hitler.
L’ingegno umano è sempre sorprendente. Negli anni cinquanta e sessanta incominciarono le visioni degli Ufo, dei dischi volanti e anche dei cosiddetti marziani: erano semplicemente le tracce degli esperimenti dei satelliti artificiali.  
Oggi il possesso di armi nucleari e della relativa tecnologia è diffuso almeno in metà delle nazioni del pianeta Terra. Quindi l’alternativa della ricerca si concentra sull’appropriarsi di una tecnologia che impedirebbe l’uso di armi tradizionali: la capacità di indirizzare, controllare e scatenare le forze della natura.
Pensiamo alla possibilità di produrre uno tzunami contro le metropoli costiere o di bloccare una colonna di carri armati in un deserto trasformato in una profonda palude da improvvise piogge devastanti. I film catastrofici hanno ampiamente illustrato simili spettacoli, ma i discorsi sugli studi attuali uditi da scienziati di alta fama sono una realtà in fase di sperimentazione.
In questo quadro avveniristico non ci sarebbe posto per nessuna delle armi tradizionali. Si potrebbero vedere poderose portaarei destabilizzate da una serie di gigantesche onde anomale che impedirebbero qualunque decollo. O di sommergibili atomici presi nel vortice di gelide correnti marine. I missili si perderebbero in immensi banchi di nebbia elettrizzati in grado di scombussolare qualsiasi radar.
D’altra parte, gli antichi strateghi cinesi affermavano che il generale capace di prevedere le condizioni meteorologiche sul campo di battaglia aveva la vittoria in tasca. Nel film cinese “La battaglia dei tre regni” di Luo Guanzong, la vittoria arride all’esercito meno numeroso che però seguì le indicazioni individuate dallo stratega sui mutamenti del tempo.
A questo punto, la dominazione del nostro pianeta andrebbe a chi riuscisse a possedere la tecnologia per trasformare a suo piacimento gli ex fenomeni naturali in formidabili sistemi di attacco senza usare la gamma infinita di armi: dai fucili alle bombe atomiche.        
Lo scenario ipotizzato da quegli uomini di scienza pochi giorni fa è ben più terrorizzante della guerra atomica poiché in grado di paralizzare i popoli di intere nazioni. Osservando le sempre più numerose anomalie climatiche come i frequenti tzunami, le eruzioni vulcaniche impreviste, gli immensi roghi di foreste, il famoso buco nell’ozono, le inversioni di correnti marine non si può evitare il dubbio della non casualità di tutto ciò. E quei discorsi uditi per caso sembrano confermarla.

                                                                                  m.alberini@iol.it