cover blog M Alberini

giovedì 2 dicembre 2010

VISTO DA LEI – Il diritto di morire


Cara Mariella,
il suicidio di Mario Monicelli, come logico, ha scatenato le solite polemiche sul non diritto a privarsi della vita. Il Maestro Monicelli, grande regista, ha voluto fino all’ultimo decidere quando e come andarsene. Questo importante avvenimento risveglia il problema dell’eutanasia contro la quale il pensiero cattolico è negativo. Io credo che ciascuno debba poter decidere come ritiene giusto vivere e morire: soprattutto quando si è malati terminali o un vecchio con prospettive di vita vegetativa. Lei che cosa ne pensa?
 Giancarlo Bossi

Gentile Giancarlo,
mi sembra che l’unica cosa di effettiva nostra proprietà sia davvero la vita. Siamo noi gli artefici del nostro destino nel bene e nel male.  Prescindiamo dalle paginate filosofiche seguite sui giornali dopo il suicidio di Monicelli che sono persino arrivate alla definizione insensata di “gesto politico” . Non c’è proprio nulla da aggiungere. Solo rendere omaggio alla sua decisione di 95enne lucido e ancora in condizioni di muoversi liberamente. Dopo aver riflettuto sul suo breve e di certo tormentato futuro da un punto di vista clinico, ha fatto ciò che riteneva giusto: una sortita in grande stile drammatico. Rendiamo omaggio alla sua decisione e al suo animo coraggioso e ricordiamolo per il Grande Cinema che, insieme a insigni colleghi  come Rossellini, De Sica, Germi, Lattuada, Rosi, Salce, ecc., ha contribuito a porre l’Italia al primo posto nel mondo per molti anni. Ritengo giusto rispettare il suo gesto e la sua memoria.