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venerdì 10 febbraio 2012

VISTO DA LEI - “Emergenza neve: calamità da sfruttare”

Cara Mariella Alberini
Il grande inverno italiano è causa di “stato di calamità”, per il quale chiudono scuole, uffici governativi e il traffico stradale va in tilt perché ci si ostina ad usare le auto in condizioni meteorologiche avverse. Il tutto è a dir poco ridicolo e penalizza ancor più la nazione già abbastanza sputtanata dai vari capitan Schettino e dintorni. Come è possibile che 30 cm. di neve a febbraio blocchino l’Italia…?

Gentile dott.ssa Alberini,
mi sorprende di non aver visto richiedere a gran voce le dimissioni del presidente Rutelli. Senza entrare nel merito della mancanza di controlli, dell'incapacità di saper operare le abituali verifiche  cui ogni amministratore é tenuto, IL PRESIDENTE HA COMUNQUE UNA RESPONSABILITA' OGGETTIVA E DEVE DIMETTERSI. Come potrà qualunque cittadino interessato a perseguire le idee di quella parte politica fidarsi d'ora in poi? Le dimissioni qui hanno una doppia valenza: pagare lo sbaglio commesso e le verifiche non effettuate sull'operativitá di un collaboratore in posizione delicata, oltre a sgombrare la strada per chi (ammesso che ci sia) voglia ancora dare fiducia a quel partito!
                                                              Lettere firmate, ricevute via e-mail
Cari lettori,
ormai i media dominano lo stato d’animo dei cittadini enfatizzando notizie che non andrebbero pubblicate in termini di calamità. In tal modo continuiamo a fare la figura dei babbei che si fanno terrorizzare da qualche nevicata: fenomeno meteorologico normale anche nell’inverno italico. Il fatto che Roma vada in tilt è  un’ulteriore assurda realtà: ma nella capitale anche la pioggia provoca problematiche  nel traffico e nello stato d’animo dei suoi abitanti abituati al sole splendente sui colli. In realtà bisogna ammettere che centinaia di milioni di euro vanno in fumo per le più disparate inutilità mentre non ci si attrezza tramite gli enti preposti a normali eventualità meteorologiche. Per favore, almeno nella Capitale, smettiamo di chiudere uffici pubblici, scuole e bloccare mezzi di comunicazione strombazzando queste notizie fino ai Paesi Baltici dove facciamo ridere chi ha l’abitudine di affrontare ben altri disagi. I nostri genitori dopo averci fornito un paio di scarpe con la para e un cappotto, ci mandavano a scuola a compiere il nostro dovere con la neve ( in quegli anni gli inverni erano rigidi per vari mesi con abbondanti nevicate) e noi non ci siamo mai sentiti vittime di alcunché. Anche da situazioni di maltempo si riconosce la tendenza a favorire mancanza di spina dorsale nelle nuove generazioni. La meteorologia, che ha fatto tanti progressi come scienza, ha anche il merito di fornire alle Kaste la richiesta di stato di calamità per assorbire risorse finanziarie che non si sa dove vadano a finire ( o forse si sa?)
Riguardo alle vicende della Margherita, partito floreale dai petali cadenti, colpisce la recita televisiva del suo Presidente offeso, scandalizzato e ignaro (a suo dire) per quanto accaduto all’interno del suo partito. Adesso si scopre che da quattro anni i bilanci “floreali” sono taroccati. Questa volta nessuno dice, come sempre è accaduto per il Berlusca, che Rutelli non poteva non sapere. Del resto la sua difesa televisiva a Otto e mezzo richiama l’antica massima latina: excusatio non petita…