cover blog M Alberini

sabato 27 novembre 2010

VISTO DA LEI - Le “infedeltà” del ministro Carfagna

Cara Mariella Alberini, prima di tutto mi rallegro per questo bellissimo blog che rende possibile la rinascita di “Visto da lei”, la sua rubrica di posta, della quale sono stato assiduo lettore per tanti anni prima su Il Giornale e poi su Libero. Ho anche potuto leggere con interesse alcuni suoi articoli, dei quali sentivo la mancanza e che non ho potuto trovare sul Giornale dove lei ha pubblicato solo interviste.  Vorrei conoscere la sua opinione a proposito dell’improvviso impennata della Carfagna in un momento di grave problematiche in seno alla maggioranza. La sua fulminea ascesa politica mi ha creato notevole perplessità. E a lei?

Gentile lettore, quando la signora Carfagna è stata nominata ministro mi sono messa le mani nei capelli. Stentavo a giudicare reale quella notizia rimbalzata violentemente su tutti i media italiani ed esteri. Ho provato quasi lo stesso incredulo imbarazzo quando Ilona Staller, in arte Cicciolina, è assurta al Parlamento. Ma quell’anomalia era dovuta alle tendenze folcloristiche di Marco Pannella, il quale, si sa, non è un appassionato estimatore delle femmine. Parliamoci chiaro. Mara Carfagna ha avuto la fortuna di piacere molto al Cavaliere, il quale è stato l’artefice di quelle 66000 preferenze in Campania oltre all’inconcepibile conferimento di un ministero. Artefice e pigmalione poiché l’improvviso new look dell’ex velina di certo è stato studiato da un sapiente esperto d’immagine. Unico errore gli occhi sbarrati della signora in questione che presuppongono un infelice intervento estetico. Una donna senza storia, scaturita alla ribalta politica all’improvviso dopo un oscuro passato di show girl che quale dovrebbe nutrire devozione totale verso il PDL e il Premier. Quindi la diatriba politica, corredata da strumentale minaccia di dimissioni, qualora motivazioni valide esistessero, è la logica conseguenza della sua inadeguatezza all’incarico ricoperto e all’obbligo morale di fedeltà alla compagine di governo anche dopo il ritiro delle dimissioni. Non solo: da miracolata del Cavaliere, per dimostrare la sua gratitudine, avrebbe dovuto lavorare sodo, ma in sordina onde attenuare l’ingiustificata ascesa ad un ruolo di tale portata.  

m.alberini@iol.it