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venerdì 3 febbraio 2012

VISTO DA LEI - “Show-blitz anti evasione e tesorieri lestofanti”

Gentile Mariella Alberini,
il cosiddetto governo tecnico, che ha sollecitato il plauso dei suoi sostenitori tramite presenzialismo televisivo, continua questa fase promuovendo   show-blitz anti evasione  nelle  località e nei ritrovi (ristoranti, discoteche, bar ecc.) frequentati da cosiddetti vip. Come vede queste iniziative estemporanee?

Cara Mariella Alberini
in Danimarca e in Norvegia i dipendenti pubblici incluso i Ministri, vanno al lavoro in bicicletta a contatto diretto con i cittadini, e l’età di servizio dei Ministri non supera i cinquantacinque anni, esattamente come in Italia che muoiono sulle poltrone dello Stato, con le Onoranze funebri pagate dai lavoratori, dai pensionati, dagli ammalati. L’uomo non è per nulla ad immagine e somiglianza di Dio e molti Politici nel nostro Paese non sono neppure ad immagine del Demonio...                 
                                                                                         Lettere ricevute, inviate via e-mail

Gentili lettori,
la lotta all’evasione attraverso questi show incomincia male. Non c’è nulla di organico nel fare blitz sporadici attraverso la Guardia di Finanza in luoghi dove, è noto, corre il denaro. PREOCCUPA IL FATTO CHE IL GOVERNO NON ABBIA ANNUNCIATO UN SERIO PIANO CONTRO L’EVASIONE. Certo, in qualche discoteca troverà immigrati clandestini che lavorano in nero. Fino a quando si permetterà l’ingresso  libero e incontrollato in Italia, il clandestino dovrà pur sopravvivere e se non trova un lavoro in nero andrà ad aumentare le schiere della criminalità organizzata. Comunque il lavoro sommerso alimenta l’Italia fin dagli anni Settanta ed è stata la risposta della libera iniziativa al diktat imposto da governi e dai sindacati sulla gestione del lavoro.  PREOCCUPA inoltre il fatto che non si parla da nessuna parte di perseguire il fiume di denaro che le attività illecite come droga, prostituzione ecc. genera. Appare assurdo assistere alla ricerca degli evasori che  producono ricchezza con le loro iniziative imprenditoriali: mentre, tutte le Kaste e sotto Kaste dell’apparato statale, parassitarie come è noto, passano per corretti cittadini che pagano le tasse: tasse pagate dallo Stato. E’ di ieri la lieta notizia della diminuzione di 1.300 euro lordi mensili sulle indennità dei parlamentari. Bene, ma si tratta di polvere negli occhi dei diseredati poiché l’intero apparato parlamentare deve essere dimezzato se questo governo vuole davvero ottenere credibilità agli occhi degli Italiani. I quali sono arrivati allo zenit dell’esasperazione e non sono più in grado di sopportare il Parlamento più numeroso, costoso e ignavo del mondo.   
Riceviamo di continuo, purtroppo, lettere disperate di lettori intrappolati in casi giudiziari dove gli innocenti invece di ricevere giustizia vengono condannati a pagare per errore, incuria o distrazione  da parte dei giudici. Il Guardasigilli Paola Severino ha riconosciuto il FALLIMENTO dell’APPARATO  GIUDIZIARIO, ma i suoi componenti dovevano restare INTOCCABILI. Per fortuna, alla Camera è passato l’emendamento Lega e Pdl, per il quale il giudicato potrà citare direttamente il magistrato che lo giudica e gli Italiani si aspettano che passi anche al Senato. Restano però INTOCCABILI I TESORIERI DEI PARTITI che rubano a man bassa su rimborsi elettorali, dei quali si perdono le tracce. Sempre disgustoso è constatare la supponente faccia di bronzo dei capi di partito, ai quali posizioni di potere e prebende da capogiro hanno tolto il senso della misura e del pudore.
Abissale contrasto con la modestia e l’umiltà  dei governanti del nord: per andare in Parlamento si spostano in bicicletta. Il divario è evidente nella figura dei nostri Presidenti della Repubblica, tra i quali c’è stata una recente dipartita. Eccetto Luigi Einaudi, il quale era di indiscutibile statura internazionale, tutti gli altri sono stati politicanti o burocrati, mantenuti sontuosamente a vita da noi gente comune. Nessuno di loro ha brillato per iniziative geniali. Ma tutti si sono distinti come plumbei notai dell’ormai obsoleto sistema Italia: anzi, sovente, manipolatori dello stesso.